Gilles Cervara favorevole al coaching: “Era tempo di smetterla con l’ipocrisia, ma non cambierà molto”
Nel mondo della racchetta si è aperto un discreto dibattito sul tema coaching, dopo la decisione dell’ATP di sperimentarlo per la seconda parte del 2022, con diverse regole. Alcune di queste forse non sono così ben definite, ma la maggior parte degli addetti ai lavori sembra favorevole alla innovazione regolamentare. Tra questi Gilles Cervara, che parlando ai media così si è espresso sul tema.
“Sono favorevole all’off-court coaching, soprattutto per spezzare quest’ipocrisia ambientale e la mancanza di coerenza con le sanzioni agli allenatori. A volte l’arbitro di sedia non osa, improvvisamente il giorno dopo osa per un coaching meno appariscente. Poi ci sono allenatori che vengono multati per aver semplicemente detto “dai!” durante la partita. Non era una situazione stabile, non era ben regolata”.
Rivela anche di esser stato contattato sul tema: “Era da un po’ che aspettavamo l’annuncio. A quanto ho capito, la decisione è stata presa dopo aver consultato diversi allenatori. Sono stato consultato da Daniel Vallverdú, che da anni cercava di far funzionare questa iniziativa. Gli ho fatto notare che era arrivato il momento di porre fine a questa ipocrisia, poiché tutti gli allenatori a un certo punto fanno coaching, sia con le parole che con i gesti. D’ora in poi, è finalmente autorizzato”.
Cervara crede che, alla fine, non cambierà molto, ma almeno si è posta la parola fine a decisioni troppo discrezionali del giudice di sedia: “Non credo cambierà più di tanto, visto che la norma non permetterà che si svolga un dialogo, come invece si può fare in allenamento. Alla fine la questione del coaching dipende molto dal rapporto personale tra giocatore e allenatore, il tennis è uno sport molto interiore, alcuni giocatori vedono l’allenatore che parla troppo come un disturbo. A me è successo nelle partite di Daniil di vedere l’allenatore del rivale fare coaching e ottenere l’esatto opposto di quel che sperava. Inoltre si presentano situazioni ambientali molto diverse, tanto che non sempre possono essere effettuati coaching efficaci. Sui campi grandi, ad esempio, i box sono lontani e gli allenatori sono impercettibili, quindi la seconda opzione è quella di predisporre altri tipi di codici, come gesti o altri semplici movimenti. Si tratta di trasmettere un messaggio in un secondo, quindi devi averlo studiato molto bene. Poi ci saranno altri momenti improvvisati che vengono dati con lo sviluppo del match”.
Hanno fatto il giro del mondo le immagini da Halle nelle quali proprio Cervara, dopo una discussione con Medvedev in campo, se n’è andato dal suo box. Ecco la spiegazione del coach: “In questo caso si è tratto principalmente di spigoli che ancora ho con Daniil. Semplicemente lui perde i nervi per un dettaglio di gioco o perché il rivale è migliore, non si calma e poi la cosa prende fuoco. Quando le cose vanno così non c’è niente da fare, l’unico modo per migliorare la situazione e calmarlo è andarsene. Nel mio caso lascio il campo perché non accetto quella situazione e non è utile a nessuno restare lì. Non la nuova regolare non cambierà poi di molto il mio rapporto in campo con Daniil. Non farò più di prima, continuerò semplicemente a fare le cose per essere all’altezza di ciò che propone il rivale. Con questa regola l’allenatore potrà prendere più iniziativa, ma dovrà valutare se fa bene al suo giocatore, se ne ha davvero bisogno. Il fatto che l’allenatore parli non significa che il giocatore farà meglio in campo, dovrà dare le informazioni corrette, al momento giusto e nel modo corretto. È un’arte, a volte è come camminare sul filo del rasoio”.
