La svolta di Sinner, una scommessa su se stesso (di Marco Mazzoni)
Il dado è tratto. Come largamente anticipato, Jannik Sinner ha voltato pagina. Addio a Riccardo Piatti, coach che l’ha preso ragazzo e trasformato in tennista e giovane uomo, Addio a tutto il suo team, che ha lavorato assai bene negli anni, dando forza e tecnica ad un talento naturale, tanto da portarlo a vincere tornei, approdare alle ATP Finals ed entrare nella top 10 a 20 anni. Benvenuto a Simone Vagnozzi, suo nuovo coach, assai vicino al manager (e amico) Vittur, pronto a mettere del suo con l’obiettivo di migliorare il gioco e rendimento di Sinner.
Una rottura netta, che ha stupito il mondo della racchetta in Italia e soprattutto all’estero, dove il talento di Jannik è molto apprezzato e poco hanno capito delle dinamiche che hanno portato alla frazione, al ripensamento, al divorzio.
Adesso non ha senso continuare a scrivere sui motivi che hanno portato Sinner a questa drastica decisione. I comunicati scritti da lui e Piatti sono stati dei telex. Corti, senza dettagli specifici. Cordiali ma glaciali. La sensazione è che i due non si siano lascitati così “bene” come le scarne parole cercano di rassicurare. Solo Jan e Riccardo sanno come sono andate davvero le cose, insistere su voci e spifferi non confermati è inutile. Meglio guardare avanti, al gioco e carriera del nostro grande talento. Se vorrà al prossimo torneo (Dubai) o più avanti, starà a lui vuotare il sacco. Quel che a noi deve interessare adesso è il campo, il suo tennis, che è già una meraviglia ma che necessita di un salto in molti aspetti per arrivare al livello dei primissimi. Questo è il vero nocciolo della questione.
Cosa potrà dare Vagnozzi a Sinner? Criticare a prescindere il lavoro di Simone sarebbe ingiusto e senza senso. Dobbiamo aspettare qualche settimana o mese, vedere il gioco di Jannik, capire come i due stanno intervenendo e progettando il futuro prossimo. Se davvero Sinner non era più convinto della direzione tecnica portata avanti da Piatti, a breve dovremmo vedere un gioco diverso. Forse più libero, meno schematico? Meno ancorato a quella progressione di ritmo che è stata finora il suo marchio di fabbrica? Vedremo. Non resta che aspettare.
Sarà necessario avere pazienza. Un divorzio così profondo, che ti priva dei punti di riferimento avuti per anni e anni, sui quali hai costruito gioco e mentalità, difficilmente sarà indolore. Possibile che possano arrivare sconfitte, alla ricerca di nuovi schemi. Sconfitte eventuali che, spiace dirlo, metteranno ancor più pressione a Jannik che, inutile negarlo, adesso avrà tutti gli occhi puntati contro. È evidente che il divorzio da Riccardo sia quasi esclusivamente farina del suo sacco. Una svolta che probabilmente lui sentiva come necessaria, ma che lo espone a grandi rischi e feroci critiche, visto che il nostro italtennis ha ormai sdoganato da un ristretto cerchio di aficionados, diventando argomento sulla bocca di tutti.
Sarà davvero un bel test per Sinner, come riuscirà a gestire il nuovo corso. Mentalmente finora in campo ha dato segnali spesso confortanti (non molla sino alla fine), ma non privi dubbi (difficoltà nel girare match in cui si trova sotto, trovare una chiave diversa al suo solito tennis). Questo sarà uno degli aspetti più delicati. Vedremo se sarà in grado di fare un salto di qualità, come Vagnozzi potrà accompagnarlo in questo complicato passaggio tecnico e umano. Il team Piatti era esperto, forte, ben nutrito. Difficile ipotizzare che Vagnozzi faccia tutto da solo…. anche la costruzione di nuovo team è argomento delicatissimo, direi cruciale.
Vedremo se arriverà il “famoso” super coach. Vagnozzi non ha mai lavorato con un talento così importante, è tutto da scoprire se e come riuscirà a valorizzarlo, a cancellare i difetti e far esplodere le qualità. Forse un Magnus Norman sarebbe la persona giusta a fianco, uno che il talento lo conosce in prima persona e che è stato in grado far vincere a Wawrinka e Dimitrov grandissimi trofei, elevando in modo esponenziale le loro prestazioni.
Il principale punto di domanda di questa svolta di Sinner è proprio relativo ai tempi e costruzione del gioco. Jannik è già fortissimo, ma tutt’altro che completo, sia dal punto di vista fisico (e con Piatti i preparatori erano al top), che tecnico. Nelle sconfitte patite contro big nell’ultimo periodo, Jannik ha mostrato che il suo tennis ha ancora bisogno di svariati miglioramenti tecnici. La seconda di servizio, la sicurezza nella spinta col diritto su palle complesse, la transizione verso la rete e la posizione, i tempi di gioco, una risposta più stabile e continua. Ripeto, parlo di lavori necessari a raggiungere il vertice, cose che si affinano dopo averle ben costruite. La sensazione dal campo è che Jannik sia ancora in fase di costruzione e consolidamento, non in fase di “cesello”, per questo interrompere un percorso di crescita continua che lo ha portato nella top 10 pare un grande azzardo. Probablemente lui sentiva di non crescere abbastanza, o che qualcosa non andava come sperato. Forse era meglio aspettare un’altra stagione intera per lo strappo, per andare avanti sul progetto di costruzione e così completare vari aspetti?
Ha avuto coraggio nel cercare una nuova via verso la vetta. Esplorare nuovi territori è affascinante, può portare a grandi scoperte, ma ci si espone a nuovi problemi e situazioni da gestire. Il tennis è sport complesso per eccellenza, saper ottimizzare e semplificare la complessità è la virtù dei grandi. Ha scommesso su se stesso, sulla propria voglia di autodeterminazione, di mettersi in gioco totalmente senza il parafulmine di un coach con diverse rughe. Una scelta non banale, ma rischiosa.
