Un membro della WADA difende Nadal sul tema iniezioni ma pone un interrogativo
Dopo aver rivelato di aver ricevuto delle iniezioni al piede per poter giocare senza dolori al Roland Garros, Rafael Nadal è stato oggetto di forti critiche, soprattutto da parte di diversi ciclisti francesi, che si sono scagliati contro questa procedura, affermando che se fossero stati loro a farne uno sarebbero stati banditi. A chiarire la situazione, si è fatta avanti l’Agenzia mondiale antidoping (WADA). La risposta di un suo membro difende il tennista spagnolo a livello normativo, ma pone un importante interrogativo sulla opportunità di arrivare a tanto pur di vincere.
“Le iniezioni a cui è ricorso Nadal per combattere il dolore ai piedi non sono nell’elenco dei prodotti vietati, poiché si stima che non migliorino le prestazioni sportive”, ha detto Olivier Niggi al media RTS, “tuttavia credo sia giusto porci questa domanda: è accettabile che un atleta d’élite debba sottoporsi a iniezioni prima di una partita?”.
Sul tema è intervenuta anche la Società Spagnola di Medicina dello Sport: ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le infiltrazioni sono del tutto legali anche nel ciclismo, assicurando che “le infiltrazioni anestetiche sono procedure terapeutiche di ampio e antico uso, sia nel campo dello sport che in molti altri ambiti”.
Quindi nessun doping o pratica che aumenta la capacità dell’atleta. Ma l’interrogativo posto dal membro della WADA ha un certo fondamento e fa sicuramente riflettere.
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In tutti gli sport c’è chi gareggia con antidolorifici in corpo per poter essere all’altezza degli avversari, non per acquisire un vantaggio! È risuccesso di recente con Sofia Goggia che ha corso e vinto una discesa libera con mano fratturata il giorno prima, sotto antidolorifici. Oltretutto in uno sport dove, a differenza del tennis, si rischia l’incolumità. Ha senso? Forse no, ma non si sono letti articoli di dubbi e sospetti come accaduto con Nadal. Fanno quel tipo di lavoro, si allenano mesi per arrivare alle competizioni al meglio, e cercano di competere se e come meglio possono, senza infrangere le regole. Io sono andato a lavorare con un polpaccio strappato, zoppicando, faticando a guidare. Ha senso? Per non lasciare ad altri le mie faccende, e per senso del dovere, l’ho fatto!
Guarda io sono esterrefatto da questa manifestazione di manie di persecuzione. Sono una persona dura ma rispettosa e se vengo accusato rispondo.
Il soggetto mi risponde (messaggio 169) ad un mio messaggio rivolto a difendere il capitano (messaggio 118).Rifiuto il confronto (messaggio 180) e… Apriti cielo! Mi accusa nel messaggio 184 di difendere delle (presunte ) volgarità del Capitano espresse però dallo stesso con messaggio 160 (ovvero 42 messaggi dopo la mia “difesa”): in sostanza non dovevo difendere chi si è espresso volgarmente ore dopo.
Preveggenza? No: banale pregiudizio. Un soggetto che ti chiede “per chi tifi” per inquadrare chi esprime un concetto (magari con competenza) perché la preferenza per uno sportivo determina il “non valore” dei pensieri espressi.
Spiace perché la passione è bella ma quando sfocia nel pregiudizio, nell’offesa (lo smutandato, il malato di tic) anche verso i tifosi (ed io tifo Wawrinka pensa te) è segno di qualche problema. Ma basta non badarla tanto scrive sempre le stesse cose…
Annie, guarda che sono una donna anch’io. 😉
I soggetti come te, sono il mio pane quotidiano da un decennio (nella vita professionale).
Ergo, le strategie di manipolazione a cui ricorri nei commenti non fanno presa. 😉
A me non risulta di aver mai replicato ad un commento in cui viene citato un articolo di Clerici. Controlla meglio. 😉
Così come non ho mai imposto, né esplicitamente né implicitamente, l’elogio di nessuno.
Ho soltanto messo in luce alcuni punti che traspaiono dai tuoi commenti:
– discrepanza di giudizio a seconda che una stessa condotta sia tenuta dal tennista prediletto o dalla “nemesi” di quest’ultimo;
– idealizzazione del tennista prediletto e svalutazione della sua “nemesi”, con conseguente accettazione disfunzionale dei risultati sportivi di quest’ultimo.
Come ti avevo già spiegato, quella che sta annaspando al punto tale da “proiettare” vissuti emotivi che le appartengono (“frustrazione”, “rabbia repressa”, “agitazione”, per usare le tue stesse parole) su coloro che l’hanno messa spalle al muro per evidenti contraddizioni a cui non è in grado di replicare, sei tu.
Del resto, le difese primitive si attivano proprio per mediare i conflitti tra realtà interna e realtà esterna (che il soggetto non riesce a gestire e affrontare). 😉
p.s. Il fatto che tu non abbia mai preso in mano un manuale di psicopatologia e psicologia clinica, non significa che vi siano riportate “farneticazioni senza senso”. 😉
E’ evidente che non si riesce distinguere un commento ironico da uno serio, comunque serviva per mettere in evidenza i vantaggi che Nadal si è voluto o non si è voluto prendere nei tornei che ha disputato ove i risultati sono dipesi dalle infiltrazioni ( se non sbaglio a Madrid e Roma senza ha perso)
Chissà se le dici perché si credi, oppure sai di dire barzellette.
Ma lascia perdere donne e uomini, siamo solo appassionati di tennis. Se si può ragionare con qualcuno, donna o uomo che sia, volentieri, se no tempo perso. Intanto comincia a non voler leggere quello che non c’è scritto nelle parole degli altri. Se tu mi chiedi forte fisicamente, e io ti rispondo forte tennista (nel suo complesso) e tu capisci, ok forte fisicamente, allora fatti le domande e risponditi da sola se ti fa piacere 😀
Poi considera che, se entri in autostrada e vedi una macchina contromano, puoi sempre pensare che sei tu nel giusto e l’altro no. Ma quando le macchine contromano sono 4 è più probabile che sei tu contromano.