Sulle tracce dello svizzero Roger: Appare a Wimbledon
Il torneo di Halle è più piatto e tedioso senza Roger Federer, vincitore per 10 volte su quell’ erba ‘battuta’, come la chiamava il poeta del tennis Gianni Clerici. Non basta neppure lo splendido rovescio del losannese Wawrinka per consolarmi! Che fare quindi quando sei in preda a una profonda nostalgia del tennista più grande e disinvoltamente elegante di tutti i tempi? Chiudere la Tv e partire per la Svizzera, alla ricerca di Roger!
My Switzerland m’informa periodicamente delle sue mete più amate: andrò quindi per montagne e, se non lo troverò lì, mi spingerò fino a Basilea, la sua città. La posta in palio è altissima, e io non tornerò senza aver vinto!
Per recuperare lo svantaggio iniziale, le mie racchette da neve dovranno essere ben accordate, perché sulle Alpi svizzere, a Verbier o attraverso il trenino a cremagliera da Montreux a Rochers de Naye, spingendomi al villaggio di Les Diablerets, e poi fino alle vertiginose vette del ghiacciaio Glacier 3000, potrei incontrare Roger!
La neve svizzera mi accoglie, intrisa di un religioso silenzio come quello presente sui campi da tennis, e induce ad abbassare rispettosamente la voce. Ed ecco che, coronato dal candore accecante delle sue montagne, mi appare Roger a Wimbledon, con la sua misurata, regale eleganza dei movimenti. Nel silenzio risuona, assordante, il suo back vincente, seguito da un fragoroso applauso che scuote le montagne.
Poi sparisce, lasciandomi in estasi, a contemplare quel paesaggio che ha in sé la sezione aurea. La divina proporzione aurea del paesaggio svizzero mi procura lo stesso incanto e stupore che provo nell’assistere a una partita di Roger Federer. La stessa Bellezza è insita nella natura svizzera e nella natura dello svizzero Roger!
Dinanzi a quel mondo innevato mi convinco che esiste una perfezione nel paesaggio svizzero, visibile ad occhio nudo, percepibile attraverso il palpito della natura, assimilabile attraverso odori balsamici, balsami dell’anima, così come esiste una bellezza che esalta lo spirito nelle partite live di Federer. Quanto mi mancano quelli che David Foster Wallace chiamava “Momenti Federer”! La vista di quei colpi impossibili che mi facevano palpitare e rimanere con la bocca aperta e gli occhi strabuzzati con l’espressione incredula da “meravigliato” del presepe. Ma più dei colpi spettacolari del campione, manca dai campi la sua maestria nel prefigurare i colpi dell’avversario, i suoi gesti sobri ed essenziali, la flessuosità dei movimenti, la precisione del diritto, i suoi ace nel servizio vincente, il suo serve & volley in velocità a rete, il suo genio ineffabile insomma.
Sono davvero stanca di seguire partite ove viene ostentata la potenza bruta e aggressiva, sono stanca degli eccessivi sudori gocciolanti degli atleti, dei tic volgari, degli sbilanciamenti e delle cadute, delle racchette sbattute a terra e fracassate, degli inviperiti sguardi in cagnesco prima della battuta, degli improperi all’indirizzo dell’avversario, del giudice e perfino della propria panchina, dei grugniti affannati ad ogni colpo: voglio la grazia regale di Roger, il suo autocontrollo, l’esclusiva classe del gentleman sportivo, la suprema raffinatezza del suo tocco magico!
Federer ha assimilato, interiorizzato l’Armonica Bellezza della natura del suo Paese: lo ha fatto grazie ad uno spettacolare paesaggio che forma e conforma. L’ambiente educa l’uomo, che respira e palpita all’unisono con esso. L’equilibrio e la proverbiale precisione dei colpi di Federer sono il riflesso del suo intimo legame affettivo col paesaggio naturale, che è perfettamente armonico: la rappresentazione mentale che Roger Federer ha di se stesso rispecchia il modello del rapporto d’amore con madre Natura, sempre presente nei suoi occhi, fin dalla nascita.