Quanta carne al fuoco… Non resta che aspettare, vedere come si presenterà di nuovo in campo. Abbiamo bisogno di un grande Jannik Sinner per continuare a divertirci e sognare. Noi appassionati non possiamo che augurargli di aver scelto bene, ed avere pazienza in questa fase. La crescita umana e professionale è la principale sfida della vita, ancor più quando vivi di corsa, rincorrendo una pallina velocissima e sogni di gloria.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Riccardo Piatti, Simone Vagnozzi
Ma che c’entra? Nel tennis le uniche statistiche che contano sono i titoli nei tornei che contano. Gli Slam ed in maniera minore i mille. Gran parte di quei numeri che citi li ha fatti con giocatori di livello modesto nei tornei minori dove è riuscito ad andare avanti. Non di certo negli Slam dove è sempre uscito e malamente con i vari top players incontrati e non solo. La verità è che il giovane Sinner pur essendo già ora un giocatore da alta classifica ha un grande gap da colmare con i migliori, ne è perfettamente consapevole ed essendo ambizioso non ci sta. Il cambio di allenatore deriva solo da questo. Non credo poi che Vagnozzi sia la sua scelta definitiva perché il ragazzo è giovane, ambizioso ed ha fretta di bruciare le tappe, soprattutto in considerazione che tra un po’ i 3 big lasceranno il campo e le possibilità di conquistare uno Slam aumentano per tutti. Per me è in attesa del si di qualche supercoach che ha già allenato players da Slam. Vedremo.
Facile commentare a partita finita, come fanno il 99% dei tifosi. A me piace fare previsioni prima e sbagliare. Nonostante tutto scommetto su Sonego, anche se a Rio ha perso una bella occasione per fare punti con un buon tabellone.
@ Koko (#3079754)
Koko, da 3 anni e mezzo continui a prendere cantonate assurde su Sinner, e non accenni a fermarti . Ecco quanto ne capisci di tennis, e come valutavi una sconfitta di Sinner 17enne contro Lestienne , che aveva fatto pensare a tutti di essere di fronte quanto meno ad una grande promessa. Insomma, tutti tranne te : “Inviterei alla prudenza: in base a questo torneo è difficile fare grandi proiezioni. La superficie super rapida rende arduo valutare con esattezza il valore di un nuovo tennista: teoricamente uno con un servizio efficace potrebbe anche apparire molto più forte e non è che Sinner abbia accumulato tanti breakpoints per avvalorare il suo livello in risposta! In particolare a mio avviso il dritto dovrebbe avere ben altra efficacia per parlare di grande promessa! ”
Continua così
@ Scaino (#3079824)
Può darsi…
Ma vuoi mettere la pizza con lo strudel?… Ma dai
Ti daranno il patentino del tifoso solo a te, tranquillo.
@ Luca Martin (#3079759)
grazie
chiunque arriva tra i primi 10 del mondo è per me un campione senza se e senza ma. difetti se ne trovano in tutti, persino i 3 fenomeni hanno attraversato vari periodi di difficoltà (ma nessuno se lo ricorda?)
Sinner ha le potenzialità di fare una carriera straordinaria ma anche no. se lo fa gran parte del merito sarà suo se no pazienza.
chi non crede in lui punti le sue attenzioni su altri che preferisce.
in ogni caso lui è libero di fare le sue scelte, ma anche di sbagliare e anche “accontentarsi” di vincere la butto una quindicina di tornei magari senza neppure uno slam come una decina di campioni del tour
l’importante è che rimanga sano e con quel bel sorriso di ragazzo dalla faccia pulita.
forza Jannik
Certo che mettere come esempio Alassime, considerato da tutti un predestinato, che ha dovuto cambiare tecnico per vincere il suo primo torneo.. vabbè. Tanto queste sono le notizie dove vale tutto, ognuno può avere la propria opinione. Io, nel mio piccolo, mi fido di Sinner. Quando ha deciso di cambiare dagli sci al tennis, non mi pare che si sia sbagliato. Credo che sappia ciò che voglia e stia cercando la sua strada. Magari farà qualche errore nel percorso, ma non gliene farò una colpa.
Infatti, e lo sai che Sinner, tanto per citare un dato, visto che prima ne ho dati tanti, dopo Nadal, Diokovic, Murray, e udite udite El Peque, è il più forte giocatore in risposta e udite udite alla pari con Federer. Fa il 32% dei punti sulla prima, il 52% sulla seconda, vince il 27% dei game e il 40% dei punti totali esattamente come Re Roger. Medvedev, ad esempio come tutti gli altri sta dietro…continuo a pensare che qui non ci rendiamo proprio conto e mi domando se, né hanno contezza anche nella redazione, del potenziale del ragazzo. È tutto un parlare, esprimere opinioni, sensazioni, ma non ho ancora visto un articolo dove vengono approfonditi i dati tecnico-statistici. Senza voler esagerare, come fanno negli Usa dove ci sono centinaia di dati statistici che vengono riportati in largo e in lungo nei diversi sport dal basket, al baseball, ma insomma un articoletto si potrebbe anche produrre. Pensa che Gallinari, che non è una superstar della Nba, è nei primi 20 “all time” come efficienza offensiva. Ci sono decine e decine di hall of fame che non hanno questi numeri. Sai cosa significa? Significa che il Gallo è uno straordinario uomo squadra, uno di quelli che ti fa vincere le partite mentre magari altri mettono 40 punti ma te la fanno perdere. E questo in Nba lo sanno benissimo. E non è un caso che la maggior parte delle squadre dove ha giocato Gallinari hanno fatto sempre un campionato superiore alle previsioni. E tu pensi che sui siti italiani che si accapigliavano su chi era più forte tra Bargnani, Belinelli o Gallinari c’era qualcuno che riportava questi dati?
Ora dei 25-26 anni (quando dovrà essere davvero al top) fa in tempo a cambiarne 5 di allenatori…
L’importante che questo Vagnozzi non sia lì solo perchè è l’amico dell’amico
Guardando i risultati con Cecchinato e Travaglia ci sono delle cose che non si capiscono di Vagnozzi. In pochi mesi ha trasformato giocatori sopra i 100 in giocatori vincenti, specie cecchinato. Veramente incredibile. Ma il tutto è durato un anno. Poi giù di nuovo. Qualcuno sa spiegare perchè? Se succedesse la stessa cosa con sinner, se tanto mi da tanto, dalla seconda parte dell’anno diventerebbe minimo top5. Ma poi? Non capisco bene l’effetto che ha questo allenatore sui giocatori. E perchè poi tutto si spegne?
Sinner In un’intervista diceva che,a suo parere, il tennis era per il 10% preparazione fisica, per il 20% tecnica e per il restante 70% testa… Secondo me quello che gli è mancato, a partire dalla finale di Miami, è stata la tranquillità, che credo Vagnozzi, proprio perché molto meno famoso e ingombrante di Piatti, possa davvero restituirgli… Per questo credo proprio abbia fatto bene, e mi auguro che i risultati possano dargli tutto il successo che si merita!
