Doping: Varvara Lepchenko squalificata per 4 anni!
Varvara Lepchenko ha ricevuto oggi una delle sanzioni più dure per doping degli ultimi anni. Almeno, ovviamente, per il mondo del tennis. La 35enne tennista americana, che ha raggiunto la top-20 diverse stagioni fa, è stata squalificata per 4 anni dopo aver fallito un controllo antidoping durante il torneo di Budapest , giocato nel luglio 2021. La sostanza trovata nel suo corpo l’acido modafinilico, uno stimolante che è stato analizzato diverse settimane dopo, quando Lepchenko aveva già giocato altri tre tornei.
In agosto è stata temporaneamente sospesa, e un tribunale indipendente ha confermato la sanzione negli ultimi giorni, il che significa che Varvara non sarà in grado di competere fino al 2025, quando avrà ben 39 anni.
Tuttavia, come ha detto il suo avvocato all’Associated Press, l’americana intende portare il suo caso alla Corte di Arbitrato dello Sport.
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Ad essere precisi parlerei di due imbroglione. Una non esclude l’altra direi
Uzbeka!
Anche la Sharapova era un pesce piccolo? E soprattutto non era ipertrofica! Come vedi non si può mai dire!
L’aveva già fatta franca ai tempi del
meldonium nascondendosi, come quasi tutti gli altri risultati positivi, dietro
la foglia di fico della presunta incertezza sui tempi di smaltimento
nell’organismo di quella sostanza; all’epoca non fu quindi squalificata diversamente da qualcun’altra che invece giocò a carte scoperte; l’odierno episodio dimostra chi fosse in realtà l’imbrogliona …
Se confermato, carriera finita. In un brutto modo. Ed è la seconda dopo Gabashvili.
Sempre e solo pesci piccoli.
I sospetti fisici ipertrofici mai…
Entrambi gli aspetti sono ora, dallo scorso gennaio, di pertinenza della ITIA, International Tennis Integrity Agency.
Il numero (e tipo) di controlli effettuati viene pubblicato in sintetici reports trimestrali (ultimo disponibile 2021 Q2) seguiti poi da un dettagliato report annuale con indicati anche numero e tipo di controllo per singolo giocatore.
Va naturalmente segnalato che durante il peggior periodo della pandemia, ed in parte anche adesso, i controlli sono stati ridotti perché ostacolati dalla difficoltà di spostamento: di fatto nel 2020 sono stati pochissimi, specie quelli off competition, e qualcuno/a ne ha probabilmente approfittato.
Se si riuscirà finalmente a tornare a regime il meccanismo é discretamente efficace e soprattutto altamente trasparente.
Resta comunque il difetto di base della esecuzione dei controlli off competition (quelli di gran lunga più utili) solo sui migliori giocatori, ad esempio nel 2021 solo su otto uomini italiani e quattro donne, quando i controlli off competition sarebbero più utili per i giovani emergenti, più esposti alle lusinghe di miglioramenti fisici per vie innaturali.
Finché si aspetta la positività di un preciso atleta sembra sempre che i controlli non esistano.
Originaria dell’Uzbekistan.
a parte che il doping e’ diffusissimo ovunque e spesso anche se non sono proibite molte sostanze sono dopanti…e poi l hanno presa ora….ma chissa’ da quanto ne abusava…
@ Armonica (#3095488)
@ Armonica (#3095488)
di americano ha giusto il passaporto,,è russa anche questa
Visto che, come hai scritto in un altro post, non sbagli mai, ci dici quanti sono i controlli antidoping cui è sottoposto annualmente un tennista? Poi lo verifichiamo.
Sì, l’antidoping dovrebbe essere fatto in modo più sistematico sui tennisti e in modo più trasparente verso il pubblico.
I tempi della giustizia nel tennis sono quasi paragonabili con quelli della giustizia nazionale italiana.
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3095454)
Cosa ne sappiamo noi di quanti controlli facciano?
Ad esempio, di questo controllo specifico, fatto otto mesi fa, cosa ne sapevamo?
Passaporto americano, ma indole russa. Siamo sempre li.
Doping e match fixing sono le 2 più grosse piaghe di questo sport. Soprattutto la seconda. I match non vengono mai analizzati abbastanza, quelli dei top 50 inclusi…
Quantomeno li fanno, e non squalificano solo i russi, come si disse più e più volte dopo il caso della signora Sharapova. E nemmeno solo i poveri, come il caso di Sharapova ha dimostrato.
Dovrebbero farne molti di più di controlli antidoping