Un filo verde unisce infatti Madre Natura alla natura degli Svizzeri. Il patrimonio verde vegetale svizzero non viene tanto custodito e incrementato, quanto celebrato come in un culto. La Svizzera rappresenta un modello di emancipazione ecologica, radicata nella sua natura. Le strategie più innovative vengono ricercate nelle sue università, al fine di acclimatare in maniera equilibrata l’uomo all’ambiente: ne deriva un modus esistenziale che impedisce a uno svizzero di agire smodatamente, senza modus, ovvero misura. La popolazione svizzera esprime infatti un proprio equilibrio tra il sentire e il vivere: aspira a un mondo idealmente perfetto mentre cerca, instancabilmente ogni duro giorno, di rendere concretamente vivibile il mondo che ha attorno. Niente di più coerente. Niente di più “federeriano”. Niente di più distante dalla nostra società!
La percezione del contrario, riferita alla nostra realtà, mi induce a riflessioni amare: come sono stanca della volgarità, della sconnessione e della confusione della nostra società! Sono stanca del degrado, degli scempi paesaggistici, dell’indecoroso spettacolo urbano che si offre ogni giorno ai miei occhi. La natura violata ci mostra il suo continuo strazio e non ne sentiamo il gemito e quel lamento che dal profondo della terra si alza a noi, perché nelle nostre sterili e tossiche città a misura di profitto abbiamo perso il contatto ‘naturale’ con la terra. Si gioca contro natura, si vive contro natura, assuefatti al brutto e alla sozzura. Viaggiare in Svizzera fa riscoprire quel legame, fa ritornare al rapporto salvifico con la Natura, da cui ci siamo sradicati. Distratti nella frenesia delle nostre città, abbiamo trascurato cosa significhi girovagare senza una particolare meta, immersi in un bagno di foresta; siamo incapaci di radicare i nostri piedi nel terreno come la Dafne di Ovidio, di commuoverci per il senso profondo di spiritualità che, paradossalmente, il contatto con la terra evoca in noi.
Le foreste svizzere occupano più del 30% della superficie del Paese, e sono in costante crescita da oltre 150 anni grazie ad un’illuminata legge forestale varata a beneficio della collettività. La Suprema Armonia naturale non è infatti una fortunata contingenza, ma dipende dalla cura diligente e appassionata degli uomini, e quindi soggetta a turbamenti, disordine e caos; similmente il talento di Federer è frutto di una vita disciplinata, segnata da duri e continui allenamenti e sacrifici, e da una grande, infinita passione per il gioco del tennis, di cui è il rappresentante più degno e significativo.
Continuo pertanto il mio viaggio in Svizzera per regalarmi il privilegio di respirare l’aria del Paradiso e per ritrovare con Federer nei campi da tennis
quel Paradiso perduto.
Come non basta una spaventosa tormenta di neve e un freddo estremo a dissipare l’Armonica Bellezza dalla natura svizzera, così non basta qualche sconfitta di Federer in seguito ai noti problemi alla gamba per cancellare il suo leggendario talento.
Come Roger Federer, un altro intramontable campione della storia fu ferito alla gamba sinistra. Il 3 luglio 1866, sceso in campo contro gli austriaci durante la Terza guerra d’Indipendenza, a Monte Suello, il generale Giuseppe Garibaldi, già provato dalla ferita d’Aspromonte del 1862, rimase nuovamente ferito nel momento cruciale della battaglia e nelle sue Memorie scrive: “…ferito alla coscia sinistra fui obbligato di ritirarmi, lasciando il comando al colonnello Corte…” . Destino degli Eroi, quello di subire ferite nel corpo e nell’anima! Garibaldi si ritirò a Caprera, luogo dell’anima: immerso nella natura, coltivò i suoi ideali e non si arrese mai, neanche di fronte alle sconfitte.
Ma qual è il luogo dell’anima di Roger, dove trovarlo? Dopo aver inutilmente perlustrato le sue montagne, mi dirigo verso le città da lui più amate, città sostenibili. La sostenibilità fa parte del DNA svizzero, così pure il biologico e la riciclabilità. Zurigo è tra le prime 10 città più sostenibili del mondo e Basilea, la città di Federer, è la città più green d’Europa, dove gli spazi verdi sono obbligatori perfino sui tetti piani delle case. Il 20 volte campione Slam, dopo oltre un anno di assenza, tornerà a giocare un match ufficiale nella sua Svizzera, precisamente dal 22 al 30 ottobre disputerà lo Swiss Indoors di Basilea, torneo di categoria ‘500’ già vinto 10 volte in passato, l’ultima volta nel 2019. E pertanto mi fermo qui , in attesa di incontrare Federer. Intanto sperimento la pacificazione profonda con l’essenza umana, che solleva un potente imperativo morale: tornare alla Natura, perdersi in essa per riconoscersi, ricostruire la nostra ‘casa’.