Si Sinner ha avuto coraggio, troppo secondo me !!!!
…………….
Per il resto forza jannik
Ti quoto in pieno
Koko, Sinner si capisce benissimo che ha il quid, il suo problema è solo che il Sinner di fine 2019 contro il Sinner di oggi perderebbe 8 volte su 10, ma contro Nadal il Sinner del 2019 avrebbe le stesse probabilità di vittoria del Sinner di oggi.
Oggi è un giocatore migliore, sicuramente, al 100%, ma o riesce a portare il suo pingpong ad una velocità di crociera di altri 15/20 kmh di media, dove si schiantano anche Nole, Rafa&co, oppure deve saper fare e rispondere a chi sa fare, come loro.
La sua gara comunque non è con sti qui, che sono extraterrestri, ma con Medvedev e soci.
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079907)
Scusate la ripetizione
Dal 1973 ad oggi ci sono stati 26 giocatori che sono arrivati al n.1 Atp senza Riccardo Piatti.
Quindi…
Non hai torto ma va anche tenuto conto del tipo di gioco.
Ovviamente da profano noto che le spalle e deltoidi non sono particolarmente sviluppati ed avendo un servizio un po’ macchinoso non riesce ad esprimere una gran forza (per me sono le gambe che sembrano quasi andare fuori tempo e difatti è ancora in costruzione il movimento).
Da fondo esercita la consueta pressione ma deve piegarsi sempre di più per salire “sopra” la palla e scaricare l’energia.
A 13 anni fece un TE grado 1 nella mia città,uscendo al primo turno senza stupire nessuno… O quasi. Chi lo guardava quel giorno, e che ne sapeva (ometto il nome) mi disse: “tra tanti sponsorizzati questo è uno di quelli che gioca con facilità, si diverte a farlo ed è pure educato”.
Al netto di odiatori, troll, persone alla ricerca di visibilità che popolano questo come altri siti, possiamo dire alcune cose. 1) il coach conta se va bene un 10%, se Federer avesse avuto allenatori meno bravi forse avrebbe vinto 2 o 3 slam di meno e viceversa. Se c’è il talento il giocatore viene fuori lo stesso. Se io avessi allenato Federer, sarei durato un secondo, ma in ogni caso non avrei impedito a Roger di diventate il campione che è diventato. Poi come dimostra Cervara non si “vince” con la fama o la notorietà semmai la fortuna di Cervara è di allenare Medvedev. 2) Dalibor Sirola è un grande preparatore atletico. Ma perché quelli che hanno rimesso in piedi Goggia sono dei dilettanti? Ma sapete quanta gente superpreparata esiste? Quando hai risorse economiche importanti non dovrebbe essere difficile trovare dei validi professionisti da inserire nello staff. Anzi, la maggior parte dei giocatori nei primi cento, difficilmente avranno le stesse possibilità dei top 10. Anche perché le ambizioni della maggior parte dei giocatori sono limitate, sono pochi quelli che aspirano ad una carriera importante. Quando arrivano a 22 23 anni sanno già chi sono e chi saranno. De minaur, Humbert, Fritz, Gaston ecc. ecc. lo sanno quale è il loro livello e dove possono arrivare. Per questo ragazzi riuscire a fare una capatina nei primi 10 sarebbe il coronamento di una carriera. 3) La distanza di Jannik dai primi. Bene, il tutto si può riassumere con il ritardo nell’efficacia del servizio. Ritardo “relativo” perché ha 20 anni. Berrettini ha sempre avuto un ottimo servizio ma quando le buscava, a 18 anni dal mio ex maestro alto, non sto scherzando, 1.58 non faceva certo la differenza. In seguito quando lo ho visto le prime volte nei challenger, bene ma nulla a che vedere con il servizio attuale. Comunque è chiaro che il servizio deve migliorare altrimenti oggi non sei competitivo almeno per vincere i tornei più importanti. Il talentuoso Gasquet ha vinto mi pare 15/16 tornei ma mai un mille. Motivo, non ha l’altezza e il servizio in grado di fare la differenza. Lo stesso si può dire di Fognini che in più non ha mai puntato molto su questo fondamentale e la sciatteria si dimostra con il record mondiale dei falli di piede che nemmeno un giocatore da circolo…Sul resto dei fondamentali Sinner è già un talento purissimo, ha una percentuale di vittorie che si avvicina al 70% (sul cemento sta proprio al 70%). Per capirci Sciupovalov sta sul 55%. Il nuovo fenomeno Aliassime sul 58% Fognini, a fine carriera quindi è un dato ormai definitivo, sta sul 52%, ma tanto per capirci Wawrinka vincitore di tre slam sta sul 63%. Che il punto debole di Sinner sia il servizio, è evidente da altri dati statistici. Infatti con la prima porta a casa il 70% dei punti che è, più o meno, la percentuale peggiore tra i top 10. E certamente ci sono molti giocatori nei primi 100 con percentuali migliori. Ma poi quando parte lo scambio, sia sulla seconda che in risposta Jannik fa la differenza con quasi tutti, se si escludono i Diokovic e i Nadal. Se qualcuno vuole divertirsi ed andare a vedere le statistiche dei giocatori sul sito dell’Atp se ne renderà conto. Ad esempio, in risposta sulla seconda fa il 52% dei punti mentre che so, Aliassime sta al 48%. Dice, e che sarà un 4% di differenza…chi capisce di statistica sa che 4% è una differenza enorme e allora si capisce perché Jannik ha vinto 5 finali su 6, e Aliassime 1 su 9. In generale Sinner vince il 52% dei punti quando un giocatore nei primi 10 (di fascia alta si intende) o 20 giocatori sta al 51% se non al 50%. Quel 52%, che peraltro sta avvicinandosi al 53%, è lo spartiacque tra un ottimo giocatore e un campione. Nessun campione di slam ha percentuali più basse ma non sono neanche tanti con percentuali superiori. La maggior parte sta tra il 52-53% e solo i fenomeni come Federer, Nadal e Diokovic si posizionano sul 54-55% a seconda dell’anno. Non so come si svilupperà la carriera di Jannik, le variabili sono infinite, ma una cosa da questi numeri si evince, in Italia un giocatore con questo potenziale non è mai nato.
