Djokovic: “Il crollo nel terzo set? È dipeso dal problema sofferto, non è il Covid e ha influenzato il mio metabolismo”
Al torneo di Belgrado abbiamo rivisto sprazzi di un buon Novak Djokovic. Tuttavia il crollo completo sofferto nel terzo set contro Rublev non è passato inosservato. Ci sono delle forti relazioni con il terzo set malamente perso a Monte Carlo contro Davidovich Fokina. Sembra evidente che il fisico del n.1 del mondo sia ancora lontano dalla sua massima efficienza. Ne ha parlato lui stesso nella press conference post torneo, ammettendo che qualcosa nel suo corpo non va. Sono le conseguenze di un problema patito, che a suo dire non è il Covid, e che ha influenzato pesantemente il suo metabolismo e capacità di recupero. Ecco altri estratti del suo pensiero.
“Ho perso in finale, non quello che speravo, ma prendo la parte positiva, giocare una finale davanti al mio pubblico. È stato un peccato che nel terzo set ho esaurito le energie. Non potevo continuare a combattere. Voglio congratularmi con Andrey, che ha giocato una settimana magnifica, è uno dei migliori giocatori al mondo. Dopo quattro battaglie in tre set, quello che vedo è che sono stanco, ma sono soddisfatto di essere arrivato fin qui. Mi aiuterà a continuare con il tour sulla terra battuta. Non mi sono piaciute le sensazioni alla fine del secondo set e nel terzo. È stato simile a quello che è successo a Monte Carlo. Probabilmente è legato alla malattia che ho sofferto di recente. Fortunatamente, queste brutte sensazioni sono arrivate nella quarta partita, non nella prima. Le cose stanno procedendo, lentamente, ma positivamente. Parigi è l’obiettivo principale, spero di rimettermi in forma per combattere al meglio dei cinque set”.
Entra maggiormente nel dettaglio Novak, ma senza spiegare tutto: “Non mi era mai successo, nemmeno nelle prime fasi della mia carriera, ma è accaduto a Monte Carlo e poi qua. Penso che sia legato alla malattia che ho sofferto, che è stata una cosa dura fisicamente e anche dal punto di vista della salute. Immagino che il tempo di recupero stia richiedendo più tempo di quanto mi aspettassi. Non mi sono sentito troppo stanco fino alla fine del secondo set. Mi dispiace per la gente, perché non è una cosa bella da vedere in campo, perché so che volevano vedermi vincere. Cosa è?Non è covid-19, è un’altra cosa, ma non entrerò nei dettagli perché non credo sia necessario. Ha colpito il mio corpo e il mio metabolismo. Volevo davvero giocare a Monaco. Guardandolo dal lato positivo, ho fatto un passo avanti. Sto migliorando fisicamente, giocando tre set. È preoccupante avere questa sensazione in campo. Mi sono sempre considerato uno dei giocatori più in forma in tour”.
Dichiarazioni da un lato rassicuranti, poiché sembra consapevole di cosa sta influenzando le sue prestazioni fisiche, ma dall’altro le sue parole sembrano esprimere dubbi sui tempi di recupero completi da questo problema. Un Djokovic così spento sul piano atletico, non ha alcuna chance di competere per la coppa di Parigi. Recupererà in tempo il massimo della sua forma?
Marco Mazzoni
TAG: Marco Mazzoni, Novak Djokovic
@ Il palpa (#3154869)
Io sono birichina, tu sei sgrammaticato! Unicuique suum
@ Annie (#3153895)
È vero sono proprio incorreggibile, ma lo sei anche tu cara!
@ Peter (#3153835)
Due post per dire forse la stessa cosa senza farla capire..cerca di essere più chiaro e diretto, come faccio io, senza tanti giri di parole..e un consiglio, sdrammatizza, si parla di tennis, i drammi della vita sono altri, il tifo serve a divertirci, a distrarre dai problemi veri, una sana discussione può coinvolgere e appassionare, ma arrivare al drammone psicologico o a buttarla sul personale proprio no, dedichiamo ai tennisti non a psicanalizzarci..tanto più adesso che la malattia di Nole sembra abbia fatto resuscitare sia Roger che Rafa, meglio di così..
