Aleksandr Dolgopolov rivela d’essersi arruolato nella resistenza per difendere Kiev (Video di 8 minuti)
in un’intervista esclusiva rilasciata a Eurosport, l’ex-tennista ucraino Aleksandr Dolgopolov rivela d’essersi arruolato nella resistenza per difendere Kiev: Ho imparato a sparare. Sono sicuro che nessuno dei nostri ragazzi vuole morire o essere coinvolto, ma è la nostra terra, la nostra casa. E i tennisti russi prendano posizione contro Putin.
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TAG: Alexandr Dolgopolov
@ Mario (#3105514)
giusto ! hanno anche famigliari in Russia, Dolpogov ragiona ….
@ pastaldente (#3105558)
esattamente!
@ Mario (#3105514)
Le guerre degli USA che hai citato (ci sono anche tante altre, anche da parte russa, francese, inglese) apparentemente sembrano uguali a questa, ma si tratta solo di una similitudine superficiale.
Questa guerra è diversa per vari motivi, ne provo a delinearne due molto importanti.
-Primo
è una guerra d’aggressione ad una democrazia per annetterne (almeno) un pezzo di territorio, per quanto essa sia ancora una democrazia in divenire ed imperfetta e piena di corruzione, oligarchi ed imperfezioni. Comunque ormai dal 2005 la maggioranza dei cittadini dell’Ucraina aveva deciso di volere orientarsi verso uno stato di diritto, con separazione dei poteri e ordinamento democratico, a differenza della Russia dove invece la maggioranza della popolazione delusa dall’occidente dopo il fallimento economico degli anni novanta aveva optato per la via autoritaria.
Invece tutte le guerre d’attacco degli USA elencate da te, almeno quelle degli ultimi tempi, ovvero dell’era post guerra fredda nella quale viviamo, erano rivolte a regimi autoritari (non lo fu ad esempio il colpo di stato in Cile, ma appunto quello è una caso fuori dal contesto storico attuale, quel mondo non esiste più).
Sicuramente questo non le giustifica, e altrettanto sicuramente non era l’esportazione della democrazia il vero motivo delle guerra USA (erano quasi sempre guerre orientate ad assicurare le fondamenta del “petrodollaro”, ovvero della credibilità del debito pubblico USA, assicurando la dipendenza dell’Arabia Saudita dagli USA, legame nuovamente messo in crisi ora dall’avvicinamento cinese ai sauditi che stanno cercando di scalfire il “petrodollaro” proponendo di comprare il petrolio saudita in Yuan Renminbi).
Sta però di fatto che gli USA hanno almeno provato a creare questo velo di giustificazione, persino con la menzogna delle armi di distruzione di massa per punire Saddam Hussein che si era messo d’accordo con Francia e Germania per vendere il suo petrolio in euro, decretandone la sentenza ultimativa da parte americana, ed è la spiegazione per la quale ne Chirac ne Schröder parteciparono a quella guerra in Iraq, anzi si consolida in quel periodo il legame Schröder Putin.
Putin invece spudoratamente ha scatenato una guerra d’attacco contro uno stato sovrano democratico (e proprio il fatto che l’Ucraina fosse in via di sviluppare una democrazia “russofona” è il motivo che rende la intollerabile per il sistema autocratico di Putin, un Ucraina stile Bielorussia senza media liberi invece va benissimo, il vero motivo quindi non é una improbabile adesione NATO dell’Ucraina ma il suo sviluppo democratico per aderire all’Unione Europea).
In verità Putin inizia questa guerra già nel 2014 annettendone il territorio della Crimea, contro le regole stabilite nel 1975 ad Helsinki mirate a conservare la pace, vietando l’annessione di territori, ovvero il cambiamento dei confini (unica eccezione che permette la modifica di confini è l’implosione di una stato come successo nel caso della Jugoslavia, comunque non permette l’annesione di territori).
Ben sapendo di questi limiti Putin nel 2014 ha provato a fare il furbo con gli “uomini verdi”, facendo finta che non fossero soldati russi etc.
A questo giro invece ha agito senza pudore, proprio per via della reazione molto timida del 2014, quando invece di sanzioni vere venne iniziata la costruzione di nord stream 2.
-Secondo
punto che differenzia notevolmente questa guerra da quelle americane è che in questo caso una potenza nucleare come la Russia sta rischiando concretamente di provocare una guerra nucleare, una azione inaudita che basterebbe a disqualificarne il possesso futuro di armi nucleari da parte russa.
Purtroppo non esiste nessun giudice in tal senso.
