Facundo Lugones ha vinto il premio di coach dell’anno
L’argentino Facundo Lugones ha vinto il premio di allenatore dell’anno agli ATP Awards 2021. I suoi colleghi hanno premiato il suo eccellente lavoro con Cameron Norrie, letteralmente esploso nel 2021. Il britannico ha vinto i suoi primi due titoli ATP, tra cui spicca il Masters 1000 di Indian Wells, arrivando sino alle Finals di Torino, dove è subentrato a Stefanos Tsitsipas. Norrie ha concluso il 2021 con un record di 52-25.
“Sono incredibilmente felice” dichiara Lugones al sito ATP. “Non avrei mai pensato di poter vincere questo premio, è surreale. Ma questa è la bellezza dello sport, tutto può succedere. Voglio solo ringraziare il mio team, Julian [Romero] e Vasek [Jursik], che lavorano duramente durante tutto l’anno per preparare Cam, e anche Devin Bowen e James Trotman sin dal primo giorno, aiutando l’intera squadra. Soprattutto voglio ringraziare Cam per essere un animale e per aver superato tutte quelle partite difficili che hanno finito per farmi vincere il premio”.
Il coach argentino ha ricordato il suo percorso, iniziato negli USA alla Texas Christian University, dove ha conosciuto Norrie nella squadra di tennis. Lugones era all’ultimo anno quando Norrie entrò come matricola.
“Mi sono laureato in Economia e stavo cercando di lavorare nella finanza, in una banca o qualcosa del genere. Dato che ho trascorso un altro anno di scuola senza giocare, ho iniziato ad aiutare la squadra come allenatore volontario e mi è piaciuto molto e ho iniziato a lavorare in un club di tennis e ho comunque aiutato la squadra”, racconta Lugones. “Gli allenatori mi stavano davvero incoraggiando a provare e ho iniziato a divertirmi davvero e a migliorare. Ho pensato che forse avrei potuto fare carriera e poi Cam mi ha offerto di iniziare a viaggiare con lui. Ho visto che le cose potevano funzionare, e spinto da tutti alla fine ho deciso di intraprendere questa carriera”.
“Ero soddisfatto della mia laurea in Economia e tutto il resto, ma non ho sentito una passione. Ho pensato che se fossi riuscito a diventare davvero bravo in questo, avrei potuto avere un lavoro che amo davvero. Si è trattato di ciò che mi piace di più: il tennis o la finanza? Alla fine si è trattato di ciò che mi piace di più ed è stato un gioco da ragazzi”.
“Adesso voglio solo ringraziare tutti coloro che hanno votato per me e tutti gli allenatori che hanno sempre dato ottimi consigli o sono stati disposti a insegnarmi qualcosa”, conclude Lugones.
Visti i risultati eccellenti di Norrie, il premio è certamente meritato. Tuttavia sottolineiamo ancora – come già scritto al momento dell’uscita delle candidature al primo di coach dell’anno per l’ATP – che stona assai la mancanza di Riccardo Piatti tra il novero dei candidati, vista l’ascesa prepotente di Jannik Sinner nel 2021, arrivato in top 10 e in campo anche alle Finals di Torino. Inserirlo tra i migliori era doveroso.
Marco Mazzoni
And the winner for Coach of the Year in the #ATPAwards is… pic.twitter.com/mCQAX06xWd
— ATP Tour (@atptour) December 13, 2021
TAG: ATP Awards 2021, Cameron Norrie, coach dell'anno 2021, Facundo Lugones, Marco Mazzoni
Fatto sta che ufficialmente lui e Volpini sono gli allenatori che risultano dal sito ATP. Nei video che ho visto relativamente al lavoro sul campo Piatti è spesso presente e se fosse solo una presenza sporadica lo troverei strano nel suo esserci ogni volta! Sarebbe un pò come dire che Agnelli nei tempi d’oro non era responsabile della Panda perchè era l’operaio che la produceva materialmente!
@ DTER68 (#3000482)
Ha dato la zampata vincente e convinto tutti quando è salito sulla sedia (e caduto) per simulare al meglio il servizio di Opelka.
E sì dovrebbe essere così ma vai a sapere su che parametri valutano la stagione boh!
Nella vita ci vuole culo!
Ma come fai a sapere da che basi parte?
Come fai a sapere se non è merito del tennista o del coach o del team il miglioramento?
Come fai a quantificarlo se non hai la controprova?
Per questo sono tutte valutazioni che lasciano il tempo che trovano a meno che non ti fai guidare da 2 cose oggettive:
– titoli e tipologia vinti in un anno;
– miglioramento del ranking rispetto ad una platea di top20, o 50 o 100 etc.. dall’anno scorso.
Ma ancora definite Piatti allenatore di Sinner?? È semplicemente a capo di un team che si occupa della preparazione del ragazzo il tempo effettivo che passano insieme i due è piuttosto esiguo in alcune settimane nemmeno si incontrano. Ma d’altronde è la prassi quando si parla di team di grandi dimensioni non è di certo come Vanno e Pellegrino che passano pressoché l’intera giornata assieme.
Questo però Mazzoni bisogna dirlo sennò si rischia di fare disinformazione
Il premio ha senso se lo guardi dalla prospettiva corretta, tenuto conto della “materia prima che ha a disposizione” ha fatto un lavoro strepitoso, per gli altri in fondo con Nole metti o togli che vuoi fare di più? Per Sinner il lavoro da fare c’è ma siamo ottimamente avviati.
D’accordo su tutto quello che è stato scritto, eccetto la menzione a Piatti.
Quindi chi allena uno che vince 3 slam su 4 non fa abbastanza?
Norrie ha perso 4 finali su 5, potrebbe essere il coach più perdente dell’anno.
😳