Il tuo brutto anatroccolo invece come va? Bene eh? Kecmanovic brutta bestia…
@ Lo Scriba (#3079822)
Medvedev, numero 2,eccellente giocatore, ma non entrerà mai nella galleria dei campioni. Eccellente giocatore, non ha il fisico giusto, è piuttosto gracilino. Lo salva l’altezza, è quasi 2 metri. Negli incontri al meglio dei 3 set, va molto bene, in quelli al meglio di 5,gli Slam, se non riesce a vincere in 3 set, cede nettamente per fatica. Lo stesso vale per il connazionale Rublev. enzo
ceck arrivato in semifinale…ma dove e’ migliorato rispetto a prima??? e poi e’ tornato scarso perche’ ha perso le capacita’ guadagnate???
spesso e’ tutto un caso nel tennis….e capitano spesso cose del genere nello sport…e poi si ritorna nell anonimato…chi mi dice i miglioramenti tecnici appresi …e poi persi di ceck??
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079853)
amico Sinner ha 20 anni ed é n 10 al mondo ma per te non é un campione?Bene vedremo…Comunque fino a due anni fa i tornei degli italiani finivano di mercoledì se adesso non abbiamo campioni figurati prima!
@ Nicki (#3079832)
Questo è vero, ma è anche vero che se come molti sostengono, il buon Cecchinato sia un giocatore di media fascia senza un talento particolare, il fatto di avergli fatto vincere vari tornei, più semifinale parigina e averlo fatto arrivare fra i primi 20 è più significativo che non aver preso sotto la propria guida qualcuno che prometteva di essere un campione e averne ottenuto la conferma. Stesso discorso valido per il team di Berrettini. Solo 5 anni fa in pochi avrebbero pensato che il grezzo Matteo di allora fosse destinato ad un ruolo di vertice nel tennis. Non tutti nascono Mac Enroe o Federer, che probabilmente sarebbero riusciti anche da soli. Il vero grande maestro non è chi supporta chi già di suo ha le capacità per eccellere, quanto colui che prende qualcosa di più modesto o lo porta al massimo delle proprie possibilità, magari neanche contemplate.
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079630)
Accostamento improponibile. In primo luogo Draghi deve gestire e mediare tutta una serie di realtà che vanno ben al di là della gestione di una singola persona, e delle scelte per ottimizzare qualcosa che già di per sè appare in condizioni floride, cosa che non è ravvisabile per la situazione italiana. In secundis Draghi è stato chiamato per tentare di opporre una contromisura alle conseguenze di una tempesta sanitaria, e nè lui nè i politici di nessun altro paese hanno mostrato di avere la formula perfetta per scongiurare gli effetti negativi a breve e lungo termine del cataclisma sanitario sociale ed economico che ne è derivato. In ultimo, Draghi non vive il dualismo allievo-maestro come nel caso Sinner-Piatti, e non ha uno staff scelto da lui direttamente, quanto concordato con una maggioranza raccogliticcia di politici di aree molto distanti (in apparenza, perchè credo che sotto sotto siano solo varianti di una stessa incapacità di pensiero e velleità autocompiacenti), per cui non può fare esattamente ciò che considera valido, ma solo trovare linee di compromesso fra rissosi capipopolo. Perdonami, ma la superficialità dell’accostamento e della valutazione dell’operato di Draghi, che io personalmente sento molto lontano dai miei desideri e credo politici, mi pare il classico risultato del tuo solipsismo. Tu non fai altro che affermare, mai poni le tue valutazioni su direttrici possibiliste. Quello che scrivi è sempre l’apologia dell’ego dixit. Non per nulla ti autoproclami esperto e ribadisci la tua firma ad ogni intervento quasi fosse una sottoscrizione da bolla papale. Il discorso a me pare molto più semplice: Jannik, come ogni essere umano, ha diritto a fare le proprie scelte e anche i propri errori senza essere stigmatizzato per questo. Per lo meno tenta, e anche strade perigliose. Le conseguenze delle sue scelte, se scorrette, le pagherà solo lui stesso, e in quanto individuo ha tutto il diritto di farsi del male, se lo desidera. Per essere agonisti si ha bisogno di mettersi alla prova in sfide continue, e questa una sfida lo è. Se poi vogliamo che faccia come il buon Ruud, che va a confrontarsi solo con partecipanti a tornei minori, a meno che non sia obbligato a competere coi migliori nei tornei appunto obbligatori, possiamo pure dire che ha sbagliato a prescindere.
A forza di sentirsi dire che é un campione, che può battere chiunque, che vincerà diversi Slam, spero solo che non si sia montato la testa, e che non abbandoni quel senso di umiltà e spregiudicatezza mostrati sia quando ha preso a pallate un De Minaur incredulo ( finale next gen) sia quando ha preso, sempre a pallate, Dieguito Schwartz….. nella finale di Anversa. In quelle occasioni, giocando praticamente sempre d’anticipo, e con un dritto piatto devastante, anziché arrotato come negli ultimi tempi, si sono capite tutte le potenzialità. Lasci stare il dritto dal basso verso l’alto, che non é farina del suo sacco, e tornasse a spingere come sa e come può. Però, non si metta in testa di essere il più forte di tutti che rischierebbe di sembrare spocchioso e presuntuoso. Si chiedesse come mai la gente ami di più un Roger, un Rafa, anziché un Medvedev e compagnia bella.
Bravo, finalmnte un commento tecnico dato che sui rapporti personali nulla sappiamo. I suoi colpi dal fondo ‘erano’ i più veloci. Partendo da questo cercare di completare il gioco è impresa difficilissima. Potenziamento muscolare da dosare con attenzione, pericolosissimo perchè se perde in agilità e mobilità non c’è via di ritorno. Il problema è voler vincere subito e, mirando a questo, voler tenere la palla in campo e fare meno gratuti. Il completamento del gioco di Sinner non può prevedere, come negli ultimi tempi, una palla meno veloce e profonda. Detto questo, per completare, ci vuole tempo (è giovane !), lavoro, supporto tenico e pazienza. Affrettare i tempi porta solo ad esaurirsi sul piano nervoso. E non è detto che si arrivi alla fine del percorso. Se fosse così facile… Camila docet. In ogni caso i due fondamentali, se non snaturati, gli consentono già un livello di gioco medio alto. Di numeri uno ce ne è uno solo, se la matematica non è un’opinione, ed al momento altri sono più avanti di lui.