@ De vlaeminck (#3153234)
Non hai capito..per moralismo non intendo quello che condanna la maleducazione ma quello che avalla gli “istituzionalizzati”, i graditi e omologati dalla maggior parte dei seguaci del tennis a prescindere: in questo senso Fogna è un’istituzione intoccabile nel sito, tutti lo elogiano e lo giustificano, mentre Nole è criticato, un giocatore corretto con gli avversari, di cui non ricordo un turpiloquio per offendere o sminuire chi ha davanti, ne’ altri atteggiamenti boriosi che trovo antisportivi, che mi indispongono e che ormai accompagnano ogni “esibizione” di Fognini…e ti posso assicurare che la mia simpatia per Nole non esisterebbe se avesse tenuto in campo la strafottenza che Fognini si permette ogni santa volta che gioca, e non parlo dell’urlo per liberare la tensione, che ormai è regola per tutti e non è offensiva per l’avversario. Poi ammiro la quasi totalità di questi ragazzi e “meno ragazzi” che giocano a tennis, li vedo ormai, salvo qualche rara eccezione, tutti bravi e generosi, ma non tocchiamo il tasto Fognini, per me un esempio per i giovani da non seguire
@ Laurarossini (#3153472)
Al giornalista di casa? Ma che combinazione! In ogni caso era meglio che lo dichiarasse prima, e non dopo la sconfitta. Non è stato corretto nei confronti dell’avversario.
COLPA DEL NON VACCINO!
Si dai che hai capito il senso.
@ Il palpa (#3153417)
Palpa, sei proprio incorreggibile!! LO zaino, non IL zaino..su un piccolo sforzo anche per migliorare l’italiano!
@ Pier (#3153598)
P.s. ho letto dopo il mio precedente post commenti pro Nole, tra l’altro ben documentati..finalmente qualche coraggioso che difende il grande Nole, coraggioso visto che qui viene anche “soppesato” l’amore (termine forse eccessivamente sentimentale, io parlerei più di ammirazione per un grande) che è “consentito” nutrire per il figliol prodigo del tennis..siamo al paradosso..comunque, non sarà un pool così numeroso, ma forte in difesa sì, e in risposta, proprio come Nole!
@ Donatella (#3153264)
Io una calmata? Ma cara, tu hai scritto due parole ma talmente piene di rabbia contro i miei commenti pro Nole che sono un concentrato di isterismo!! Il fatto che io abbia sempre coerentemente difeso con ragionate motivazioni un tennista che, diciamo così, non apprezzi, non ti autorizza ad attribuirmi livore, semmai apertura e considerazione verso un tennista n.1 del mondo e per questo, come è normale, perennemente criticato dalle avverse tifoserie: in sostanza, io ho sempre difeso, il livore appartiene a chi accusa, non a chi difende..poi guarda, se non mi divertissi nel commentare e soprattutto nel seguire questo sport che, Nole o non Nole, mi affascina rimanendo un piacevole passatempo, tranquilla che non sarei qui a discutere o a rispondere ragionevolmente anche ad improbabili provocazioni..
@ Annie (#3153321)
Ok hai ragione nessuno può pretendere qualcosa da qualcuno.
Ma tu,leggendo i tuoi numerosi post,che lo difendi a prescindere,a volte trascuri l’importanza del significato “obiettività”.
@ Annie (#3153321)
Sempre rispettato Nole come tennista e come persona.E posso anche darti ragione sul fattore privacy e problemi personali che devono rimanere tali(personali e non pubblico dominio).
Però tu che lo difendi sempre a prescindere,pian pianino hai preferito trascurare il fatto che così facendo, la parola obiettività abbia un’ importanza a volte relativa.
@ Pier (#3153598)
Pool di avvocati che sostengono Nole? E dove sono? L’unica che “arringa” instancabile sono io, anzi, sarebbero graditi rinforzi! Ma qui si vive solo della memoria di Roger e degli elogi all’eroe Rafa, ed essendo entrambi ormai figure scarsamente “influenti” l’ultimo argomento stuzzicante sono le tanto attese, finalmente, difficoltà di Nole..e io difendo…
@ Marco60 (#3153590)
Ma Nole è arrivato a 35 anni con più tennis di Roger, grazie alla sua maggiore (fino ad ora) tenuta fisica..basta vedere i suoi record che lo vedono avanti/pari rispetto a Federer, settimane al n.1, anni finiti al n.1, 37 master 1000 e 20 Slam come lui..ho dato un’occhiata a wikipedia, per capire meglio cosa ha fatto Nole fin ad oggi, incredibile..infatti persino il montepremi lo colloca al primo posto, carriera intensa sotto tutti gli aspetti…e se avesse qualche problema anche lui come tutti, rientra nel suo essere “un umano”, non c’è niente di diverso rispetto ai cedimenti che hanno, anche se con tempistiche diverse e per le diverse fisicità e predisposizioni all’infortunio o al malanno, costellato la carriera dei colleghi big.