Serena entra negli “anta”, auguri Campionessa (di Marco Mazzoni)
26 settembre 1981. Giusto 40 anni fa nasceva Serena Jameka Williams, destinata a rivoluzionare il mondo del tennis insieme alla sorella maggiore Venus. La visione di papà Richard era chiara: da Compton, quartiere tutt’altro che ameno nell’area sterminata di Los Angeles, domineremo il mondo armati racchetta. Costi quel che costi. Sulla sua infanzia, giovinezza, prime vittorie e lunghissima carriera abbiamo speso fiumi d’inchiostro. Oggi basti ricordare che la più forte tennista dell’epoca moderna insieme a Steffi Graf e Martina Navratilova ha vinto 23 Slam e 73 tornei. L’ultimo Major agli Australian Open 2017, con in grembo di poche settimane la piccola Alexis Olympia.
Da allora ha rincorso – disperatamente – il sogno di eguagliare a 24 il record di Slam vinti in singolare, detenuto da Margaret Court, senza riuscirci. Stoppata più volte ad un passo dal farcela, magnifica e terribile ossessione. Non sappiamo se mai ce la farà. Il suo fisico imponente da tempo non regge più come una volta, e nonostante la sua furia e ferocia agonistica in campo, le giovani leve (inclusa la nostra splendida Roberta Vinci) sono sempre riuscita a bloccarla, insieme a qualche suo personale tilt… perché anche lei (ora possiamo dirlo, come l’immenso Novak Djokovic) sono umani. Fortissimi, tiranni, immensi, ma umani.
Tantissime volte in campo Serena ha tirato fuori le unghie e ripreso partite che parevano praticamente perse. Con la sua incredibile prima di servizio, con quel diritto assassino, con la sua aggressività mista al piglio di chi si sente davvero Campionessa, la più forte. Leonessa, tigre, tutti gli aggettivi sono stati spesi (bene) per descriverla come atleta, come giocatrice più forte. Quando è stata davvero bene, libera di testa e preparata fisicamente, era di fatto imbattibile perché nessuna giocatrice moderna è riuscita ad arrivare ad un mix così esplosivo di potenza, capacità di spaccare la pallina in spinta, un servizio così importante e soprattutto la testa del campione. La forza mentale del non mollare mai, di fare il classico “big point” che spacca il momuntum della rivale, facendo crollare in attimo tutto quel che aveva costruito in campo.
Serena è una tennista e persona estremamente complessa. Fuori da campo è stata icona di tutto ed il contrario di tutto. Estrema nei look (spesso anche di cattivo gusto in campo…), nelle dichiarazioni, nel suo attivismo per le afroamericane e per chiunque fosse considerato inferiore nella ‘merica tanto ricca e scintillante quanto indietro per diritti civili e sociali. Da anni spopola sui social, ora anche con gag divertenti con la figlia con tik-tok spassosi. Quando deciderà di appendere la racchetta al chiodo, la sua influenza sul mondo sportivo e sociale non terminerà mai. Serena è la Icona del tennis femminile, sportava donna più pagata al mondo per moltissimi anni (fino all’avvento di Naomi Osaka), donna influente e “pesante”, perché lei non le manda a dire. Mai.
Ma il vero impatto di Serena (e della sorella Venus), quello che l’ha consegnata all’immortalità, è quello sportivo. A volte passano dei giocatori che cambiano le regole del gioco. Dopo il loro avvento, niente è come prima. Serena è stata tennista epocale nel vero senso del termine perché il suo avvento ha semplicemente alzato l’asticella della competizione. Non si era mai vista una donna così forte dal punto di vista fisico, completa da quello tecnico, intensa e “cattiva” da quello agonistico. Serena ha spazzato via il fragile dominio di Martina Hingis con la potenza di un urgano F5, ha aperto la strada a ragazze sempre più forti fisicamente, più allenate, più agili, più potenti e complete come tecnica di gioco in spinta. Ha “spaccato” il giocattolo, perché per rincorrerla tutte si sono dovute adeguare, tanto che le nuove generazioni sono state costrette a spingere sull’acceleratore in modo folle, per tentare di stare al loro passo. Il risultato? Quando spingi una macchina oltre la propria cilindrata, viaggi forte ma dopo poco il motore… si brucia. Infatti abbiamo vissuto moltissime ottime giocatrici che per un po’ hanno retto, anche sconfitto delle buonissime versioni di Serena (e Venus), ma per poco perché hanno chiesto troppo al proprio fisico e testa, finendo per collassare e scomparire.
Vedremo in futuro cosa ci riserverà il tennis femminile, potremo valutare a freddo l’impatto di questo ciclone-Williams, tanto affascinante quanto dirompente e distruttivo. Di sicuro Serena ci ha regalato centinaia di sfide clamorose, bellissime ed affascinanti, come quelle con le migliori versione di Henin, Clijsters, Sharapova, Mauresmo, Hingis e via dicendo. Partite e Slam indimenticabili.
