Nadal: “Adoravo le sfide tra Agassi e Sampras, talento e tattica erano più importanti in campo di quanto non lo siano ora”
Rafa Nadal racconta al magazine giapponese Sport quanto abbia amato le leggendarie sfide tra Agassi e Sampras, decisive per farlo diventare il campione capace di vincere 20 Slam. A suo dire, il tennis mostrato in quell’epoca è stato il più interessante, perché fondato su di un mix di talento e tattica, senza l’esasperazione della velocità attuale. Rafa rimpiange il tennis di quell’epoca, quello che lui stesso praticava all’inizio della sua carriera. Ecco il passaggio dell’intervista in cui racconta questo concetto.
“Sono stato influenzato dal tennis mio attuale allenatore Carlos Moya, per me è sempre stato un idolo, un punto di riferimento. Tornando indietro nella storia, mi piace il gioco di Ilie Nastase. Ma quando ero bambino, ero un grande fan di Pete Sampras e Andre Agassi, adoravo guardare le partite tra loro”, afferma Rafa.
“Ho imparato uno stile di gioco aggressivo da Sampras e uno spirito combattivo da Agassi. Le partite tra loro sono state molto stimolanti in quanto sono due giocatori molto diversi. Hanno regalato momenti magici di tennis, incontri scolpiti nella storia del gioco e nella mia memoria“.
“Vorrei che si giocasse ancora come quell’epoca. Perché? Il gioco era basato di più sulle sensazioni, sul talento, sulla tattica, c’erano più sfaccettature, ogni match era più complesso rispetto ad oggi, dove tutto è basato sulla potenza e velocità. Quello era un gioco magico. A quel tempo, il talento e la tattica erano più importanti in campo di quanto non lo siano ora. C’era un attacco e una difesa, era necessario lavorare in scambi più lunghi prima vincere il punto, oppure c’era un attacco vero, forte, diretto. Il gioco ti metteva di più alla prova, sia nella tua pazienza che nell’abilità. Il tennis attuale non ha questo. I campi in terra battuta possono ancora creare partite del genere, ma sui campi in erba o cemento è quasi impossibile. Il tennis è diventato più veloce ma più povero”.
Considerazioni interessanti, ma anche singolari, poiché proprio Rafa è un mago della tattica, ma il suo ingresso nel mondo del tennis è stato una rivoluzione proprio a livello di potenza e forza. Dopo il suo avvento, il gioco è diventato ancor più intenso a livello di spinta e di capacità di resistenza. Lui parla oggi di velocità, ma ai tempi del dynamic-duo Pete-Andre, i campi e le palle erano ancora più veloci di oggi, ma si affrontava lo scambio in modo diverso. È un discorso complesso, ma interessante.
Marco Mazzoni
TAG: Andre Agassi, Marco Mazzoni, Nadal, Pete Sampras, tennis anni 90
Gia cca una ventina di anni fa si parlava di allegerrire la palline per evvitare la vellocita. Purtropo i boscaioli – bombardier hanno sopravisuto, e orrabregnano nel tour.
Se noi Italiani in questo momento non avremo i capostipiti tra i Migliori nombardieri, sonno certo che tutti siamo pronti aprovare l’opinione di Rafa.
Dire che la velocita ha rovinato il tennis in Italiabe una heresia prche vul dire denigrare i nostri campioni purra velocita.
Talento puro il peccatore ?
Ahahahah
Ahahahah
Ahahahah
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@ Armonica (#2955944)
Io credo che prima di tutto e di ogni cosa ci voglia rispetto. Stiamo parlando comunque di un campionissimo. Che ad oggi ha vinto 20 slam. Adesso perche sinner sta vincendo un 250 arrivano queste strafottenze. Se jannik vincesse un terzo di cio che ha vinto nadal, io ci faccio la firma domani. Cosi non va bene.
Il parere è rispettabile, ma continuo a non capire perché viene permesso di usare un nickname del genere. Sono stati sdoganati i nickname che possono contenere insulti? …
@ ugo (#2955383)
@ ugo (#2955383)
Dalla racchetta di Sampras sono passati più di 30 anni e nessuno la usa più. Mi è rimasta una radical “Bumblebee” di Agassi e qualche colpo lo faccio e c’è un abisso con quelle moderne. Ottima qualità, erano delle pro stock ma tutte 18/20, tanta massa e per spingere enorme fatica. Se quella generazione non solo avesse usato ma fosse cresciuta con gli attrezzi di oggi non avremmo avuto dei tennisti “inferiori” a quelli odierni.
Meglio vedere le tue partite contro Roger.
Ci sta più talento, più tattica, più potenza e più spettacolo
Sarebbe interessante capire cosa intendi per pallettaro…
Si, ma Sampras faceva serve and volley perché faceva in tempo ad andare in rete, non gli tornavano indietro le risposte fiodate di oggi.