@ toscomi (#3079743)
Ottimi giocatori. Il campione ha qualcosa in più che al momento Sinner non ha.enzo Riunisce insieme grande forza fisica, tecnica ad altissimo livello, resistenza alla fatica, eccellente servizio. Credi di vedere in Sinner tutto questo? Io no!
Ancora con sto supercoach…Vagno va più che bene e,chiaramente,non ero il solo a lamentare il solito gioco piatto alla PIATTI.Anche peccatore si è rotto le scatole ed ha fatto bene a cambiare.Vagno ha fatto un miracolo con Ceck.Peccatore rispetto a Ceck è 10 categorie sopra.Nelle mani di Vagno dovrebbe scaricare a terra tutti i cavalli di cui è dotato.E non sono pochi.Prevedo entro 3 mesi fuochi d’artificio.
@ omerjno (#3079601)
E se sono cachi?
@ Poldi (#3079770)
signor labarbera,se questo tomo concorda con te io mi preoccuperei….
@ Koko (#3079754)
quindi in poche parole un fallito che tutti prendono in giro,un povero perdente sopravvalutato perso di coraggio che vaga senza futuro per i campi da tennis di tutto il mondo…tutti gli altri giovani sono meglio di lui povero ragazzo se non ha ancora tentato il suicidio é un miracolo!!!! Oppure ,quando fai questi commenti,scarichi le tue di frustrazioni.
Una rondine non fa primavera
Per Nargiso sarà mica stata colpa della pizza?
In effetti i primi due giocatori al mondo hanno un fisico possente…
Posso capire anche cambiare allenatore ma per un grande nome non per chi? Vagnozzi!
Ma chi lo consiglia a Sinner, Cassano e Balotelli?
Magari Jannik ha solo bisogno di un periodo dove non sentirsi dire tutti i santi giorni cosa deve fare e come lo deve fare. Anche sapersi gestire quasi in proprio – o con l’aiuto di un “pari grado” come Vagnozzi – può essere un’esperienza che lo fortifica ancora di più – prendendosi rischi e opportunità sulle proprie spalle. Credo che alla lunga – e per alla lunga intendo prima di 12 mesi – il piano sia di avere il famoso super coach perchè è chiaro che, come sottolineava Mazzoni, qui siamo ancora alla costruzione del giocatore e non al cesello – come possono avere fatto i vari Roger, Nole e Rafa negli ultimi anni della loro carriera – credo che il solo Vagnozzi per quanto bravo non basti per completare il campione Sinner
@ Kenobi (#3079659)
Infatti, transizione verso il reperimento di un team a livello molto alto. Non si può escludere tuttavia che in questo periodo di interregno Jannik, sentendosi forse più libero e disinibito, incominci già a mostrare almeno in parte i miglioramenti che ci si aspettano da lui, io lo credo possibile.
Chi lascia la vecchia strada per la nuova…….
Bel parallelismo
Concordo sopratutto con le prime 5 righe da te scritte
Faccio una scommessa: vuole prendere la strada di Tsitsipas a livello di gioco. Cioè più aggressivo ed incisivo sin dall’inizio dello scambio. Se è comodo sulla palla, andare subito in accelerazione e non in progressione. Quello che gli ha fatto il greco a Melbourne: lo ha aggredito subito. Secondo me lui si sente portato per quel tipo di tennis. Poi i motivi degli attriti con Piatti od il suo team probabilmente non erano solo tecnici e non lo sapremo mai.
Per me c’è comunque dietro la federcircoli…non avrebbero mai permesso che il miglior giocatore italiano fosse gestito da piatti…
Articolo un po’ subdolo secondo me. Dal sottolinerare la vicinanza di Vagnozzi e Vittur (avrà spinto per il cambio) al dire che ci vorranno settimane (!!!) o forse mesi per vedere i cambiamenti. Come, il superteam di Piatti non è riuscito a migliorargli sostanzialmente il servizio e alcune altre lacune (poche per fortuna, visto che è un fenomeno) in 3 anni di professionismo e Vagnozzi dovrebbe riuscire i poche settimane?? Avrei preferito un articolo più diretto, perchè sembra una puntata di report in cui il conduttore cerca di portare alle sue conclusioni i telespettatori.
S’è preso un bel rischio, ma evidentemente sentiva di non andare nella direzione giusta. E spero che anche se consigliato, non abbia preso una decisione solo spinto dai consigli, ma sia stata ponderata perchè sembra già un professionista maturo ed in grado di prendere decisioni così importanti.
Massima solidarietà da parte di un papà come te.
Mi sarebbe piaciuto leggere il parere di Gianni Clerici, grande estimatore di Piatti ed anche Sinner. Peccato
Farà la fine dell’altro altoatesino,ovvero: un discreto tennista… sarà mica colpa dello strudel?… Chi è, chi non è, chi si crede di essere: con Piatti si sapeva, senza non si sa.. comunque sia, affari suoi… saluti
Sinner ha affrontato diversi test con i top players mitici e ne è uscito sempre male persino con un mito decaduto alla Murray! Ora è evidente che uno che dovrebbe sostitutirli non li può soffrire in maniera così accentuata nel momento in cui loro sono sulla strada della decadenza atletica e lui sta sbocciando atleticamente. Forse ha notato che in fondo i marpioni mitici lo scherzano senza paura (vidi un video in cui Djoko e un altro giocatore Serbo lo prendevano in giro tra loro come i Nonni con la Rana durante la Naja) perchè lo vedono come un sopravvalutato che vince giocando mediamente (di qui lo sbadiglio di Medvedev che a mio avviso non sbadiglerebbe con altri giovani percepiti meno prevedibili) solo cose di livello medio senza il quid del fenomeno vero. Alcaraz e Aliassime stanno imponendosi in ben altro modo contro gente forte ed esperta per cui è normale che Sinner si chieda cosa ancora gli manca per essere simile a loro! In sintesi un cambiamento, alla luce dello scorno senza appello e reiterato subito contro i Mitici, non è assolutamente incomprensibile. Prima di essere il Seppi dei big o il nuovo P-erdych fa un tentativo serio di essere più pericoloso per i rivali di alto livello.
Servire peggio di così non si può…a rete lo stesso ,può peggiorare ancora il dritto o il rovescio….?
