È mancato Gianni Clerici
Ci sono delle notizie che non vorresti mai leggere, anche se, prima o poi te le aspetti. Magari in giornata uggiose, in cui ti svegli storto e senti che qualcosa non va. Che la brutta notizia è lì dietro l’angolo. A metà pomeriggio le agenzie hanno battuto la scomparsa di Gianni Clerici, avvenuta a Bellagio sulle sponde del suo amato Lago di Como.
Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo luglio, ma per tutti gli amanti della racchetta Clerici è semplicemente immortale. Da tempo non scriveva più, dopo il problema di salute sofferto un paio d’anni fa, ma nessuno di lui se n’era dimenticato per il semplice fatto che Gianni ha scritto e segnato un’epoca. Con i suoi articoli, libri e telecronache insieme a Rino Tommasi (altro monumento del giornalismo italiano) ha cresciuto generazioni di appassionati, portandoli per mano dentro una disciplina particolare, a volte difficile da capire.
Ci sono bravi giornalisti che scrivono di tennis, con competenza tecnica, passione e ottima scrittura. Clerici era diverso. Era il migliore. Dalla sua penna non fluivano articoli di tennis, lui raccontava il gioco, la sua unicità, il contesto, i personaggi con uno stile inarrivabile per leggerezza e freschezza. Era capace di raccontare un torneo o un personaggio in modo imprevedibile, facendocelo vivere. Si faceva domande e suscitava interrogativi, come il bravo giornalista dovrebbe sempre fare.
Nei suoi libri, soprattutto i primi della sua lunga carriera di saggista, ha immortalato epoche diverse, colori e sfumature senza tempo. Per i lettori più giovani, che purtroppo non hanno potuto godere delle sue telecronache e articoli, raccomandiamo di andarseli a rileggere, o riascoltare. Sono momenti leggendari della storia del tennis in Italia e del suo modo di raccontarlo. 500 anni di tennis è considerato a livello internazionale uno dei libri più importanti mai scritti nel nostro sport.
Da giovane Clerici è stato discreto tennista, ma è come giornalista che ha segnato un’epoca, in Italia ma stimatissimo anche all’estero, tanto da essere diventato il secondo italiano della Hall of Fame di Newport dopo Nicola Pietrangeli. È stato anche uno dei più grandi collezionisti al mondo di oggetti tennistici, altra sua vera passione.
I tanti appassionati che lo incrociavano nei tornei riuscivano sempre a strappargli una battuta, un sorriso, un aneddoto divertente vissuto in giro per il mondo. Con la sua ironia riusciva ad esser tanto leggero quanto pungente. Ha scritto e raccontato per tutta la vita gli Slam, le Olimpiadi, tutti i grandi tornei di tennis al mondo e i loro personaggi. Pochi hanno saputo cogliere come lui l’essenza del gioco e i suoi cambiamenti. Il neologismo “gesti bianchi” (titolo di un suo splendido libro) incarna meglio di qualsiasi altra immagine quella di un tennis antico, che non c’è più, e che lui amava terribilmente.
In uno dei suoi ultimi libri, Postumo in vita, scriveva:
Ho passato una vita
a guardare una palla
divenuta nel tempo
da bianchissima gialla
rimbalzava leggera
lungo i prati di Wimbledon
risaliva dorata sopra i tigli di Auteil
nei tramonti vermigli
di stati affascinati
che credevano che fosse
il campione il re
ma cosa resterebbe
della Divina e Tilden
di McEnroe e Martina
senza quella pallina
mi dicono persone
affaccendate colte
come hai fatto
a sprecare le tue doti native
per una vita vana
avranno ragione forse
ma a ciascuno tocca una sua religione”
Oggi è una vera giornata di lutto per chi il tennis lo ama, come lo amava lui.
Livetennis.it si stringe intorno alla famiglia Clerici per la grave perdita. Ma anche a tutti gli appassionati che gli hanno voluto bene e che da oggi sono un po più soli.
TAG: Gianni Clerici
Rino Tommasi ha iniziato da solo su Canale agli inizi degli anni 80.
