Jabeur mette all’asta la racchetta di Wimbledon, 10500 euro raccolti contro il Covid in Tunisia
Dopo tante “brutte” notizie di questi giorni, finalmente possiamo raccontare una bella storia di solidarietà grazie alla tunisina Ons Jabuer. La 26enne di Ksar Hellal ha infranto barriere storiche, diventando la prima giocatrice di origine araba a raggiungere i quarti a Wimbledon quest’anno, dopo esser stata la prima quarto finalista in assoluto in uno Slam agli Australian Open 2020. Dotata di un tennis vario e grande tocco di palla, oggi nella sua piena maturità sportiva sta facendo valere in campo il suo innegabile talento. In Tunisia ed in tutto il mondo arabo è una vera celebrità, una delle poche donne che “ce l’ha fatta”, che è riuscita con le sue forze ad imporsi a livello internazionale, issandosi a vero modello per tutte le ragazze che credono nello sport e nella possibilità di vivere una vita piena e “libera” nonostante gli atavici problemi che nuovi e vecchi radicalismi religiosi impongono all’universo rosa in quell’area del mondo.
Ons Jabeur si è resa protagonista di una splendida iniziativa subito dopo i Championships. Ha messo all’asta la racchetta utilizzata a Wimbledon per raccogliere fondi a favore della lotta al Covid-19 in Tunisia, paese pesantemente colpito dalla pandemia e assai in difficoltà nel somministrare vaccini e curare la popolazione. L’asta è riuscita a raccogliere in soli due giorni ben 10.500 euro, una cifra importante.
“Con questa somma sarà possibile acquistare un letto di rianimazione con tutto il necessario per i pazienti Covid-19. Ons è molto soddisfatta del risultato, come tutti noi, che la ringraziamo per l’iniziativa”, ha dichiarato al media iberico EFE il manager della campagna, l’attivista Hajer Driss.
Il primo ministro tunisino Hichem Mechichi ha incontrato Ons una volta tornata in patria, negli ultimi allenamenti prima del viaggio a Tokyo per le Olimpiadi. “Ons ha inviato un messaggio positivo ai tunisini in questo difficile contesto. Abbiamo bisogno di qualsiasi risultato per sollevare il morale e questo è stato grazie a te. Grazie per aver sventolato la bandiera nazionale” ha dichiarato il ministro dopo l’incontro.
L’asta è scattata grazie al tam tam sui social, decollando in poche ore. Con un prezzo iniziale di 2.000 dinari (pari a circa 600 euro) è durata 48 ore, fino all’ultima offerta, da 10.500 euro. Jabeur ha aggiunto una donazione personale, grazie a cui sono stati acquistati medicinali e forniture mediche.
“Spero che tutti i tunisini si uniscano per superare questo dramma” ha dichiarato Jabeur, ringraziando tutti i partecipanti per l’ottimo esito della iniziativa. Brava Ons!
Marco Mazzoni
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6 commenti
Quella parte del mondo? Ieri una coppia di ragazze lesbiche è stata cacciata di forza da una spiaggia vicino Napoli. Oggi leggo di una velocista paraplegica a cui in Inghilterra è stato detto, da una donna peraltro, di indossare slip indecorosi. L’universo rosa di cui parla Mazzoni, espressione che mi dà un po’ la nausea, ha problemi ovunque.
Djokovic ha giocato in gonnellino e a gambe scoperte?! 🙄 😆
Brava, é stato un bel gesto! Strano che nessun religioso si sia scandalizzato vedendola giocare con il gonnellino e le gambe scoperte. Qualcosa del genere ha fatto Dijokovich in occasione di un terremoto che anni fa colpì la Serbia. Gesti che fanno onore! enzo
Ottima giocatrice. Ottima persona.
Intelligente e generosa