Naomi Osaka e Jannik Sinner, il valore delle scelte
Qualche giorno fa, forse condizionato dal gran parlare che si è fatto di Naomi Osaka in questo periodo, ho deciso di guardare la miniserie documentaria che ripercorre alcuni eventi della vita e della carriera della tennista nipponica, e con un po’ di sorpresa, mi sono ritrovato a riflettere sui parallelismi che potrebbero riguardare, con le dovute differenze, la storia del nostro Jannik.
Questa breve docu-serie si sofferma sugli avvenimenti che si svolsero in un arco temporale che va dal primo al secondo US Open vinto dalla Osaka tra il 2018 e il 2020. Un lasso di tempo apparentemente breve, ma che racchiude in sé episodi che segneranno una svolta fondamentale nella vita della tennista, marcandone il passaggio dalla giovinezza all’età adulta.
E in questa trasformazione, due eventi in particolare smuoveranno l’animo della giapponese, portandola da una situazione di crisi di risultati, alla vittoria del secondo major americano (contiene spoiler). Il primo è la morte di Kobe Bryant, che conobbe personalmente, e che rappresentò per lei un modello al quale ispirarsi oltre che un ottimo mentore; il secondo è la protesta del movimento black lives matter in seguito alla morte di George Floyd. Questi due avvenimenti influenzeranno enormemente l’approccio al tennis della Osaka. Prima ci sarà il crollo emotivo, caratterizzato dalla sonora sconfitta in Davis e dall’eliminazione agli US Open del 2019. Poi arriverà la rinascita, e la tennista, prima incapace di prendere decisioni, che lasciava agli altri le scelte importanti della propria vita, spettatrice di se stessa, deciderà con coraggio di dare un senso più profondo al proprio tennis. In questo passaggio, la vittoria di un Major non avrà soltanto una valenza sportiva, ma acquisirà ulteriore importanza poiché veicolerà un messaggio ancora più grande, che per lei assumerà grande rilevanza e di cui si farà portavoce all’Interno del circuito tennistico femminile: Black lives matter. Per questo motivo, nei 7 match che la porteranno alla vittoria dell’us open 2020, deciderà di indossare, per ogni incontro, una mascherina col nome della persona uccisa dalla polizia. Ma dentro questo piccolo grande atto, si nasconderà un aspetto ancora più cruciale, e cioè la presa di coscienza che anche lei ha potere sulla sua vita, che può assumersi la responsabilità delle sue decisioni, e che potrà decidere da sé quali saranno le sue priorità. E così il tennis assumerà un valore più alto, ancorato alla propria vita e non alla vita degli altri, portando la motivazione al di là dalla mera prestazione sportiva. È la Osaka che diventa adulta.
Quando facciamo il tifo per un tennista o una tennista che ci sta a cuore, soprattutto se giovane, forse tendiamo a dimenticare troppo facilmente che il percorso di maturazione di questi ragazzi e queste ragazze non segue i ritmi e le tappe che hanno scandito la vita di tutti noi. Può accadere che ci sia una particolare attenzione sulla prestazione da parte del loro entourage, e una minore sensibilità verso gli aspetti dello sviluppo più lontani dal campo da gioco. Hanno l’agenda fitta di impegni, ma quando arrivano i momenti di solitudine, in cui emergono le paure e le fragilità, difficilmente hanno il tempo per affinare gli strumenti utili per codificarli. E può capitare che l’ambiente circostante possa minimizzare queste insicurezze, perché potrebbe risultare troppo spaventoso pensare che tutta la “macchina” che gravita intorno al tennista sulla cresta dell’onda possa improvvisamente fermarsi. Sinner durante la pandemia ci ha fatto vedere una parte di lui più intima, mettendo su un piccolo progetto in cui svolgeva una serie di interviste con altri coetanei e con cui si interrogava sull’importanza della salute mentale nei giovani. È sicuramente un progetto a cui tiene, un progetto che mostra le tracce di un adulto in divenire, la ricerca di valori che vanno oltre il tennis, e che possono esprimersi con esso.
E chissà se la scelta di non partecipare all’Olimpiade, giusta o sbagliata che sia, al di là della reale motivazione, non possa rappresentare a posteriori un altro passo verso l’adulto che sarà e lo sportivo che ne deriverà.
