Shelby Rogers: “Vorrei che i socials non esistessero”
Shelby Rogers è stata protagonista di una delle grandi sorprese di quest’edizione di US Open, la sua vittoria contro la n.1 del ranking WTA Ash Barty. Dopo la grande prestazione, è caduta per mano di Emma Raducanu, 18enne di grande talento che l’ha estromessa nettamente, concedendo alla tennista del sud Carolina la miseria di 3 games. Negli States c’erano grandi aspettative su Shelby, ultima giocatrice di casa in tabellone, tanto che dopo la sua sconfitta è stata bersagliata da una serie di attacchi violenti sui social network. Una situazione che ha fatto esplodere Shelby, come dimostrano le sue dichiarazioni infuocate che riportiamo.
“Vorrei che non ci fossero i social network, sì, in un certo senso vorrei questo. Siamo attrici in un mondo in cui c’è molto marketing, con i nostri contratti che ci permettono di andare avanti e ci costringono a fare certe cose” afferma Rogers. “Potete andare voi stessi sul mio profilo in questo momento, dove starò ricevendo decine di messaggi che dicono che sono un maiale, una donna grassa e molte altre offese che non posso riportare in questo momento. È la foto del nostro tempo, si deve cercare di farsele scivolare via, è il lato sfortunato di qualsiasi sport. Sono anche grata di aver avuto l’opportunità di giocare sull’Arthur Ashe, non tutti l’hanno fatto, a me è successo tre volte. Cerco di mettere tutto in prospettiva. È chiaro che non sono orgogliosa di come sia finito il mio percorso qui, ho perso nettamente. Tuttavia, posso trarre moltissimi aspetti positivi da questa settimana e continuerò a spingere me stessa per dare ancora di più ed essere migliore, a poco a poco, nelle prossime settimane. Mi concentrerò su ciò che è importante, non sul commento violento di un tizio dal seminterrato della casa di sua madre… È un peccato, e sì, a volte un commento ti entra in mente e ti ferisce. I social media non possono controllare quello che faccio, il modo in cui mi alleno, i sacrifici e come affronto il futuro. Vorrei che non esistessero, è molto difficile affrontare tutto questo, non solo per me”.
Anche Sloane Stephens pochi giorni fa si era lamentata pubblicamente per i duri attacchi ricevuti da presunti appassionati delusi (o più facilmente scommettitori patologici…). Si è parlato molto della fragilità degli atleti quest’estate. Fa parte del gioco e del business saper reggere la pressione, ma ci si dovrebbe limitare soprattutto a quella in campo. Visto che i social media di fatto non sono gestiti e controllati dai loro creatori e sono diventati una jungla senza regole, forse il miglior consiglio che si potrebbe dare agli atleti che soffrono questa situazione è quello di abbandonarli serenamente, anche se è un peccato arrivare a questa drastica soluzione.
Marco Mazzoni
TAG: critiche social, Marco Mazzoni, Shelby Rogers, social network, Us Open 2021
Siamo in 2
Forse sarò stupido ma non capisco dov’è il problema. Se guadagno milioni e gli sponsor mi costringono a avere un profilo social assumo un tizio laureato che fa le mie veci h24 riponde con tanti “wow” e faccine allegre ai complimenti e faccine con linguacce alle offese. Io se voglio mi creo un profilo privato per quelli a cui tengo. Difficile?
Quindi adesso si può insultare chiunque sia ricco?
Pensa un po’, è così semplice.
Eppure migliaia di persone non riescono a farne a meno nonostante i danni che i social procurano loro
Penso che siano più che altro scommettitori che han perso soldini quelli che entrano nei profili ad insultare
Già, è vero, caro capitain!
È populismo. È anche invidia sociale
Soluzione semplicissima , non usate i socials !
Basta Non Usarli!Ah mondo marçio 🙄
Come canta Ligabue “E allora avanti un altro e con quello che guadagni stai muto,avanti pure un altro, con quello che guadagni, sorridi nella foto.”.. ma quello che guadagni non è un antidoto che impedisce di ferirsi da “un commento ti entra in mente”. Non so dove ho letto che i social rappresentano il nuovo Colosseo e i suoi iscritti hanno la stessa ferocia di quel pubblico che anelava alla morte dei gladiatori
Quando c’è da incassare MILIONI e poi ancora MILIONI su MILIONI di dollari il coraggio, la resistenza psico-caratteriale per metterseli in tasca supera brillantemente l’ ostacolo: MAI un filino di depresisone, crisi esistenziale, niente di niente nel 100% dei casi.
Poi… pieni zeppi di MILIONI ecco interviene il DRAMMA !!!