Io credo invece che imparerà qualche cosa nuova che unità a quelle.che ha migliorerà…ma ci vuole tempo
Se qualcosa nel team o con Piatti non funzionava più non si poteva continuare. Ogni atleta (di qualsiaisi sport parliamo) ha bisogno di fiducia in se stesso e in chi gli sta attorno quindi se i dubbi sono più delle certezze giusto cambiare perchè continuare sarebbe controproducente. Buon lavoro Jannik perchè è evidente che è quello che farai per migliorarti e darci altri motivi per sostenerti sempre. Forza Sinner!!!
Nessuno conosce i retroscena e non sappiamo neanche se li sapremo mai e non è neanche così importante. Di sicuro se si è arrivati a una rottura simile le ragioni sono profonde. Quello che si può affermare è che Jan è un vincente e non digerisce più, almeno negli slam, rovesci come quello contro Tsitsi in Australia. Vagnozzi riuscirà ad aiutarlo a colmare il gap? Vedremo, diamogli almeno qualche mese. In ogni caso questi rapporti come nascono muoiono. Sicuramente il loro rapporto professionale è legato ai risultati. Se non dovessero arrivare giusto cambiare ancora. In stand by rimane sempre Norman o comunque un allenatore con un palmares di prestigio, per quanto Vagnozzi sia riuscito con Ceck e Travaglia a ottenere grandi risultati, in proporzione al livello tecnico non eccelso dei due. Sinner vuole vincere slam, il resto gli interesse relativamente.
E se il film fosse proprio la Stangata… quella che Magnus voleva affibbiare al povero orfanello, che ormai fuori di casa ha dovuto chiedere ausilio al primo passante? 😉
In effetti Piripicchio è figlio di Uragano e Apocalisse…
Intendi dire che ci vorrebbe un fisico possente come i primi tre? Djoko, Medvedev e Zverev?
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079630)
quindi uno che è numero 10 al mondo non è un campione? E quelli dal 10 in poi cosa sono dei falliti?
Velocità media insostenibile forse per Marcora e Arnaboldi… Adesso Sinner vuole essere competitivo con quelli della top ten che gli stanno davanti. Il problema della completezza del suo gioco esiste ed è inutile girarci intorno
Donatella guarda che se viri di 360 gradi torni ad andare nella stessa direzione che avevi prima. 🙄
Per cambiare completamente la direzione bastano 180 gradi… 😉
Sinner perché ha mollato Piatti? Se è per questioni tecniche non credo che Vagnozzi, con tutto il rispetto, possa dargli molto di più. Se è per questioni economiche allora Vagnozzi va bene, ma non Vagnozzi più Norman o altro super coach, perché allora spenderebbe di più. Tante altre parole, caro, Marco, non servono.
Cata mi ricordo che tu sei stato il primo a segnalare il talento del piccolo JS qui su LT.
Sono d’accordo con te e mi auguro che ci azzecchi anche in questa occasione.
Così vedremo JS con un po’ più di sprint.
Italy e se invece il film fosse “Pretty Woman” e al posto di Julia Roberts-Gilles Cervara ci fosse Simone Vagnozzi? 😉
Sono divorziato. Mio figlio mi adorava …facevano un sacco di cose insieme…a 18 anni ha cominciato pian piano a staccarsi. Ora a 20 e mezzo mi risponde a monosillabi su whatsapp o nemmeno visualizza . . Non mi risponde al telefono … Mi ha praticamente accantonato …non credo di meritarlo ma ora mi e’ ostile e indifferente …. L ho lasciato andare dicendogli che quando vorrà saprà dove trovarmi. Ed io non sono il suo coach e non gli stavo tra le palle 24/24….per cui normale che sia stufo di piatti
Ottimo Mazzoni. Ma io non sarei così preoccupato.
Se JS aveva tanti dubbi e insoddisfazioni ha fatto bene a cambiare. La sua testa da “crucco” lo aiuterà a superare gli inevitabili momenti di down.
Io sono estremamente fiducioso.
Secondo me il bravo Vagnozzi – che credo sia certamente meglio del pur capace Volpini – riuscirà a ritrovare, in qualche armadietto, lo spirito di Jannik “Prepotente”. Quello della Next Gen, per intenderci… 😎
Dyokovic, indiscusso numero 1 del mondo, perse al RG da tale Cecchinato….. Allenato da chi? Vagnozzi
Per me farà un bel balzo all’indietro…il team Piatti lo ha portato dal nulla ai primi dieci…penso che non potrà far meglio di così e alla fine mancandogli i punti di riferimento indietreggera’…
ADRIANO PANATTA su Sinner-Piatti
Adriano Panatta ha voluto dire la sua sulla rottura del rapporto professionale tra Riccardo Piatti e Jannik Sinner.
“Sono sempre successe queste cose. È difficile convivere tutti i giorni dell’anno con la stessa persona. Stai insieme a colazione, sul campo da tennis, a pranzo, a cena, in albergo: io mi sarei rotto le scatole diecimila volte. Ci sono matrimoni che durano e matrimoni che finiscono.
E poi questi ragazzi subiscono il bombardamento dall’esterno: devi fare questo, devi fare quello. Cambiano allenatore e poi cambiano ancora. Normale sia così.
Piatti ha preso Sinner a 14 anni, ma ora ne ha 20 e quel ragazzino è diventato un uomo che fa le sue scelte e pensa col proprio cervello e non con quello degli altri.
Ha vent’anni, è nei primi dieci al mondo. Il salto lo farà, arriverà il suo momento e vincerà gli slam, ma ci vogliono calma e pazienza.
Ha i fondamentali da fondo campo, ma come giocatore deve ancora crescere: è molto giovane, ha tutta la carriera davanti e crescerà ancora. Ha perso con Tsitsipas, mica uno qualsiasi. Il greco ha giocato un match straordinario, lui era sottotono e ha perso male.
Ci sta, è successo anche a me, è successo a tutti. Il problema è che oggi è tutto così esasperato“.
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079630)
Djokovic ti sembra un tennista dal fisico poderoso?
@ bxldav (#3079632)
Commento sano ed equilibrato
@ enzolabarbera1938@libero.it (#3079630)
Vedo come lei sia rimasto favorevolmente colpito dalle cosce dell’atleta serbo. È da ieri sera che ne parla.
@ Pier (#3079613)
“…per me il fisico è più importante della testa…”
Il grande Yogi Berra, che pronunciava delle fulminanti battute alla Pippo (Goofy) molto più profonde di quanto apparissero in superficie, sosteneva:
“Nel baseball la testa conta per il 90%, il fisico per l’altra metà”
Sinner è lontanissimo dai primi.