E magari, con questa nuova consapevolezza, anche il nostro modo di valutare le sue scelte si farà meno giudicante e maggiormente empatico, tenendo in considerazione che la vita non è una linea retta nemmeno per chi, visto da lontano, ci sembra meno umano di noi.
Dott. Marco Caocci
Psicologo
TAG: tennis e psiche
@ robdes12 (#2895471)
Dopo aver partecipato, ha postato il video su Instagram (ed è mostrato anche nel documentario di Netflix). Quindi ha davvero rischiato la sua incolumità fisica (ha partecipato da semplice cittadina, senza guardie del corpo)… se lo abbia fatto solo per avere qualche “like” in più o perché creda davvero che in America ci sia un problema di razzismo, lo lascio decidere a voi.
@ Marcello (#2896119)
Sono perfettamente d accordo con te, basta
Che la scelta è stata sbagliata lo stabilite tu e Panatta?
Se fossi un genitore di una persona uccisa e vedessi il nome di mio figlio sulla mascheria di una multimilionaria in cerca di consenso e visibilità mediatica, mi affiderei a un buon avvocato per strapparle via di dosso il sorriso una volta per tutte.
Le fragilità fanno parte un po’ di tutto e di tutti, ovviamente per un giovane campione come jannik le pressioni non mancano, essendo altissime le aspettative. Ma il parallelismo con la Osaka mi convince relativamente. Sono due storie , due culture, molto diverse ,quella giapponese è una cultura ipercompetitiva e la storia di questa grandissima campionessa e condizionata anche da essere una giapponese, diciamo fino ad un certo punto, purtroppo. Per jannik invece ragazzo semplice e forte come le montagne da cui proviene, io penso che si sia semplicemente trattato di una scelta non necessariamente tutta sua, ma guidata. Probabilmente giusta da un punto di vista tennistico, molto meno da un un’altro mediatico, per tempi e modi. Comunque le vittorie cancellano tutto e penso che lui e il suo team lo hanno già fatto. Anche i tifosi come me pian piano lo faranno, specialmente se porterà la sua forza tennistica davis
“Un campione ha paura di perdere. Tutti gli altri hanno paura di vincere.”(Billie ]ean King).
“Cos’è la sconfitta ? Nient’altro che educazione, il primo passo verso qualcosa di meglio” Chi ha paura di essere battuto sia certo della sconfitta.(Wendell Phillips.
Queen’s club: 1° turno: Jack Draper- Jannik Sinner 7/6 – 7/6.
Wimbeldon: 1° turno: Marton Fucsovic – Jannik Sinner: 7/5-6/3-5/7-6/3
Non può semplicemente essere che che Jannik Sinner (16 agosto 2001 = 19 anni) abbia deciso di non andare a Tokyo perchè, dopo due sconfitte al 1°turno ha avuto paura?
Nemmeno io.
A questo punto la curiosità che sorge spontanea è: con quale criterio sceglierà di volta in volta la persona?
A caso o esclusivamente fra quelle di carnagione scura?
Boh…che menino di brutto con la racchetta, che pensino a moltiplicarsi e… chissenefrega delle loro paturnie!
Ne ho abbastanza di Panatta, Barazzutti e Pietrangeli, sempre col sopracciglio alzato a criticare il Sinner o il Berrettini di turno, come apprezzo la capacità e la saggezza dei giocatori di lasciarli dire e non entrare in polemiche infinite.
Credo sia inconfutabile che ogni giocatore debba gestire la propria carriera come meglio crede.
Sai qual’è il tuo problema … che non ti diverti … ‘chè ti diverti a fa’ sti posts tutto il giorno ? … quanti ne hai fatti oggi ? e quanti te ne mancano ? … vedi pensate solo a portare a casa il risultato, avete perso il senso dei forum … i bei forum … begli interventi … bei punti.
Invece di servire i vostri “pensieri” a 220 all’ora fate uno slice a uscire e andate a fà ‘na bella volèe …
pof pof pof pof pof … capito ? … non potete capì !!!
Che c’entra sinner con quella frenognona nippo americana..mah
Osaka ha commesso un grande errore al Roland Garros, ha PRETESO che il sistema cambiasse secondo il proprio volere, nel caso di specie che la esentasse dalle interviste post partita.