Una preghiera per questi MARTIRI, perché possano superare il CALVARIO e uscire dal TUNNEL dello sconforto, depressione, squilibrio mentale che, inesorabile, li attanaglia !
Tanta solidarietà e un abbraccio.. TENETE DURO !
Social violenti verbalmente è ormai la triste normalità.
Peraltro a me la Rogers invece ieri è sembrata in forma, assai meno appesantita che in altre occasioni.
Ma certo chi scrive non lo fa per essere obiettivo ma per offendere quindi non si ferma alla realtà dei fatti, non gli interessa proprio.
Finirei in depresisone , sicuramente !
Il fatto che arraffi (facendo semplicemente quello che qualsiasi altro personaggio famoso fa) soldi mette le persone in condizioni di umiliarla, insultarla, minacciarla di morte o lesioni?
Va bene la critica, ci sta tutta e non è quello il centro della crisi (perché se ne possono avere anche se benestanti) di Osaka – ma anche di tanti altri atleti. Provi lei, a fare qualcosa che ritiene il suo lavoro, farlo talmente bene (è arrivata al #1 mondiale) e permettersi quindi di guadagnare tanto… provi a iniziare a perdere o non performare in quello che fa e iniziare a sentire la pressione e gli insulti. Poi mi dice se bastano i soldi per coprire tutto.
Chi minaccia di morte (e mi riferivo a quei commenti) degli sportivi perché perdono direi che sono degli imbecilli. Il centro della polemica è che appunto, qualsiasi volta un tennista perde riceve insulti e minacce di morte… dobbiamo aver rispetto di persone che PER SOLDI attaccano pesantemente chi fa il proprio lavoro?
@ Ueda (#2923582)
Aggiungo per esempio la continua noia sui collage. Ma ognuno non può fare le proprie scelte? Perché sono personaggi pubblici allora ci si può immischiare nelle scelte altrui? Mi piacerebbe sapere se lo facesse con tutti gli abitanti della sua città cosa succederebbe. Ma lui a chi non lo ascolta( ovviamente per modo di dire, i giocatori di certo non leggono i suoi commenti) riserva un bel trattamento:” lui è solo un hobbista” “lui è solo un mestierante e non diventerà mai un prefessionista” “lei è solo un peso per la famiglia, deve andare nei collage americani” r tante frasi che ogni volta si ripetono sotto ogni post. La cosa surreale è che non conosce nemmeno nulla sui costi e sulle altre possibilità a queste scuole statunitensi. Ed adesso viene qui a farci la morale
@ Buon Rob (#2923274)
E non solo. Lui si impiccia degli affari altrui violando praticamente la loro privacy cercando ovunque quanto guadagnano quanto spendono, e volendo decidere per loro
Infatti, la soluzione sarebbe semplice.
Il fatto è che la Rogers probabilmente i social li vuole frequentare perché in caso di vittorie gonfiano l’ego, ma in caso di sconfitte no, diventano da cancellare. Eh, la coerenza, questa sconosciuta.
Sportivi professionisti, influencer, persone popolari o in cerca di popolarità: fate pace col cervello.
certo che hai un bel coraggio, fare qui commenti da moralizzatore quando nella pagina degli ITF hai appena preso di mira una giovane tennista
non ti vergogni?
“Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico” così disse Marco Zucchero inventore di Facebook, uno che aveva capito come fare i soldi con le comari da mercato rionale.
Io quando ho tempo e voglia li segnalo al social stesso, è una goccia in un oceano, lo so…ma è meglio di niente.
@ Woz_ (#2923393)
Allo stesso modo tu non devi dare dell’imbecille a chi non la pensa come te.
Eeeeeh ma cosa dice, non lo sa che “se non ci fossero i tifosi che commentano sui social” non guadagnerebbe tutti i soldi che guadagna??? 😳
disclaimer per i poco attenti: sono ironico
D’accordo su tutto meno che sul se + condizionale dell’ultima frase.
Comunque molti di questi miserabili sono rintracciabilissimi, per una stranissima coincidenza la maggior parte di loro sono intelligenti quanto Ralph Winchester dei Simpson e non dispongono pertanto di una cultura informatica sufficiente da mascherarli. E il vero anonimato in rete richiede una certa perizia (allego esempio, https://www.cybersecurity360.it/cultura-cyber/anonimi-grazie-a-tor-non-proprio-ecco-i-limiti-che-tutti-devono-conoscere/).
Purtroppo richiede tempo e risorse, spesso entrambe in carico a chi subisce questi episodi.