Inizialmente commentava partite registrate vecchie di qualche settimana del circuito ATP che a causa delle scarse notizie che i quotidiani sportivi riportavano, si potevano vedere senza conoscere il risultato finale.
In seguito Canale 5 cominciò ad accaparrarsi i diritti degli US Open che però venivano trasmessi solo dalle semifinali.
Con l’acquisizione di TV Koper Capodistria cominciarono ad aumentare i tornei trasmessi fino ad arrivare all’arrivo di Tele+ e i diritti di Wimbledon.
Negli anni 70-80 la RAI trasmetteva Coppa Davis solo l’Italia e in qualche caso anche la finale, Roma, Parigi e Wimbledon e i tanti tornei ATP dell’epoca come Milano, Firenze, Bologna, Venezia, ecc. I telecronisti erano Guido Oddo e Gianpiero Galeazzi.
Grazie al fatto che i programmi di Antenne 2 (poi France 2) venivano ritrasmessi su parte del territorio italiano, era possibile vedere le fasi finali dell’Australian Open e Parigi dal primo turno. Dal momento che non amavo tanto le telecronache di Bisteccone, Parigi la seguivo in francese, così allenavo anche la comprensione di questa lingua.
La TV Svizzera trasmetteva Parigi e Wimbledon (fasi finali) e qualche torneo locale come Ginevra.
Su qualche TV locale era possibile vedere qualche challenger o qualche torneo giovanile come Bonfiglio e Avvenire.
Su Tele Montecarlo, Lea Pericoli commentava il torneo di casa e, mi sembra di ricordare, anche Parigi, ma non ne sono sicuro.
Ripensando al passato mi sembra incredibile che oggi c’è qualcuno che lamenta l’impossibilità di vedere il primo turno di qualche scalcinato torneo ITF.
@ Pier (#3216261)
mi spiego meglio. Quando uno sport non è visibile da tutti certi potenziali talenti si dirigono verso altri sport. I genitori allora faranno sacrifici economici per aiutare o figli a perseguire la loro passione. Io da appassionato ho pagato e pago per vedere il tennis ma ho scoperto tanti bambini/ragazzi che hanno chiesto ai genitori di portarli a un campo da tennis perché vedevano le partite su Supertennis
@ Pier (#3216230)
D’accordo; però è innegabile che l’interesse che suscitava il tennis negli anni ’80 in Italia poi non fu più.
Merito allora sicuramente dell’onda lunga delle vittorie di Panatta e compagnia negli anni ’70, ma anche l’interesse verso chi era protagonista sui campi da tennis a prescindere dalla nazionalità era ben maggiore finché a chiunque, col solo costo -…a volte “facoltativo”…- del canone RAI era consentito ammirare le loro gesta, esaltarsi, ispirarvisi (e non credo sia un caso che il recente “rinascimento” dell’interesse verso il tennis in Italia abbia coinciso con l’epoca d’oro della racchetta italica femminile, trasmessa in buona parte gratuitamente da Supertennis).
Negli anni ’80 i campetti condominiali o quelli parrocchiali, citando quanto scritto con passione da AriforJannik, erano frequentatissimi, così come quelli di tanti piccoli circoli, genericamente, sportivi; casomai nonostante il costo reale più alto che la pratica tennistica aveva rispetto al potere d’acquisto degli stipendi.
Poi il calo di interesse ha portato a convertire molti di quei campi da tennis in campi da calcetto o, più recentemente, da “padellone”.
Io ricordo bene le urla dalle finestre aperte nel luglio 1981 di chi esultava per la vittoria di McEnroe su Borg a Wimbledon (io no, io tifavo Borg). Mai più sentito qualcosa di simile, neanche l’anno scorso quando Berrettini vinse la prima partita contro Djokovic nell’incontro di finale.
Qualcosa, tipo un netto calo d’interesse generale verso il gioco del tennis, questo credo proprio significhi.