Se avesse avuto un problena, avrebbe dovuto chiedere discretamente al direttore del torneo – una volta dichiarato il suo malessere – se in via eccezionale si poteva fare un’eccezione per la sua situazione.
E invece si è scagliata conteo tutti in maniera pubblica e plateale ergendosi a eroina di non si sa quale diritto. È questo che – considerando che l’opinione pubblica come sempre si divide – l’ha resa invisa a gran parte dei tifosi di tennis.
È giovane, una ragazzina che si è trovata addosso di colpo una popolarità difficile da gestire, ha diritto a una seconda possibilità augurandole con il tempo di maturare e capire come ci si comporta, canalizzando la sua influenza in modo migliore: ne ha tutto il tempo.
@ sander (#2895542)
Augurando il meglio ai nostri piano però: Adriano è stato quello che nel ’76 ha vinto RG, Roma e Davis e l’unico ad aver battuto su terra Borg. Tutto può succedere ma al momento quello fu un anno incredibile del nostro. Aggiungo che lui e Barazza,ct di Davis e del movimento difficilmente avrebbero potuto sostenere il contrario su Sinner e le Olimpiadi. È come se Bernd Schuster dichiarasse che la convocazione per la Nazionale va sempre onorata, lui che non ci andava mai. Poi sui toni usati si può discutere.
le tue sono malizie da chat…..panatta ad esempio ha in qualche modo giustificato Berettini.Io credo che ne panata ne barazzuti abbiano bisogno di questi giochetti che servono piu ai tifosi per trovare giustificazioni…..spesso ingiustificabili….poi ripeto….per me sinner ha fatto una cavolata ma forse non è nemmeno colpa sua…..e comunque non è una catastrofe!
Non so come facciano due psicologi incontrandosi sulla Via Sacra a non scoppiare a ridere.
Panatta non avrebbe dovuto dire quello che ha detto in tv su Rai due in un programma in prima serata. Noi su livetennis possiamo permetterci di fare qualche riflessione in più, Panatta no, perché le sue parole hanno un’altra eco. In sostanza per quello che ne sa Panatta, Sinner potrebbe aver avuto 1000 problemi anche personali che lo hanno portato a fare quella scelta. Un retropensiero però lo faccio anch’io… Non è che c’è una parte del Panattone che vuol fare vedere che “io ho il cuore italiano, io Davis, io Olimpiadi, Sinner no, lui è più brutto di me… Panattone, per 45 anni sei stato il più forte tennista italiano, ora stai vedendo due italiani che potenzialmente ti possono scavalcare, vedi di lasciarli in pace e non fare danni… Stesso discorso vale per Barazzutti, l’impiegatizio federale che inacidito dal fatto che non potrà godersi questa nazionale per la Davis ha cominciato a sproluquiare senza freni,lui che ha sempre parlato con il freno a mano tirato… ci vuole più garbo e serietà, anche a settant’anni.
@ Voglio uno slam (#2895437)
Che .—
Addirittura..Eh.mamma mia..
Le prossime olimpiadi sono sulla terra… Direi che ci rivediamo a Los Angeles 2028… La prima e ultima occasione direi visto che quelle dopo del 2032 saranno a Sydney, nel bel mezzo dei tornei americani
@ mortovivente (#2895462)
In incognito? E allora come l’avrebbero riconosciuta e come si sarebbe poi saputo? L’ha comunicato ai giornali il suo ufficio stampa? Grazie, ma io mi ricordo tutto quello che accadeva negli anni 60-70, credimi, molte star sono finite in prigione, e pure più di una volta. E non è che la polizia in quel periodo usasse i modi gentili per disperdere o contenere le proteste. Conosci la vicenda di una certa Giorgiana Masi, a cui è stata intitolata una via a Roma? Vuoi un consiglio, l’iconolatria lasciala ai fedeli integralisti. Dimenticavo un paragone. Alla Giorgi è morta una sorella maggiore per incidente. Ne ha mai fatto parola lei? Lo ha detto una volta suo padre che dopo la vicenda pensava di abbandonare il tennis, ed era appena agli inizi da pro. Si è poi mai lamentata di tutto il vetriolo che le è stato versato addosso? No, solo una volta si è mostrata risentita per quanto scritto sul padre, non su se stessa. Tu l’hai mai difesa (magari lo hai fatto) o lo hanno fatto gli psicologi, parlando di insicurezza post-traumatica, complesso di Ifigenia o simili? Solo le superstar piangono e hanno diritto di farlo? Le attenuanti valgono o per tutte o per nessuna, a prescindere dal palmares di un’atleta, altrimenti è settarismo, a casa mia.
