Nicolas Mahut invita Shuai Peng alla premiazione della finale di Angers
Nicolas Mahut è stato uno dei tennisti che, fin dall’inizio, ha mostrato solidarietà e preoccupazione per la situazione di Peng Shuai.
Ora, il francese ha deciso di lanciare un appello in un modo diverso per mostrare che non è ignaro del fatto che non c’è ancora alcuna garanzia che la tennista cinese sia libera, questo dopo che ha accusato un ex vice ministro di abusi sessuali.
Ora, lui che è uno dei migliori giocatori di doppio del mondo ed è anche il direttore del WTA 125 di Angers, Francia, ha lanciato alla Peng un invito. “Tutto sta andando bene in questa prima edizione del torneo, ma manca una giocatrice, Peng Shuai. Non sei in campo questa settimana, quindi volevo invitarti a fare da madrina nella finale e consegnare il trofeo al nostro vincitore. Ti stiamo aspettando, Peng Shuai”, ha detto Mahut in un video.
Sarebbe davvero notevole se Peng Shuai si facesse vedere ad Angers, anche se le speranze sono poche.
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Soprattutto estremamente intelligente furbo diplomatico.
Ha parlato ufficialmente alla Peng come fosse una persona libera.
L’invito è ufficiale ed importante, non si può liquidare con “sono molto stressata e voglio riposare un po’ in pace” su twitter..
Ha punzecchiato con eleganza il regime, a loro muovere adesso
…ma che esempio è?
…ma come si fa a paragonare queste due faccende?
Ottima analisi dall’alto del tuo PhD in Relazioni internazionali. Sostenere che Biden voglia fare la guerra alla Cina può dirlo giusto uno che non ha mai aperto un libro. E scusa, non voglio fare il classista intellettuale antipatico, ma è così. E la questione dell’esportazione di democrazia è ridicola, hai preso un concetto, l’hai decontestualizzato e lo stai applicando in un ambito in cui non c’entra nulla. Riusciamo per una volta a non fare i bastian contrari che vogliono solo posizionarsi “contro” e ammettere che la Cina è problematica, non è un esempio virtuoso, e la comunità internazionale fa bene ad esercitare pressioni? Pressioni anche belle blande oltretutto. Eddai.
Per ora hanno chiesto l’estradizione, non lo hanno avvelenato in UK.
Ma poi mi dici cosa c’entrano le due cose?
Non è che ogni volta che si parla della Peng si debbono tirare fuori tutti i casini del mondo per giustificare la Cina.
Altrimenti fai le valigie e parti, così capirai le differenze.
Invece gli Stati Uniti che vogliono far fuori Assange cosa sono?
Ma sei serio Lupin?
ha parlato con il presidente del CIO, la massima autorità dello sport mondiale, e ha tranquillizzato tutti chiedendo privacy, riservatezza, in altre parole, di essere lasciata in pace, suppongo che sia per questo che non voglia far sapere nient’altro.
Ne succedono ben peggiori purtroppo. Per esempio in giro per il mondo è pieno di gente in carcere senza uno straccio di prova a loro carico, altro che Peng, che rivedremo pimpante all’inizio della prossima stagione agonistica in Australia. E’ stato montato un caso sul nulla, ma come si condiziona l’opinione pubblica ce l’ha insegnato bene il famoso ministro della propaganda nazista e ha fatto indubbiamente scuola.
S’intravedono nuovi interventi militari all’orizzonte, chiedere a Biden, ovviamente per esportare la democrazia ci mancherebbe, e bisogna preparare il terreno.
Bella mossa.
Ecco appunto, finalmente qualcuno ci prova a farla uscire dalla Cina per vedere se è tutto a posto ( che ovviamente non è così )
Si ma dove è?
Casomai se ci aggiungesse un lauto (che dico lauto , esagerato) rimborso spese per la presenza, sarei curioso di vedere come finisce la cosa !!!!
La Cina è un buco Nero purtroppo, probabile che non lo leggerà neanche .
Peng Shuai è impegnata a premiare bambini in un torneo per giovanissimi in Cina, e sta passando un periodo di riposo con gli affetti più cari. Ringrazia comunque per il cortese invito e augura a tutti un sereno natale. Volemose bene.
Bravissimo il tennista francese, che concretamente e ufficialmente compie un gesto utile a fare chiarezza sullo stato di libertà sicuramente limitata della Peng.
Incredibile che nel 2021 succedano queste cose nel mondo