Niente “bolla” al prossimo US Open, regole più severe in Canada
Al prossimo US Open (30 agosto – 12 settembre) i tennisti potranno tornare a muoversi senza le dure restrizioni della “bolla” sanitaria anti-covid. Lo riporta il quotidiano iberico Marca, che ha anticipato quelli che dovrebbero essere i protocolli di sicurezza dello Slam statunitense.
L’organizzazione proporrà ai giocatori e membri del team due hotel ufficiali, l’Intercontinental Barclay e il Lexington Autograph, entrambi situati a Manhattan. I giocatori saranno liberi di soggiornare in altri hotel o case private, ma la transportation ufficiale del torneo sarà gratuita ed operativa soltanto da e per i due hotel ufficiali. Chi volesse soggiornare altrove, avrà libertà di farlo ma tutto sarà a proprie spese.
Il torneo informa che tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di essere vaccinati nei rispettivi paesi o anche in alcuni tornei (Charleston) e non avrà un hub dedicato alla vaccinazione, o almeno non è stato comunicato. Sia l’Intercontinental Barclay che il Lexington Autograph avranno un’area designata per i pasti, la palestra, la fisioterapia e una lounge per il relax.
La direzione sconsiglia di condividere una stanza con qualcuno che non è vaccinato: qualora risultasse positivo, sarà costretto a rimanere in quarantena a stretto controllo medico e, ovviamente, sarà estromesso dagli US Open.
Non ci sarà alcuna PCR obbligatoria per i tennisti vaccinati e i loro accompagnatori. Se non sono vaccinati, allora sarà obbligatorio un test Covid-19 all’arrivo e, successivamente, entro un periodo di tre o quattro giorni. I controlli verranno effettuati esclusivamente presso l’Intercontinental Barclay.
Queste dovrebbero essere le regole per NY. Situazione differente invece in Canada, dove andranno in scena i due classici Masters 1000 e Premier WTA. A differenza degli Stati Uniti, i due eventi canadesi hanno deciso di mantenere un regime più stringente, con i giocatori costretti a rimanere nella “bolla” sanitaria, che consentirà loro solo di spostarsi dall’hotel ai campi da gioco – allenamento e viceversa. Solo le persone direttamente coinvolte ai tornei rimarranno presso la residenza ufficiale.
Allo stesso modo, all’inizio del tour americano sarà necessario passare una PCR all’ingresso nel Paese, anche se si è vaccinati. L’organizzazione metterà a disposizione un jet privato per coloro che arriveranno in semifinale, in modo da potersi trasferire velocemente a Cincinnati, sede del torneo seguente prima di US Open.
Marco Mazzoni
TAG: Covid-19, Marco Mazzoni, Masters 1000 Cincinnati 2021, Us Open 2021
Ma piantatela con questo fuffa virus.per fortuna finora non ho amato visto uno sportivo in terapia intensiva o intubato L importante è proteggere la popolazione più anziana..e continuare con la vaccinazione.. Ormai i casi sono tutti tra i giovani e come sappiamo non hanno nulla da temere..
Nole in Canada non ci va, sicuro!
Ad una bella bolla, soprattutto di Champagne (ma pure di Franciacorta), non si dice mai di no!
Cioè che appena saliranno i contagi sparirà questa notizia.
Un conto sono i ricoverati ed un conto se sei contagiato.
Se sei contagiato non giochi, non frega a nessuno la gravità.
Sono sinceramente preoccupato per Italyfirst….scriveva commenti interessanti, divertenti e rispettosi, spero stia bene!
Cioè?
Anche ItalyFirst è sparito
Ma che fine ha fatto Carl? Questo genere di notizie erano le sue preferite
Ricordiamoci questa notizia.