Il moscovita giocherà a Roland Garros Copertina
Medvedev: “Su terra battuta non gioco il mio miglior tennis”
18/05/2022 15:38 
15 commenti
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Daniil Medvedev
Dopo alcune settimane di stop per un problema di ernia, il n.2 del mondo Daniil Medvedev è tornato in torneo a Ginevra. Ha perso subito, contro un ottimo Gasquet (lui sì specialista dei campi in rosso). Una sconfitta che ha lasciato l’amaro in bocca al moscovita, come lui stesso afferma ad atp.com sottolineando come non si senta poi così male fisicamente ma che il suo tennis sulla terra rossa non è al top.
“Non riesco a giocare il mio miglior tennis sulla terra battuta, il che è frustrante” afferma Daniil. “So di essere stato in grado di fare dei buoni risultati in passato, ma per riuscirci ho bisogno che tutto vada alla perfezione. Ad esempio, se sto gareggiando sul sintetico e non ho le migliori sensazioni durante il torneo o durante una partita, sono consapevole di poter comunque ribaltare una situazione difficile e vincere, ma sulla terra battuta è molto più complicato. La maggior parte delle sconfitte che ricordo su questa superficie sono dovute al fatto che non sono stato in grado di ribaltare situazioni avverse, di giocare a un buon livello nonostante qualcosa fosse andato storto nel mio corpo, nella mia mente o nel contesto della partita. Se le cose non vanno lisce è molto difficile per me vincere, e contro Gasquet era chiaro che non tutto era perfetto”.
Roland Garros è alle porte, e con così poco tennis sulle gambe Medvedev non ha grandi aspettative: “Fisicamente non sto male, ma ho bisogno di più giorni di allenamento. Spero di recuperare da questa partita e lavorerò sodo per rimettermi in forma e, soprattutto, recuperare il ritmo della gara e gli automatismi in campo. Non sarà facile, ma spero di riuscire a trovare un buon livello di gioco, magari quello che ho mostrato l’anno scorso. So di non essere il favorito, ma se mi avvicino alle sensazioni provate nella scorsa edizione posso continuare ad essere un giocatore pericoloso per tutti”.
Lo scorso anno Medvedev si arrese ai quarti di finale a Stefanos Tsitsipas in tre set. Resta la sua miglior prestazione dello Slam parigino, visto che nelle 4 partecipazioni precedenti non era mai riuscito a superare il primo turno. Segnale evidente di come il suo tennis unico, tattico ma non molto potente, sulla terra rossa sia un po’ spuntato rispetto al sintetico all’aperto e indoor.
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I campi in “cemento” non sono solo in cemento; contengono vari materiali sintetici (acrilici, gomme, resine, ecc.) “colati” con il cemento.
Ben diversi sono quelli “sintetici” tradizionali, non più utilizzati nei tornei internazionali dal 2009, che sono in pratica dei tappeti (carpet) posati su campi sportivi (quasi solo indoor) polifunzionali, utilizzati anche per altri eventi sportivi e non (cemento, parquet, ecc.)
Ma perché si parla di sintetico?
Sono anni che non si gioca più su quella superficie sostituita dal cemento.
Nell’euforia di commentare Medvedev non si cita che Gasquet ha raggiunto uno dei risultati più ambiziosi possibili nel tennis: aver sconfitto tutti i tennisti dalla posizione n.1 alla n.100.
Solo per questo gli andrebbe consegnato un premio speciale dall’ATP.
Parlando d’altro. Ci sono MIGLIAIA di persone che seguono l’allenamento di Nadal allo Chatrier.
Ed è il peggior segnale possibile che potesse accadere. E’ ovvio cosa vuol dire. Da due anni circa il suo problema al piede, rivelato al pubblico piuttosto recentemente, è diventato insopportabile e l’ha fermato per buona parte del 2021, e più volte nel 2022.
Non si tratta più come dice Wilander di un “cavallo” che supera gli infortuni.
Siamo in una fase peggiore di infortuni costanti, senza tregua.
Anche le dichiarazioni di Nadal rilasciate una settimana fa non lasciano dubbi “il mio corpo soffre, quando la testa dirà basta mi ritirerò”.
Beh, la presenza oceanica al suo allenamento a Parigi ha appena certificato che quel tempo non è così lontano.
Molti parigini pensano che l’anno prossimo potrebbe non essere più lì a giocare e non vogliono perdersi l’ultima occasione di vederlo al RG.
Sinceramente con il suo ritiro (penso anche io che non passeranno anni, dato che il suo corpo ha raggiunto il limite come quello di Federer prima che si rompesse il ginocchio avviando il suo ritiro de facto), segnerà la fine dell’epoca dei Big3, dei Fab4.
E il passaggio del testimone verrà lasciato, come sempre, sulle sole spalle di Djokovic, che potrebbe a quel punto allungare e stabilirsi sul trono ATP per forfait fisico dei temuti avversari. Non il migliore degli epiloghi possibili per questa grande storia di sport. Io avrei preferito una lotta senza quartiere, cemento, terra, erba, fra i due per qualche anno.
Ma, come dice Nadal, è quel che è.
Medvedev ci rivediamo sul cemento americano dai…
Tempo fa qualcuno sosteneva che il veloce indoor era paludoso come le sabbie rosse. Quei sapientoni dovrebbero spiegarlo a Danil.
Tanto i 3 favoriti li conosciamo ampiamente…3 robot, 2 naturali 1 boh…
@ GM (#3185013)
Magari non ha la palla pesante,fondamentale per la terra, ma dire che non sia potente…
Non esattamente, perché Nole ha 8660 punti, Daniil 7980.
Poiché Nole scarta i 2000 dell’anno scorso e Daniil ne scarta 360 (arrivò ai quarti), la situazione di partenza sarebbe 6660 a 7620. Quindi se Medvedev uscisse al primo (o al secondo) turno, a Djokovic basterebbe arrivare in finale al RG.
È comunque vero che qualsiasi altro risultato comporterebbe per lui il rischio di perdere il primato. Del resto questo vale anche per Wimbledon, ove Djokovic difende 2000 punti e Medvedev solo 180.
Ci vorrebbe un Sinner dal suo lato,ma e difficile in mezzo potrebbe esserci uno tra Zerev e Tsitsipas
sta di fatto che se Novak non vince nuovamente il RG, Daniil sarà di nuovo numero 1 anche qualora perdesse al primo turno.
@ Ken_Rosewall (#3184937)
non leggo bugie
Il suo almeno è un atteggiamento sobrio e autocritico, nulla a che vedere con Kyrgios o Bublik, che si chiedono chi ha inventato i campi in terra battuta.
Razionalmente so che la parte restante della stagione sarà tutta in salita per il buon Daniil. Innanzitutto il Roland garros dove francamente le aspettative sono molto basse, poi la questione Wimbledon e infine quella miriade di punti da difendere in America. Il tutto accompagnato da avversari sempre più pericolosi (vedi Alcaraz), umore non proprio alle stelle e soprattutto con una possibilità di giocare estremamente discontinua. Detto questo io continuo a crederci! Dai Danilo, ieri è stato bello rivederti in campo anche se non è andata bene.
Tattico ma non molto potente?
Su terra è come un pesce d’acqua dolce in mezzo al mare.