Alcaraz: “Da piccolo andavo a giocare a pallone di nascosto”
L’8 gennaio 2022 Carlos Alcaraz volerà a Melbourne per disputare l’Australia Open, per la seconda volta in carriera. Stavolta ci arriva da testa di serie, e con discrete aspettative vista la crescita impetuosa vissuta nella seconda parte della stagione da poco conclusa. In un’intervista al quotidiano iberico AS, il classe 2003 ha spaziato su vari temi, dall’attualità ad un’analisi della sua ascesa. Ne riportiamo alcuni passaggi significativi.
“Ci sono stati grandi momenti nel 2021, come ad esempio quando ho compiuto 18 anni giocando contro Rafa Nadal a Madrid, qualcosa di spettacolare. Ma il momento super è l’ultimo diritto che ho colpito contro Tsitsipas a New York prima di crollare a terra. Per me sarà indimenticabile”.
“La rimonta che ho subito contro Gaston a Bercy (era avanti 5-0 nel secondo set, ndr) è qualcosa che mi ha fatto molto male, perché dentro mi sentivo molto impotente. Avevo un blocco mentale che volevo superare. Gastón ha iniziato a fare un vincente dopo l’altro, e io a sbagliato tutto. Volevo recuperare, non avercela fatta mi ha segnato. Ma giorni dopo, con più calma, pensandoci con freddezza, ho capito che aver vissuto una situazione del genere così presto mi aiuterà molto ad imparare e far sì che non accada mai più”.
“Per me è ancora difficile gestire le emozioni quando le persone che mi riconoscono e mi fermano per strada e così via. Dico sempre che fa parte del lavoro e che se le persone ti conoscono è perché stai facendo qualcosa di buono. Quindi all’interno di ciò che è possibile, che le persone mi riconoscano, mi fermino e mi dicano che mi stanno supportando, è un bene. Diventare io uno dei favoriti? Quando entro in campo parlo prima a fondo con Juan Carlos (Ferrero, il suo allenatore) e non penso affatto all’essere favorito o meno, ci si concentra sulla partita”.
“Quest’anno in Spagna abbiamo sofferto la perdita di Manolo Santana, una vera leggenda per tutti quelli che amano il tennis. Io come lui in futuro? Andiamoci piano… ma chiaro, sarebbe splendido un giorno poter essere ricordato come lo è stato lui”.
“Il gesto del pistolero? Viene da uno scherzo coi miei amici, con cui giochiamo ad una video gioco. Me l’hanno chiesto loro di farlo, è uno scherzo del nostro gruppo, niente di importante”.
“Scaramanzia e rituali? Me lo chiedono sempre, come per tutte le cose mi confrontano a Rafa che è molto famoso per i suoi rituali. Io non lo sono più di tanto, ma una cosa di routine in campo la faccio ad ogni partita. Cerco sempre di lasciare la bottiglia di sale minerale a sinistra e la bottiglia d’acqua a destra. E quando le finisco, non le butto via, le lascio lì dietro”.
“La mia infanzia è stata molto buona. Da bambino giocavo anche a calcio con i miei amici. Fino all’età di 15 anni, quando sono andato a vivere all’Accademia (Equelite, a Villena), ho vissuto a Murcia e anche se mi allenavo molto ed ero consapevole di molte cose che i miei amici potevano fare e io no, ho avuto un’infanzia normale. Nei fine settimana, quando non avevo il tennis, me ne andavo a giocare a calcio. Sì, di nascosto… sono stato ribelle, perché non lo dicevo ai miei allenatori, ma ero un bambino e ne avevo voglia. Non posso lamentarmi di come sono cresciuto”.
Impressiona il tennis di Alcaraz, ma anche la semplicità e maturità di un ragazzo che ha solo 18 anni e che si è già portato a ridosso dei migliori tennisti al mondo. Il 2022 potrebbe essere più un anno di consolidamento che di crescita impetuosa, almeno così aveva dichiarato a Milano il suo coach Juan Carlos Ferrero. Tuttavia, mentre “mosquito” pronunciava sereno questi concetti a noi della stampa, a volte si tratteneva dal liberare un sorriso che i suoi occhi invece rivelavano chiaramente. Un trattenersi che spiega più di tante parole quanto si punti in alto con Carlos.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Intervista, Juan Carlos Ferrero, Marco Mazzoni
Per tenersi bassi si
@ Voglio uno slam (#3011147)
Anche 5!
Io direi anche 3 masters e circa 22 M1000, che dici?
Partendo dal presupposto che per me sinner è inarrivabile..nel senso che lo adoro alla follia..devo però un po’ ricredermi su Alcaraz..per ora di dichiarazioni non ne sbaglia neanche una..ed anzi …sembra proprio un bravo ragazzo sportivo e rispettoso..vediamo un po’..potrebbe quasi diventarmi simpatico
Bravo
Alcaraz molto meglio
Di sinner infatti
Si è visto a Parigi continua così
Quest’anno vincerà come minimo 4 slam!
L’atteggiamento di questo ragazzo è sicuramente positivo. Dimostra maturità, umiltà, voglia di continuare a migliorarsi e consapevolezza dell’importanza di un atteggiamento corretto.
Probabile che arriverà a esprimere in pieno il suo potenziale!
…e mangiavo troppe porcherie, di nascosto….
@ Diego (#3010813)
Farà i soldi con la pubblicità per la pelle…
Chissà se il 2022 sarà l’anno della consacrazione o di transizione. Ora tutti sanno come gioca e metteranno in essere tattiche specifiche per fermarlo. Chissà come reagirà l’iberico. In ogni caso, se non è il 2022, sarà l’anno dopo.
Non ho capito di che cosa parli l’articolo: si passa dal ricordo di partite a quello dell’infanzia in una (spero) traduzione molto sgrammaticata. “Per me è ancora difficile gestire le emozioni quando le persone che mi riconoscono e mi fermano per strada e così via”? Spero che sia stata riportata male la frase, perchè è davvero un monstruum grammaticale. Gli concedo che però a tennis sa giocare davvero bene. Diciamo che per il futuro mi limiterò a guardarlo senza ascoltarlo.
In questo articolo traspare tutta l’ammirazione di Mazzoni per il giovane iberico direi addirittura superiore a quella per l’altoatesino ,anch’io ne sono ammirato , una completezza tecnica che a parte lo Svizzero non si vedeva da anni direi da pistol Pete
Estiqaatsi pensa che è buono che questo ragazzo ha avuto infanzia felice!
@ Roger Rose (#3010883)
Se fosse il contrario sarebbe ridotto a fare commenti come i tuoi. E’ andata meglio a lui, fidati.
vincerà uno slam già nel 2022, forse l’australian open se nole non dovesse esserci
Sarà bravo,ma bello non lo è dicerto.
Perché non fa nessun torneo in preparazione?
Ma le sapete proprio tutte, eh?
Sarà la grande delusione del 2022, tutankhamon chiede i diritti per le fasciature.