Il parallelo con Sinner è completamene campato per aria… chi dice che Sinner non può decidere / parlare con gli allenatori.
Ovvio che parlano e decidono insieme; se non sei convinto se non hai fiducia in quello che fai non migliori… Sinner sta migliorando.
Non ha senso , con il tennis attuale che NON è ancora da “top20” azzardare paragoni con VINCITRICI DI SLAM !
Se Sinner arriverà a stare nei “20” sarà già tanttissimo issimo… nessuno può immaginare prevedere (su che basi ?) che mai sarà uno “stabile” top 20 o invece, come Cecchianto, o, peggio ancora, come Camila Giorgi una “toccata e fuga”.
Il fatto che sia molto tranquillo e che sia pressoché tutto manifestamente sbagliato e falso quanto nell’ articolo sopra riguardo Sinner (semplicemente insulso un parallelo con la Osaka) può indurre un po’ di ottimismo
@ robdes12 (#2895390)
Guarda che la Osaka non si è limitata ad indossare una mascherina prima degli incontri, ma ha partecipato in incognito ad una marcia di protesta a Los Angeles contro la morte di George Floyd, mettendo teoricamente a repentaglio la sua incolumità fisica. Mi chiedo quanti altri tennisti abbiano fatto una cosa del genere in vita loro.
come ha detto ieri sera in tv Panatta….un qualsiasi sportivo a 19 anni alle olimpiadi dovrebbe andarci anche a piedi (col consenso della Simeoni)…..poi rimane solo una scelta sbagliata e nessuna condanna a vita……quella della Ozaki e tutta un’altra storia…..
Il politicamente corretto che si erge a paladino degli indifesi col portafoglio colmo di euro e like é presente anche e soprattutto nel mondo della musica, Fate le vostre canzoncine tanto di quelle ce ne restano mille, e risparmiateci le paternali di cui si può fare volentieri a meno. Tanto per quelle bastano e avanzano i politici.
Credo che ci siano livelli diversi di sensibilità e di maturazione in ogni giovane, la Osaka é una ragazza decisamente più consapevole e matura di Jannik, ma ha anche grosse fragilità, forse in qualche modo Jannik in questi mesi ha perso l’ innocenza, si è accorto di essere diventato un personaggio pubblico con tutte le pressioni che ne conseguono, spero che riesca a considerare ancora il tennis un grande gioco e non solo un lavoro.Affermare che chi fa sport debba restare lontano dalla società é una cosa assurda,bene ha fatto la Osaka a schierarsi contro Trump ( ma in realtà quale persona sana di mente può schierarsi per Trump?) E per il movimento BLM, ma devono essere scelte ponderate e consapevoli anche delle inevitabili critiche e antipatie dei razzisti mascherati da libertari e gli odiatori professionali.Spero che i nostri ragazzi imparino a non essere solo dei robottini che giocano a tennis, ma conservino sempre la spensieratezza del bambino che vuole giocare.
@ Bettyboom (#2895279)
Giudicare e condannare non sono sinonimi. Un giudizio implica una valutazione, e quindi uno sguardo attento e ravvicinato a ciò su cui si ritiene di dover formulare un parere. Il motto del vivi e lascia vivere è servito, nelle decadi passate, unicamente per sostenere una neutralità da ignavi danteschi che, sotto sotto, è indifferenza e immobilismo spacciati per prodigalità. Un’elegante impresa tatuata sull’assenza di impegno di tanti qualunquisti.