In verità la Russia in questo senso è recidiva, già nel 1961 con i missili nucleari a Cuba avevano fatto una mossa in questa direzione.
Ovviamente loro argomentano sempre con la minaccia NATO, ma la verità è che la NATO é un patto puramente difensivo, la Russia invece concepisce nelle proprie strategie l’attacco nucleare preventivo.
In parte questa è una spiegazione per la differenza quantitativa di armi nucleari tattiche stazionate in Europa, 1830 russe contro circa 230 americane (in basi NATO tra Germania, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Turchia).
L’equilibro MAD (Mutually Assured Destruction) invece è assicurato con le armi nucleari strategiche missili intercontinentali armati a livello termonucleare e missili da sommergibil.
Insomma se questa fosse la classica schifosa guerra come ad esempio il macello russo in Siria, il tuo ragionamento potrebbe anche stare in piedi, ma quai si tratta di due sport nettamente diversi.
In un caso è il vecchio orribile gioco della guerra, vecchio come il mondo.
Nell’altro caso si sta scherzando con il fuoco nucleare, per questo mondo potrebbe anche essere l’ultima guerra.
Per questo motivo bisogna assolutamente far capire questa differenza al popolo russo, che assieme al governo cinese è l’unico fattore che può fermare questa guerra immediatamente, evitando una “escalation”.
L’opzione della resa è valida per la singola persona, ma non si può dire ad un popolo che sta combattendo per la propria libertà di arrendersi.
Se questa fosse la norma il mondo sarebbe ancora governato da satrapie, da noi non ci sarebbero ne le libertà ne le tecnologie delle quali godiamo.
Saremo fermi all’alto medio evo.
Per fare un esempio se gli inglesi dopo Dunkerque e i bombardamenti si fossero arresi, come era nell’intenzione di buona parte della upper class, facendo squadra con i nazisti “to enslave the slavs”, oggi non ci sarebbero ne russi, ne ucraini ne ebrei, e noi assieme al resto d’Europa saremmo servi dei tedeschi, senza democrazia.
In quel caso senza Churchill e i suoi legami con l’America la storia avrebbe potuto prendere una piega diversa (rimane comunque il fattore bomba atomica americana, alla quale stavano però lavorando anche i tedeschi), attualmente stiamo andando verso un momento di simile caratura.
Se all’invasione dell’Ucraina si fosse reagito come nel 2014, la Cina avrebbe pianificato la presa di Taiwan e dell’indo-pacifico portando ad uno scontro feroce tra mondo autocratico (Cina come capo, Russia come sodale, ancora indecisi i paesi Arabi, India, Etipoia e Sud Africa assieme ai tanti altri paesi Africani con i quali la Cina ha iniziato rapporti negli ultimi due decenni, in bilico Algeria, Brasile, Messico) e mondo “democratico” (o almeno più o meno democratico).
Questa possibilità grazie alla resistenza del popolo ucraino e al prudente appoggio dell’occidente potrebbe già essere scongiurata. I cinesi stanno già mettendo da parte i piani di invasione militare di Taiwan, troppo costosi se la reazione occidentale è così compatta. Molto meglio comprarsi Taiwan con metodi soft spalmati sul tempo lungo e attuare lo scontro tra autocrazie e democrazie in modo meno feroce.
Sarà comunque uno scontro che ci tocca, ci siamo già entrati da tempo.
Commento inutile il tuo.
Credo abbia il diritto di chiedere alle persone con cui ha condiviso lo spogliatoio, con cui magari ha promosso iniziative di beneficenza di esporsi per ribadire il no a questa follia.
E perché chi tace acconsente, in qualche modo.
Gli Usa non sono dei Santi, nessuno lo è, ma, quando sento un leader politico parlare di fratelli ucraini mentre li bombarda, quando si parla di ingerenza Nato e chi lo fa non si degna di chiedersi perché un paese cerca protezione da altri e non dai “fratelli” beh, direi che qualcuno desideroso di Libertà può sempre chiedere asilo politico a Mosca.
Combatta la sua guerra e lasci in pace i tennisti o altri sportivi russi
Situazione identica a quella di oggi, gli USA hanno invaso e bombardato Libia, Afghanistan e Iraq. Per espandere l’impero USA. Bravo, hai capito tutto
Di interventi come questo ormai ne ho visti diversi, peraltro esposti con una pervicacia disarmante.