Nadal Djokovic Tzitzipas e Medvedev ad oggi lo battono facile.
Non ci vuole un genio per capire che jannik deve lavorare sul servizio, sui colpi di volo (ha lacune enormi) e sul piano B (quando l’avversario è un muro bisogna variare schemi e colpi).
Che JS abbia bisogno di lavorare su questo lo capisce chiunque..ecco perché non capisco cosa possa fare Vagnozzi o chi per lui che il team Piatti non stesse già facendo.
“Meglio vivere di rimorsi che di rimpianti”. È giovane, giusto tentare di cambiare.
A mio modo di vedere il problema non è tra sinner e piatti, che anzi si sono lasciati con attestati di stima reciproci, quanto tra piatti ed il manager di sinner, tale vittur, a proposito volevo sapere dagli utenti del sito se qualcuno sa di più a proposito di questo signore e del suo curriculum. Grazie
in effetti..
nè si può dire che Sinner sia un Cassano
Gran bell’articolo, come spesso accade all’ottimo Mazzoni.
Anch’io probabilmente avrei aspettato un altro anno o almeno buona parte della stagione per cambiare, perché cmq sia il fisico che la testa di Jannik si evolveranno molto in questa stagione dove non é più una promessa, ma quello da battere.
Io prendo sempre ad esempio il suo modo di camminare, guardate com’è cambiato nell’ultimo anno e mezzo
Faccenda che è stata promossa con superficialità e sciatteria che anche il suo tifoso più acritico ne esce deluso, per modi, tempi e sacrificio umano richiesto.
Inutile dire che molti si aspettavano il nome importante e che tanti non si sarebbero mai immaginati un’uscita dal team Piatti così brutale.
Ora starà ai giornalisti di settore trovare parole e modi per far passare la scelta come un miglioramento tecnico -sportivo ed è nella speranza che possa Jannik migliorare.
Io credo che invece più che nome nuovo l’esigenza sia ricreare un team completo e competente nel più breve tempo possibile.
Ottima disamina!
Vagnozzi potrebbe prender il ruolo che per Federer è quello di Lüthi, mentre Norman sarebbe nel ruolo che attualmente è di Ljubicic e prima era di Edberg.
Una cosa simile vale per Djokovic che si appoggia costantemente a Vajda il quale ha collaborato sia con Becker prima che con Ivanisevic ora.
Ottimo sarebbe se con Piatti si riuscisse a mantenere un rapporto di amicizia simile a quello che ha mantenuto Rafa con Toni Nadal dopo l’avvicendamento di Toni con Moyá, ma in quel caso stiamo parlando dello zio di Rafa.
Famiglia vera, nel caso di Sinner Piatti è un po’ diverso.
Comunque Vagnozzi non è una rottura totale con il passato dato che anche lui proviene dalla storia di Sartori-Piatti.
Lüthi e Vajda entrambi ex giocatori come Vagnozzi, penso possano essere considerati degli amici rispettivamente di Federer e Djokovic, non so se questo rapporto di amicizia esiste anche tra Vagnozzi e Sinner.
Sicuramente la differenza di età tra i due è minore rispetto a quella che Sinner aveva con Piatti.
In più pare che Vagnozzi sia amico di Alex Vittur, che è una amico di Seppi e colui che ha segnalato Sinner a Sartori.
Attualmente Vittur (che proviene dalla stessa zona di Sinner) è coinvolto nel team che cura il management di Jannik.
Jannik si mette ancora una volta in gioco, come ha sempre fatto, lasciando lo sci, la famiglia…ho fiducia che ancora una volta la sua determinazione e ambizione avranno successo!
Già, il fisico gracile. Vagnozzi o Piatti non cambia la sostanza di questo handicap fisico nei confronti degli altri aspiranti top player. Al netto di tutto ho il timore che sia un fattore determinante e magari fuorviante anche per le ambizioni dello stesso Jannick.
Vagnotti chi?…. Vuole fare di testa sua? E lasciatelo fare…Auguri
Seguendo il tennis dal 1988, è chiaro che Riccardo Piatti rimane per me uno dei guru più importanti e validi del circuito.
Sicuramente il suo staff ha cresciuto molto bene Jannik che è arrivato persimo precocemente nella top ten.
Il bisogno di crescere non passa necessariamente da una crisi di risultati, ma da una presa di coscienza, da un desiderio di migliorarsi, di provare sfide nuove.
Chiaro, una rottura è sempre una rottura, possiamo chiamarlo cambio, ma sempre un momento in cui comunichi unilateralmente una decisione di separazione all’altro.
Non è una questione di ingratitudine, non si può sentirsi legati a vita a chi ti ha fatto crescere, giusta la libertà di staccarsi e non dipendere, senza sensi di colpa.
Il cambio comporta sempre un rischio, il primo è quello di aver valutato bene perché si vuole cambiare strada, escludendo capricci, ripicche o semplice momento di scoramento.
Se l’obiettivo è la crescita, il buttare via il biberon e camminare in modo più maturo ci sta.
Il secondo rischio è se il nuovo staff sarà in grado di portare Jannik al suo massimo, incrementando il bagaglio tecnico e arrivare – se non all’apice del mondo – a mettere le mani su uno Slam.
Abbiamo un campione, grazie Piatti e benvenuto Vagnozzi.
E naturalmente forza Jannik!
Da apprezzare il coraggio di Sinner che esce dalla comfort zone e prende piena responsabilità delle proprie azioni.
Speriamo che la stampa non si perda in polemiche ed attacchi gratuiti.
Cerchiamo di sostenere i nostri giocatori in maniera equilibrata, visti i risultati e l’impegno se lo meritano.
State facendo con Sinner come i giornaloni con Mario Draghi. Hanno fatto credere che è l’uomo della provvidenza, che il mondo intero ci invidia, che ha le mani d’oro. Purtroppo per lui, non è vero, e se ne sta accorgendo. Lo stesso per Sinner, può diventare un campione, ma al momento non lo è. Fissato come sono sulla struttura atletica del tennista, pwer conto mio deve essere un superman dal fisico possente, mi sento di trascurare in parte le qualità strettamente tennistiche. Sinner nno ha certo il fisico “bestiale” che va di gran moda oggi. Ne sa qualcosa il povero Sonego, dopo aver incontrato e perso contro l’energumeno dalle cosce poderose come Spartacus, il serbo Kecmanovic. enzo
Bell’articolo
Mi ritorna in mente un incontro fatto la scorsa estate. Ero a Sesto Pusteria, in una escursione la guida era stata una allenatrice di sci di Jannik bambino e ragazzino.
