La fragilità di Sinner. Ma forse anche qualche errore
“C’è da capire dove parte il problema. Io sono uno che mi mette sempre davanti alle cose in prima persona e mi chiedo dove sbaglio io. È difficile in questo momento, devo riflettere. Potevo andare lontano in questo torneo, è la cosa che mi rode di più. Come a Miami anche. Sono questi i risultati che mancano… Il tennis ce l’ho, la testa ce l’ho… Ogni giocatore ha il suo problema, io l’ho nel fisico ma di si può lavorare. So dove voglio andare, quando lavoro voglio metterci. Sono disposto a fare tutto per arrivare molto in alto, quindi non è un infortunio che mi fermerà”.
Queste le parole pronunciate da Jannik Sinner dopo la cocente delusione del ritiro contro Rublvev a Parigi, per colpa del ginocchio infortunato durante il torneo. Un torneo con un tabellone molto invitante per l’azzurro, la prospettiva di arrivare in semifinale o addirittura a giocarsi la Coppa dei Moschettieri era tutt’altro che una Chimera. Purtroppo, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, il corpo di Sinner l’ha bloccato. La lunga serie di problemi sofferti apre una importante riflessione. Sfortuna? Forse, ma non solo.
I pareri, anche da parte di specialisti interpellati, non sono tutti univoci. Che Jannik abbia una certa fragilità congenita è indubbio. Il suo corpo “lungo e slanciato” è forse poco adatto agli sforzi sovrumani richiesti dal tennis di vertice, assai spinto sul lato atletico della prestazione. Sicuramente Jannik metterà più muscoli, si irrobustirà, ma non sarà mai un muscolare, e forse non è nemmeno funzionale al suo tennis rapido. Ma che serva una struttura più adeguata, resistente e stabile è diventata la priorità, ancor più del completamento del suo gioco (tecnicamente e tatticamente).
Gli infortuni in Casa Italia li conosciamo fin troppo bene quest’anno… un 2022 che più nero non si può. A volte è davvero solo sfortuna, anche se più o meno tutti i grandi giocatori sono rattoppati qua e là. Il tennis ormai è diventato una sorta di frullatore impazzito, la prestazione necessaria per vincere richiede una qualità atletica superiore, massima, e non c’è modo reggere per settimane e mesi senza incorrere in qualche intoppo.
Tuttavia la catena micidiale di problemi sofferti da Sinner desta più di un sospetto. Affermare che i problemi di Jannik siano dovuti alla rottura con Piatti è sbagliato e ingeneroso, ma una parte di verità c’è. La rottura con il team del coach comacino, che aveva cresciuto Sinner dai teenager a top 10, è stata traumatica, improvvisa. Fino all’Australian Open non c’erano reali avvisaglie di una possibile separazione. Quindi lo stop a questa collaborazione ha finito per interrompere bruscamente un programma di lavoro che era strutturato su diversi mesi di programmazione. Tutto questo è saltato. E questo è stato certamente un problema.
Infatti Piatti in alcune interviste rilasciate poco prima della “fatale” trasferta australiana, aveva affermato che la classica off-season a fine anno non esiste più come un tempo. Il cuore della stagione ormai è diventato il periodo aprile-luglio, con poi un breve stop dopo Wimbledon e quindi via per l’estate USA. Fare un forte richiamo fisico prima di andare un Australia era considerato non funzionale ad eccellere in primavera-estate. Quindi il momento della vera preparazione e lavoro fisico intenso era stato spostato al ritorno a Melbourne, nel mese di febbraio-inizio marzo. Magari con un torneo giocato nella vicina Europa (tipo Marsiglia, a poche ore dalla base di Bordighera), ma così per non perdere ritmo, con il vero focus spostato sul lavoro atletico, la fisioterapia, il potenziamento.
Col cambio di coach nel turbolento febbraio sinneriano, tutto questo è evidentemente saltato, anche per colpa del Covid, che ha peggiorato le cose.
Il risultato: Sinner è arrivato nel momento caldo dell’annata senza aver lavorato sul proprio fisico come si era inizialmente programmato. Questo potrebbe essere la causa principale dei problemi. Non la unica, sia ben inteso, ma una delle più importanti. Ha sbagliato Jannik? Forse nel breve periodo, ma quando scegli un cambiamento così drastico, devi mettere in conto eventuali problemi nel breve, serve tempo per aggiustare il tiro.
Ora il corpo di Jannik è sotto le cure di specialisti seri, che hanno lavorato con i migliori sciatori altoatesini, altri fisici sottoposti a stress micidiali e forti traumi, quindi non dobbiamo assolutamente dubitare della bontà del lavoro che sarà svolto su Sinner. Tuttavia questo buco nel 2022 resta, e forse ora se ne vede gli effetti.