E metteresi una mascherina con un nome oppure inginocchiarsi è equiparato alle lotte per l’eguaglianza “razziale”, in cui chi partecipa rischia cariche, fucilate da qualche delirante neo-ariano, arresti e pestaggi? Io per la verità trovo addirittura offensivo che il nome di un morto venga sbattuto in faccia alle telecamere di mezzo mondo scritto…su una mascherina. A parte che potrebbe, da chi non conoscesse la storia, pensarla come una presa di posizione sul covid. Adesso vogliamo far passare la signorina come una novella Jane Fonda o Joan Baez, o Susan Sontag o, ancora Angela Davis? Io ricordo che in appoggio al Black Lives matter prima dichiarò di non giocare, poi, dopo aver ottenuto dalla wta una sospensione dei giochi per un giorno, si “fece” convincere a tornare sorridente in campo due giorni dopo, spiegando il tutto in modo molto spurio. Sinceramente non trovo nessun parallelo fra Jannick e lei, mi sembrano orientati in direzioni molto diverse. La seconda sbatte tutto in prima pagina, il primo è molto riservato. Poteva addurre motivi psicologici anche lui per saltare le olimpiadi, invece ha detto subito il vero motivo, che si prestava a critiche sicure: – Devo migliorare alcune cose in questa fase di calo del mio tennis.- Per Osaka il problema è stato spostato sull’esterno (lotte razziali, assalto mediatico, ambiente schiacciante); per Sinner all’interno del suo essere atleta. Ho bisogno di allenarmi per la progressione della mia carriera, voglio farlo il prima possibile, penso a me prima per far si che poi, in seguito, possa meglio garantire la soddisfazione altrui. Certo che dalla militanza etnica alle bambole, elettronica e stampa tennistica il salto è davvero rilevante, tale che fa sembrare le campagne sociali e tennistiche strumenti per far risaltare le campagne a carattere puramente economico, e quindi a favore di quel sistema che chi scrive i suoi comunicati tende a stigmatizzare. Mi sembra una variante di quelle campagne turistiche che enfatizzano le spiagge incontaminate, senza dar conto che, se frequentate dai turisti, sarebbero ipso facto contaminate. Boh; come ha scritto Shakespeare, in tempo di grascia la virtù deve inchinarsi dinanzi al vizio.
Per aggiungere un contributo al messaggio precedente direi che i parallelismi tra questi 2 atleti sono una forzatura.
Sia perché le scelte operate da Sinner sindacabili o meno sono tutte di carattere tennistico-sportivo, mentre quelle di Osaka sono pressoché tutte extra sportive.
Ma anche perché da una parte si parla di un ragazzo appena sbocciato nel circuito professionistico che fino a qualche anno fa disputava gli ITF ed era uno sconosciuto e ad oggi sta avendo i suoi migliori risultati.
Mentre la Osaka è una tennista affermata che sta avendo un calo importante di risultati dopo il grande successo.
Poi vorrei ricordare a tutti che il pianeta terra riserva gioie e dolori, lutti e matrimoni, figli e pianti e ad ognuno di noi toccano questi eventi, non ho mai amato chi vuol fare vittimismo o veicolare il sentirsi “diverso” per ciò che succede a noi umani.
È la vita.
Il resto sono sue cose personali e possono piacere o meno, ci si può chiedere o meno che siano vere ma credo dipenda più dalla simpatia che ti inculca che altro.
Io ho altri esempi nella vita ed amo più l’eleganza silenziosa di Sinner , ma sono gusti.
le uniche opinioni che mi interessano, sono le opinioni di chi ha gli strumenti per non dire la prima cosa che gli viene in mente.
su sinner, i commenti interessanti sono quelli che capiscono di tennis pro. qui dentro a commentare ci contiamo sulle dita di una mano.
Non gufare la Osaka dovrebbe essere reato. La donna più detestabile nella storia dello sport
le ultime 2 righe che hai scritto le sottoscrivo in toto.
ma non è coerente con quello che precedentemente scrivi, cioè che siano semplici frustrati, disadattati, ecc. (sui social genericamente etichettati troll o hater) magari fosse una valvola di sfogo per tali soggetti e nulla di più.
in realtà essi sono coordinati a monte con finalità ben precise: business is business e il marcio non ha mai fine.
comunque W Osaka: ce ne vorrebbero di persone come lei che (nel suo caso forti della loro notorietà) si impegnano e si battono per valori umanitari non certo per soldi o per il loro piacere.
Ottima disamina sull’evoluzione di Naomi e sul suo diventare adulta.
Ha fatto delle scelte , a prescindere dal fatto che altri le possano ritenere giuste o sbagliate, le sta portando avanti e se ne assume le responsabilita’.