@ tinapica (#3216344)
Le prime telecamere della coppia dovrebbero risalire al 1988 o 1989 su Telecapodistria mentre il solo Tommasi credo abbia fatto us open su reti fininvest a metà anni ’80
Hai, ragione.
Ho scritto e pubblicato di getto. Infatti ci sono anche piccoli errori.. refusi che non ho corretto..
Solo dopo mi sono resa conto di aver scritto una imprecisione.
No, Tommasi e Clerici hanno commentato per Sky
Mi sono confusa, chiedo scusa ..
Allora la TV era in bianco e nero, almeno all’inizio..
Quando mio padre portò a casa la nostra prima TV avevo 8 anni e c’era solo il primo canale…
È passato tanto tempo, anche se mi sembra ieri…
A volte i ricordi si intrecciano e si confondono..
Scusatemi ancora.
@ Luca Martin (#3216128)
Grazie.
@ AriforJannik (#3216018)
Bei sentimenti in questo racconto ma -tanto per rompere un po’- qualcosa, magari solo per mia inevitabile ignoranza anagrafica (nell’estate 1968 io ebbi i natali) non mi torna.
Anch’io vissi con passione, prima infantile e poi adolescenziale, il tennis di Borg e Lendl (ma non tifavo Lendl, anche se mi strappava grida di ammirazione mista ad invidia), dalle onde della RAI, come da quelle della TV Svizzera Italiana e di Tele Monte-Carlo.
Ma proprio non mi ricordo di Clerici e Tommasi che commentassero dai microfoni RAI.
Mi ricordo, prima, di Guido Oddo e, poi, di “Bisteccone” Galeazzi, di un commentatore svizzero di cui purtroppo non ricordo il nome (chi mi può essere d’aiuto a ricordare, per piacere, lo sia) che quando doveva dire un punteggio che comprendesse il “30” pronunciava “tarenta”, di Lea Pericoli su TMC, i cui commenti ad incontri di tennis restano -a mio parere- insuperati, ancora meglio di Clerici-Tommasi.
Ma di loro commenti dai microfoni RAI proprio non ho memoria. Quando ebbero luogo, nei primissimi anni’70?
Può darsi che lei faccia confusione con Koper-Capo d’Istria?
Mi correggo: eravamo più vicini ai 500.000£ per ciascuno di quei fusti.
Non si capisce il nesso. Chi ha tenuto lontano i ragazzi dai campi? La tv a pagamento?
A metà anni ’80 le Pro Staff costavano 350.000£, idem Prestige o Prince. A fronte di uno stipendio di 1.200.000 di un impiegato eravamo ad un terzo. Ora le trovi a 180€, se non meno, ovvero un ottavo rispetto allo stesso stipendio: noti nulla di strano? 3 palline erano a 7/8 mila lire, ora 4 palle se a 6€ poco più. E le corde? Io montavo dei monofilo di qualità a 27.000£.
Messa così potremmo dire che Tommasi ha diminuito i costi del tennis.
Non credo aspirassero a tanto i due.
dirò qualcosa controcorrente. Gran parte delle “fortune” televisive (mi riferisco solo a quelle) del duo Tommasi Clerici fu dovuta all’assenza di giocatori italiani di vertice (i Panatta and company non c’erano più e per altro non li stimavano affatto). Provate a immaginare le telecronache di finali wimbledon o semifinali slam con italiani in campo. Le critiche si sarebbero sprecate. Peraltro Tommasi fu un fautore del tennis a pagamento in tv che ha tenuto per anni decine di migliaia di ragazzi non abbienti lontano dai campi da tennis.
Molto commovente. Complimenti.
Quanti commenti meravigliosi per il più grande scrittore di Tennis che ci sia mai stato!
Fu il più grande per davvero, di una posatezza unica…
Un gran bravo narratore delle gesta tennistiche, anche se un po elitario alla Gianni Brera. Personalmente preferivo la prosa popolare di un altro grande da tutti un po’ dimenticato:Teo Betti.Comunque il Clerici lascia un vuoto incolmabile tra gli appassionati.
Gran bel post!
