Archeo-Tennis: 3 settembre 2006, Agassi gioca il suo ultimo match a US Open
03/09/2021 14:44 
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Andre Agassi, commosso dopo il suo ultimo match
3 Settembre 2006. Esattamente 15 anni, sull’Arthur Ashe di Flushing Meadows, calò il sipario sulla carriera di Andre Agassi. Grandissimo e discusso campione, passato da giovane scapestrato e conflittuale a tennista sempre più moderno e vincente, sino a trasformarsi quasi in mentore e “saggio”, assai impegnato nel sociale con la sua fondazione. Si sono scritti fiumi di parole su Andre, qua solo teniamo a sottolineare che il suo avvento fu una vera e propria rivoluzione, nel senso pieno del termine, tanto che si può idealmente tracciare una riga tra il “Prima Agassi” ed il “Dopo Agassi”. Andre ha cambiato per sempre il modo di intendere il tennis moderno, in campo e fuori, questo è un fattore che andrebbe ricordato quando si parla dei migliori e più importanti giocatori di sempre.
Quando Agassi sbarcò a New York per partecipare agli US Open 2006, aveva già annunciato che quello sarebbe stato l’ultimo torneo della sua lunga e incredibile carriera. Aveva scelto Wimbledon, dove aveva vinto il suo primo titolo del Grande Slam nel 1992, per rendere pubblica la sua decisione. A Londra Andre disse: “Penso che ci siano molti fattori, ad iniziare dalla mia famiglia, sino a quello che serve per essere qui e competere a questo livello. Devo assicurarmi di avvicinarmi a questo attraverso il senso di ciò che è meglio per chi mi interessa di più e ciò che è meglio per me. Abbiamo aspettato fino ad ora per annunciare il mio prossimo ritiro perché è giusto che lo dica dove il tutto è iniziato”.
Al primo turno del suo ultimissimo torneo, Agassi sconfisse il rumeno Andrei Pavel col punteggio di 6-7 7-6 7-6 6-2. La schiena di Andre è totalmente scassata, è un miracolo che riesca ancora ad allenarsi e giocare, ma vuole fortemente competere al massimo nel torneo a lui più caro, dove solo un anno prima aveva disputato una bellissima e lottata finale contro Federer, sconfitto in 4 bei set. È il match di secondo turno a passare letteralmente alla storia, anche grazie al bellissimo racconto in “Open”, la sua splendida autobiografia, uno dei migliori libri sul tennis mai scritti. Il Kid di Las Vegas diede vita ad una partita indimenticabile contro il n.8 del mondo Marcos Baghdatis, vincendo 6-4 6-4 3-6 5-7 7-5. Il pubblico era impazzito a fine partita, esaltato da un susseguirsi continuo di scambi spettacolari, ma la lunga maratona prosciugò totalmente Andre, tanto da quasi impedirgli di alzarsi dal letto all’indomani.
Nel terzo turno, a sfidarlo il tedesco Benjamin Becker. Agassi spese ogni stilla di quel poco che gli era rimasto in corpo, ma era già sceso in campo con il serbatoio in riserva, quasivuoto. Si sottopose ad alcune iniezioni antinfiammatorie alla schiena prima di giocare, ma non riuscirono a salvarlo. Becker lo sconfisse 7-5 6-7 6-4 7-5, mettendo così la parola fine ad una delle carriere più longeve ed iconiche del nostro sport.
Commosso, travolto da mille emozioni, Agassi prese il microfono a fine partita, e dichiarò al pubblico: “Il tabellone dice che ho perso oggi. Ma quello che il tabellone non dice è quello che ho trovato. Negli ultimi 21 anni, ho trovato lealtà. Mi avete spinto in campo e anche nella vita. Ho trovato ispirazione. Mi avete supportato affinché avessi successo, a volte anche nei miei momenti più bassi. E ho trovato la generosità. Mi avete dato le voste spalle per aiutarmi a stare in piedi, per raggiungere i miei sogni, sogni che non avrei mai potuto raggiungere senza di voi. Negli ultimi 21 anni, vi ho trovato e vi porterò con me per il resto della mia vita”.