Sinner.. al momento è un ragazzino che gioca un ottimo tennis ma non fa nessunissima scelta. Chi è nell’ambiente conosce perfettamente chi fa le scelte e cosa dice il contratto che hai firmato. Punto
Quando parla al momento si denotano 2 priorita’…
1) dire banalita’
2) non dimenticare mai la priorita’ n. 1
Tutto evolve per fortuna e un giorno tocchera’ anche a Sinner ma ad oggi cercare anche solo di avvicinarlo alle scelte di carattere o alle prese di posizione che sono state fatte in prima persona da altri atleti lo metterebbe in una posizione di imbarazzo e difficolta’ che non si merita vista la giovane eta’
Infine non bisogna dimenticare che il percorso di Sinner (ma questo vale anche per la maggiorparte degli altri tennisti) è un percorso “ignorante” nel senso che prevede di lasciare indietro studio e cultura per dedicarsi a correre dietro ad una pallina gialla senza tanti perchè, tanto per capirsi “Ho una racchetta, c’è una palla e io cerco di colpirla. Insomma, non ci sono chissà quali segreti“ Cit.
Fa un po cadere le braccia ma è cosi’
Penso che a tutti sia chiaro che non sono e non potranno mai essere maestri di pensiero..
Saluti
Sono d’accordo con voi .. anche a me non piace, e rimango molto diffidente
Mi trovo perfettamente d’accordo su quanto dici a proposito di certi sport che non dovrebbero far parte dei giochi olimpici. Quando De Coubrten disse “nonimporta vincere
ma partecipare” non si riferiva certamente a sportivi che guadagnano milioni ma ai dilettanti. Il numero uno al mondo dichiarò che essendo a porta chiusa non sarebbe andato alle olimpiadi. Poi, visto che circa il cinquanta per cento dei primi 30 al mondo non partecipavano ha cambiato idea certo di vincere, sappiamo come è andata,una bella lezione.
@ DTER68 (#2895214)
Vorrei poterti mettere 10 like, ma non posso mettertene nemmeno uno.
Sono tre settimane che non entro nel sito, che invece frequentavo quotidianamente, anche se con sempre minor entusiasmo da qualche mese a questa parte. Subodorato e lette le prime avvisaglie di quanto sarebbe successo con Jannik, me ne sono tenuto lontanissimo.
L’articolo molto interessante. Complimenti.
A me sembra solo molto ipocrita e opportunista ( la giapponese).
@ jonatha (#2895229)
Su quali basi poteva lottà pe l’oro se a tuo parere ha vinto un torneo di scarponi?
Quando a Chicago il sindaco su pressione di BLM decise di rimuovere la statua di Cristoforo Colombo gli italo-americani ovviamente protestarono I dirigenti di BLM gli invitarono a sostituire la statua di Colombo con quella di Al Capone Evidentemente per loro gli italiani sono tutti mafiosi Il classico razzismo degli antirazzisti Tanto per dire!!!
@ omerjno (#2895252)
Il rugby non è sport olimpico se non erro dal 1924,lo è quello a sette. Credo che la presenza ad esempio degli All Blacks sarebbe tutto fuorché una buffonata ma occorrerebbero rose di 50 atleti visti i tempi di recupero necessari. Il board rugbistico è sempre stato borderline per tradizione, non esiste ad esempio un campionato europeo ed i Mondiali hanno avuto luogo solo nel 1987.
Non è proprio così. Quando parla di politica un utente di livetennis chissenefrega. Ma se si mette in mezzo la signora Osaka farà notizia, e quindi non si deve lamentare se ai tornei ci saranno giornalisti più o meno fastidiosi che le faranno domande anche non tennistiche.
Quoto.
“La vita non è una linea retta”.
Articolo molto interessante.
Grazie per l’articolo. Molto bello. La verità è che bisognerebbe ogni tanto imparare a tacere e a non giudicare.
Infatti Berrettini al Queens ha battuto grandi nomi…, la vittoria è vittoria: in questo torneo c’erano Nadal, De Minaur, Aliassime, etc., se hanno perso vuol dire che chi li ha battuti è stato più bravo, quindi Sinner ha semplicemente sconfitto i giocatori più in forma..