Un pomeriggio di primavera, era il 1968 e avevo 13 anni, un compagno di parrocchia col quale giocavo a ping pong aveva scoperto, dietro ad una chiesa di periferia, un campetto di cemento, – e per cemento intendo quello vero, di una volta,- che non era poi troppo sgretolato dal sole qualche riga per terra, non troppo sbiadita ed una vecchia rete da tennis, rattoppata in modo artigianale ma piuttosto curato. Si era informato col sacrestano che gli aveva risposto che si, potevamo giocare, non c’era nulla da pagare, tanto, non ci giocava mai nessuno.
Il mio amico aveva tre anni più di me ed una Vespa rossa. Corse a casa, prese le due Dunlop di legno incordate di budello che non sapeva neppure come fossero entrate in casa sua, qualche pallina che giaceva accanto alle racchette, mise tutto nella borsa della spesa della madre e corse a chiamarmi, un parrocchia.
Cominciò così, per me.
Senza maestri, che vennero solo molto dopo, giocavamo così, d’istinto, senza sapere come si faceva, coi jeans e le scarpe da tennis che indossavano tutti i giorni…
Erano i tempi in cui non molti genitori chiedevano ai figli quali fossero i loro sogni.
Mio padre era morto due anni prima, la vita era dura, per me, come è sempre stata, prima e dopo.
Ma alla TV c’erano due strani che facevano la telecronaca e mi facevano sognare
Uno, poi, era più come il mio professore di matematica ma l’altro sembrava un poeta, un po’, come Catullo che studiavo sui banchi della quarta ginnasio, che era satirico ma lirico, pungente, a volte quasi sguaiato e licenzioso ma era un poeta della vita, dell’amore..
Le palline che usavamo erano bianche.
Quelle gialle, nei tubi pressurizzati vennero solo molto dopo..
Io avevo amato Borg ma poi era Lendl, il mio eroe, con suo viso serio ed impenetrabile.
Guardavo tutto il tennis che mamma Rai trasmetteva, e loro erano l’anima di ogni partita.
Tommasi e Clerici.
Sono vecchia, ora e da ieri lui non è più con noi.
Spero lo incontrerò, quando anche io andrò di là, per dirgli di persona quel grazie che, ovviamente, non avrei mai potuto dirgli, qui sulla terra ..
Con commozione, in ricordo di Gianni Clerici, maestro di vita, di tennis e di poesia.
il numero 1
mi mancano le tue cronache ad esempio nadal vs federer 2008 e i tuoi anneddoti fantastici su nadal e federer,sei grande e lo sarai sempre a nche in cielo ,adesso farai le cronache nel tempio piu grande del tennis ed anche loro ne godranno ,ciao gianni,r.i.p
Si, perché Gianni era oltre
Non vi era carnalità né concupiscenza, nelle sue espressioni ma solo un giocoso, complessivo, ammiccante e profondo amore per la vita e per l’essere umano, in ogni sua espressione.
Anche quando criticava pesantemente, quando additava senza mezzi termini comportamenti scorretti, Gianni Clerici, amava.
E questo si sentiva fortemente
Chi lo ascoltava davvero, veniva elevato dalle sue parole, migliorato, depurato da ogni bassezza perché lui, il dottor Divago, era così, incapace di parole che non fossero nobili come nobile era la sua anima
Un caso che fosse innamorato dello sport del diavolo?? Non credo.
E’ stato il più grande scriba del tennis..
La sua ironia era sorprendente e coinvolgente e sapere rendere le telecronache veramente uniche e speciali
La squadra Tommasi, Clerici, Scannagatta, Lombardi era da Coppa del Mondo. Giornate intere a guardare il tennis grazie a loro.
Grazie Gianni.
RIP Gianni !!!
@ MARAT SAFIN (#3215525)
grazie davvero marat, ho 19 anni e, come si può intuire, non ho mai avuto modo di assistere a qualcosa del genere, sapevo chi fossero Clerici e Tommasi, ma avendo come riferimento le telecronache di oggi, non immaginavo si trattasse di questo.