Si snocciolano guerre, dati, numeri, senza nemmeno lasciarsi sfiorare dal sospetto che l’influenza che il concetto di alterità rispetto alle situazioni citate a supporto è completamente assente nella vicenda ucraina, che un “occidentale” percepisce in tutto e per tutto simile a sè. Tralasciando tutta un’altra serie di fattori che vengono trascurati in queste “analisi”, cosa si vorrebbe dimostrare? Che poiché è già successo, va bene così? O che altro? Fatemi capire, perché non ci arrivo.
@ Ranuccio Tomassoni (#3105402)
Non si puo’ chiedere agli atleti di esporsi e rischiare la vita ( o farla rischiare ai propri familiari ). Il caso Shuai Peng dovrebbe avere insegnato qualcosa….
E poi mentre gli Usa bombardavano l’Iraq uccidendo civili, tra il 2003 e il 2006, non ricordo tutte queste pressioni a Pete Sampras, Andre Agassi o alle sorelle Williams di schierarsi contro.
Anzi, quella guerra veniva ”venduta” come guerra giusta. Si disputarono pure le Olimpiadi di Atene nel 2004, e gli Stati Uniti parteciparono con la loro bandiera, nonostante 150 mila vite spezzate ( incluse donne e bambini ).
Tutto dipende dall’esito della guerra. Se putin otterrà l’annientamento dell’Ucraina e quindi manterrà il potere in patria nessuno potrà toccarlo. Se invece non raggiungesse il suo scopo, allora la sua posizione di comando potrebbe vacillare e, come è successo a Milosevic in Serbia, potrebbe essere arrestato. Lo so, è fantapolitica, ma spero tanto che finisca nel secondo modo. Vorrebbe dire che l’Ucraina non ha perso e che in Russia la popolarità di Putin è precipitata.
La immane porcheria vista ieri allo stadio di Mosca, condita dalle parole deliranti dette da Putin, ricorda tanto tantissimo i filmati d’epoca su Hitler. Ma gli armamenti nel cassetto non sono più quelli della Germania nazista.
‘Temo che il destino di tutta l’umanità sia nelle mani di pochi pazzi’ (KING CRIMSON ‘Epitaph’ 1969)
parole tutto sommato equilibrate nonostante la situazione estrema
Determinato, ma con il senso dell’orrore della guerra
Non è scontato, speriamo rimangano così e la guerra non faccia troppi danni alle loro menti
@ luca71 (#3105377)
Gli Usa hanno ucciso 15 mila civili in Libia, 47 mila civili in Afghanistan e ben 150 mila civili in Iraq. Tutte guerre molto recenti e non mi sembra che Bush e Obama o lo stesso Bjden ( che era vice di Obama ) siano mai stati giudicati per i loro crimini di guerra.
Gli Stati Uniti sono il paese più criminale al mondo e con le mani perennemente sporche di sangue. Non sono nella posizione di poter giudicare e sanzionare nessuno.
Quando Bush nel 2003 invase l’Iraq lo fece scavalcando l’ONU che si era detta contraria. Ma non ha mai pagato per quei crimini
A fianco dell’Ucraina senza se e senza ma , onore a questo popolo orgoglioso che rifiuta di essere soggiogato dal satrapo russo
A@ luca71 (#3105400)
Non conoscevo questo aneddoto, grazie.
Anche a me il suo gioco divertiva.
Ammirevole, sui russi ha detto le parole esatte, sono tantissimi anni che questa cosa sta andando avanti.
Mettiamo pure che tanti dei centomila allo stadio con Putin oggi erano figuranti, ma il sostegno a queste guerre in Russia non manca.
Sono i russi che possono fermare questa guerra, il popolo russo.
Quelli che protestano e vengono arrestati sono eroi, ma purtroppo sono una piccola minoranza.
I tennisti russi sono tra i pochi che ancora hanno un accesso libero ai media e dovrebbero esporsi in modo molto chiaro.
Rublev per ora è uno che lo ha fatto in modo abbastanza evidente all’inizio, ma ora ci vuole un messaggio più preciso “no war” non basta più, devono dire chiaramente “stop the war”, “Putin stop the war”, “Russians stop this war” e devono far capire almeno a quelli che seguono lo sport in Russia, che sono vittime di “propaganda”.
Di lui Riccardo Piatti mi diceva che era impressionato soprattutto dal servizio, perché durante il salto riusciva ad elevarsi da terra di quasi 40 cm.
Un’altro tennista professionista diventa un soldato per difendere il proprio paese e la libertà. Incredibile.
Tragedia immane.
Gesto eroico.
Come ha detto il sindaco di Leopol, Putin merita di fare la fine di Hitler.
Uno dei più talentuosi tennisti degli ultimi venti anni già dispiace non vederlo in campo, poi in guerra! Che rabbia!