Toni Nadal: “Il tennis si è trasformato in uno sport di velocità. Ho formato Rafa tra Connors e Vilas”
Toni Nadal ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni durante il podcast tennistico Tres Iguales. Lo storico coach di Rafael ha parlato dell’evoluzione del tennis negli ultimi anni, di come la disciplina sia cambiata accompagnando la crescita esponenziale sul piano atletico dei giocatori. Ecco alcuni passaggi del suo pensiero.
“Questo sport è cambiato in pochi anni, è diventato un gioco di velocità, non di strategia. In poco tempo tutto si è velocizzato molto. Ripenso a quando, nei primi anni di carriera di Rafa, trovavamo giocatori che ti permettevano di giocare, che lottavano su ogni palla e pensavano come rigiocarla. Ora la strada per cercare la vittoria è colpire forte, il più forte possibile e prima dell’avversario. Credo che ora è tutto ben studiato, che i tennisti siano più forti fisicamente, ma alla fine la chiave resta il giocare bene. È fondamentale avere un’alta percentuale di prime palle di servizio, giocare con la massima velocità. Ritengo che in questo momento i giovani siano meno disposti a pensare perché si concentrano sul colpire più duro che possono, e hanno intorno a sé allenatori che si occupano della strategia”.
Molto interessante il suo ricordo dei primissimi anni con Rafa, sul modello che aveva in testa pensando ad un futuro Pro per il nipote. “Quando Rafa era bambino, ho sempre voluto fare di lui un mix tra Vilas e Connors. Cercavo di renderlo un giocatore molto intenso, quello era l’essenziale, ma anche che avesse colpi vincenti. Ho passato molti anni a lavorare con lui sul drive di diritto, in modo che potesse trovare punti vincenti in qualsiasi contesto e da qualsiasi situazione, e la sua capacità di migliorarsi è stata decisiva, soprattutto con il rovescio incrociato”.
“Quando Rafa ha completato il Grande Slam in carriera, a 24 anni, ho capito che avrebbe lottato per essere il migliore della storia. La sua progressione è sempre stata fortemente condizionata dall’infortunio congenito al piede, che ora sta soffrendo in particolare, motivo per cui tutto ciò che ha realizzato è straordinario. Ha sempre lottato nelle difficoltà e penso che riuscirà a superare ancora una volta questo ostacolo. Sono ottimista, la mia sensazione è che il 2022 possa essere una buona stagione per lui e che gli rimangano ancora 2 o 3 buoni anni. Ovvio col passare del tempo tutto è più complicato”.
Toni ripercorre come affrontavano insieme i match contro Roger e Novak, sino alle sfide con i più giovani rivali. Secondo lo zio, alle nuove leve manca ancora la massima intensità e continuità. “Come affrontavamo i grandi avversari? Beh, contro Roger è sempre stato tutto più semplice perché ci siamo concentrati su di uno schema preciso, cercare di giocare più punti possibili spingendo una palla alta e forte sul rovescio di Federer. Molto più complesso stato affrontare Djokovic, nei primi anni non sapevamo leggere il suo gioco. Ricordo che agli US Open 2010 Rafa venne da me nel bel mezzo della partita e mi chiese cosa poteva fare. Gli dissi di giocare intenso e profondo al centro e di cambiare direzione solo quando aveva una posizione molto vantaggiosa. Ma dentro di me, pensavo che dovevamo solo pregare perché quel ragazzo sul cemento era migliore di Rafa. Le nuove leve? Quando giocano al loro massimo, sono al livello dei Big 3, il problema è che quando scendono un filo, il loro livello cala di più. Chi riuscirà a mantenere al massimo il proprio livello diventerà il nuovo leader”.
Marco Mazzoni
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Sinceramente quando costui riuscì ad inculcare anche il cemento a Rafa furono improvvisi dolori per i giocatori “di nicchia di superficie”
@ Duccio (#2944356)
Buongiorno, ti prego di leggere con attenzione:
credimi, non esiste che IO, giocatore normalissimo che ha fatto tutta la trafila under fino a mollare quando divenne evidente di non essere così bravo, giochi un intera partita di ALLENAMENTO con una racchetta con cui non mi trovo.
Sinner (e di conseguenza il suo entourage), come gli altri pro, si gioca a volte migliaia di euro con un singolo colpo fuori o dentro di pochi centimetri, senza tirare in ballo la ovvia possibilità di Paint jobs di ogni sorta.
Quindi, per cortesia, cerca di interiorizzare la cosa, oppure parla con un coach che ha seguito un giocatore vero, ma non insistere con la storia della racchetta sbagliata….lo dico con affetto ed a tuo pro.
Saluti.
@ italo (#2944471)
Perfetto hai colto nel segno…..il russo gioca con un legno per le mani, e questo e’ un motivo per cui non migliorera’ mai il suo livello di gioco….il suo braccio da boscaiolo puo’ controllare solo quel tipo di attrezzo
Medvedev e Nole non fanno fatica a spingere…..e non a caso sono ad oggi di gran lunga i piu’ forte; giocano progressivo con attrezzi elastici e maneggevoli
SI il braccio e’ uno degli aspetti; sull’ anticipo non sono d’ accordo.
Riguarda se puoi’ Kuerten Agassi (oppure Kafelnikov), il primo giocava elastico progressivo (quando aveva preso confidenza sentendo la pallina meglio nello scambio, sparava il proiettile), il secondo era un re dell’ anticipo……ma quando GUGA accelerava non ce n’ era per nessuno.
