Ciao, e grazie, grande Paolo Lorenzi (di Marco Mazzoni)
“È stato il viaggio più bello della mia vita. Ogni volta in campo era un sogno diventato realtà”.
Parole e musica di Paolo Lorenzi, che con la sconfitta nelle “quali” di US Open chiude la sua carriera da professionista. A quasi 40 anni il senese (nato a Roma) esce di scena con la stessa classe, leggerezza e quel sorriso che ha accompagnato le più grandi vittorie e, ancor più importante, anche le peggiori sconfitte. Sì, perché saper perdere, saper imparare dai momenti difficili analizzando ogni partita con lucidità e umiltà, ed aver la forza di ricominciare con ancor più determinazione e convinzione di potercela fare è merce rara. È esattamente l’abisso che separa la grande persona e sportivo dai mediocri, da chi si lagna di non avercela fatta accampando scuse, non prendendosi responsabilità. Lorenzi è stato un Gigante in tutta la sua lunga carriera proprio per il modo in cui ha saputo viverla, superando montagne invalicabili e andando oltre i propri limiti. Ce l’ha fatta perché ha vissuto tutto questo sentendosi come uno che vive un sogno, uno che ha lottato con tutto se stesso per cavalcare quell’onda che lo attirava più di ogni altra cosa, ripagando la possibilità di vivere il proprio sogno con sudore e fatica. In una semplice parola: Lorenzi è stato un Esempio, per tutti.
Paolo prima che un ottimo tennista è un grande uomo, l’ha dimostrato in campo e fuori mille volte. È un ragazzo umile, sincero, rispettato da tutto l’ambiente del Tour e sempre benvoluto. Ho avuto il piacere di conoscerlo, bastano poche parole e qualche sguardo per aver la conferma di che razza di persona sia. Colto, arguto, è uno che pensa prima di parlare, pensa veloce e non ti dice mai cose banali. Non uno è che biascica “gioco dove vuole Mister”, no. Lorenzi ha sempre un pensiero interessante, che sia sul tennis o altro. Ogni sua partita è stata una piccola enciclopedia di acume tattico per massimizzare i propri mezzi e mettere in difficoltà l’avversario. In questo sta molta della sua grandezza, umana e sportiva, perché il buon Paolo è stato tutt’altro che baciato dal “talento” tecnico. Ma nonostante tutto possiamo affermare serenamente che ce l’ha fatta. Ha scalato montagne invalicabili, ha sputato sangue nei circuiti minori, diventando enorme in quello Challenger dove ha vinto 21 titoli. Ma è riuscito a dire la sua anche nel Tour maggiore, dove si è tolto l’enorme soddisfazione di vincere a Kitzbuhel e toccare un best ranking di n.33. Impensabile quando fece i primi passi sul tour.
Non ricordo quando lo vidi giocare per la prima volta, ma avrà avuto già almeno 24 anni, in qualche Challenger in Italia. La prima impressione che ebbi fu a dir poco negativa sul piano tecnico. Col diritto la palla non gli andava proprio, l’apertura del gesto era spropositata, lo forzava a centrare la palla sempre in ritardo e mai con decisione lontanissimo dalla riga di fondo, con traiettorie lente e prevedibili. Per non parlare del servizio, una sorta di catapulta al contrario che lo costringeva a “mettere l’elmetto” per ripararsi dalla bordata in risposta del rivale. Ma lui con l’elmetto c’era nato, perché è sempre stato prontissimo alla pugna, a rimettere ogni palla oltre la rete ed in campo a costo di immolarsi. Questo mi aveva intrigato di lui, l’attitudine e la voglia di sprintare in ogni difesa, come di buttarsi avanti dopo aver sfiancato l’avversario. Era lucidissimo nel capire il momento per l’attacco e la posizione sulla rete era discreta, perché fisicamente pareva “una bestia”, resistente e fortissimo. Il rovescio spiccava, colpito bello pulito, sicuro nel cross e assai pericoloso quando si avventurava in un lungo linea improvviso. In quel lontano 2005 il tennis italiano viveva un bel momento di “stallo”, con i soli Volandri e Starace a tirare la carretta oltre la top 30. Che quel Lorenzi, posizionato oltre il n.250, con tutte quelle lacune tecniche, potesse diventare un “fattore” per il tennis azzurro sembrava ardito. Davvero nessuno si curava di lui.
