Da Perugia: Nardi vince il derby contro Mager “Tante prime volte. Cerco di imparare dai migliori”
Spettacolo nella prima sessione serale degli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup, Challenger 125 organizzato da MEF Tennis Events. Sul Centrale del Tennis Club Perugia Luca Nardi ha vinto il derby azzurro contro Gianluca Mager con il punteggio di 7-6(5) 6-7(2) 6-4, poi Borna Coric ha eliminato Juan Pablo Varillas (6-3 6-2).
Avanti Nardi e Coric – Soddisfatto Nardi a fine match: “È stata una partita molto tosta. Gianluca ha servito bene e mi ha impedito di tenere i piedi dentro il campo nei game di risposta. Sono contento di come ho giocato e di come ho chiuso il terzo set”. Due anni fa sullo stesso campo il pesarese classe 2003 perse una battaglia di altissimo livello contro lo spagnolo Pablo Andujar: “Fu una bella e formativa esperienza. Sono felice di essere riuscito oggi, a differenza di quella notte, a vincere. Roland Garros e Internazionali BNL d’Italia? Sono tutte prime esperienze che mi aiutano a crescere. Sto cercando di imparare dai più forti”. Ottima prestazione anche da parte del croato Borna Coric, che non ha lasciato scampo al peruviano Juan Pablo Varillas. Il croato ex numero 12 del mondo è una mina vagante che darà del filo da torcere a tutti gli atleti che sognano di conquistare il titolo di Perugia.
Gli ultimi risultati di lunedì 6 giugno
Primo turno tabellone principale
Luca Nardi b. Gianluca Mager 7-6(5) 6-7(2) 6-4
Borna Coric b. Juan Pablo Varillas 6-3 6-2
TAG: Luca Nardi
Il”mimetismo” di Nardi è un’autentica perla, degna del miglior Brera! Complimenti sinceri Givaldo, proprietà espressiva notevole!
@ artadian (#3215940)
Grazie, bellissimo estratto…
Nardi credevo che avesse risentito di quello stop imprevviso alle qualificazioni al Roland Garros col traguardo ormai in vista del main draw, ed invece fortunatamente no; Mager sinceramente é un classe ’94 ed é un po’ presto per imboccare il viale del tramonto come gli stesse invece succedendo dopo la vittoria ad un challenger spagnolo ad inizio marzo a venire ad oggi…
Sicuramente preferisce il cemento. Comunque ha già vinto due Challenger nel 2022 sul duro, uno a Forlì e uno a Lugano.
@ artadian (#3215940)
Da restare incantati . Meglio di tantissimi libri. Estasiato
Peccato che Mager sia praticamente diventato un tennista part-time. Avevo immaginato per lui un futuro stabile tra i primi 100, essendo dotato di ottimi mezzi, soprattutto con lo schema servizio dritto, invece sono venute meno tutte le motivazioni dopo il lieto evento della nascita del figlio.
Così Gianni Clerici, scomparso a 91 anni, raccontava su Repubblica il 26 giugno 2003 l’incontro con un promettente tennista maiorchino.
LONDRA. Parliamo tutti inglese, of course. Non tanto perché l’inglese sia il latino di questi nostri tempi, ma perché è la lingua del tennis. Così, come ne arriva uno che parla qualcos’altro, viene guardato non dico con sospetto, ma con viva perplessità. I casi sono tanto rari, che alla fine il simil-analfabeta diventa oggetto della generale compassione, aiutato in tutto, dalle interviste a qualche scupettino. Questo per gli addetti. Quanto ai tennisti, il caso non è meno raro. E riguarda per solito qualche doppista azerbaigiano, o un qualificato andino. Così, oggi siamo rimasti increduli nell’accedere ad una sala stampa nella quale l’oggetto della nostra curiosità si esprimeva non si dice in castigliano, e neanche in catalano, ma in un gergo meno comprensibile, che – mi dicono gli amici spagnoli – si chiama maiorchino. Il sedicenne ragazzo che ci aveva mezzo ipnotizzati viene infatti dall’isola di Maiorca, un posto fin qui noto per gli amori di Chopin e George Sand, e per aver ospitato una raffinata colonia inglese, nella quale primeggiava il poeta Robert Graves: non certo per i tennisti.
