Tsitsipas: “È ora che il coaching sia ammesso nel tennis, in ogni punto”
19/07/2021 16:19 
54 commenti
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Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas è solito esprimere senza paura le proprie opinioni, spesso fuori dal coro, talvolta anche scomode. Stavolta, attraverso il social Twitter, ha parlato senza mezzi termini della questione coaching, ossia sulla regola che attualmente (anzi, da sempre) vieta nel tennis maschile di poter interagire con il proprio coach o angolo. Sappiamo come nel tennis WTA la situazione sia diversa, ma tra gli uomini secondo il regolamento non è concesso il passaggio di informazioni tra allenatore e giocatore in campo.
Ecco le parole del greco a proposito: “Nel tennis dovrebbe essere consentito il coaching in ogni singolo punto. Lo sport ha bisogno di adottarlo. Probabilmente siamo uno dei pochi sport globali a non utilizzare il coaching durante il gioco. Rendiamolo legale. È ora che lo sport faccia un grande passo avanti”.
Molti i commenti scatenati dal suo post, in maggioranza contrari o assai scettici alla proposta. Il senso di molte risposte alla idea è “il tennis è uno sport completamente individuale, il giocatore deve risolvere da solo in campo i suoi problemi”. Proprio ad uno di questi commenti avversi, Stefanos risponde dicendo “il tennis deve andare al passo coi tempi, è difficile modernizzarlo perché i tradizionalisti sono molto potenti e prevalgono”.
Curioso che altri appassionati si siano messi a spulciare i tweet scritti in passato da Stefanos e abbiano risposto alla sua nuova idea riportando alcuni suoi vecchi tweet in cui si diceva tutt’altro che favorevole al coaching, anzi fiero di aver vinto essendo riuscito a risolvere da solo i problemi del match. Chissà a cosa si deve questo cambio di rotta…
Ecco qua sotto il tweet del greco.
Marco Mazzoni
Coaching on every point should be allowed in tennis. The sport needs to embrace it. We’re probably one of the only global sports that doesn’t use coaching during the play. Make it legal. It’s about time the sport takes a big step forward.
— Stefanos Tsitsipas (@steftsitsipas) July 18, 2021
TAG: coaching, Marco Mazzoni, regola coaching, Stefanos Tsitsipas
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Con il coaching legale, il padre dell’ellenico potrà colpire anche lui la pallina se il figliolo non ci arriva. Siamo seri.
Giusto io lo metterei fisso in panchina come la Davis almeno si evitano sceneggiate con chi siede nell’angolo in tribuna
Dipende da che lato la guardi: da un punto di vista della competizione senza coaching la forza mentale diventa una componente tecnica, ma da un punto di vista dello spettacolo il coaching aiuterebbe i giocatori ad esprimersi al meglio.
Io introdurrei anche il catcoching
Ho come il sospetto che siano dichiarazioni pilotate da quel furbacchione di Mouratoglou, che da un pezzo la mena per “modernizzare” il tennis.
E poi lui di coaching se ne intende..
Si bravo! Dopo rompi se qualcuno fa 2 palleggi in più preparando al servizio…
A livello giovanile ci sta.
Da “grandi” si potrebbe imparare a cavarsela da soli.
A fine 1 set concesso uso cuffie per musica.
A fine 2 set una telefonata di 2 minuti
Dopo 3 set cocktail servito al tavolo con arbitro e giudice di sedia
Dopo 4 set partitina a tresette.
Dopo 5 set doccia con massaggio delle playgirl
Ma c’è già in Coppa Davis! Allora si potrebbe consentire di mettere un coach seduto per tutta la partita a bordo campo, col quale interagire però solo ai cambi di campo. No durante il game. E’ molto brutto vedere a ogni punto il giocatore che guarda il proprio angolo, parla, gesticola, si arrabbia ecc. quando poi il regolamento non consentirebbe di ricevere consigli. Come in tutte le cose c’è la solita ipocrisia che domina: il regolamento lo vieta, ma si tollera che l’angolo parli col giocatore. O si può o non si può. Altrimenti è uno schifo.
non sono contrario ad un coaching limitato per ogni match.
la cosa che trovo fastidiosa è che l’abbia detta un opportunista, avido come è Tsitsipas.
Per fare un punto in più, farebbe di tutto, anche contraddire le sue opinioni dette poco prima….