Buon viaggio in Svizzera, buon ritorno a casa!
Buon ritorno, Roger!
Gisella Bellantone
TAG: Roger Federer
Appunto è nato in Svizzera anche lui ed è un grandissimo ma non è l’immagine elegante e raffinata della svizzera dell’articolo e il segreto bancario non è molto che in Svizzera sono stati costretti, sottolineo costretti, ad eliminare e quindi non fa più comodo alle banche svizzere come agli industrialotti italiani ma non solo italiani. Insomma la perfezione non esiste, ognuno ha le sue magagne, vale per gli stati come per i tennisti.
Ma che sta a di??
Eresia il tennis esisteva prima e esisterà dopo il cuginetto di Heidi
Sono patetici
Vivono nel passato in un mondo di racchette di legno.
Invece io ricordo il primo Federer caratterialmente sembrava Fognini
Si incazzava di brutto, parolacce racchette rotte.
Poi ha visto la luce ed è diventato un fighetto in doppio petto
Si però te tocca vederlo su VHS perché non gioca mai.
Quanti nostalgici…
Sveglia il mondo va avanti!
Federer da anni non è più un tennista ma un uomo d’affari!!
già ma forse non hai capito una cosa sottile ….Nole dice che è una leggenda vivente ma le finali del 14 15 19 giocate su quel Tempio parlano un altra lingua ….ergo tu sarai anche una leggenda vivente e io gli ho rifilato un 3 0 epico proprio alla leggenda vivente….
Io in Svizzera ci vivo anche se sono italiana e la giornalista per una volta non ha detto nulla che non corrisponde alla realtà, quella realtà medesima che invece nascondono per vergogna quasi tutti i giornalisti italiani, venite e vedete coi vostri occhi al posto di parlare per pregiudizi…
Caro pablito credo che il tuo nick sia dovuto a Paolo Rossi che ha fatto miracoli nel 1982 facendo vincere all Italia il mondiale, il terzo mondiale…
Ecco Federer è come Pablito che nessuno tocca e nessuno discute a meno che lo vuoi fare tu medesimo dunque vedi tu se Paolo Rossi è buffalo Bill o meno…
In estasi quando gioca Federer si sta dal primo all ultimo minuto da una vita a questa parte ma forse per altri non è abitudine…
Wawrinka caro Stefan è nato a Losanna canton Vaud e come … ha vinto 3 slam che non ricordo da nessun tennista italiano e al momento il segreto bancario non esiste più…aggiornati anche se faceva più comodo agli industrialotti italiani che ad altri…
A quando l’Ascensione all’estasi celeste per l’apoteosi mistica ? 🙂
Qualcosa tipo Buffalo Bill, ai tempi ? 🙂 🙂
Scusate tutto bello, tutto molto poetico, ma Wawrinka grandioso tennista più cinghialotto che etoile dove è nato e vissuto? In una altra Svizzera, più rustica e dozzinale che nessuno mai ci racconta, come il segreto bancario?
E’ stato Federer, con il suo gioco da artista della racchetta, ad ampliare a dismisura la popolarità mondiale del tennis.
E’ stato Federer a dimostrare per primo che era possibile raggiungere certe vette di palmarès, che prima di lui sembravano impensabili, diventando punto di riferimento per la successiva rincorsa degli altri due.
Scommetto che tra non molto tempo Federer e Nadal faranno ovunque incontri spettacolo che naturalmente avranno più successo di tutto questo carrozzone da circo!