Non è importante oggi ripercorrere i tanti passi della sua lunga vita sul tour. È fondamentale invece sottolineare come passo dopo passo Lorenzi sia cresciuto in modo esponenziale, riuscendo a migliorare in modo clamoroso ogni aspetto del suo tennis. Mattone dopo mattone, da un piccolo fortino ha costruito un’Alhambra stupefacente, arrivando a meritarsi il diritto di giocare i grandi tornei, gli Slam, e pure di giocare parecchie partite alle pari contro i migliori. Una su tutte. Lo ricordo nitidamente a Roma contro Nadal sul Centrale. Rafa era “quello vero”, il tiranno del rosso. Paolo l’ha sfidato senza alcuna paura, reggendo in modo misterioso contro il suo diritto, riuscendo a neutralizzare per buona parte del match lo spin allora vigorosissimo del “Rey” e attaccandolo appena possibile. Lorenzi giocò una delle partite più “garibaldine” ed efficienti che io abbia mai visto nella mia vita, tanto che lo sguardo torvo di Rafa in diversi punti persi, e l’aver portato cotanto rivale a dover giocare al 100% per superarlo, vale quanto una grandissima vittoria. Lorenzi quel giorno Monumentale. Ma lo è stato in tantissime occasioni, anche su campi non coperti dalla tv o in Challenger in giro per il mondo.
Lorenzi è stato come i migliori vini (da senese, poi…), è migliorato invecchiando. Ha preso sempre più fiducia dei propri mezzi, ha lavorato in modo incredibile per affinare corpo e testa, ha limato sino alla fine aspetti tecnici che parevano impossibili da stravolgere. Ha passato oltre 7 anni di fila nei top 100 ed ha raggiunto il best ranking il 15 luglio 2017 (raggiungendo poco dopo gli Ottavi a US Open, miglior piazzamento in uno Slam), a 35 anni “suonati”, se non è classe e testa questa non so cosa lo sia… È stato un esempio per l’intensità che è riuscito ad esprimere in campo, lottando contro avversari troppo più attrezzati sul piano tecnico o fisico, ma senza mai darsi per vinto, entrando sempre in partita con l’idea giusta per provare a vincere. Ha battuto tutto il mondo in lungo e in largo andando a giocare una quantità di tornei enorme, infaticabile, per racimolare punti preziosissimi ad entrare negli Slam e nei grandi tornei.
Paolo Lorenzi è patrimonio del nostro tennis e del nostro sport. È un ragazzo che coltiva molti interessi, d’ora in avanti potrebbe fare mille cose e ha tutto quel che serve per farle benissimo. Ma mi auguro fortemente che resti nel mondo del tennis, che metta a servizio dei giovani la sua enorme esperienza e capacità di analisi, di lavoro, tattica e mentale. È una vera Treccani 2.0 di come si sopravvive nei mari agitatissimi del tennis Pro, trovando anche nelle peggiori tempeste la rotta migliore per scappare verso il sole. Il tennis azzurro sta vivendo un momento magico, ma proprio nei momenti magici si deve costruire il futuro. Non possiamo assolutamente permetterci di perdere un “ammiraglio” così capace, intelligente e lucido.
Grazie di tutto Paolo, per la montagne di ore che ho passato ammirandoti in campo, sorprendendomi ogni volta.
Marco Mazzoni
TAG: Giocatori Italiani, Lorenzi, Marco Mazzoni, Paolo Lorenzi, Ritiro
un esempio di serietà…. alcuni tennisti dovrebbero imparare….quasi tutti i calciatori…
Un grandissimo rematore.
Un fratello.
..e adesso ancor di più: FORZA PAOLO!
Definire pallettaro Lorenzi significa non capire nulla di tennis, per lui solo applausi… esempio di sport e di vita…
@ ilpallettaro (#2911901)
Per me basta andare in ogni posto di lavoro anche per capire che se sei un tennista di lavoro devi farti il segno di croce col gomito e andare avanti finché non stai più in piedi.