A Maiorca, in un tempo non lontano, è nato però un bellissimo ragazzo, che in altri tempi sarebbe stato bagnino. La presenza di un club tennistico diretto dallo ex Davisman Alberto Tous avrebbe facilitato l’affermazione del giovanotto, a nome Carlos Moya. Per specializzarsi, Carlos sarebbe dovuto salire su un ferry boat, e trasferirsi a Barcellona, la Mecca del tennis iberico. Nei periodi di vacanza a casa era costretto a portarsi dietro un allenatore e, un giorno che questi era influenzato, prestò la sua racchetta a un ragazzino, già bravissimo nel gioco del pallone, perché suo zio Miguel Angel aveva giocato nella nazionale spagnola. Il ragazzino, Rafael, è lo stesso che abbiamo ascoltato affermare di non essere poi tanto sorpreso di aver passato due turni a Wimbledon, battendovi oggi un certo Childs, e l’altro ieri Ancic, l’erede di Ivanisevic, figurarsi.
Questo tipetto dal viso paffuto, non dissimile da Charlie Brown, ha avuto in sorte un braccio mancino col quale avrebbe potuto gestire irresistibili affondo, centrare un canestro da tre, mettere ko un peso massimo. Per la nostra fortuna di aficionados, ha trovato sul suo percorso una racchetta, e un campione come Moya, bisognoso di allenarsi. E tanto bene lo ha allenato, che alla prima occasione, ad Amburgo, ne è stato battuto. Rimaneva il dubbio che questo piccolo arrotino potesse smarrirsi, trasportato sui prati dalle native spiagge. Ma, con qualche ragionevole riluttanza nei riguardi della rete, il piccolo non solo allenta liftoni, ma, alla prima necessità, stacca la manina bruna dalla presa bimane, e perpetra taglietti avvelenati quasi fosse nato sulle rive del Tamigi.
Di questo fenomeno ha raccontato un aneddoto interessante Cash al mio amico Cazzaniga: “Dovevo giocare una esibizione a Maiorca con Becker. Mezz’ ora prima della partita, Boris si nega, per una bua. Giocherai con un ragazzino quattordicenne, l’unico tennista disponibile, mi dicono. Vado in campo preoccupato di fargli fare qualche game, perché magari non mi si metta a piangere. Perdo facile, in due set, e solo allora gli domando come si chiami: Rafael Nadal”. Rafael si troverà, ora, di fronte ad un esame non facile. Paradorn Shrichapan, nato sui prati thai, capace di rimontare oggi un handicap di due set al francese Mutis.
Ma magari
C’era una discussione per commemorare il sommo Gianni Clerici, ma naturalmente a te non bastava essere uno dei 180 commenti di quella, dovevi essere il primo di un’altra discussione… La verità è che a te importa solo delle tue sfilate in poltronissima e nemmeno la morte ti dissuade dal farle, anzi diventa un pretesto. Il sommo Gianni Clerici da lassù lo ha capito e ti guarda con severità
Nardi non adatto alla terra battuta, per il suo dritto.
Sul duro farà bene e vincerà
di Lorenzo avrebbe detto sicuramente: Sciagurato!
Nardi top 5 fra 2 anni
Sarà un vuoto incolmabile. Nessuno potrà essere come lui.
magerino col col braccino è tornato nel suo habitat naturale, i challenger.
Rimane un enorme vuoto: non aver potuto leggere le analisi del sommo Gianni Clerici su Musetti e Nardi. Chissà come avrebbe definito il rovescio di Lorenzo. Chissà quello che avrebbe detto sul “mimetismo” di Nardi.
Un saluto a Lui e a tutti gli appassionati.