On Running, “la scarpa” di Federer, sarà quotata a Wall Street. La società vale 6 miliardi di dollari
Roger Federer per i noti problemi al ginocchio ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo, ma in realtà, anche se in modo diverso, era “presente” con il team rossocrociato. La delegazione svizzera infatti ha sfilato nella cerimonia inaugurale con una linea di abbigliamento e scarpe della On Running, società fondata nel 2010 dall’ex atleta professionista Olivier Bernhard con gli amici David Allemann e Caspar Coppetti, e da qualche anno con un socio assai illustre, Mr. Federer appunto.
Tempo fa avevamo parlato dell’ingresso di Roger nel progetto imprenditoriale, di come abbia messo non solo la sua faccia per far decollare il brand a livello globale ma anche la propria esperienza di atleta, con la messa a punto di una linea di scarpe sportive ideali per la corsa, il tennis e la vita outdoor. Un endorsement finanziario e di immagine che ha letteralmente fatto decollare le vendite online di On Running dal 2020. Secondo la stampa di settore, la società di Roger ha registrato un aumento di oltre il 200% nelle vendite di scarpe online durante la pandemia, visto che moltissimi hanno riscoperto il running e la vita all’aria aperta nel verde. Inoltre la linea tennis di Roger – usata dal campione a Wimbledon 2021 – è andata sold out in pochi giorni. L’aumento delle vendite ha portato ad un valore economico pari a 294,5 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021, rispetto ai 159 dell’anno precedente. Il tutto in pandemia, con l’economia assai bloccata.
Non solo marketing: chi ha avuto il piacere di provarle (testimoniato anche dai test delle riviste di settore), descrive le scarpe On come dei piccoli gioielli, costose ma assolutamente innovative e funzionali, con un nuovo concetto di calzata basato su leggerezza, comodità e grande spinta grazie ad una suola rivoluzionaria che aiuta e sostiene il passo.
Il marchio è forte anche grazie ad un aumento cospicuo dei punti vendita fisici, oltre 6500 in 50 paesi. Un successo e crescita travolgente che ha spinto la società ad iniziare un percorso insieme a JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse per quotarsi in borsa a New York. Dopo alcuni mesi di lavoro, tutto sembra pronto per l’esordio nel maggior mercato azionario del mondo il prossimo autunno.
I numeri sono da capogiro per una vera e propria matricola: l’azienda sarebbe valutata intorno ai 6 miliardi di dollari, dunque più del doppio dei 2 miliardi dell’ultimo aumento di capitale condotto da fondi di venture capital, tra i quali campeggia Stripes. La presenza di Roger è stata decisiva a far spiccare il volo all’immagine ed alle vendite delle scarpe del brand svizzero, facendolo diventare un vero caso imprenditoriale. Una sorta di Re Mida il “vecchio” Roger, che così si è aperto una strada imprenditoriale di enorme successo per quel che sarà il “dopo” tennis, ormai non così lontano.
Tutto lascia pensare che Federer possa ripercorrere la strada di Michael Jordan con le sue mitiche “Air”, nate nel 1985 con il primo contratto del cestista con la casa dello “Swoosh”e diventate ben presto icona della scarpa sportiva (oltre e vera e propria miniera d’oro…).
Marco Mazzoni
TAG: Federer, Marco Mazzoni, On Running, Roger Federer, Scarpa Federer, tennis & business, tennis & finanza
Mi riferivo all’aumento di vendite di scarpe durante la pandemia…però è possibile che i travasi di bile aumentino anche del 2000%.
@ Lupen (#2909167)
Devono essere gli Stati a farlo, non i privati. Sarebbe troppo comodo affidare la soluzione, sia pure parziale, alla filantropia. Qui è una questione di responsabilità umana, ma soprattutto politica. Ma che ci sia sempre trambusto nel mondo fa comodo a tanti, dai produttori di armi a quelli che cercano nuovi mercati. Mai dimenticare che i talebani furono appoggiati, e molto, per contrastare Saddam Hussein, per poi diventare loro il problema. I soliti bei risultati della faciloneria di chi vuol essere arbitro incontrastato del mondo. Ci hanno provato in moltissimi, forse l’unico che ci sia riuscito è Alessandro Magno, se non altro perchè ha determinato un’affinità fra cultura occidentale e musulmana, più vicine l’una all’altra di quanto appaia di primo acchito. Purtroppo gli yankees non capiranno mai l’inutilità della guerra. Sono tanti gli artisti e scrittori statunitensi che ritengono essere tre i capisaldi della loro nazione: sesso, denaro, guerra.
@ Hector (#2909277)
2000%
Nn 200%
Vogliamo magari nominare un attimo anche la Roger Federer Foundation, nata già nel 2003 e cioè subito IMMEDIATAMENTE DOPO AVER VINTO IL SUO PRIMO SLAM A WIMBLEDON e che ha già messo oltre 50 milioni di dollari per sostenere migliaia di scuole per i bimbi d’Africa?
ah sì, ma cosa vuoi che sia…certo, per lui sono solo spiccioli…beh, intanto ce li ha messi
Federer pur di guadagnare soldi metterebbe all asta pure un suo occhio
No Rogerino è come Il maestro di Vigevano Te lo ricordi il film con Alberto Sordi Capolavoro assoluto
Considerando che Federer aveva investito 46 milioni di euro nel 2019 per una quota pari al 12,5% della società, oggi potenzialmente valutata 8 miliardi di dollari USA, questa notizia causerà ai suoi detrattori un aumento del 200% dei travasi di bile.
Campione ineguagliabile in campo e negli affari.
EsTICA**I no?!?!?
Ormai continua solo per i soldi
Se penso che qualche fenomeno in questo blog trova sbagliato dare certe cifre ai primi classificati di UsOpen !!!!
E’ proprio vero che le dita indicano la Luna e c’è sempre chi si concentra …..sul dito.
Complimenti, lei ha vinto il premio per il commento più stupido di sempre su livetennis.
Sono soddisfazioni!
Re Roger è come re Mida, tutto quello che tocca diventa oro !!!
ON fire!
Un italiano decide di portare qualche soldino in Svizzera Va in una banca di Lugano entra nell’ufficio preposto e il funzionario gli chiede quanto vuole depositare E lui con un filo di voce “5 milioni di euro” E il funzionario “Parli pure ad alta voce Non abbia timore Qui in Svizzera non è una vergogna essere poveri”
Basterebbe una cordata di 10 come lui per salvare gli Afgani !!!!
Beato lui , ogni alito che esce e’ un Van Gogh !!!!
Viva il denaro!