Tu che sei stato il poeta del Tennis penso che anche in Paradiso racconterai di questo bellissimo sport.
Un altro pezzo della nostra vita che ci lascia.
Fortunati noi ad averlo letto e sentito
Che tristezza! Encomiabile sotto ogni punto di vista ma eccezionale nel commento di incontri di tennis! Che differenza con gli sbracati di oggi! Un signore!
Ciao satanello.
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3215538)
GUIDO ODDO PER ME IL MIGLIOR TELECRONISTA DI TENNIS IL GRANDE CLERICI COME DICEVO UN PROFONDO CONOSCITORE INTELLETTUALE DEL TENNIS RINO COME COMPUTER SAPEVA SNOCCIOLARE LE STATISTICHE COME NESSUNO BISTECCONE GALEAZZI COMPETENTE MA PIU’ DA TIFOSO EMOZIONALE.
Ho conosciuto lo Scriba, palrato con lui al RG, in Australia sul bus che ci portava ai campi…per chi, come me, ha consegnato la propria anima e vita terrena al tennis, Gianni era il verbo, la verità, la cultura e il tennis fatto vivere e creato da una penna sopraffina, intelligente, ironica e di raffinata conoscenza. Gianni era anche stato un ottimo giocatore, ed ha fatto vivere gli appassionati sino a notte fonda nelle telecronache con l’amico Tommasi. aveva descritto il tennis agli albori, dal gioco della pallacorda allo stile di Suzanne Langlen alla quale è intitolato un campo al Roland Garros…amava McEnroe, che era il mio eroe da bambino, e lo amava perchè in fondo lo detestava per i suoi modi e maniere in campo, cosi violente e poco educate, alle quali rimediava con tocchi e volee alle quali anche Gianni finiva per assuefarsi… non amava parlare di tennis moderno, e si era fermato a Roger, forse anche a Nadal per il suo agonismo… Ciao grande Gianni, scriba e divino maestro del nostro sport.
UN CANTORE OMERICO DI QUESTO STRAORDINARIO SPORT BUON VIAGGIO LASSU’ DIRAI ALL’ETERNO CHE UN UOMO HA SAPUTO SUPERARE LE COLONNE D’ERCOLE
Un onore averti letto, buon viaggio Scriba
Un verde prato, un paletto di legno, paf…”Divina, com’era il servizio?”….”preciso e vellutato, come sempre Gianni”
RIP
Ciao Gianni unico ed inimitabile maestro insieme a Rino Tommasi era un piacere ascoltarli
Che nostalgia, telecronache indimenticabili.
Ciao Gianni.
@ Alex77 (#3215695)
Indimenticabile poeta.
Una fortuna essere cresciuto ascoltando te e Rino… grazie infinite. RIP
Mito!!! Riposa in Pace.
@ Alex77 (#3215695)
e Ubaldo Scanagatta
Poesia in telecronaca, filosofia deĺla vita sul campo da tennis.
Grazie.❤
Proprio cosi
RIP Gianni
Era la spalla comica di Rinone. Una coppia che faceva più ridere di Stanlio e Olio.
Persone come Clerici dovrebbero essere immortali, non dovrebbero mai lasciarci, mi ha fatto divertire come non mai, da bambino mi sono innamorato del tennis grazie a Clerici e Tommasi 😥
Un abbraccio che arriva fino al cielo ad uno di noi che se ne va e spicca il volo con una leggendaria volèè!!! Grazie amico scriba
Grazie!
Grazie di tutto Gianni!