ricordo una sua bruciante sconfitta con il miglior stan wawrinka che stava per vincere, cedette solo nel finale , monumentale
ho avuto l’onore di vederlo e scambiarci delle foto immenso mancherai , ora fai l’allenatore mi raccomando i giovani hanno bisogno di gente come te 🙂
Bravo Paolino, ha ottenuto più di quello che teoricamente poteva ottenere solo per la dedizione e l’impegno. Chapeau
Non si tratta di incensare un campione nato, che paradossalmente a causa del tifo troverà anche a fine carriera ammiratori e detrattori (è o non è il goat? … Che termine fastidioso), ma di fissare l’immagine di chi ha perseguito una passione con correttezza in campo e fuori. Paolo il talento l’aveva nella testa perché ci vuole talento per esaltare qualità non eccelse portandole ai massimi, al famoso 110%.Lui c’è riuscito, a differenza di qualche altro, lasciando l’immagine in campo di un atleta di sacrificio e , fuori dal campo, di cordialità ed educazione. Spero sia un esempio per molti giovani.
è uno degli aspetti che si parla di meno, e forse il vero segreto di lorenzi: vivere la propria vita da pro non come un lavoro, ma come la vittoria a una lotteria, una fortuna insperata e da vivere attimo per attimo.
è quello che andrebbe insegnato nelle scuole tennis e nei circoli: rendersi conto che giocare a tennis è una fortuna per privilegiati. e non c’è bisogno di pensare alla gente in fila davanti ai gate dell’aeroporto di kabul, basta andare in qualsiasi quartiere periferico delle nostre città.
Articolo bellissimo per una bellissima persona, grandissimo sportivo vero.
Una delle cose che più di ogni altra ha avuto la capacità di classificare la qualità delle persone di questo blog e stato il giudizio su Paolino. Chi ha cercato di vedere la normalità nella carriera e ha messo in dubbio che si sia trattato di un grandissimo sportivo, ha messo la propria firma autografa sulla patente di TROLL.
Qulacuno ricorda la vittoria in Davis Cup (quella vera) contro Marco Chiudinelli (Sui) da sotto di due break al quinto set ?
Personalmente credo che Paolino Lorenzi e Andreas Seppi siano il monumento alla serietà professionale e all’abnegazione.Hanno dato tutto, anche quello che non avevano.Per chi dice che non verrano ricordati, io dico di NO,io ricorderò entrambi, con affetto e stima
Chi ha potuto e voluto seguire la carriera di Paolo Lorenzi ha sicuramente visto quanti progressi ha fatto….con tenacia e umiltà
Lo vidi vincere un challenger a Rijeka quando era un “signor nessuno”,poi inizio’ una brillante carriera a cui tutti dovremmo rendere omaggio per la caparbieta’e tenacia
@ andrewthefirst (#2911579)
È il secondo giocatore al mondo di tutti i tempi per numero di tornei challenger vinti. Pazzesco. Una volta gli ho visto fare 24 aces in un incontro su terra contro un top20. Micidiale!
Io “scoprì” Lorenzi a Roma contro Nadal nel match ricordato nell’articolo. Allora strappargli un set sul rosso era davvero un’impresa. Lorenzi lo fece tremare e a un certo punto sembrò addirittura che l’incredibile si stesse materializzando, ma poi lo spagnolo mise le cose a posto.
Da quella partita la sua carriera prese davvero il volo e per una decina d’anni è stato in grado di cogliere tanti successi, tenendo alto il vessillo del tennis italiano.
Tennista esemplare in campo, potrà d’ora in avanti offrire un contributo importante anche a bordo campo.
Esempio assoluto, spero resti nel circuito, vi immaginate ad allenare un giovane talento svogliato? Finirebbe per prenderlo a pallettate anche fra dieci anni
Grazie Paolo
Ancora ricordo il tuo match con Murray sull’Ashe nell’edizione 2016
A stare sveglio fino a notte inoltrata, e ad esultare come un pazzo per la vittoria assurda del secondo set.
Sei sempre stato un esempio, chissà che tu possa avere un qualche ruolo in federazione con volandri.
Ti auguro il meglio
Grazie Paolo.
Grazie.
È stato il mio idolo e una persona fantastica, la sua carriera parla da solo, enorme Paolino.
Onore
Lorenzi rappresenta il prototipo del giocatore che supera l’asticella dei propri limiti con lavoro, serietà e costanza.
È arrivato a un BR di tutto rispetto, ha avuto la gioia di vincere un torneo, ha partecipato a tante battaglie di Davis.
Non tutti nascono Federer, chi fa oltre il massimo con i mezzi e le possibilità che ha merita soltanto applausi e rispetto.