Serena è persona e tennista “potente”, non è mai stata una che unisce, ma piuttosto una che suscita emozioni forti e divide. Come tutte le vere regine, del resto. Che la sia ami o la si sopporti a malapena, oggi tutti si uniscono nell’augurarle Buon Compleanno, Campionessa.
Marco Mazzoni
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@ robdes12 (#2937208)
La tua frase finale del commento è di una “rozzezza sguaiata fuori dal comune” ..hai iniziato con apprezzamenti ruffiani per sfogare alla fine le tue opinioni che sanno persino di razzismo. Serena è solo anticonformista, orgogliosa della sua fisicità, consapevole e fiera della sua forza, una sfida al tennis perbene e omologato che allinea tante “signorine tu mi stufi” gonfie solo di boria, la risposta coerente ad una mentalità superata che in questo sport preferisce,al maschile e al femminile, personaggi agghindati e socialmente ben collocati; per questo Serena è indigesta, perché fuori da questi schemi è riuscita ad essere, ed è ciò che rimane nella storia, la più vincente di questa fase tennistica
Giusto, ma allora il tennis femminile si fermava alla n. 5 del mondo, le altre erano simpatiche comparse che prendevano 61 61.
Oggi, il livello medio è un’altra roba, anche se la punta massima di gioco rimane Serena che da subito si capì che quando giocava come sapeva, non ce n’era per nessuna.
Martina era grandissima e ha portato la fisicità in wta, ma faceva un gioco antico, Graf ha alzato l’asticella, Seles ha scoperto nuovi modi di giocare, ma poi è arrivata Serena che giocava con due marce in più.
Auguri a Serena,
A me piaceva di più Venus: molto più aggraziata. Serena ha fatto un cambiamento fisico esagerato che l’ha resa fortissima ma le ha tolto un po’ di grazia nei movimenti in campo.Rimane comunque una grande campionessa. Auguri a anni.
Quoto in pieno!!
Tolti gli slam ha vinto 50 tornei, diviso 20 anni di carriera fa 2,5 tornei l’anno non dieci a dimostrare che a lei del tour non le è mai fregato un fico secco, importavano solo gli slam e si preservava/impegnava “solo” per quelli(cosa acuita negli ultimi 10 anni), molto più difficile sbattersi tutto l’anno . E’ da almeno 20 anni che si dà importanza solo agli slam ma il tennis importante è e era anche molto altro, soprattutto negli anni 70 e 80 e allora le giocatrici si impegnavano per il tour e la diffusione del tennis femminile tutto l’anno basta pensare ai titoli vinti da Chris e Martina, 157 e 167 in singolare(oltre ai 178 in doppio per Martina).
Ancora? Nooooooo!
Auguri a Serena, col cuore alla donna che ha lottato contro pregiudizi e vicissitudini varie e doverosi alla tennista forte, la più forte di questo periodo, senza se e senza ma, perché quando si vincono 23 Slam nell’arco di altrettanti anni o giù di lì vuol dire che la tecnica e la tenacia sono oggettivamente efficaci e meritevoli, superiori a quelle delle avversarie almeno fino ad oggi e i risultati e i trofei parlano chiaro. Tutto il resto sono giudizi (o pregiudizi) e gusti personali che lasciano il tempo che trovano, ancora auguri a Serena!
@ LMEG (#2937299)
Miiiii. #epicfail 😉
MARCO…..tu quoque!!!
“ Che la sia ami o la si sopporti a malapena, oggi tutti si uniscono nell’augurarGLI Buon Compleanno, Campionessa.”
Per me è la causa principale di allontanamento dalla wta.
Non a caso ha inaugurato il periodo delle slavone tutte muscolo .
Solo ultimamente in coincidenza del suo declino ho iniziato a riassaporare il Wta, con i successi della Barty prima ed ora della Fernandez che propongono un tennis più “femminile”.
Ma a parte questo era diventato un brutto spettacolo anche esteticamente vedere questa ragazzona correre con il gonnellino bianco.
Conscio di essere in minoranza forse capiremo più in là che ha lasciato un deserto che solo ora stanno via via colmando le nuove generazioni, perché le altre per anni hanno cercato invano di scimmiottare gli uomini.
E come sempre vince l’originale.
@ RafaNadal9900 (#2937106)
Guarda, per me è la tennista più forte di sempre. Ai tempi della Court, nel tennis femminile c’era uno squilibrio enorme fra le primissime e le altre, stesso dicasi per il periodo Martina-Graff. I tornei finivano sempre in pochissime mani, e tutti quelli che hanno visto gli incontri di quegli anni hanno constatato soprattutto il basso livello atletico di quasi tutte le tenniste, fatte salve 4 o 5 ai vertici del ranking. Serena si è confrontata negli anni con avversarie sempre meglio preparate fisicamente e dal gioco potente, ma le ha puntualmente battute, salvo poche situazioni. Quando una vinceva tranquillamente dieci tornei l’anno, dovendo contrastare Henin, Cljsters, Sharapova, Azarenka e socie, vuol dire che era davvero una super-star. Oggi gridiamo al miracolo quando la numero 1 vince 4 tornei nell’arco di una stagione…mi pare che la situazione parli da sè. Quindi onore e merito a Serena, detto da uno che l’ha sempre ben poco apprezzata come immagine, che trovo di una rozzezza sguaiata non comune.