Con Tommasi un duo epico, con loro le telecronache erano “poesia” unita a competenza.. mi permetto di ricordare che erano ottimamente accompagnati dal grande e compianto Roberto Lombardi.. che tempi!!
nella vita si può parlare di tutto e dire di tutto e non essere offensivi, come dire una parola e dire o una enorme sciocchezza o una incommensurabile volgarità, dipende dal garbo di chi lo dice, dai termini che usa, dalle pause, dai toni. I commenti di Clerici erano così garbati e così morbidi da potersi ascoltare senza malizia aggiuntiva e senza scandalo. La sua venerazione per le gambe della giovane Venus era diventato un tormentone che tutti aspettavano, ma vederci oltre era una forzatura. Non ricordo ai tempi nessun commento contro queste uscite galanti, e non è che il femminismo a oltre sacrosante battaglie delle donne fossero ancora da inventare.
anche di Mecir
Grande,R.I.P. Gianni
Il bastone di Fedorov – hockeista NHL fidanzato con la Kournikova – o il farsi accarezzare dalla racchetta di Gasquet 😀
Con Tommasi un po’ a disagio a cercare invano di contenerlo, che meraviglia.
Hai proprio ragione
Al giorno d’oggi, nell’inferno woke-arcobaleno-buonista, il vecchio Clerici – o quantomeno il VERO Clerici – verrebbe demonizzato, sospeso e sommerso di querele a ogni torneo. Come dimenticare, infatti, le sue elucubrazioni sui “dolci peletti pubici” di Kafelnikov, gli epiteti graffianti sulla muscolatura di Serena, e altre uscite che adesso sarebbero totalmente irricevibili. Che dire… perlomeno oggi esiste la possibilità di eliminare la traccia audio del commento – opzione di cui mi avvalgo indiscriminatamente ogni qual volta essa sia disponibile. In suo onore.
Buon viaggio, scriba.
Uno dei migliori, in assoluto. Il tennis in tv senza lui e Rino non è la stessa cosa. È uno sport più povero. Il giornalismo ha perso un grande!
Ironico, simpatico, intelligente e colto. Inarrivabile, di questi tempi.
Purtroppo.
Sto piangendo come un bambino, ma mi consola il pensiero delle chiaccherate che fará lassú con Suzanne.
Un intellettuale al servizio dello sport, come Brera, Arpino, Soldati, accomunati da un tocco magico, ovvero quello di riuscire a farti amare lo sport quando è raccontato in modo elegante, complesso, controcorrente. Grazie per la trepidazione di poterti leggere, il giorno dopo o il giorno prima, dei grandi incontri ma, ancora di più, per avermi fatto vivere la stessa avventura anche raccontando i margini e le mezze figure.
Tristezza infinita
Un caro saluto Maestro, che la terra ti sia lieve. Con le tue parole, pronunciate o vergate, hai accresciuto lo spirito di tanti uomini. Mi mancherai tantissimo, ora ti auguro solo la pace. Grazie, davvero, di tutto.
Io che ho un nickname dedicato a uno dei suo giocatori preferiti non posso che piangere la morte del nostro amato scriba. Le telecronache della coppia Clerici Tommasi erano un piacere unico e inarrivabile. E gli articoli su Repubblica non erano da meno. Lo adoravo
Rino Tommasi un’enciclopedia ambulante, Gianni Clerici discettava di tennis e gossip e poi si è aggiunto Ubaldo Scanagatta tennis e gossip, quanti anni sono passati…mamma mia. Vivrai ancora finché qualcuno si ricorderà i tuoi commenti e i tuoi immensi articoli giornalistici … Ciao mi
@ TRAIANO (#3215613)
Luca Boschetto pacato , con notevole self control .
Mi dispiace tantissimo leggere in quei versi che ha scritto di avere avuto il dubbio, il sospetto di aver passato una vita vana sprecando il suo talento dietro al tennis (o quantomeno qualcuno glielo imputava).
Però se non lo avesse fatto, qualsiasi cosa avesse fatto, non avrebbe mai e poi mai potuto essere così amato da tutti noi come lo è stato.
Forse questo è un successo inarrivabile che solo pochi riescono raggiungere
Ciao Gianni
@ MAURO (#3215483)
Chi mangia fa molliche !
In riferimento a ipotetici scivoloni ( di cui fra l’altro non sono a conoscenza )
In riferimento a commenti discutibili del sommo poeta su alcune tenniste teen agers ” nello specifico hai citato Venus Williams ” .
Un grandissimo ci lascia,riposa in pace Sig.Clerici.