Praticamente ha detto che é bello il tennis che gioca lui(che poi per me é il piú inguardabile giocatore di sempre alla pari con Berasategui e pochi altri) e che sulla (sua) terra si gioca il vero tennis…Mentre li dove viene spesso bastonato non é vero tennis…Rafa ma vaaaaaa
Non ho capito, ma fa niente.
Non so, i colpi sono sempre quelli, le racchette più o meno erano già evolute al tempo di Agassi e Sampras, quello che è cambiato sicuramente è la “professionalità” dello sport tennis. Ora un team si dedica ad un solo atleta e ci sono tre o quattro persone, si studiano tattiche, si rivedono pertite, preparatore atletico, nutrizionista, psicologo, insomma è molto più scientifico ed esasperato. Un tempo avevi l’allenatore e stop. Connor beveva la Coca-Cola durante i match, Agassi litigava con l’allenatore un giorno si uno no. Altri tempi romantici e per quello molto più interessanti dei giorni nostri.
@ Armonica (#2955377)
Riguardati le partite anche tu allora! io guarderò il talento puro con la velocità dei tennisti contemporanei come Sinner, e godrò tantissimo alla faccia di Nadal (gran campione e fenomeno indubbiamnente)
Infatti si vedono “carpentieri” che fanno buchi sparando siluri da fondocampo e quando vanno a rete 2 volte a set sembrano elefanti in corsa.
Il Gran Pallettaro ci viene a dire che è cresciuto ispirandosi agli Artisti della racchetta. Ci crede tutti con l’anello al naso. Lui ha rovinato il tennis mondiale per 20 lunghi anni. I suoi tic, le sue rotazioni esasperate, le maratone terraiole con la sua solita cantilena a ogni colpo, il suo pessimo gusto nel vestire tra smanicati e colori sgargianti da fattucchiera, i trapianti di capello mal riusciti. No, non ne sentiremo la mancanza.
Si ma se hai il braccio di un carpentiere che tattica vuoi usare? Dunque, la tattica SENZA BRACCIO è come un trombar senza gnagna. Insomma il TENNIS (quello vero, quello di QUALITÀ) è BRACCIO. C’è poco da discutere. Bravo Rafa.
Non l’hai mai visto giocare dal vivo, se no è pura invidia e allora che si parla affare!
All’epoca però c’erano superfici velocissime e si vedevano partite da 30-40 ace. Oggi Ivanisevic non vincerebbe più Wimbledon facendo valanghe di ace. Lo stesso Sampras ricordo avesse un super servizio.
Il nome corretto del giornale da cui si trae l’intervista sarebbe cosa deontologicamente buona e giusta ♤♤ Per i ritardatari, soprattutto quelli che sono statisticamente cronici: Rafa sta dicendo che il TALENTO è nel BRACCIO.
È vero che Nadal ha accentuato la forza, l’intensità, la resistenza ma lui sta parlando di altro. Sta contestando che ora si cerca di più il colpo potente che tessere una tattica. E lui la potenza la usa per rispondere da dietro e per condurre lo scambio, non per investire l’avversario o chiudere il punto con un missile.
Bah detto da lui che è il re dei pallettari..
È vero che potenza e velocità sono state caratteristiche introdotte dallo stesso Rafa, ma credo che lui intendesse soprattutto potenza e velocità nel servizio, ossia la facilità con cui molti giocatori non necessariamente talentuosi sono in grado di chiudere il punto con la battuta o al massimo con lo scambio successivo, con l’aiuto delle nuove racchette, palline, superfici iperveloci, statura “da basket” del giocatore e quant’altro. In effetti Nadal combina potenza e talento (e una prodigiosa forza mentale) nello scambio, non si può dire che abbia mai vivacchiato con la sola battuta
Mah…dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. Anche la capacità di far viaggiare la pallina veloce è un talento, anche il tennis di oggi è una normale evoluzione del gioco. Sono d’accordo sul fatto che una volta esistevano più tipologie di tennisti (se penso all‘epoca del mio idolo Becker, Edberg, Lendl, Courier, Agassi e Sampras…mentre oggi gli atleti di vertice sembrano fatti con lo stampo. Guardo con fiducia al futuro però, in cui probabilmente si uniranno potenza e velocità ad un gioco più tattico e bello da vedere.
Bisogna cambiare gli attrezzi..
Le velocità sono troppo sostenute
Ha ragione in pieno.
Adesso vince chi tira più forte il tennis è mortificante a volte per chi guarda da casa.
Il tennis femminile è nel punto più basso della sua dal punto di vista tecnico, nel maschile appena si ritireranno i 3 grandi ci sarà un grande vuoto e nessuno dei top 10 mi dà emozioni
Mi dispiace dirlo, ma Sinner rappresenta in pieno il tennista tutto ritmo e potenza.
Musetti, al contrario, sinonimo di talento e discontinuità, avrebbe dovuto nascere 20 anni prima.
Col tennis attuale non ha chance di andare al vertice.
Purtroppo
Rafa però quando si comincia a dire “era meglio una volta” non è un buon segno per chi la pronuncia, senza contare che senza il tennis “che non ti piace” tu non avresti conto quello che hai vinto