Meglio il coaching (ad es. un time-out per set) che i trucchetti o i mezzucci che i tennisti usano ora, tipo toilet breaks, mto e fisioterapisti anche quando stanno benissimo, voci che sentono solo loro (come Giovanna d’Arco) quando devono riprendere fiato ecc.ecc.
he i tennisti usano adesso, tipo pause toilet
Secondo me il problema è che si creerebbe una differenza enorme tra i giocatori ricchi e quelli poveri. Mi spiego chi puà usuftuire di analisi in tempo reale puà essere informato immediatamente del colpo, delle zone del campo che gli danno un vantaggio e di come sta giocando l’avversario direzione del servizio, percentuali di lungolinea ecc. Insomma tutto quello che possono dire le statistiche ed i vantaggi realitivi di cui potrevvero usufruire solo i tennisti con un team preparato a disposizione
…poi se il dialogo avviene parlando in russo o in giapponese i consigli tecnico-tattici sono ancora più interessanti!!!
Tema interessante e spesso dibattuto nel settore giovanile. Difficile per alcuni alle prime armi gestire un match da soli tanto che spesso si attendono i campionati a squadre per avere un sostegno per i ragazzini.
Si può fare senza? Certo, si è sempre fatto. E si è pure sempre assistito ad un coaching fatto di gesti e frasi espresse di nascosto con conseguenti accuse, richiami al giudice arbitro ecc.
È un po’, estremizzo, come il doping: tanto vale liberalizzarlo per evitare che ne facciamo uso solo i più furbi o i tutelati.
Ad esempio: la Fiat aveva inaugurato il coaching a pagamento se chi interveniva, nei campionati giovanili , era un maestro federale. Ma se un ragazzino è allenato ,o anche solo seguito,dal padre non maestro(magari per risparmiare), non è una discriminazione che non possa intervenire?
Io ho una idea differente. Secondo me dover fare un match di ore e non poter parlare con qualcuno e eccessivo. Secondo me un coaching ad ogni cambio set ci può stare.
Già hanno rovinato il ciclismo con le radioline, ora tutti i corridori sono teleguidati e addio istinto e fantasia. Cerchiamo di non fare la stessa cosa con il tennis, il giocatore se ha testa capisce cosa fare altrimenti pace, non è che può avere il suggeritore dopo ogni punto!!!!
Pensa a programmarti meglio va’…
E’ una barbarità questa regola obsoleta!
Così il padre gli romperà le palle più di quanto non faccia già adesso.
@ Ferraglia (#2878862)
Sarebbe un altro sport.
Il tennis è uno sport individualista, non è il calcio.
I dubbi te li puoi togliere vedendo un match ed analizzandolo con il coach prima di scendere in campo.
Analizzare l’andamento del match e tramite un tuo percorso interno decidere cosa fare è il tennis.
Poi per me possono fare qualunque modifica ma parte del fascino lo perde.
Come dice giustamente qualcuno già adesso con i gesti e gli urli molti tennisti già comunicano con il coach avvantaggiandosi.
Comunque mi chiedo una cosa, ma se il coaching non è ammesso, perché mettono i coach così vicini agli atleti?
Metteteli più nascosti allora…
Ok, ok, ok !!!!!!!!
Come al solito ai tradizionalisti non va mai bene nessun cambiamento.
Dopo ogni punto i tennisti guardano sempre il loro angolo e a gesti il coaching c’è già ad ogni punto. Io lo inserirei ad ogni cambio campo (per chi vuole) e sarebbe molto interessante per noi spettatori ascoltare i consigli tecnico-tattici degli allenatori
Te lo dico in milanese :”Ma va a ca…aaa su un muntun de bi..ul”.
Il Professionista se la deve cavare da solo senza i soliti mezzucci tipo : chiamo il coach quando l’avversario gioca bene e altre furbate varie.
E poi come si concilia un provvedimento del genere con le critiche di chi dice che le partite durano troppo ?
Se fosse per me toglierei anche il medical time out, se uno non si sente bene se ne torna a casetta sua !!!!!
Uno dei più iconici eventi di coaching a tutto campo, su tutti i punti, mi è capitato di vederlo nel 2016, Schiavone gioca la finale a Rio contro Rogers (poi vinta).
Si sentiva sempre chiaramente una voce di donna dire alla nostra Francesca cosa fare: “servi centrale”, “vai sul rovescio”, “palla corta!”.
I commentatori (uno credo fosse Nizegorodcew) cominciarono a chiedersi chi fosse, da dove arrivasse. Ed i suggerimenti erano sempre ottimi! Finalmente fu inquadrata l’autrice, la brasiliana compagna della Schiavone, che seguiva l’incontro a bordo campo.
Nessuno fece una piega, il giudice di sedia non fiatò, e la Schiavone non vinse certo per questo, comunque alla fine anche i nostri commentatori fecero i complimenti alla improvvisata ma preparata ed efficace coach a tutto campo ed a tutta gola!
