Respira, Camila, e continua a divertirti (di Marco Mazzoni)
Secondo set, 5 pari, 30 pari. Momento delicato, il classico punto che pesa un macigno, che può dare una svolta decisiva alla partita. La telecamera indugia sullo sguardo di Camila Giorgi, al servizio. Lancia alta la palla, impatta con uno swing vigoroso, ma non è in campo. Silenzio.
Qua scatta una piccola magia. Un dettaglio, un attimo, ma che segna tutta la differenza del mondo. Camila chiude per un attimo gli occhi, abbassando appena lo sguardo. Respira. Lascia scorrere un paio di secondi, immobile, un altro breve respiro. Lo sguardo è concentrato, buca letteralmente lo schermo della tv per intensità. Emana forza, presenza, non smarrimento e vuoto, quella furia mista a disperazione che troppe volte l’ha portata a sbagliare perché l’unica via contro la tensione era prenderla di petto a tutta, correre via più veloce della palla, senza compromessi.
Camila lancia alta la seconda palla, l’impatto è preciso, potente, con un discreto spin che la fa rotolare vorticosamente nell’aria. La traiettoria è perfetta, angolata, a pochi centimetri dall’angolo esterno. Pliskova si arrampica e colpisce, malamente, sorpresa dell’accuratezza e potenza della rivale.
Questa la cronaca di un semplice 15, durato pochi secondi. Assai poco nell’universo di una finale così importante, ma ieri decisivo perché nel nostro amato tennis i punti non sono tutti uguali e quello descritto pesava tonnellate. Camila vincerà quel game delicato, volerà avanti 6-5, in risposta per chiudere la partita. Con potenza e classe strapperà due match point, e il secondo le regalerà lacrime di gioia, per il suo più grande successo in carriera. Storico anche per il nostro tennis femminile, secondo WTA 1000 dopo Flavia Pennetta.
Dell’importanza della vittoria di Giorgi ne abbiamo già scritto ampiamente. Quel che verrà da domani sarà lei a scriverlo, torneo dopo torneo. La domanda che ogni appassionato si è fatto in questa settimana, ancor più da ieri sera, è scontata: durerà? Continuerà con queste prestazioni così convincenti e continue? Oppure è stato uno straordinario exploit? La risposta non c’è, probabilmente non la conosce nemmeno Camila. Che Giorgi avesse nel braccio un colpaccio del genere, una settimana magica, lo si pensava da tempo. Ma riavvolgendo il nastro della sua settimana, anzi dell’ultimo periodo, qualcosa possiamo rilevare.
Nell’ultimo periodo il suo gioco non è poi cambiato granché, a livello di fattori “grossi”. Corre e arriva sulla palla come poche altre, tira con una potenza e sfrontatezza spettacolari. Può fare il punto a chiunque, da qualsiasi posizione, in qualsiasi momento. Che Camila sia una delle più formidabili colpitrici del tour rosa non è una grande scoperta, lo sappiamo da anni.
Nel dettaglio vediamo però piccole grandi differenze. Salendo di livello, sono esattamente i dettagli che fanno la differenza tra il campione ed il grande giocatore, tra il vincente ed il perdente. Camila da tempo non è più soltanto una macchina spara palle infernale. Riesce a coprire di più la palla col diritto, tanto che le scappa di meno nello scambio (attenzione, non nell’affondo, nello scambio) grazia ad un lavoro certosino su apertura e chiusura, e col rovescio è assai più continua nel cercare di sfondare la rivale insistendo sullo stesso angolo, mentre in passato affrettava il cambio di diagonale finendo per perdere controllo per troppo rischio. Il servizio resta sempre un momento decisivo per qualsiasi tennista creativo, per chi prende molti rischi. Ancora arrivano doppi falli (anche ieri un paio brutti), ma complessivamente la gestione del colpo è migliorata in modo importante, e lei ne riceva punti decisivi.
Per quanto possa sembrare “difficile” per tutti coloro che sono rimasti anchilosati sulla “Giorgi prima maniera” e non guardano oltre le proprie convinzioni, Camila in campo ora pensa eccome, non tira tutto a tutta. Già da un bel po’. Ci sono sempre dei momenti in cui si lascia trascinare dalla foga, dal sentire nel braccio quella voglia di prendersi ogni punto con il suo punch micidiale, ma sono episodi più rari. E pure è assai migliorata nella gestione della tensione. Non dico perfetta, granitica, non lo sarà mai, ma più lucida e serena sì. L’ha detto chiaramente Tathiana Garbin, con lei alle Olimpiadi, da tempo Camila ha come scoperto un nuovo piacere di giocare a tennis, di affrontare la partita. È evidente che il suo approccio in campo è diverso. Migliorato, più stabile e produttivo, sono diventati rari i momenti in cui scappa dalle fortissime tensioni tirando a tutta. Quella Giorgi sembra davvero un lontano ricordo. Questa Giorgi è più consapevole, “centrata”. È molto probabile che anche il cambio di attrezzo – ben tarato dalle mani sapienti di Milo Merciai per trovare il miglior feeling all’impatto e incisività senza perdere in maneggevolezza – l’abbia aiutata.
Nonostante la grande vittoria, c’è chi continua a sputare sentenze velenose, affermando “beh, non c’era il padre con lei, chiaro che gioca meglio”. L’unico modo per avere una visione corretta di un soggetto o situazione è sempre guardare il tutto da diverse angolazioni. A questi arditi commentatori, chiedo: cosa sarebbe stata Camila senza il padre? Avrebbe quelle capacità motorie e tecniche? Avrebbe la stessa qualità negli appoggi e nella coordinazione che la rendono unica? Avrebbe quel senso dell’affondo e facilità nel produrre un tennis vincente, a tratti straripante? E poi, in campo ci va lei o il padre? Camila ha affermato nel dopo partita che si è sentita “centinaia di volte al giorno” col papà in questa settimana. È sempre il tennista che gioca, che fa la differenza, che prende le scelte. Il tennis è e resterà sempre uno sport di destrezza e situazione, dove l’animo umano deve incrociare qualità tecniche e fisiche per eccellere, sostenendo qualità e trasformando la tensione nella benzina per correre. E questa settimana Camila ha sprintato velocissima, più di tutte le altre. In questo momento splendido, è decisivo anche il suo ottimo stato di forma atletica. Il suo è un tennis energetico, necessita di tanta forza e salute, quella che spesso le è mancata in più fasi della sua carriera. Questa estate Camila sta bene, e si vede.
Respira Camila. Goditi tutto. Continua a respirare, amando ogni giorno di più quel che fai.
Marco Mazzoni
TAG: Camila Giorgi, Giorgi, Marco Mazzoni, WTA Montreal 2021
Sei un grande
Mi fai venire in mente Verdone quando in un film si vantava di conoscere Lucio Dalla.
…anche perchè se scrivi di lei in un sito che si chiama LiveTennis di Giorgia la cantante non frega nulla a nessuno… e io non ti verrei certo a contestare sulla pagina di Rolling Stones anche se tu dicessi che con Giorgia ci vai a Letto….ma è così difficile da capire?????
…e tu perchè vieni a scrivere su un post che parla esclusivamente di Camila e che non è neppure più in Testata???? dillo che ti piace anche a te…o volevi chiamarti Camomilla e hai sbagliato a digirare il Nick????
Mamma mia che pizza…passano gli anni e sempre in adorazione di sta Camilla….