Nadal: “Noi sportivi siamo sotto pressione, ma siamo anche super fortunati”
Rafael Nadal è davvero l’uomo della settimana, attesissimo il suo rientro all’ATP 500 di Washington, dove spera di riprendere il miglior ritmo in vista di US Open. L’iberico ha rilasciato una intervista a Norah O’Donnell di CBS News, in cui parla del suo momento e del tema “caldo” di questa estate, la pressione sugli sportivi e la salute mentale. Ecco alcuni estratti del pensiero di Nadal.
“Non mi sento affatto al 100%, devo ancora lavorare molto. Ho avuto dei problemi fisici, sono stato lontano dalle gare per diverse settimane. È stato brutto rinunciare a Wimbledon e alle Olimpiadi, ma ho dovuto farlo. Spero di essere in buona forma per l’inizio del torneo”.
La corsa al record di più Slam vinti è sempre in prima pagina… “Onestamente, è importante come lo è sempre stato. Il fatto che Novak ne abbia 20, Roger ne abbia 20, io anche io sia a 20 non aumenta la motivazione per me, o la pressione. Il mio approccio non cambierà. Rimango sempre lo stesso, continuo a fare a modo mio. Se Novak o Roger giocano in un Major e vincono, ok, ben fatto per loro. Non sarò frustrato per questo. So di aver ottenuto qualcosa che potevo nemmeno immaginare nei miei sogni, e continuerò a lottare, continuerò a dare del mio meglio”.
Ricordano a Rafa che Washington sarà il primo torneo con lo stadio pieno dall’avvento della pandemia. “Penso che lo sport, in generale, abbia bisogno della gente. Credo che sia più difficile per i giocatori più anziani rispetto a quelli più giovani perché i giocatori più giovani hanno l’energia per tutto, a noi “vecchi” il pubblico ci stimola di più. Credo che tutti dovrebbero essere preoccupati per il coronavirus. Molte persone soffrono, molte persone muoiono”.
Ecco la domanda sul tema pressione sopportata dagli atleti. La risposta di Rafa è ferma, e saggia: “Ognuno affronta i problemi in modo diverso. Siamo sotto pressione perché la competizione ti fa sentire più stressato, abbiamo gli occhi del mondo addosso. Ma, allo stesso tempo, siamo persone super fortunate perché siamo in grado di lavorare su uno dei nostri hobby, la passione che ci ha spinto a dare tutto in allenamento per arrivare in alto. La cosa più importante in questa vita, secondo me, è essere felici, più di ogni altra cosa. Poter giocare per vincere i più grandi tornei è straordinario, devi accettare la pressione. A volte ti senti un po’ ansioso, è normale che accada. Nel 2015 per esempio, non uno dei migliori anni per me, la sentivo molto. Un approccio è fermarsi per un po’ e cercare di riprendersi. Un altro approccio è continuare a provare e accettare di avere questo problema. Accetti che non vincerai. Il mio approccio è stato quello di andare avanti e superare lentamente quella situazione. Così ho fatto nel 2015, e dopo otto mesi ho iniziato a sentirmi molto meglio”.
Rafa debutterà questa notte (1.00) contro Jack Sock sul cemento della capitale USA.
Marco Mazzoni
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Dillo alla Osaka, alla Puig e alle loro amiche
Ho detto qualcosa del nadal in campo? Non mi pare. Ho criticato il nadal fuori dal campo, con le sue dichiarazioni sempre fastidiosamente politically correct. Mi sembrava di aver scritto in italiano corretto sinceramente quindi non capisco la tua risposta.
@ Gianluca (#2890699)
Nn è detto che ne vincerà ancora il tuo idolo intanto
Parole sagge.
Utile vedere anche il double standard:per aver detto le stesse cose Djokovic é stato attaccato dagli stessi media che ora celebrano la saggezza di Nadal
Ti piace farti notare al pari del tuo idolo? Fortunatamente la maggior parte delle persone apprezza il comportamento di persone come Rafa, il più grande e onesto agonista mai visto su un campo da tennis. Riuscire a mostrare serenità nei momenti di difficoltà è molto più difficile che lanciare racchette e palline…
E vai col veleno
Grandissimo giocatore e persona eccezionale, grande esempio di equilibrio e sportività non certo paragonabile a chi spacca racchette o le tira in tribuna.
Finalmente un po’ di saggezza, immagino dovuta all’età, oltre che ai risultati raggiunti, da parte di uno sportivo. Negli ultimi due mesi pare che essere campioni sia equivalente ad un martirio. In fondo diventare professionisti nello sport è una scelta, non un obbligo. Pare come la reazione a catena del me too, prima tutti silenti, ora è tutto uno sbandierare disagio, crisi di identità, difficoltà di accettazione, malessere interiore. Esattamente come ha suggerito Nadal, pur rispettando il fatto che alcuni campioni o giù di li avvertono il male di vivere, tuttavia hanno quanto meno un riscontro economico e pubblico che tenta di compensare tutto lo stress. La maggior parte dei poveri cristi del mondo che patiscono il dolore psichico purtroppo non hanno molto oltre se stessi per sostenersi. E non penso che il loro problema sia la cattiveria delle interviste, ma qualcosa di più difficile da eradicare. E poi la bella favola dello sport maestro di vita, facitore di tempra e maturazione dov’è andata a finire? Improvvisamente esce fuori che è invece una pratica depressiva e invalidante? Se lo sport fa male all’animo, la soluzione è semplice: non praticarlo. Se poi il problema è la pressione, ok, allora via i giornali, via i blog, via gli sponsor, via le manifestazioni di promozione. Ovvero via anche i soldi. Osaka e co. accetterebbero la seconda soluzione?
Ormai si e rassegnato che nole lo staccherà di 4 5 slam
@ TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (#2890582)
Meglio dire una cosa che per te è banale, che fare il bullo che lancia e spacca le racchette
Sul versante ansia Rafa ne sa qualcosa, ogni volta che serve mi prendo un ansiolitico
Appunto! Almeno questo riconosce di essere un privilegiato.
sicuramente meglio che lavorare e andare in pensione a 67 anni va!
Non dimentichiamo che c’è gente che si ritira a 30 anni e parla come se fosse finita una tortura.
c’è un dirigibile marrone senza eliche e timone dentro me
Ma questa non è una banalità.
Grandissimo campione dentro e fuori dal campo. Nel corpo e nella testa. Un esempio per tutti i giocatori del circuito e anche per gli autori di quei commenti ottusi che si leggono sui blog. Peccato che sprechino questa opportunità!
FORZA RAFA, sei il più grande!
Le interviste durante i tornei sono obbligatorie, non farle può portare alla squalifica. Mi stupirei non poco se fossero loro stessi a scrivere sui social. In verità, hanno dei social media manager che gestiscono quei canali lì per loro.
E mancava Nadal alla sagra delle ovvietà.
Però manca di dire che portano tanti soldini e non è obbligatorio sottoporsi a questa schiavitù.
Non sono solo fortunati ma è una loro scelta, nessuno ti obbliga a fare le interviste superflue, fare film, documentari, aprire Facebook, Twitch, Instagram etc.. però nessuno ci rinuncia.
Grande persona grande sportivo grandissimo atleta semplicemente (il goatttttttttttt)……
@ TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (#2890582)
Non sei obbligato a leggere
Grande persona, grande sportivo, grande sensibilità. Auguro il meglio per rafa nella vita, anche se più di così sinceramente non credo possa avere.
Chissà se un giorno dirà qualcosa che non sia la solita stucchevole banalità