Poi se volevi intendere che mancavano molti giocatori importanti ti dò ragione…
Premetto che il mio commento non è di tennis, ma voglio solo dire che sono abbastanza d’accordo con la prima parte, se penso ai vari rapper e cantanti che fanno canzoni di accusa alla società che li rende ricchi.
Quoto in toto
@ jonatha (#2895229)
Colpa sua se Nadal e Company sono stati eliminati?
Per me è incredibile non fare le Olimpiadi a 32 anni, non a 19. A 19 anni uno come Sinner sa che potrà giocarle in altre condizioni e senza restrizioni. Uno di 32 anni rifiuta a quelle che saranno probabilmente le ultime Olimpiadi della sua carriera
@ David (#2895256)
Le prossime saranno tra TRE anni a Parigi…Sinner avrà ancora 22 anni…max 23 fatti in quei giorni. Potrebbe partecipare ancora ad almeno tre olimpiadi…
E’ incredibile non fare le olimpiadi a 19 anni…capirei se le olimpiadi le facessero tutti gli anni ma una settimana ogni 4 anni…i miglioramenti li puo’ fare quando vuole…la sua carriera e’ appena iniziata…
“Nei 7 match che la porteranno alla vittoria dell’us open 2020, deciderà di indossare, per ogni incontro, una mascherina col nome della persona uccisa dalla polizia”.
Non lo sapevo. Viviamo in un’epoca di ipocrisie plateali, che elogiamo pure. Osaka, peggiore personaggio che si potesse costruire: una macchina produci denaro ammantata di socialità corretta. Bah.
Perché continuare a scrivere sulla furbetta nipoamericana.
Ha sempre vissuto negli States e per convenienza ha scelto il Giappone.
Presenta i suoi libri a dritta e a manca. La stessa cosa per la sua bambolina. Poi per 4 domande ( sono sempre le stesse) fa come i bambini che non vogliono la minestra. Dovrebbe ricordarsi che se guadagna 55 milioni ogni anno lo deve al tennis e ai giornalisti che l’hanno divinizzata.Poi con sta storia delle olimpiadi, avete stufato. Il tennis il calcio il rugby sono una buffonata nel contesto olimpico.
Clicca qui per visualizzarlo.
poteva lotta per l’oro tranquillamente….per me una scelta folle, fose dettata dai soldi….ha vinto un 500 benissimo per lui, il giocatore col ranking migliore battuto era il 34…a parte McDonald in stato di grazia e korda i resto sembravano giocatori da basso 125. in ripresa come gioco ma va rivisto con avversari veri. steve jonson ai quarti in un 500 non ricapita più.
I tennisti sono persone come tutti, non è politica è vita, se uno gicoa in uno sport automaticamente la sua vita deve essere solo quello e tutto il resto non lo riguarda?
Non siamo nell’antica Roma dove al Colosseo “giocavano” gli schiavi, la Osaka può parlare di “politica” tanto quanto te
Tutto giusto il problema è che come in questo Forum ormai moltissimi utenti intervenendo sui vari argomenti che propone il sito, non stiano veramente commentando quello ma in realtà tendano produrre una proiezione se stessi scaricati da ogni responsabilità che nel rapporto diretto sarebbero obbligati a prendersi. Emergono frustrazioni, delusioni personali, spirito di rivalsa da realtà che, evidentemente, non li soddisfano né realizzano a pieno. Non si spiegherebbero altrimenti certi post deliranti, offensivi e totalmente irrispettosi degli atleti, i quali non penso leggano i commenti, ma che fanno emergere un numero di disadattati funzionali preoccupante.
Personalmente, lo ripeterò fino alla nausea, ho trovato la campagna denigratoria, perchè di questo si tratta, verso Sinner un fenomeno fra l’inquietante e l’allarmante.
No per favore, è svilente con Sinner il confronto qualunque esso sia,con tutto rispetto per Osaka.
non credo che la scelta di non partecipare all’Olimpiade rappresenti, a posteriori, un passo verso il divenire adulto o uno sportivo migliore, anzi.
tutte le ragioni del mondo per la sua scelta, per carità.
A me chi fa politica a tutti i costi e si erge a paladino col portafoglio stracolmo non piace…idem inginocchiamenti ecc ecc…lo trovo ipocrita…sport deve essere solo sport e basta!
Analisi molto interessante.