Non sono d’accordo
Con quello che guadagnano vorrebbero anche il coaching assurdo io per principio sono contrario al coaching anche le donne anche li vale lo stesso con quello che guadagnano….i! Scusate lo sfogo ma ho smesso di seguire le partite della Giorgi sono al cardiopalma!
Cit. IL PESCATORE GRECO
Ragazzi Tsitsi ha partecipato finora a 30 tornei, secondo me è un po nervosetto
…giusto era….
…perché ora è la coppa piquè!!!
A questo punto perché non giocare con gli auricolari con alexa che ti dice cosa fare. Imbarazzante
@ Bibi (#2878804)
Completamente d’accordo.
@ Marcone84 (#2878757)
Infatti la coppa Davis era uno torneo a squadre
@ Diego (#2878720)
Il fatto che dopo una condotta simile non sia stato nè allontanato nè sanzionato è allucinante.
…vero ma la coppa davis è una gara a squadre!!!
…e tutti quelli che non possono permettersi di viaggiare con il coach che fanno?
…li prendono a noleggio e li pagano la famiglia Tsisipas?
…una delle cose belle del nostro sport è proprio che bisogna in alcune circostanze fare la differenza anche con la propria testa!!!
La merenda anche
La merenda anche
Tipico atteggiamento da ragazzino viziato che ha avuto tutto nella vita e non accetta di poter avere di più. Ma lo sa che ci sono top100 che non hanno nemmeno un coach e non potrebbero dunque utilizzare questo vantaggio? C’è addirittura chi non ha uno sponsor nonostante abbia fatto semifinale slam.
Cresci ragazzo, cresci!
Del tutto contrario io pure
é ora che tuo fratello Petros , da buon numero 900 del ranking ATP, smettesse di avere wild card, già ricevute a centinaia a soli 20 anni per giocare “anche solo” in doppio con te nel circuito maggiore, perché tecnicamente lui non le merita proprio
Ad ogni singolo punto è assurdo. Il bello del tennis è saper vincere un po’ con le proprie gambe senza che ogni 30 secondi ci sia Tizio, caio o Sempronio a far confusione con consigli. Lui lo dice perché ha il padre che ha ingoiato una radiolina, sarebbe bello essere giudice di sedia con i Tsitsipas per insegnargli il rispetto delle regole.
In Coppa Davis succede già e nessuno grida allo scandalo
Ad ogni singolo punto addirittura!? Se proprio lo vogliono mettere che lo facciano come quello della wta(time out) ma no ad ogni singolo punto!
Comunque Grande trollatore Tsitsi…sa anche lui che sarebbe una caciara
Che tristezza sto tennis robotizzato, con i tennisti sempre più marionette.
Evviva Kyrgios, che spesso sceglie uno spettatore tra il pubblico come coach…
Vero che il tennis è uno dei pochi sport dove non è consentito il coaching, ma è anche vero che è uno dei pochi sport dove gli spettatori sono tenuti a rispettoso silenzio durante il gioco.
Per “modernizzarci” vogliamo consentire anche i “Buuuuuh!” durante gli scambi?
Oddio, se servisse a coprire gli osceni ululati che i tennisti (e soprattutto le tenniste) emettono in continuazione al solo scopo di infastidire gli avversari (ed il pubblico), un pensierino ce lo farei.
Non hai del tutto torto, ma avresti potuto dirlo con più moderazione e meno acredine
Contrarissimo.
Poi ognuno la pensi come gli pare.
Addirittura ad ogni punto? Posso capire, al limite, come fanno a livello WTA ( preso da sport che prevedono il time out) Ma ad ogni punto sarebbe più una caciara che altro. Pensa che confusione! Il tennis è anche bello perché non va d’accordo con la confusione.
sarebbe un altro sport..
Anche perché il padre gli parla infatti ad ogni singolo punto ed è tuttora scandaloso che tutti i giudici di sedia non dicano nulla. Gli danno forse un warning ogni morte di Papa giusto come antisgamo per coprire una professionalità inesistente. Tutto solo perché si chiama Tsitsipas ed è considerato una sorta di intoccabile moccioso prodigio.
È talmente dipendente dalla figura paterna che non ce la fa più a fare un match da solo. Vanno cambiate le regole!
È talmente dipendente dalla figura paterna
Chi ha visto la partita con Krajinovic può capire.
È evidente che passa un momento di stress psicologico importante.
Mi sembra di vedere lo stesso film visto con la Osaka.
Il problema è che questi giovani talenti devono essere seguiti da un team di psicologi in ogni federazione.
La mamma coach non serve a nulla se non superi i tuoi nemici interni.
Se non sei in grado di fare un match da solo, contando solo su stesso, sulle tue forze, sulla tua intelligenza….forse e’ meglio che cambi sport.