Tutta la mia stima,come mi sarebbe piaciuto sentirti coi nostri ragazzi,oggi.
meno si una settimana fa mi chiedevo se era ancora vivo presentimento r.i.p.
Grande Gianni Clerici sono cresciuto con le tue telecronache insieme a Rino Tommasi. Rip
che dispiacere grande! Se ne va un grande giornalista e un altrettanto grande telecronista. negli anni più bui del tennis italiano, avevamo almeno il privilegio di poter seguire il tennis raccontato da una coppia da grande slam!
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3215538)
La preparazione di Clerici e Tommasi non era superficiale o a macchia di leopardo, bensì enciclopedica .
Anche oggi ci sono bravi conduttori.
Ma tutti hanno un tallone d’achille !
X es uno dei più quotati ( e che a me non dispiace ascoltare ) dice spesso e in modo inopportuno ” COME DIRE ” ! Ovviamente Clerici o Tommasi
erano ” durante le telecronache
” GIANNI POESIA e RINO ANTOLOGIA , in più entrambi professori di GRAMMATICA .
Una quindicina di anni fa tra i viali del Foro Italico durante gli Internazionali ci passa davanti….eravamo 4-5 amici…lo chiamiamo: Maestro Maestro ci concede una foto? E lui: Ragazzi ma voi leggete i libri? Solo se leggete e studiate facciamo la foto!
Grazie di tutto mi hai fatto sognare.
Il più grande di tutti..ha scritto di tennis da vero romanziere..compravo repubblica solo per leggere i suoi pezzi…
Grazie di tutto …
Con le telecronache di Gianni Clerici e Rino Tommasi mi sono innamorato di questo sport…quando chiamava “Andreino”, Andrè Agassi, il mio idolo da ragazzino.
Rino dava numeri e statistiche, Gianni ci metteva la poesia, insieme erano la coppia perfetta, li potevi ascoltare per ore.
Buon viaggio dottor divago
<>
[Addio racchetta sonora,
grida inglesi,
gesti bianchi]
Posso dire di aver avuto il piacere di sentire il primo telecronsita italiano di tennis, Giorgio Bellani, purtroppo per lui, morto abbastanza giovane. Qualcuno se lo ricorda? E poi Guido Oddo, bisteccone Galeazzi, Paolo Rosi, tutti grandi competenti. Non è che questi non lo siano, ma parlano troppo, troppo, specialmente le donne. I sopracitati, compresi Tommasi ed Clerici, intervenivano a game concluso, mai durante. enzo
Ho avuto l’onore di essere citato in un suo articolo. Il nulla, io, davanti al tennis assoluto. Che gioia. Ti sia lieve la terra (rossa) caro Gianni
Se ne va in punta di piedi un vero signore, parte di quella generazione dei Vianello, dei Corrado Mantoni, che con la loro competenza e humour ci intrattenevano ed anche un po’ educavano.
Il mio personale circoletto rosso é per Lei, Signor Clerici
https://m.youtube.com/watch?v=K2rcKhShPcI
Quanti pomeriggi di luglio sul divano a guardare Wimbledon!!! Edberg Becker era la rivalita’ che preferivo. Grazie per la competenza, la cultura, il sarcasmo e la leggerezza con cui commentavi, assieme al grande Tommasi, quegli indimenticabili incontri!!!.
Grandissimo.
Non sarà mai dimenticato.
Che brutta notizia, mi dispiace tanto… Condoglianze alla famiglia.
Onore alla memoria. Insieme a Rino Tommasi, hanno fatto conoscere il tennis agli italiani. Ha vissuto 91 anni, non è da tutti, ed ha avuto una vita piena di soddisfazioni. enzo
Ciao Gianni, sei sempre un grande
Rip Grandissimo Vecchio Scriba.
