Spettatore invade il campo durante la finale degli Australian Open (Video)
Nella finale degli Australian Open tra Nadal e Medvedev c’è stata un invasione di campo nelle fasi finali del secondo set da un manifestante sugli spalti che voleva usare quel momento per protestare contro la detenzione dei migranti nel paese, questione recentemente messa alla luce da quando Novak Djokovic è entrato in quel tipo di Hotel durante i giorni di detenzione del serbo a Melbourne.
La sicurezza è stata veloce a fermare il manifestante e a proteggere i giocatori, ma i fotografi hanno catturato lo striscione che portava con se.
Some bozo just jumped out of the stands onto the court (probably about three meters), got dragged out.#AusOpen pic.twitter.com/u4xzjTaIEf
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) January 30, 2022
Questo è un modo limitato e unilaterale di vedere le cose, perché, oltre ai diritti umani di alcuni ci sono i diritti umani di altri!
Concordo pienamente sulla prima frase. Sulla seconda mi sembra che tu compia una forzatura per quanto riguarda l’Italia, che non viola diritti umani né chiude gli occhi (anche se ciò non basta ancora, perché il problema è immane)
Io i no borders li metterei al confinio.
Se ne sono guardati bene dal riprendere da vicino la scritta dello striscione. Il governo australiano nasconde goffamente i suoi scheletri.
l’Australia si allinea alla Cina…. civiltà progresso !
in Italia ci sono problemi di diritti umani? hai bevuto o cosa?
@ Roberto (#3059377)
Fate furb
Il mio commento riguarda il torneo in generale, non ho specificato questo singolo caso. “Non so se sai leggere”
@ TonyH (#3059031)
Perfetto.
@ tinapica (#3059010)
Perfetto.
utilizza un torneo di tennis per una protesta politica di parte. assume l’idea che lui abbia il diritto di utilizzare gli spazi altrui, il tempo altrui, le professionalità altrui, a proprio uso e consumo.
non è un modo civile di relazionarsi, e sbagliano i media che gli danno spazio.
@ Mario (#3058900)
da quello che posso vedere l’australia è un paese nettamente più civile del nostro ….
ci sono delle regole che valgono sia per il serbo che per i clandestini cosiddetti economici … !!!
@ Domek Heel (#3059009)
Se per te i diritti civili e la dignità delle persone sono una cazzata, dovresti tornare al XVIII secolo e provare un po’ di schiavitù
gli australiani tutti incivilizzati quest’anno……
@ ilpallettaro (#3058893)
Non si affanni: al perfezionamento della dittatura globale che lei auspica non manca molto e presto ne avrà tante di questo genere di soddisfazioni.
Beninteso: non che non ne abbia già tante adesso, è solo che lei è perfezionista.
Nessuno vi obbliga ad andare in Australia, paese che vai regole che trovi. E comunque non si dà visibilità a ste cazzate …
Non so se sai leggere ma l ‘articolo non ha nulla a che fare con il tifo ma per i diritti civili.
Cosa c’è di male nel tifo da stadio?
Grand’uomo: per un ideale di Umanità si accolla le conseguenze di questo gesto dimostrativo che non saranno certo leggere in Australia.
Purtroppo l’Australia e l’Italia, pur agli antipodi, hanno in comune la caratteristica di vedere ormai gravemente compromessa la coscienza civile del proprio popolo e la maggioranza fischia ed insulta chi mostra di avere il coraggio di lottare per i Diritti Umani.
Il tema è sacrosanto, i migranti in Australia vivono una condizione di limbo per periodi disumani.
Però forse questo tipo di proteste hanno meno visibilità di quel che si crede.
Però aveva la mascherina.
Da gente che applaude Nadal per un doppio fallo di Medvedev cosa ci si può aspettare. Gente piccola
All’Australia non andrebbe permesso di organizzare eventi sportivi fino a quando non diventano un Paese Civile.
Penso che questa edizione Slam sia una delle più ridicole e pessime di sempre, nonostante l’impegno dei giocatori e le belle partite. Non è per la questione Djokovic sia chiaro, ma per il tifo da stadio negli spalti e per la mancanza di rispetto di moltissimi spettatori. Poi dovevamo essere noi quelli incivili, figuraccia internazionale per l’Australia.
ecco il tifoso ultras tipico del Novax
non darei la notizia.