Da Todi: Pedro Cachin approda in semifinale “Una giornata perfetta, voglio il titolo”
Pedro Cachin sale in cattedra agli Internazionali di Tennis Città di Todi | Sidernestor Tennis Cup. La prima testa di serie del Challenger organizzato da MEF Tennis Events si fa strada in semifinale passando indenne il doppio turno. All’indomani della tempesta che ha colpito il Tennis Club Todi 1971, l’argentino si è imposto prima su Matteo Gigante e poi su Santiago Rodriguez Taverna. Per quanto riguarda i colori azzurri è invece a metà dell’opera Francesco Maestrelli, che dopo aver sconfitto per 6-7(5) 7-6(2) 6-2 Juan Bautista Torres, giocherà nella seconda parte di giornata il quarto di finale contro Daniel Masur.
Cachin, è corsa al titolo – Laureatosi campione a Madrid e Praga in questa stagione, la prima testa di serie Pedro Cachin dà la caccia al titolo del Challenger di Todi. Il numero 120 del mondo, rientrato in campo contro Matteo Gigante sul punteggio di 4-5 nel primo parziale, si è imposto sull’azzurro per 7-6(4) 6-0. A seguire nel primo quarto di finale di giornata ha dominato per 6-3 6-2 il derby contro Santiago Rodriguez Taverna. “Sono molto felice di come me la sono cavata, sento di poter vincere il titolo – ha le idee chiare l’argentino -. Contro Gigante non avevo iniziato bene nella giornata di giovedì, mentre oggi è stata un’altra partita, mi sentivo alla grande e l’ho fatto vedere in entrambe le sfide”. Reduce dal secondo turno al Roland Garros e dal conseguente best ranking di numero 118 ATP, nella stagione 2022 Cachin ha cambiato marcia: “Non c’è un segreto, ho trovato la continuità che cercavo da anni e questo si sta vedendo ogni settimana. Qui a Todi mi sto trovando benissimo, la città è bellissima e ha degli scorci davvero incredibili: anche per questo vincere sarebbe fantastico”. Si trova invece a metà dell’opera l’azzurro Francesco Maestrelli, che si è qualificato per i quarti di finale vincendo la battaglia contro Juan Bautista Torres per 6-7(5) 7-6(2) 6-2. Per un posto in semifinale sarà esame contro il tedesco Daniel Masur, che ha estromesso la settima testa di serie Thiago Tirante con il netto parziale di 6-4 6-1.
Il Challenger di Todi al fianco della Fondazione Avanti Tutta – In occasione degli Internazionali di Tennis Città di Todi, prosegue la partnership tra MEF Tennis Events e la Fondazione Avanti Tutta. Federico Cenci, presidente e fratello del fondatore Leonardo Cenci, ha sottolineato l’importanza della collaborazione che proseguirà per tutta la stagione: “La Fondazione Avanti Tutta è orgogliosa di continuare questo percorso con MEF Tennis Events anche in occasione del Challenger di Todi, altro evento di rilievo nell’ambito nello sport agonistico. Il messaggio di positività dei valori sportivi, attraversa con naturalezza i campi della discipline professionistiche e amatoriali, con una base di naturale propensione a vedersi entrambe proiettate negli ideali di bene della Fondazione Avanti Tutta”. Per l’intera durata della rassegna sarà possibile sostenere l’attività della fondazione, che tra i suoi obiettivi ha quello di promuovere la pratica sportiva nei protocolli di terapia contro il cancro. Inoltre il denaro raccolto sarà usato anche per la ristrutturazione della sala d’aspetto del reparto di oncologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
I risultati di venerdì 8 luglio
Quarti di finale
Pedro Cachin (1) b. Santiago Rodriguez Taverna (5) 6-3 6-2
Secondo turno
Pedro Cachin (1) b. Matteo Gigante (WC) 7-6(4) 6-0
Santiago Rodriguez Taverna (5) b. Daniel Dutra da Silva 6-4 4-6 6-2
Daniel Masur b. Thiago Tirante (7) 6-4 6-1
Francesco Maestrelli (Q) b. Juan Bautista Torres (SE) 6-7(5) 7-6(2) 6-2
1 commento
Maestrelli ha fatto quello che ha potuto, dopo aver combattuto 3 ore con Torres. Ha dato il massimo contro Masur e fino a quando è riuscito a resistere il servizio ha funzionato con l’80% di prime palle. Non si è mai arreso e gli va dato merito. Almeno un’ora in più di riposo poteva essere concessa tra un match e l’altro.
Invece dopo Gigante anche Cobolli oggi non pervenuto. Troppo falloso per essere paragonabile, anche minimamente, a quel giovane tennista che abbiamo ammirato 48 ore prima.
Il suo team deve lavorare molto sull’approccio alle partite. Prendiamole come giornate no per i due giovani campioni.
Se vogliono competere a livelli maggiori queste giornate non possono esserci. Va bene perdere. Perdere combattendo fino all’ultimo punto, come fanno altri tennisti più “affamati” di loro.