Bravo Paolo, la tua racchetta appesa al chiodo sarà ammirata da molti
Per me invece merita un doppio elogio perché riconosce di aver avuto una vita da sogno, quella del tennista professionista, che ha onorato fino all’ultimo. Evidentemente è uno che non aveva bisogno di smettere di giocare a tennis per andare in vacanza, stare in famiglia, vedere gli amici… e altre pistolate che si sono sentite dire da altri ex colleghi e colleghe ingrati.
Paolone Lorenzi rimarrà nella storia del nostro tennis anche perché ha fatto da apripista ai giovani che sono venuti dopo di lui, penso che uno con le sue conoscenze debba assolutamente rimanere nel giro del tennis nostrano.
Anche Gianluca Pozzi ha avuto un excursus simile. Giocatore che si è fatto da solo e ha smesso in tarda età.
Ahahah, anch’io; magari a Roma, sul centrale, contro Nadal.
assolutamente un grande atleta e pentatleta e una grande persona. Non sono sicuro fosse un grande tennista. Seguirlo dallo streaming significava non vederlo e vedere solo la pallina che tornava sempre al malcapitato avversario. Forse il dritto più brutto del circuito. Ricordiamo per correttezza che quando impegnò Nadal, lo spagnolo giocava con 39 di febbre.
A parte le cattiverie, grande rispetto per quanto ottenuto, veramente notevole!!
Un esempio di abnegazione e forza di volonta’ per tutti i giovani, gran bella persona
Candidato premier o sindaco almeno quest’uomo può tutto
Grazie per i 10 top 100 il merito e anche tuo che gli hai indicato la strada
Io giuro che pagherei per vederti su un campo da tennis
@ Mario il Grande (#2911343)
Penso che il tuo intervento – per quanto non elegantissimo in questo contesto – sia frutto probabilmente di un fraintendimento delle motivazioni ultime di chi ha scritto l’articolo: non tanto celebrare il tennista per le sue gesta sportive (comunque per noi che leggiamo inarrivabili fino a prova contraria), ma sottolineare certe qualità che Paolo Lorenzi ha sempre mostrato durante una carriera di giocatore inossidabile, leale, combattente, voglioso di migliorarsi e perciò umile, la caratteristica forse più importante per chi pratica sport a certi livelli ma che non tutti hanno (e, tra quelli che l’hanno, non tutti conservano quando si sentono arrivati).
Penso sia per questo che Paolo Lorenzi sia stato così amato – e ne sono testimoni i commenti successivi al tuo, per fortuna tutti in linea con le intenzioni di chi ha scritto l’articolo.
E penso anche che sia per questo che tu sia stato tacitato.
Carissimo Paolino non ci si ritira però a 3 partite dal superamento del record di vittorie nei singolari delle Challenger – Series che rimarrà così in mano a RAMIREZ – HIDALGO (423)….saresti davvero entrato negli almanacchi statistici con un ultimo piccolo rush finale…!!!
p.s. sei sempre in tempo comunque…
Grazie Grande Paolo! Esempio per tutti
Sono sicurissimo che Paolino resterà nel giro e continuerà a togliersi grandi soddisfazioni.
Non so se avrà l’opportunità di seguire un giovane talento o se invece si dedicherà ad un giocatore più avanti con gli anni ma ancora inespresso.
Invece sono sicuro che, qualunque cosa deciderà di fare, lo farà con pertinenza e passione.
Spero non si limiti ai commenti televisivi.
Un gran in bocca al lupo Paolo. Ti saluto con il tuo proverbiale:
NON CI CREDO !!!!
Esempio per chi vuole a tutti i costi farcela, senza essere un fenomeno. Forza e onore! Gladatorio!
Grazie Paolo!!!
Grazie di tutto Paolo! È stato un piacere seguirti in tutti questi anni e sono sicuro che, se lo vorrai, sarai un bravissimo coach. In bocca al lupo per tutto Paolo.
Grazie Paolino, non posso dire di averti visto tante volte ma ti ho seguito sempre con i risultati sul giornale e in rete, ho sempre apprezzato la tua dedizione e un paio di volte ci hai estasiati.Come ho scritto più volte, per la tua serietà,preparazione, entusiasmo,esperienza, sei un capitale per il tennis italiano e devi assolutamente fare l’allenatore, ci sono tanti giovani talentuosi in Italia che hanno bisogno di te.