Mi ha raccontato che Jannik già a 4 anni sciava sulle lamine, una cosa da lei mai vista in un bambino così piccolo. Nel tempo aveva vinto tutto il vincibile quando ha iniziato a gareggiare con sciatori più forti fisicamente non riusciva a performare per il suo fisico gracilino, forzava e usciva di pista.
Da lì la decisione di lasciare lo sci e dedicarsi con più impegno al tennis che già praticava ma come sport secondario, insieme al fatto che la famiglia di Sinner aveva possibilità economiche si è indirizzato e trasferito subito a Bordighera
Questo per dire che già da ragazzino Jannik è stato capace di virare a 360’ tale è la sua ambizione e determinazione.
Non entro nel merito se la scelta di Vagnozzi sia o non sia la scelta giusta, questo solo il tempo lo dirà.
Live tennis tra sei mesi:
Sinner in top 5, lo sapevo che cambiando allenatore migliorava.
Sinner in top20, lo sapevo che non doveva cambiare allenatore.
Ai posteri l’ardua sentenza
Tecnica, tattica, testa, fisico. Su questi 4 elementi lavora in team e se la tecnica a questi livelli già ce l’hai, e la, tattica la puoi affinare, gli ultimi due aspetti sono i più importanti.Lo sostiene J. Carlos Ferrero, non io, ma concordo e per me il fisico è più importante della testa perché se atleticamente sei indietro è tutto più difficile.
Chi seguiva Sinner? Dalibor Sirola, un preparatore eccezionale.
Di qui mi chiedo, vedendo Jannik, quali carichi possa sostenere ed a scapito di cosa,perché il suo pregio più grande è la fluidità, e non vorrei che la sua limitata muscolarità non sia frutto di uno scarso lavoro(con un professionista simile è impossibile) ma nel suo DNA. Dalibor ha vissuto questo già con Coric.
Ma noi chi? Ma basta con sto Norman, manco fosse Gesù… Vagnozzi è un ottimo allenatore. Avanti.
Il tennis di Jannik è(ra?) fondato su una solidità estrema da fondo ed una velocità media di crociera insostenibile per quasi tutti.
Smontare quell’assioma cercando rischi, palle diverse&co richiede capacità e tempo.
Ho visto progressivamente Sinner vincere match più sugli errori degli avversari che su suoi punti diretti, forse in estrema sintesi è questo ciò che vuole cambiare, anche perchè arrivati a livello top5 accadeva il contrario e sembrava piuttosto incapace di scalare la marcia.
Intendiamoci…è lì lì…ad un passo e per me con altri 12 mesi di lavoro sarebbe arrivato alla meta, ma evidentemente ha patito molto questo fatto di non “riuscire a stare dietro” ad alcuni giocatori quando esprimono un tennis di livello molto elevato.
L’impressione è che si voglia trasformare da mezzofondista in 400metrista.
Piatti lo há avuto daí 13 anni
Se non ha creato rapporto che pensava… deve vedere solo se stesso
Cervara viene premiato alla cerimonia degli ATP World Tour Awards come miglior allenatore dell’anno.
Chiedete a Medvedev di prendere Norman, perché prendere uno sconosciuto che ha vinto la coppa del nonno al bar.
Date tempo al tempo e se sono rose fioriranno.
Mi sono sempre posto una domanda semplice, domanda o riflessione che non vedo mai riportata. Quando Jannick nel bel mezzo della prima settimana di Australian Open annuncia al mondo intero l’ingresso di un nuovo elemento nel suo Team…era già scoppiato il problema e aveva già preso una sua decisione…oppure è stato un annuncio/avviso Vs il suo Team? Erano d’accordo? Ne avevano parlato? A mio giudizio sta faccenda è partita male ed è tuttora gestita con troppa approssimazione. Le divisioni dal Team x qualsiasi ragione vanno pianificate e gestite nel tempo. In questa faccenda si intuisce che non vi è stata pianificazione, vedo solo approssimazione. Per quanto mi sforzi di vederla in modo positivo troppe cose stonano.
Il film più bello mai realizzato sulle scommesse, “La stangata”, quella che abbiamo presa noi sulla crapa quando non abbiamo letto il nome di Magnus.
Il ragazzo possiede, evidentemente, una buona autonomia di pensiero, diversamente da tanti suoi coetanei di oggi.
Scegliendo Vagnozzi (lo dico col massimo rispetto) Sinner ci dimostra che un coach è si importante ma fino a un certp punto.
In controtendenza con le scelte dei più e dell’ambiente, Jannik si libera di guru e “grandi nomi”, di accademie e accademici, ponendosi così nel solco di una più sana e autarchica gestione personale, lontano dai riflettori.
Ottimo Sinner, a mio parere.
Beh di certo sInner non sarà preoccupato dal salto nel vuoto. RIcordiamo che a 13 anni ha fatto su baracche e burattini per trasferirsi dalla nevi al mare verso un osgno che poteva essere solo nella sua testa e senza portarsi dietro mamma e papà.
Certo ha le spalle larghe per sopportare questa separazione, inoltre il suo enturage e i suoi manager non sono degli sprovveduti e credo siano ben in grado di supportarlo nella creazione di un nuovo team.
Forse la figura di Piatti era diventata troppo ingombrante quando c’era e troppo evasiva quando era assente (troppo spesso).
In ogni caso in campo ci andrà sempre Sinner e speriamo che il fatto di essere cirocondato da chi vuole lui e non da chi gli offre Piatti gli permetta di essere anche più sereno in campo.
Quindi Norman ora non è più così certo come invece appariva solamente un paio di giorni fa?
Sta di fatto che chi ne giudica le doti forse non capisce che talune scelte nascono dalla necessità di amplificare le proprie capacità.
Alcune sconfitte pesano e forse non poteva più proseguire con il proprio mentore per vari motivi:
– sconfitte con avversari diretti;
– scarsa programmazione.
L’elemento tecnico talvolta deve andare di pari passo con la visione psicologica delle cose.
Un troll queste cose difficilmente le capisce.
Sbaglierò ma secondo me la ragione è sempre la stessa: i soldi.
Il resto sono chiacchere e cordialità
“tram” forse per team ?