Il corpo dell’azzurro è di una elasticità micidiale, ed è così esplosivo proprio perché è elastico. Un po’ ricorda quello del giovane Murray, che in effetti ha messo su una discreta massa muscolare solo sui 22-23 anni (guarda caso quando ha poi iniziato a vincere di più). Serve pazienza, lasciar lavorare gli specialisti. Jannik ha parlato chiaro: è disposto a fare di tutto per arrivare al massimo. C’è solo da credergli, chi spara gossip su testa altrove farebbe meglio a scrivere di altro.
Di sicuro a lui in primis, e a noi amanti della disciplina, resta il rammarico di vedere Rublev, Cilic, Rune o Ruud a contendere la 14esima coppa a Nadal domenica prossima. Poteva esserci Sinner al loro posto, e sarebbe stata un’altra partita memorabile per il nostro tennis.
Mario Cecchi
TAG: Jannik Sinner, Roland Garros 2022
Bah speriamo bene…..
Che dire troppe coincidenze.
Ritornare al vecchio preparatore non sarebbe una cattiva idea
Con Piatti non si è mai fatto male così spesso…con Vagnozzi in 5 mesi e una catapecchia….io l unica cosa che gli incolpo a lui al suo staff e alla Nike e le vesciche e impossibile che un atleta top ten con un contratto da 15 mil non abbia una scarpa adeguata o una cura tale…il resto è sfiga non ha mai sofferto di ginocchio il Covid l influenza possono capitare a chiunque….certo e finisco, bisogna dare una sterzata stando fermo e allenarsi x benino visto che preparazione da quando ha finito le finals a oggi non e ha fatta…e per questo si e fatto male spesso….sta Coppa Davis maledetta a fine anno…
I problemi nascono quando non ci si cura bene.Le vesciche al piede se non curate del tutto possono portare problemi alle articolazioni.
Con il tendine infiammato avrebbe dovuto fermarsi subito e non giocare, questo e’ il mio modesto parere.
È evidente che il ragazzo non ha una fisico di acciaio e non è aiutato da madre natura, questo è innegabile. Però essendo molto giovane, con l’aiuto di un ottimo preparatore atletico e con tanto lavoro in palestra può migliorare. Quello che secondo me deve fare adesso è non aggiungere altro stress a livello fisico aggravando le problematiche che già ha. Comprensibilmente dovrà fermarsi, capire e lavorare tanto per ricercare di risolvere queste debolezze. Tutte cose che però non si ottengono da un giorno all’altro purtroppo. Ci vorranno mesi prima di vedere qualche progresso. Io penso che quest’anno per lui sarà così. Ma è giovane di tempo per fare bene c’è l’ha, l’importante è non avere fretta.
Spiace rimarcare che non si sia prestata attenzione alle parole di Sinner, che di seguito riporto “Fisicamente non so se sto ancora crescendo o no: quindi è difficile anche aumentare il carico coi pesi”. Tutto questo blaterare sulla presunta fragilità di Sinner, denota un presappochismo e una superficialità che trovo persino assurdi. Dolori a pochi giorni di distanza, prima al bacino e poi in due diverse posizioni al ginocchio, con tutta probabilità potrebbero essere attribuibili alla crescita e non a una pseudo fragilità del ragazzo. Ma tant’è i soloni di turno, escludono a priori questa possibilita’.
@ Luce nella notte (#3208887)
Non concordo ora serve molto meglio e va più spesso a rete dove gioca meglio.
@ Luce nella notte (#3208887)
Il gioco ce l’ha.
Problema fisico va risolto.
Sinner ha fatto una scelta e sul gioco si vede…
Sul fisico, è meglio aspettare ma deve risolvere. Tutto lì.
Vado a memoria e quindi potrei sbagliarmi, ma l’unico ritiro sotto la guida di Piatti (parlo a livello Atp) mi pare sia stato quello contro Rublev a Vienna
Di fatto Sinner negli anni 2020 e 2021 tra i 18 e i 20 anni ha stupito ed impressionato il mondo con continui balzi da gigante, miglioramenti macroscipici, risultati stellari in tutto e per tutto.
Ora con la crescita terminata e maggior facilita’ a lavorare non migliora piu’ in NIENTE e di giocare alle “Finals” quest’ anno non se lo sogna nemmeno
Anche Djoko ha avuto un calvario fino a quando ha scoperto il suo problema con il glutine (dal suo libro Serve to Win). Sinner dovrà scoprire qualcosa di sé stesso.