Concordo con chi dice anche che potrebbe essere un ottimo allenatore per alcuni nostri giovani soprattutto da un punto di vista di forza mentale e spirito del lavoro quotidiano. Già a Wimbledon se non sbaglio un po ha collaborato con berrettini come consulente esterno allo staff di Matteo.
Secondo me chi critica I toni dell articolo non capisce la necessità che il tennis, soprattutto quello attuale, ha di persone come Paolo Lorenzi. Giocatore che sicuramente non è stato un top player, solo un titolo 250 vinto, solo un ottavo slam in carriera, non è stato un personaggio di spicco a livello di immagine per le TV e per i giornali e non era dotato di particolare talento. Ma nonostante tutto ciò quello che di lui si ricorderà sempre è la sua forza di volontà, la sua dedizione nel cercare ogni giorno di lottare per arrivare a quel best ranking 33 o a quell unico titolo atp. Molti giovani molto più talentuosi oggi giorno dovrebbero prendere esempio Lorenzi da un punto di vista di abnegazione e modo di stare in campo (sempre educato mai sopra le righe). Poi certo non passa alla storia come un super tennista però anche a livello di tennis italiano un grazie gli va detto assolutamente. Tra il 2014 e il 2016 oltre a fognini e seppi c’era praticamente solo lui e ha provato a tenere in alto il tennis nostrano che viveva un periodo di magra.
Quindi grazie Paolo!
Mi dispiace tantissimo essermi gustato questo tennista, anzi, questa persona, per così poco tempo: la prima volta che lo vidi fu a Quito nel 2016, quando stava raggiungendo il culmine della sua carriera. Non potevo conoscere la sua travagliata esperienza sportiva che lo ha forgiato negli anni passati: ho sempre pensato che fosse un giocatore grandissimo perché di lottatori così umili ne ho visti ben pochi, e il suo ricordo in campo con quella voglia di vincere negli occhi non me la può togliere nessuno. Per questo ho sempre pensato che lui fosse un top 100 quasi scontati, ma il come c’è arrivato è una storia da film! Quando cominciai a seguire il tennis, a difendere il tricolore vi era solo Fognini, Seppi e Lorenzi, ma dei tre era proprio Paolo che mi dava più tranquillità e gioia nel vederlo giocare, pur non conoscendo la sua carriera!
Di fatto, ho capito che quel torneo di Kitzbuhel era il coronamento di una carriera solo qualche mese fa, quando tra i post della pagina dedicata ai Challenger vi erano utenti che affermavano che era un esempio di tenacia, amore per lo sport e caparbietà per tutti i giovani: io che ritenevo quasi una cosa dovuta quel 250 austriaco per come giocava, con estrema serenità e contentezza…
Grazie Paolo, ti ricorderò per sempre con grande affetto. Ma non te ne andare per sempre però! 😉
Parla di esagerazione uno che si chiama Mario IL GRANDE. Evviva la coerenza
Ancora?! Ma basta: Quinzi era scarso tecnicamente.
Già adesso Sinner e Musetti potrebbero aver bisogno di allargare il proprio staff con un tennista di esperienza Pro. Investire per crescere, senza lasciare le guide sicure degli esordi.
Non mi pare si stia esagerando con gli elogi a Lorenzi???Nessuno fa niente per niente.. Si parla di cuore impegno….Lorenzi sapeva di essere scadente sul piano tecnico e pur di racimolare soldini si faceva i challenger e i 250 in sudamerica,tornei di livello bassissimo.. Per me rimane un noioso pallettaro miracolato ad essere arrivato al numero 33
Nei panni di Lorenzi,sentendo tutti questi incensamenti pelosi,una grattatina agli zebedei la darei volentieri.
Ti auguro tu possa diventare un grande coach, è l’augurio più bello che ti possa fare per un amante dei valori che esprimi in campo e che vorrei vedere tra i giovani.
Spesso si diventa grandi non solo nel saper fare ma anche nel saper insegnare. Buona fortuna !!!
Concordo, sarebbe ottimo coach per i nostri giovani, speriamo che intraprenda questa strada. Grazie di tutto Paolino, ci hai fatto emozionare e ci hai regalato tante gioie. Ad maiora!
