Un campo da tennis galleggiante con le stelle dello sport per promuovere la protezione della barriera corallina australiana (Video)
La barriera corallina australiana è uno degli ecosistemi più incredibili del nostro pianeta, tanto bello quanto delicato. Una meraviglia naturale terribilmente a rischio, per colpa dell’opera dell’uomo, tra inquinamento e sprechi. Per questo il gigante dello sportswear Adidas, con l’Australian Open alle porte, ha deciso di lanciare una campagna per la consapevolezza dei problemi del Reef australiano. Spettacolare la trovata: un campo da tennis galleggiante, che solca il bellissimo mare della barriera, con alcune star dello sport australiano che tirano qualche colpo: Ian Thorpe, Jess Fox, Steph Claire Smith e Nathan Cleary. Un’abile mossa di marketing, certo, visto che le divise indossate dai protagonisti sono anche la nuovissima linea tennis della famosa azienda tedesca. Ma allo stesso tempo è un modo per focalizzare l’attenzione sui problemi dell’oceano, che purtroppo abbiamo destinato a “pattumiera”.
Non tutti sono consapevoli che ogni giorno riversiamo negli oceani tonnellate e tonnellate di plastica, l’equivalente di 1400 autocarri con cassone ribaltabile. Per colpa di questo, l’immagine di tartarughe che mangiano plastica come fosse un normale alimento è diventa una triste realtà. Si stima che senza un intervento mirato, entro il 2050 gli oceani conterranno più plastica che pesci.
L’azienda delle “tre bande” dichiara che la colorita nuova linea tennis 2022 è realizzata in parte con Parley Ocean Plastic (materiale di recupero) e interamente ispirata ai colori della Grande Barriera Corallina.
“Raccogliamo la plastica dalle comunità costiere prima che finisca negli oceani e la trasformiamo in filato”, spiega Shannon Morgan, Senior Director del marchio Adidas sezione pacifico, un metodo che l’azienda ha adottato dal 2015 quando ha annunciato la sua partnership con i guerrieri oceanici Parley. “Vedrete i nostri atleti in campo agli Australian Open da lunedì prossimo con questi capi prodotti con quel filato. Stiamo utilizzando un evento sportivo, il più grande nel nostro continente, per mostrare davvero la bellezza della barriera corallina”.
Così Ian Thorpe, leggenda del nuoto australiano: “Ho visitato posti incredibili fin da piccolo, nel frattempo l’inquinamento è peggiorato anno dopo anno, e quelli che erano luoghi incontaminati oggi non lo sono più. Quando guardiamo a cosa sta succedendo e al fatto che possiamo tornare in alcuni di quei luoghi remoti e trovare plastica sulle spiagge, è terribile. La plastica è l’unica cosa che non ha una fine. Esisterà nell’ambiente per sempre. Tutto il resto, a un certo punto, morirà. La plastica no. È un problema che va affrontato subito.
“Siamo al centro della Grande Barriera Corallina che si estende per 2300 km lungo la costa del Queensland”, spiega Fred Nucifora, Direttore della Reef Education and Engagement presso la Great Barrier Reef and Marine Park Authority. “Per darvi una idea, è lunga quanto la costa occidentale degli Stati Uniti d’America. Ci sono 3000 singole barriere coralline su 1000 isole che vanno dalle piccole grotte alle isole continentali. È la sede di uno degli ecosistemi biologicamente più diversificati del nostro pianeta. Mi complimento davvero con Adidas e il lavoro che stanno facendo con le loro gamme di sostenibilità, perché sono quelle azioni che aiutano a proteggere luoghi come la Grande Barriera Corallina e gli ecosistemi che dipendono da esso e sono ad esso collegati”.
Marco Mazzoni
TAG: Adidas, Australia, Barriera corallina, Ian Thorpe, Marco Mazzoni, tennis e sociale
Ci sono water ball boys in azione
La nostra CAMILA in giornata NO..farebbe MATTANZA 🙂
Ahaha … Grande!
@ Tennisss (#3031024)
Grazie.
È che mi ero fissato un po’ troppo con altri argomenti, alla lunga dannosi per l’umore, da qualsiasi lato li si prenda.
Ciao
@ Givaldo Barbosa (#3030970)
In questo post finalmente mi sei piaciuto:-). Bravo, era da un po’ che non succedeva purtroppo.
Portato lì a nuoto immagino
x fare sto video hanno perso un bidone di palline
Ricorda vagamente le vignette di Mordillo, per chi c’era.
La pallina, il pallone, finivano nello strapiombo, o a mare aperto, e la partita finiva lì.
Lo vedrei come confino per i No Vax della racchetta.
Novak lo ha già affittato due settimane per allenarsi in sicurezza.
Certo che, vedere questi giocare a tennis…se pur per uno spot ambientale… 🙄 😳
Mi viene in mente quando Ronaldo (il fenomeno brasiliano) scese le scalette dell’ aereo al rientro da un campionato del mondo di una ventina d’ anni fa…All’ epoca faceva pubblicità ad un marchio di pneumatici…
Ebbene, un amico mi disse.”Da quando ha sceso quelle scalette, non hanno più venduto una gomma!” 😆
Si e risolto il problema .Adesso sappiamo dove giochera´Djokovic il prossimo SLAM in Australia
bell’idea poi le palline che cadono in mare a lungo andare diventeranno spugne naturali.