L’ovazione che salutò Andre dopo il match point fu un piccolissimo tributo per uno dei giocatori fondamentali della storia della disciplina.
Riportiamo qua sotto il video dell’ultimo match in carrera di Agassi.
Marco Mazzoni
TAG: Andre Agassi, archeo-tennis, Marco Mazzoni, ritiro agassi, Storia del tennis
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@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#2918576)
Dipende quanta ne fai e come. Ovvio che se fai una gran fondo in bdc è una cosa , se esci in mtb e fai una 50ina di km con pendenze anche impegnative , 12/14%, ma le salite sono di un paio di km sviluppi è un buon lavoro atletico
Dai ok è chiaro che mi riferivo all’era open. Prima il tennis era un altro sport
Andrè Agassi è colui che mi ha fatto avvicinare al tennis, sia a seguirlo che a giocarlo.
Quando si è ritirato è stato un giorno “triste” per me, ma quando ti leghi ad uno sport, passa il campione ma ne trovi altri per cui tifare.
Si si hai ragione, su quello niente da dire… pensavo parlassi di stile di gioco…
Un grande personaggio prima dentro e poi fuori dal campo da tennis.
Lui e la sua nemesi Sampras hanno davvero fatto la Storia del tennis.
Era a fine carriera ma ancora n.20 del mondo, quindi aveva ottenuto risultati ancora buoni, non è che Stoppini abbia battuto Andrè Agassi precipitato al n.500 del mondo senza più vincere un match.
Recentemente.
Ma vuoi mettere negli anni d’oro del tennis, mi sembra fosse Don Budge o Tilden o una roba del genere, chi ha inventato il servizio dall’alto e non più a cucchiaio dal basso come si utilizzava all’inizio, ad esempio ?
La bici è dannosa per la muscolatura di un tennista perchè crea potenza e resistenza, ma non agilità. Anzi : pesantezza.
Ultimamente un po’ meno perchè la tecnica corretta ciclistica prevede proprio l’agilità nella pedalata con frequenze di pedalata superiori rispetto a 40 anni fa, anche per via dei rapporti più corti e più leggeri da spingere, ed a biciclette più leggere.
Per cui è un ottimo allenamento per i polmoni.
Pedalare a frequenza di pedalata alte implica un’ottima capacità respiratoria.
Quel giorno li e l’Addio al tennis di Agassi, è morta la mia generazione tennistica a livello pro.
Classe 1970. Eravamo eroi, siamo leggenda.
Commovente questo video. Accadrà la stessa cosa per Federer e Nadal a breve. Forse i big three non sono i più comunicativi, carismatici etc… Ma sono stati il meglio degli ultimi 20 anni ed il buco che si creerà difficilmente si colmerà nel breve periodo.
@ Ciupaciupa (#2918031)
Lendl è stato fondamentale invece. Borg aveva un atletismo naturale, McEnroe si “allenava” facendo doppi. Lendl fece della preparazione atletica il suo mantra, lo stesso Sampras che gli fece da, sparring bella tenuta in Connecticut, se non erro, rimase basito di fronte alla disciplina che Lendl imponeva, tra cui l’uso della mtb (la bici era considerata dannosa per la muscolatura del tennista). Ovviamente anche l’attenzione all’alimentazione fu portata a livelli nuovi. È però doveroso riconoscere che questo approccio fu portato prima di lui dalla connazionale Navratilova, basta vedere la muscolatura di Martina dal 1982 in avanti.
Il professionismo che vedi adesso è merito di lendl. È stato il primo a introdurre metodi di allenamento scientifici, il primo a introdurre il cambio sistematico di racchetta durante il match in quanto era l’unico ad avere le racchette raccordate uguali e quindi anche il primo a curare in modo puntiglioso l’attrezzatura, polsini fatti su misura compresi.