Il vero Lorenzi non è comuque quello dei match con i fenomeni ma il lottatore impavido in sudamerica nei posti più sperduti. Con i primi streaming in tutto il mondo lo si vedeva lottare, allora unico Italiano, in posti ai bordi di fiumi spopolati che altri avevano visto solo in apprendistato duro: di sfuggita e da giovanissimi poi scappando appena possibile!
Se quinzi avesse avuto anche questo TALENTO… CHISSÀ DOVE SAREBBE ARRIVATO..
Semplicemente grazie paolino. Buon futuro!! Ci mancherai tantissimo
Grande Paolo, grazie per tutto quello che ci hai fatto vedere!
fantastico paolo, esempio di grandissima professionalità e amore per il tennis 🙂
Bel post! Complimenti.
Ho visto Paolo sull’erba ai Queens nel 2010 battere al primo turno Pere Riba 64 64 ……grandissimo Paolo
C’è chi fa la storia perché vince titoli e raggiunge le vette…Lorenzi ha fatto la storia di chi non dotato del talento sopraffino ha macinato kilometri e mangiato kili di terra…fra tanti anni pochi lo ricorderanno ma ciò che rimarrà è l’esempio per tanti ragazzi e tanti sportivi che coltivano un sogno, quel sogno Paolo lo ha raggiunto dimostrando che se si vuole nella vita si può basta volerlo e non mollare mai…Buona vita Paolo grazie per l’esempio che sei stato…
Esempio di atleta vero che lotta s’impegna e da il massimo. Complimenti. Saresti un ottimo allenatore per un ragazzo talentuoso. Grazie mi sono divertito quando ti ho visto giocare.
Grande Paolo. Veramente bravo.
Giornata tristissima per me!
Oggi se ne va uno dei miei idoli tennistici e in generale sportivi di sempre!
Esempio vero Paolo, ispirazione per chiunque abbia voglia di raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia!
Tutti hanno sottovalutato il valore di questo ragazzo che si è costruito una carriera di tutto rispetto!
Questi sono i modelli da seguire ci vorrebbero più persone come lui, Ferrer e Sonego: tutti underdogs!
Grandi atleti e grandi persone!
Mi mancherai Paolino, sei il mio campione!
Mi è scappata anche una lacrima!
Dovrebbero dargli in gestione Moroni.
Potrebbe fare dei miracoli.
uno da cui i “giovani campioni nostrani” di oggi dovrebbero imparare non il tennis ma sicuramente lo spirito e soprattutto le dichiarazioni post partita mai banali (come sono ormai quelle attuali)….non mi va di farne un mito come tennista perche secondo me non lo è ….ma un grande uomo di sport e soprattutto di vita sicuramente si….e non essendo poco….grazie per questo!
Paolino, lo ricorderemo come una grande persona e un ottimo giocatore, per anni a grandissimi livelli.
Paolino. Un grande uomo. grazie di tutto. Bassano d/g ti adora. Casa tua.
Un grandissimo sportivo che merita solo tanto rispetto, spero davvero voglia fare la carriera da allenatore
Grazie Paolino. Per le emozioni e per gli insegnamenti.
Nel suo mestiere è stato 33 al mondo Per tanti anni è stato fra i primi 100 Mica male direi Not too bad Come direbbe qualcuno
Grazie Paolo per il cuore che hai sempre messo, per la volontà e per aver appassionato a questo sport tanta gente in più, grazie mille.
Complimenti a Mazzoni e naturalmente a Paolo Lorenzi, ottimo giocatore e bella persona.
@ Smerillius (#2911404)
E mica sarebbe tanto sbagliato, a pensarci bene.
Un grande!, con evidenti limitazioni tecniche che ha saputo tirare fuori il meglio di se, per me questo vale il doppio! Auguroni in tutto quello che verrà!
Immenso, infinito Paolino…un mito ,una leggenda
Grazie Paolino.
Grazie Paolo. Spero che la sua grande esperienza la metterà a servizio dei giovani.
Secondo me andrebbe messa la regola che ad ogni tennista che abbia vinto almeno un ATP in carriera sia concessa una wild card per giocare l’ultimo torneo della vita.
Un peccato che abbia concluso la carriera nelle qualificazioni.
Ad ogni modo auguro il meglio a questo ragazzo umile e grande lavoratore che con i suoi modesti mezzi è riuscito a fare tanto e regalare piccole soddisfazioni al nostro movimento tennistico!