@ Robertino Chiera (#2923335)
Quindi vuol dire che chi guadagna tanto con il proprio lavoro deve essere esposto al pubblico ludibrio e stare zitto perché se lo merita? Se non è populismo questo…
Quando incassano soldi a palate a piu’ non posso li’ in quei momenti non scatta mai un filo di depressione e trovano sempre la forza e il coraggio e la tempra psicologico – msntale per andare a incassare TANTI TANTI SOLDI
Poi da ultra-milionari(e) poverini(e) sto rischio bestiale atrocte della depressione !
Un pensiero di solidarieta’ alla Osaka e alla Rogers perche’ trovino la forza di reggere il loro CALVARIO
Hai ragione, nella prima parte. Per quanto riguarda la seconda, quale fatto permette invece a te di attaccare e insultare pesantemente qualcuno?
Esca dai social e la smetta di piagnucolare… la Osaka si butta sulle copertine di moda incassa MILIONI (SOLDI, ESATTO, TANTI TANTI SOLDI, LA SIGNORINA ARRAFFA SOLDI A PIU’ NON POSSO ININTERROTTAMENTE) e poi fa le sceneggiate.
Ma possibile che dobbiate mettere sempre i soldi al centro di tutto? Commenti simili (ed idioti) ne ho letti anche sotto i post di Osaka (che palesemente sta avendo un periodo difficile). I soldi non sono tutto e tanti esempi ne sono la dimostrazione. Il fatto di guadagnare tanti soldi facendo sport o altro non deve permettere agli imbecilli di criticare e attaccare pesantemente nessuno.
Saranno una decina d’anni che seguo questo sito e di post profetici come il tuo ne ho visto a bizzeffe, dedicati a più o meno la metà dei giocatori e giocatrici oggi in top 100. Tutti n.1 per almeno un decennio! Ci vorrebbe un migliaio d’anni per smaltirli tutti…
Comunque non c’è da andare troppo lontano.
Già qui ci sono utenti che si reincarnano con altri Nick name ed anche se non sono da penale , dileggiano fortemente il tennista di turno con vari epiteti sfiorando la diffamazione, questo lo fanno a cicli in modo reiterato.
Non mi sorprenderei se in altre piattaforme meno controllate gli stessi utenti perseverino con offese meno velate il loro obiettivo.
Figlia mia non sai qui, addirittura te fanno i conti in tasca i divanisti anonimi
Non devono ne leggerli ne scriverli
Pagano chi lo fa, per loro
Non rompessero la uallera
Ci sta gente che manco ci ha i soldi per mangiare e non in africa nera ma in italy
Potrebbe essere una soluzione, ma in tal caso dovrebbero avere un “profilo chiuso”, cosa che comunque limiterebbe parecchio la comunicazione…e poi anche dopo lo screening dei moderatori per accogliere le nuove richieste dei follower, la feccia potrebbe comunque infiltrarsi, poi dovrebbe essere bloccata…insomma, non facile.
A quelli che scrivono: “ah, ma io mi sono cancellato”, rispondo che forse loro non sono personaggi noti con molti fans, per cui la loro sparizione dai social interessa meno della pioggia d’autunno.
E vorrei anche ricordare loro che siamo nel 2021, non nel 1982.
A quelli che invece scrivono: “ah, ma dovrebbero fregarsene, sono dei piagnoni”, rispondo che a diciotto o vent’anni non è bello leggere qualcuno che ti scrive cose tipo: “devi morire, tu e la tua famiglia…”, e altri insulti ed oscenità che qui non posso scrivere.
E la maggior parte sono scommettitori, lì bisognerebbe agire (ma lì ci sono troppi interessi economici, altro che gli sponsor dei giocatori, come qualcuno ha scritto…).
Si vince qualcosa se si indovina?
Quindi chi guadagna tanto ha il dovere di subire qualsiasi tipo di insulto? Guadagnare tanto è una colpa da espiare subendo insulti? Ma chi sei un nipotino di Stalin?
E anche lei ha ragione
Sono d’accordo perché i social dimostrano sempre di più che la stragrande maggioranza degli esseri umani sono totalmente privi di autocontrollo se hanno la possibilità di celarsi dietro l’anonimato. E visto che molta gente ormai vive e si esprime più sui social che nella vita reale allora deve rispondere alle stesse regole della vita reale.
Basta leggere i commenti sul post delle partite di ieri di Sinner e Berrettini per capire di cosa parla Shelby Rogers che ricordo avere visto dal vivo giocare (e perdere) contro Flavia Pennetta allo Us Open.
Pennetta etichettata a quel tempo da certi fenomeni su questo sito come una ex giocatrice oramai dopo il fidanzamento con Fognini, e che di lì a poco (anno dopo credo) vinse lo US Open.