Qualcuno non ha ancora capito che anche se solo giocasse per 10 minuti con un bambino avrebbe più spettatori di qualsiasi altro tennista del presente e del passato e in quei pochi attimi tutti respirerebbero quell aria magica da funambolo della racchetta…
Chi se ne frega degli slam da vincere o perdere, la gente lo ama pure se perde e non ha più nulla da dimostrare ma da mostrare ha tutto, ha il tennis, la classe, lo stile…
Farebbe più pubblico Federer in un campetto di periferia che tutti gli altri a wimbledon,
Questo è il record che chi rosica non si può nemmeno sognare…
Articolo da leggere, e rileggere, e rileggere
basta vedere che ovazione unica gli ha riservato il Tempio del tennis, sul centrale di Wimbledon….lo stesso Nole non ha potuto far altro che sorridergli e dirgli che è una legenda vivente
Grazieee!!!
@ TRAIANO (#3258758)
Noleggio = Nole
@ Pino (#3258559)
Noleggio noioso , però se lo batti hai fatto un impresa .
Oggi l’impresa la fai se batti Rafa, zverev, medvedev, alcaraz, berrettini sinner e tsi tsi .
Poi ce un altro russo un canadese ( non inarrivabili ) .
L stori si ripete, il confronto c’è sempre .
Ricordi che Vilas sembrava stratosferico e lo stesso Lendl o Connors, Nastase rimandava la palla col manico della racchetta .
Si dimentica in fretta e si passa sotto l’arco di trionfo dell’ultimo imperatore !
@ Sono io (#3258621)
NOLE NON AVRÀ PACE finché non avrà vinto più wimbledon di Federer e più slam di Rafa
Redazione ma perché cancellate i messaggi?
Perché ho scritto che lui ormai con il tennis non centra più ma è lì solo per i soldi??
Ma siete seri?
Tutti gli altri giocano a Federer 😉
Anche di fronte ad un articolo che vuole anche stimolare ed andare oltre il tennis inteso come pura gara,scommetto che ci saranno degli .. che cominceranno a fare i soliti confronti campanilistici su quanto ha vinto quello, o quanto ha vinto quell’altro……
Condivido ogni singola parola….L’essenza del tennis dopo gli anni di 2000 era incarnata da Roger, senza lui questo sport ha definitivamente rotto con il passato ed è diventato un’altra cosa e purtroppo non sarà mai più quello di prima
Magnifico articolo. Concordo in tutto e pienamente.
Federer è il tennis tutti gli altri lo giocano !!
Con tutto il rispetto e ammirazione x nole veder giocare federer è semplicemente unico e inimitabile lui è il tennis fatto uomo!!
@ CESARE (#3258475)
senza nulla togliere a questi “altri” due tennis, non è proprio sorprendente che il primo abbia la meglio su di essi in quanto a coinvolgimento e apprezzamento dello spettatore
Il suo spirito aleggia fra i monti innevati.
Ah no, non sono innevati…
@ CESARE (#3258475)
Ed e’ anche l’unico dei tre che ci annoia da morire…e chi si dimenticherà quelle dormite sul divano con lo sfondo serbo, quando smetterà di giocare ci mancherà tanto!
Bell’articolo..la natura il paesaggio sono importantissimi e da noi non c’è stato quel rispetto che ha portato via tante bellezze…una cosa invece che mi è apparsa totalmente fuori luogo nell’articolo è la figura di Garibaldi…
Nessun rimpianto dei tanti game vinti su battuta (volg. “ace”), senza che chi pagava biglietto o abbonamento potesse vedere un po’di tennis. Una noia mortale.
Ah per la cronaca abita a wollerau nel canton Svitto che affaccia sul lago di zurigo…
Torna caro Roger, Torna presto che senza te è una noia pazzesca, una lite continua tra ciechi e sordi…
Torna Torna e torna che siamo stufi di falsità e fintonerie come di inchini e salamelecchi assurdi…
Torna che ti aspettiamo
Qui si parla dell’architetto del tennis, non del manovale che carica la betoniera di sabbia, calce e cemento. 😳
Non c’è proprio paragone tra Federer e il tennista serbo ma proprio nemmeno le unghie dei piedi…
ESAGERATAMENTE AMANTE DEL TENNIS “DANZATO”, C’E’ ANCHE QUELLO “GLADATORIO” E “ACROBATICO”.L’UNICO AD AVER VINTO DUE VOLTE TUTTI I GRANDI TORNEI,OLTRE AD ESSERE RE DEL RANKING COME SETTIMANE DA NR.UNO E’ UN TENNISTA SERBO
Chapeau!
Giorni “stanchi”, in attesa di domenica… 🙂
Comprensibile.