Ragazzi non avete capito. La simpatia, il cuore degli appassionati, il tifo del pubblico non c’entrano nulla. Quei 5 che ho citato sono tennisti che secondo me sono andati oltre il tennis. Hanno fatto fare al loro sport un passo in avanti o cmq un cambiamento significativo. Lendl lo tifavo io e la sua famiglia (e forse nemmeno tutta) ma è stato colui che ha portato il tennis al professionismo che abbiamo oggi (metodi di allenamento, cambio sistematico di racchetta ecc). Un Agassi che gioca in pantaloncini di jeans quando tutti giocavano in bianco è servito al tennis più di 10 Sampras. Federer anche se i numeri (quindi non questionabli) dicono che è meno forte di Djokovic ha dato al tennis un boost di visibilità e popolarità che Nole si sogna. Ecc ecc
la risposta al servizio di agassi rimane la n1 di tutti i tempi anche superiore a djokovic…agassi rispondeva vincente al servizio di sampras, becker, ivanisevic, safin, kuerten, rafter, philippoussis tanto per citarne alcuni….i big 3 ( i piu forti in assoluto comunque) non hanno fatto nel servizio la loro arma vincete ( forse solo federer) e in piu non hanno mai affrontato un big server che sia anche un campione come i sopracitati…i big server stile isner karlovic opelka sono solo buoni giocatori che negli slam hanno sempre fallito
Se nella cinquina c’è lendl, allora ci può e deve stare djokovic. Io stravedevo per lendl (anche perché mi ero preso a cuore la quasi commovente ricerca di vincere Wimbledon), ma lendl era robotico e non creava empatia col pubblico. Djokovic al confronto lo soverchia.
Personaggio che ha mostrato tutte le sue debolezze, nel libro si mette molto a nudo. Sono felice che sia riuscito a trovare un equilibrio con la Graff, mi sembrano una gran bella coppia
Qui Andre giocava più libero senza dover portare la parrucca
Verissimo, loro sono state le leggende del tennis, ai quali aggiungerei anche Nadal Cmq, sicuramente nel cuore degli appassionati non entrerà mai Djokovic che potrà vincere più di tutti, ma non ha quell aura che hanno i giocatori sopracitati, secondo me.
Io sono sempre stato un grande fan di Agassi, il libro l ho letto anche io ed è molto interessante, penso possa piacere anche a chi di tennis mastica poco, per me Cmq lui rimane il mio giocatore preferito, un giocatore che ha saputo cambiare il tennis nella sua fase classica di bombardieri serve and volley ad un gioco più di ritmo e di scambi.
Mah… per me quelli che hanno dato una svolta per il modo di giocare sono stati borg, agassi e nadal… gli altri 3 che hai detto fantastici giocatori (lendl un po meno x me a dir la verità) ma meno “rivoluzionari”.
Non voglio peccare di nostalgia, cui sicuramente sono affetto, ma se guardo ai tre big di oggi oltre alle giocate, ai titoli ed ai numeri… Ok, tanta roba… Non vedo grande storie da, raccontare. Giusto ieri ho rivisto alcuni video di Connors, le sue mascalzonate quali il faccia a faccia con Mac (e ditino in faccia), l’epico punto con con l’olandese ed in pubblico di Flushing impazzito, oppure la bastardata a Barazzutti con segno cancellato. Ma ce ne sono altre, il fatto è che i tre… Non so, non emozionano oltre il gioco, tranne forse i lanci della racchetta di Nole.
Quoto anche la recensione del libro, da leggere tutto d’un fiato
Un grandissimo insieme al suo quasi coetaneo Sampras
Mi ricordo quando Andrea Stoppini riuscì a batterlo a fine carriera.
Un tennista che mi piaceva molto veder giocare.
Assieme a borg, lendl, McEnroe e Federer fa parte dei 5 tennisti che in un modo o nell’altro hanno evoluto e/o cambiato questo sport
Andre’ Agassi ageless forever!!!