Personalmente non credo che c’entrino solo gli infortuni nel non superamento del record slam, fino all’arrivo di Mouratoglou già passati i 30 anni aveva vinto “solo” 13 slam, tanti, ma lontanissimi dal record. Da giovane l’interesse per il tennis(totalizzante, come deve essere per un super campione che insegue dei record) è stato spesso ondivago, come anche comprensibile per qualcuno che improvvisamente si ritrova ricchissimo e famoso. E c’è da considerare che c’era molta più competizione sul circuito, pur restanto lei probabilmente la più forte. L’avvicinarsi al record e l’ossessione per il 24 slam cominciano con l’allenatore francese che, vista anche la pochezza delle avversarie rimaste sul circuito, la convince ad impegnarsi di più e di poter tornare a dominare un tour dove la sola vera avversaria era Azarenka (!). Qualche sbavatura e una maternità inaspettata l’hanno bloccata vicino al traguardo.
Che si può dire di una super campionessa come lei? Solo un grosso augurio
Auguri a Serena, che mi è sempre piaciuta perché, come dice Mazzoni, non le ha mai mandate a dire.
Il carattere da campionessa, il talento di un purosangue, ma è umana come tutti noi, e la sua umanità l’ha mostrata senza vergogna, piangendo per sconfitte inaspettate quanto dolorose, commuovendosi per la sua bambina…
E’ vero che ha cambiato il tennis femminile. Anche Steffi Graf e Martina Navratilova, fisicamente erano fortissime, preparatissime, ma lei aveva nei muscoli dei guizzi quasi ultra-umani, una elasticità (nonostante la massa) da felino, e una personalità talmente dominante che, pur non volendo esagerare, quasi tutte le giocatrici per un po’ partivano già battute contro di lei (penso alla nostra Pennetta, che in tanti incontri giocati non ci ha mai vinto, eppure Flavia era molto forte e attrezzata tecnicamente).
Ho sperato tanto che battesse il record della Court Smith, non tanto per il record in sé, ma perché a mio avviso avrebbe anche rappresentato il passaggio da una donna del passato, con le sue idee retrograde e ultra-conservatrici, a una donna del presente, che si è sempre battuta per i diritti umani e per la libertà di pensiero
Grande Tennista ma è ora di lasciare … Un po’ di sano orgoglio. Troppe brutte figure da digerire , solo Roger riesce a mandarle giù per contratto!
“Non si era mai vista una donna così forte dal punto di vista fisico”: verissimo.
“completa da quello tecnico”: uhmmmm….
Non era tra me mie favorite ma con il passare del tempo mi è diventata simpatica e ho iniziato ad apprezzare il suo tennis. Non solo forza.
Le faccio gli auguri e l’articolo mi piace, è equilibrato, mentre non mi trovo che parzialmente d’accordo sul fatto che il suo gioco sia mai stato completo: il tocco le è sempre mancato e a rete, salvo rare eccezioni, mi è parsa sempre piuttosto goffa. Però aveva il servizio più sicuro, oltre che potente, del circuito, il che unito alla qualità dei due fondamentali di palleggio, l’ha resa per molto tempo quasi insuperabile. Le concedo anche che senza i tantissimi infortuni, in primis l’embolia, il record di slam l’avrebbe battuto eccome; le sono mancate di fatto intere stagioni quando era ben lontana dagli ‘anta. Purtroppo la sua leadership ha prodotto come risultato i tanti cloni effimeri che vediamo oggi, che però penso siano un modello datato prossimo al fuori catalogo: ste slave tutte watusse uguali, tutte giocanti e urlanti uguali hanno davvero stufato. Io vorrei rivedere ragazze agili sui campi, non cestiste prestate al tennis che si muovono come macchine ingolfate.
Figura dal carattere molto forte e spigoloso. Atteggiamenti spesso sopra le righe ma più che altro sul campo e non fuori. Quindi non è facile apprezzarla totalmente.
Ma come in realtà dice Mazzoni, Serena Williams ha cambiato il tennis femminile, portandolo an un livello davvero alto, a tratti irragiungibile. Una volta che è calata lei, sono calate le sue più grandi rivali ed è calato tutto l’intero circuito Wta, sia come livello di gioco che come appeal. Personalmente ho sperato che negli ultimi anni raggiungesse il record di slam, ma ormai appare durissima. Tuttavia non sarà certo questa mancanza a non renderla una delle 2/3 tenniste di sempre. Auguri Serena, auguri campionessa!