Appunto da ex giocatrice
Detto da una che ha guadagnato di solo prize money quasi 4 milioni di dollari fa veramente ridere
In quei casi se li fanno gestire dalle proprie agenzie… Ma non mi pare il caso di Shelby
Corretto, solo che temo che i contratti milionari si contino sulle dita di una mano, temo che molte vendano l’anima per un piatto di lenticchie.
La risposta ve l’ha data Shelby!!!
Molti professionisti nel Tennis come in tanti altri sport stipulano contratti milionari con sponsor che prevedono l’obbligo di stare nel mondo social…questione di Marketing!
Vi assicuro che quasi tutti se potrebbero si cancellerebbero!!!
Non è detto che sia sufficiente.
Pensate che esistono haters così schifosamente meschini da creare profili falsi col nome di tenniste e tennisti al solo scopo di dileggiarli e provocare insulti.
C’è in giro gente veramente abominevole.
Correggere il nome.
Secondo me invece non devono essere dei moderatori, ma delle forze di coercizione.
Ritengo sempre più urgente negli ordinamenti giuridici moderni inserire delle norme sempre più punitive circa gli insulti sui social, sia a personaggi pubblici sia non.
@ Giovanni (#2923254)
Stavo scrivendo la stessa cosa. Io consiglierei ai giocatori meno forti psicologicamente (ma anzi lo consiglierei in generale) di eliminare i loro profili social, magari creandone altri, non riconoscibili, solo per gli amici veri
Bè, quando tu definisci le giocatrici degli ITF delle “giocatrici da resort che non diventeranno mai delle professioniste” non fai qualcosa di diverso da ciò che fanno gli hater di cui parla la Rogers.
Ad esempio se ti chiedessi se una ragazza di 24 anni e mezzo che non è mai stata nelle prime 100 possa vincere degli Slam tu cosa mi risponderesti? Probabilmente, leggendo spesso i tuoi post, che è una “giocatrice da resort che non può fare la professionista”, in realtà invece il 2021 ci ha mostrato cose MOLTO diverse.
Ma infatti, basta togliersi. Non vedo quale sia il problema.
Gli sportivi non devono dar peso ai commenti sui social. C’è la feccia della società, fra ignoranti, violenti e analfabeti, che purtroppo non è una piccola parte ma una fetta molto consistente. Postassero quel che vogliono, o quel che i contratti chiedono, ma non leggere i commenti.
Raducanu e Alcaraz saranno i futuri N. 1 e ci staranno per parecchio !!!
Io Twitter l’ho abbandonato da anni.
Magari anche i giocatori/giocatrici potrebbero fare lo stesso durante i tornei.
Uhmmm…evitare di andare sui social dopo una sconfitta, oppure, come ho fatto io, disiscriversi ed abbandonare quel mondo… In fondo che te frega? Averne di Rogers!
qualsiasi strumento può essere usato bene o male. un’atleta professionista che gioca nel 2021 prende i soldi che prende grazie alla possibilità di diffondere la sua faccia ovunque nel globo in tempo reale. quando non era così, quando c’era un canale televisivo, le tenniste che vivevano di tornei erano una manciata e tutte in USA.
Può sempre incaricare un moderatore che faccia pulizia dei vari falliti all’opera.
Il male non è il mezzo ma come lo si usa.
Abbandonarli serenamente: mi trova perfettamente d’accordo.
Il peccato sta nel esserci entrati, tra tanti violenti rancorosi ignoranti…
E per qualcuno, essendo ricche, non possono lamentarsi. Certo vanno prese con le pinze talune affermazioni, sicuramente devono gestire situazioni ma quando sbottano non credo lo facciano tutte per far parlare di sé: ognuno ha la propria soglia di fragilità ed a volte è difficile sostenere determinate pressioni.
Io, ad esempio, vorrei che uscisse un promo con scritto “AIUTA le vittime dei banner” perché sto raggiungendo la mia soglia di fragilità.
Mi ha colpito la frase della Rogers, a cui va tutta la mia solidarietà, quando dice di essere oggetto di marketing, con contratti che permettono di andare avanti ma anche “costringono a fare certe cose”.
E forse, dico forse, costringono anche ad avere profili social che non sono più personali ma strumentali.
Capisco che specie per un giocatore all’inizio avere dei contratti dà una certa tranquillità economica, ed anche soddisfazione, ma mi sembra di percepire che poi possa diventare un giogo pesantuccio da sopportare. Forse nel ragionare sullo stress dei tennisti, argomento diventato di attualità, qualche ragionamento sul rapporto che si viene a creare con gli sponsors andrebbe fatto.
Confermo, seguo parecchi profili IG di giocatori/trici, ed è uno schifo oltre l’immaginabile…
E non ci credo che non si possa fare nulla, se si volesse si potrebbe…