Hai scritto le esatte parole che mi sono venute in mente appena ho letto la notizia
Mi associo a tutti i commenti per la perdita del più grande. Da quando ha smesso di scrivere per la malattia, pensavo: il vecchio scriba cosa avrebbe detto di questo incontro, questo torneo? Se ne è andato proprio adesso xh sno arrivati i giovani italiani. Ciao
Come diceva il grande Rino; magari da lui non saprete il nome del vincitore o il punteggio esatto, ma saprete sempre perché chi ha vinto ha vinto e chi ha perso ha perso.
Come diversi utenti la mia passione per il tennis è nata grazie a Panatta e alla migliore coppia di telecronisti della storia, Tommasi e Clerici.
Clerici era il cantore del tennis ed ogni sua telecronaca, ogni suo articolo, ogni suo libro era per me, che non a caso utilizzo indegnamente il suo nom de plume, un’autentico godimento.
Mi piace immaginarlo ora su un prato dell’Eden, vestito di bianco, con i pantaloni lunghi, giocare un doppio misto in coppia con la divina Lenglen.
Che la terra ti sia lieve, grande Scriba!
Non potrò mai dimenticare i suoi “eh, Rino?” con quell’inconfondibile vocina da gentleman, ironica e garbata. È una citazione che mi accompagna tuttora nella vita, riguardo a situazioni che nulla hanno a che vedere con il tennis.
È stato un titano tra i narratori, insieme a Rino Tommasi. Non ho mai capito dei due chi fosse la spalla di chi; forse oggi un sospetto ce l’ho, ma può essere l’emozione del momento. Ciò che non ho mai perdonato a Sky – ma in verità non l’ho mai neanche capito – sono stati i motivi, oltre al modo meno che sbrigativo, per cui questa coppia di giganti è stata esautorata. Nel silenzio. Dall’oggi al domani desaparecidos, senza un cenno da parte dell’emittente. I più o meno bravi, a seconda, che sono venuti dopo non potevano reggere il confronto, ma chiunque rispetto a loro sarebbe stato al massimo un pallido simulacro. Non è stato spiegato il perché, ma soprattutto, qualsiasi esso fosse, Gianni e Rino avrebbero meritato un commiato diverso, come il commento di una grande finale Slam, per un addio in grande stile e il saluto con i loro ammiratori.
In ogni caso, con immensi affetto tristezza e malinconia, caro grandissimo Gianni, compagno di pomeriggi e nottate di tennis ai tempi di scuole medie, liceo e università, ti auguro buon viaggio.
È da tempo che sto cercando quel capolavoro di telecronaca…non riesco a trovarlo. Rip Gianni Clerici.
Neuro cane’ in un periodo buio del tennis ,lui illuminava
.
Non posso far altro che quotare il mio carissimo nemico.
Gianni Clerici è stato un Signore, al microfono e quando scriveva.
Ci mancava da tempo, e mancherà finché avrò memoria.
Ho avuto la fortuna di incontrarlo e di stringergli la mano. Se ne va il migliore.
Grazie Gianni!
Sei stato leggendario e come tutte le leggende sarai immortale!!!
Riusciva a rendere interessanti anche le partite brutte, tenendoci con l’orecchio teso nel godere delle sue perle.
Un esempio della sua unicità era il “game dimostrativo” con cui, una tantum, spiegava ai neofiti le regole del gioco e la sua semplice complessita
Ho scoperto che non lo vendono più da lettura noooo
Momentaccio per chiunque ami il tennis.
Poche persone sapevano, e sanno, esprimere tanta galanteria senza apparire fasulle…anzi, apparendo egli spesso sagace e pungente.
Mai offensivo.
Gran dote.
Egli sa che la sua non breve esistenza terrena riecheggerà ancora a lungo ovunque ci sia chi impugni una racchetta. E se ne compiace; e noi con lui.
Sono un ragazzino semplice, non conosco a fondo Gianni Clerici ma leggendo tutti questi commenti mi incuriosisco e vado a leggermj 500 anni di tennis…. Non tutto il male vien per nuocere, RIP Gianni❤️
Grande Gianni ci mancherai , ricordo le tue telecronache con Rino Tommasi ; un grandissimo doppio su qualsiasi superficie
Sei stato il più grande buon viaggio nei campi di tutto il mondo