Casper Ruud: «Per avere una grande carriera bisogna saper giocare su diverse superfici”
Casper Ruud ha iniziato la stagione con l’etichetta di specialista della terra battuta, ma nell’ultimo periodo le cose stanno cambiando. È vero che quattro dei suoi cinque titoli – nessuno ha vinto più trofei di lui nel 2021 – sono stati sulla terra battuta, ma il 10° classificato ATP continua a dimostrare che è capace di brillare ovunque. Per ora, è al terzo turno di Indian Wells.
“Non so se è il titolo più importante della mia carriera, ma volevo dimostrare che ero in grado di vincere un titolo sul cemento. Per avere una grande carriera bisogna saper giocare su diverse superfici. Ora ho già dei trofei su due superfici diverse, manca solo l’erba. Voglio vincere almeno un titolo anche su erba”, garantisce il giocatore norvegese.
Nella prima stagione di vera affermazione, che potrà anche finire con la partecipazione alle ATP Finals, Ruud mostra ambizione. “È una grande sensazione essere quello con più titoli. Ma i tornei che ho vinto non possono essere paragonati a quelli di Novak, Medvedev… mi bastava anche un solo titolo dei due . Ora è bello essere qui a Indian Wells, a competere all’aperto prima dei tornei europei indoor. Mi sto davvero godendo tutto quello che sta succedendo quest’anno, ma voglio ancora di più”.
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È un arrotino come il maestro, chiaro che Nadal è Nadal
Commento interessante.
Chissà come ha fatto Ruud a evolvere in questo modo.
Guardavo un allenamento di Casper a IW …non mi ero mai reso conto di quanto poco si muova dentro la palla, strano davvero, un reverse continuo.
Forse sono nelle interviste, perché a tennis non c’è paragone.
Le banalità non sono nel vocabolario di Casper.
Bisogna vedere cosa gli hanno chiesto, domanda banale merita risposta banale
Grazie al.. awards
Ahh ah ah ah!!!!
Scuola Nadal anche per le interviste, banali come quelle del maestro iberico
Forza Kyrgios tutta la vita !
Ahahahah
Ha scoperto l’acqua calda…
Il rude Ruud oramai tira dei dritti talmente potenti che non gestisce più il braccio nel finish, un pò alla Nadal. Impressionante.
Me lo ricordo nel 2017 (o era il 2018?) dal vivo al RG, in quali. Dal vivo, la palla non andava proprio. C’era tanto movimento di gambe ma era incapace della minima accelerazione. L’avversario, un sudamericano di cui non ricordo il nome, era della stessa norma.
Pazzeschi i progressi di questo norvegese.
Nella stessa occasione, avevo visto una partita fra FAA e Harris. In confronto, sembrava un altro sport.
Eppure adesso………
Ma va…?!