@ Mario il Grande (#2911343)
Deve essere brutto rosicare!
Paolo Lorenzi ministro dello sport
Grazie Paolino, il tuo cuore, la tua passione e la tua grinta non la dimenticheremo mai.
Grazie Paolino, il tuo cuore, la tua passione e la tua grinta non la dimenticheremo mai.
Grazie Paolino, il tuo cuore, la tua passione e la tua grinta non la dimenticheremo mai.
Dal titolo pensavo fosse morto 😯 😛
Onore a Paolino, in diverse occasioni mi ha fatto commuovere, in particolare ricordo la vittoria sfiorata a Roma contro Nadal e un match di coppa Davis con Chiudinelli a Pesaro, visto dal vivo e durato quasi 5 ore .Paolo con mezzi tecnici limitati , ha saputo aggiungere ogni anno qualcosa al suo bagaglio. Ricordo che Paolo ricominciò faticosamente la sua scalata dai Futures in Costa D’avorio che in quel periodo non era nemmeno un posto tanto sicuro, ma da li’ si rilanciò, Paolino esempio per tutti, sarà un grandissimo allenatore, ne sono sicuro.
@ Dancas (#2911382)
Parlare di esagerazione quando ci si definisce Mario il grande è un ossimoro…
Ad ogni modo grande Paolo!
@ Mario il Grande (#2911343)
Se si sta esagerando è nel rivolgere questi toni a chi pratica un gioco, uno sport e non, ad esempio, a chi salva vite umane in sala operatoria.
Ma se questi elogi possono valere per chi intrattiene con una racchetta in mano allora sono giusti tanto per Federer come per Lorenzi, ovviamente ognuno relativamente a quanto ha tratto dai suoi talenti naturali.
Sicuramente casi simili ce ne sono a decine, centinaia, nella storia di questo gioco; ma in Italia no: di fenomenti come Paolo Lorenzi non ce ne è stato che uno; forse due con Zugarelli (ma ero troppo giovane per ben ricordare). Quindi i ringraziamenti mai saranno abbastanza.
Grazie Paolino!
Quando la testa,la buona educazione e la cultura fanno la differenza.
Secondo molti di noi, non si sta esagerando per nulla.
La classe operaia va in paradiso. Grazie Paolo, e come scrive Mazzoni sì, spero che la tua esperienza possa giovare a qualche giovane, in futuro.
Grande Paolo!
Ce ne fossero di persone come te. Sempre sorridenti, persone normali che nella loro normalità hanno lasciato un segno nello sport. Ognuno in base alle proprie possibilità e disponibilità.
Ancora grazie!!!!!
Articolo bellissimo.
Grazie
@ Mario il Grande (#2911343)
Sei Un Caro Amico
@ Mario il Grande (#2911343)
Vattene al mare…
Grazie di tutto Paolo
Non scrivo quasi mai, leggo e seguo i nostri tennisti da anni ma davvero mi commuove la parabola di questo atleta: grazie di tutto!
Ps: come sempre grande e lucidissimo nei suoi articoli il buon Mazzoni
Bell’articolo. Stima e ammirazione infinite per Paolo Lorenzi
Articolo inoppugnabile. Io credo che con quella capacità che ha di ispirare serenità e con tutto il buon senso e pazienza in suo possesso, potrebbe essere prezioso uomo squadra, o ideale come aggiunto al seguito dei nostri tennisti negli tornei importanti, una specie di tutor dei campioni o campioncini che abbiamo. Grande carriera anche se non da fenomeno, ma quando uno riesce a spremere dal proprio bagaglio il massimo possibile, è solo meritevole di elogio e ringraziamenti. Arrivederci, Paolo.
BUONA VITA PAOLINO RE DEI COPPOLONI!!
Un patrimonio. Punto.
è stato di grande esempio.
Grande Paolino !
Dai , un’altro anno grande Paolo
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Ma non si sta esagerando un po? Trovo veramente eccessivo un articolo cosi smielato. Patrimonio dello sport, della storia dell’umanita’…maddai su 🙁 E’ uno che e’ riuscito a tirare su una buona carriera partendo da un talento di base molto modesto.
Ma addirittura gigante del tennis, patrimonio dello sport. Non condivido questo toni. Lo si ringrazia, ma finita li, come e meglio di lui ce ne sono stati tantissimi sul circuito.