PER me il tirare forte dipende dai seguenti fattori in graduatoria di importanza:
– corde lente e poco spesse
– telaio rigido, piatto largo, telaio che penetra l’ aria bene in considerazione della meccanica del colpo
– meccanica del colpo
– lunghezza leva braccio
– velocita’ braccio.
– forza
OVVIAMENTE piu’ elastico giochi piu’ aumenta il rischio di perdere il controllo…..QUINDI ad oggi migliorare un giocatore significa abbassargli sempre di piu’ la tensione delle corde, scegliere corde sempre meno spesse ed un telaio con le caratteristiche suddette, FINO ad arrivare al limite che il braccio del giocatore puo’ sostenere in base alla meccanica dei suoi colpi (parzialmente modificabile).
Ad es la classe di MCenroe sta nel fatto di riuscire a controllare tensioni da bambini, e questo gli permette di poter battere anche ex professionisti di 40 anni.
I benefici indiretti sono:
– minore energia bruciata veicolabile sulla parte inferiore del corpo
– minore rischio infortuni e quindi carriera piu’ lunga
è l’amara verità.
una corsa a chi tira più forte e anticipa di più.
finirà che tra 20 anni si giocherà solo al volo, tipo racchettoni da spiaggia.
@ Duccio (#2944356)
hai menzionato khachanov.
Il russo ha una forza come nessuno sul circuito ma tira pianissimo rispetto a yannick.
Quello che conta a mio parere è l’anticipo e la velocità di braccio..
NOLE+SPEED PRO (se avesse aumentato anche lo spessore delle corde avrebbe finito la carriera) = ZERO SLAM ZERO MILLE INFORTUNIO ED OPERAZIONE AL GOMITO………non un opinione, dato OGGETTIVO.
POI LA CAMBIA
@ cataflic (#2944323)
NONE vai a vedere le statistiche sulle velocita’ medie…..e capirai che si parla di un decremento in media di una 15kmh
Nel febbraio del 2020, vecchio spessore corde vecchio telaio, nelle partite indoor sintentico in eu, furono registrati missili da fondo di oltre 150 kmh e prime di servizio di 210 ed oltre.
OGGI nemmeno se prende uno scaleo riesce a farlo; ad es velocita’ media rovescio RG 2021 110kmh….contro i 120kmh di Nishikori…..ma che si scherza per davvero
PER CHI come noi, e’ fan sfegatato del ragazzo, e si ricorda bene come giocava a 17 anni, e’ EVIDENTE che tira molto piu’ piano, ed e’ EVIDENTE che ha un blocco IMPOSTO, soprattutto considerando 2 aspetti:
– se prova a spingere fa una fatica enorme e dopo 2 o 3 colpi va fuori giri, MAI PROGRESSIVO; segno EVIDENTE che non ce la fa nonostante sia piu’ forte muscolarmente
– e’ cresciuto muscolarmente come forza, ed e’ peggiorato in spinta; l’ unica spiegazione sta nella CLAVA che usa.
CMQ il prossimo anno se continuano su questa strada, al massimo rendera’ come quest’ anno (considera che ha giocato tanti tornei)
Tra due anni se continuano a piccarsi, iniziera’ a cedere fisicamente come spinta, e forse (toccandosi i suddetti), con qualche problema; strappando i colpi ci sono gia’ stati dei segnali a partire dalla partita con Kachanov usopen
A MAGGIOR RAGIONE se occhi comuni come i miei o i suoi lo notano;
CMQ le velocita’ medie sono dati OGGETTIVI……e ad es nell’ ultimo RG il suo bimane, da giovane marchio di fabbrica, viaggiava una 10ina di kmh orari meno di quello di Nishikori
Era solo per la prospettiva del campo…dai…robe cosí non ci cuole molto a capirle!
Prova a vedere dal vivo un 2.2 e penserai che tira ancora piú forte…
Sta invecchiando, è tempo di confessioni a Toni pacati.
Se lo ha detto il commentatore di supertennis c’è da crederci, ha aggiunto anche altro?
Le strategie cambiano… Guarda Medvedev come ha annichilito Nole alternando palle alte, basse, morbide a botte criminali, non facendolo mai prendere ritmo.
Tirare sempre forte è una tattica suicida, diventi prevedibile, rischi gratuiti su palle che chiudevi comunque solo piazzandole, sprechi energie e puoi infortunarti.
Non vuol dire diventare come i pallettari degli anni ottanta, ma giocare con la testa
Di lui si è sempre detto: non è lo Zio Toni ad aver creato Nadal, ma Nadal ad aver creato lo Zio Toni… Ma Toni Nadal è un grande tattico e motivatore e lo sta dimostrando anche con Aliassime, che in pochi mesi ha fatto un balzo nel ranking di 10 posizioni.
Ho visto in questi giorni Ruud vs Dimitrov. Tiravano al doppio della velocità di Monfils vs Sinner. La superficie era diversa, ma sono rimasto lo stesso sorpreso.
Anche se la penso come te, Duccio (ho visto giocare Jannik la prima volta a 16-17aa) i risultati per ora danno ragione a Piatti…
Cioè in pratica confessa un coaching
Fuuuurbo 😆
Mi e’ sempre rimasto antipatico, MA quello che dice E’ OVVIO CHIARO!
L’ unico che cerca l’ opposto e’ il team di Piatti……..rallentare la capacita’ propulsiva del giocatore.
Anche il commentatore di super tennis lo ha detto….i colpi di Jannik non viaggiano come prima
2/3 anni? Sarebbe una sorpresa, una bella sorpresa.
Mai banale il Demiurgo.