TAG: Daniil Medvedev, Gilles Cervara, off-court coaching
La bellezza del tennis sta proprio nella nostra solitudine. Sono tutti discorsi di una società malata dove l’insicurezza e l’immaturita’ la fanno da padrone. Cavolo che discorso da vecchi Pero’ questa solitudine e la necessita’ di cavarsela da soli nelle situazioni più difficili è la cosa piu’ bella e affascinante del tennis. Non toglietela per favore.
@ Chittammuorto (#3236038)
E’ uno schifo legalizzato, io metterei dietro i divanetti dove si siedono
ogni 2 games una lastra di plexigas !
@ Chittammuorto (#3236038)
Condivido il tuo pensiero, siccome non possono mettere i cerotti in bocca ai coach,meglio regolarizzare. Preferirei il coaching in campo,come per le donne.Per il resto anch’io sono convinto che te la devi cavare da solo.
@ Pier (#3236074)
Fantastica !
È stabile nei 100, è stato n1 juniores, ha davanti una carriere splendida e questo malgrado non ci fossi tu ad allenarlo.
Se solo si fosse allenato con te da quando ha 7 anni, ora avremmo nole fedalovic.
Sei penoso
Cervara dice delle cose intelligenti….
nessun miglioramento per Musetti quindi, che un allenatore non lo ha
@ Pier (#3236074)
Bellissima
Io lo applicherei anche nel femminile, assisteremo a situazioni tipo Sergio Giorgi che si siede e Camila :” Ok babbo, tutto bene, respira, non ti preoccupare, se vedi che tiro fuori vai al bar e ci vediamo dopo”. Time!
Non sono totalmente d’accordo con lui. Secondo me il tennis cambierà parecchio soprattutto per chi guarderà da casa.
Immagino ci saranno delle telecamere dedicate, ci si chiederà perché è stato dato un consiglio rispetto ad un altro, qualcuno comunicherà comunque in codice, il coinvolgimento da casa sarà maggiore
Trovo la decisione sbagliata ma giusta…aspettate..
Per me è sbagliato per le regole che dettano la pratica agonistica di uno sport individuale come il tennis, avere un coach che ti aiuta a modificare in corso d’opera il tuo approccio alla partita. Il tennis è un gioco paragonabile agli scacchi, dove il risultato non è mai finito ne scontato sino all’ultimo scambio, e dove un incontro può durare da 45 minuti a oltre 4h… E’ giusto invece regolarizzare una situazione che permette all’oggi ai coach di fare questa attività nelle maniere e modi più discutibili e variegati che ci siano…dagli sms e metodici cambi abbigliamento della premiata ditta Tzitzipas, a tutti quei coach che parlano come un mantra buddista in continuazione al giocatore durante tutte le fasi dell’incontro, a volte facendosi anche mandare affa…cosa che spesso gli arbitri concedono, facendo finta per gli uni e non finta per altri… trovo quindi giusto che questa cosa venga istituzionalizzata, cosi come lo è per il circuito WTA, anche se rimango della idea che nel momento in cui sei sotto scacco..nel mondo del nostro sport ti devi difendere da solo. La partita la si prepara prima, non durante.
Condivido perfettamente ciò che dice….
È da 40 anni che vedo il tennis e ed è da 40 anni che i coach con più o meno riservatezza danno indicazioni ai propri giocatori…. Ricordate i baffi di Tiriac cn Bum Bum ….
Parlavano forse meno e facevano più gesti stabiliti ….
Stessa tecnica che usano quasi tutti…. Non credo che i pugnetti di Alcaraz e Ferrero vogliano solo essere fini a se stessi …( solo un esempio e niente di più )
Meno evidenti degli Tsitsipas o dei Rune che a Parigi parlava con i suoi senza freni e non ricordo essere stato Punito …
Una regola … per quanto a mio modesto avviso ancora un po’ lacunosa, andava scritta.
Come dice giustamente Cervara …
Non cambierà praticamente nulla … solo non si dovranno nascondere come fino ad oggi.