Gianluigi Quinzi: “Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicini con il loro interesse ed affetto, la mia famiglia, i miei amici e tutti coloro che mi hanno supportato”
Gianluigi Quinzi ha confermato nella giornata di ieri il suo ritiro dal tennis. Il vincitore del torneo di Wimbledon 2013 dichiara sui social: “Qualche volta nella vita siamo chiamati a prendere decisioni importanti e irreversibili. Oggi è il mio turno. Lascio il tennis giocato con la serenità di chi sa di aver dato sempre il massimo e la consapevolezza che giocare era diventato più un peso che un piacere. So di avere dato tanto per questo sport ma di aver ricevuto in cambio anche belle soddisfazioni, soprattutto a livello giovanile.”
“Un’esperienza unica che terrò sempre con me. Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi sono stati vicini con il loro interesse ed affetto, la mia famiglia, i miei amici e tutti coloro che mi hanno supportato. Il tennis italiano sta vivendo finalmente un momento magico al maschile dopo tanto e forse troppo tempo. Mi avrebbe fatto piacere farne parte. Tanti infortuni, un po’ di sfortuna, qualche scelta imperfetta ed un carattere un po’ ansioso purtroppo non l’hanno permesso,”
“Spingendomi a questa decisione, coerentemente con gli obiettivi che mi ero promesso , oggi non piu raggiungibili . Nel mio piccolo ho la convinzione di aver fatto un pò da apripista con la mia storia a questa ondata tricolore che irrompe, e questo mi rende sereno e felice.
Per questo senza rimorsi o rancori rivolgo un grazie a tutti, certo che chiuso un capitolo importante, se ne apriranno altri con tante opportunità che proverò a saper cogliere.”
TAG: Gianluigi Quinzi, Italiani, Ritiro
Caro pallettaro,
sei fuori strada, dopo i 9 anni e mezzo tutti questi “migliori allenatori” non si sono visti.
Il primo è un fenomeno, ma è stata pura casualità.
Poi si poteva fare qualcosa in più, si stava attenti al quattrino, poi l’ambiente familiare e quello tennistico italiano facevano pressioni eccessive su di un ragazzino che di fatto si è trovato a “cantare e portare la croce.”
Poi ti chiedo : quanti tornei giovanili di GQ hai seguito di persona ?
GQ oggi è 191 cm., molti sono più alti di lui, pensi che a 16 anni (primo al mondo) i 17 enni e 18 enni suoi avversari fossero più bassi ? Ma dai, non mi arrabbio con te perchè percepisco la buonafede nella tua analisi, però è superficialissima.
In sintesi : allenatori top ? Molti meno del previsto. Pressioni psicologiche ? Molte di più dei suoi concorrenti.
Giusto, Mathieu non era anonimo, era ormai fuori dai “cento” e da sette anni aveva smesso di entrare nei tabello Gran Slam (ultimo ingresso nel 2010; sconfitta contro Quinzi, unica partita mai vinta dal Quinzi, nel 2017 a Marrakesh) ad aprile 2017 Mathieu e’ a un passo dal ritiro definitivo (era stato fermo l’ intero anno 2011 per infortunio) e fuori dai “100”
Ecco questo è l ‘ UNICO giocatore che Quinzi batte in UNICO torneo ATP dove riesce ad entrare in 8 anni… mediocri e addirittura NULLI a livello ATP, dove non ha mai combinato NIENTE (ha battuto Mathieu invecchiato a fine carriera)
Quando si è ricchi, ambiziosi e precoci nello sviluppo fisico, può capitare di avere grandi successi a livello giovanile che poi ahimè non si confermano nel prosieguo di carriera.
GQ, essendo ricco, ha avuto a disposizione le migliori possibilità di allenamento e i migliori insegnanti fin da quando era bambino piccolo.
Essendo poi ambizioso, lui e la sua famiglia, si è gestito con il rigore e la serietà del professionista fin da quando era bambino piccolo.
Infine, essendo stato precoce nello sviluppo fisico, si è trovato a 16 anni come se ne avesse 18.
Tutti questi fattori fecero si che GQ dominasse le competizioni giovanili a livello mondiale, dandoci l’illusione che fosse davvero un fenomeno: aveva invece semplicemente raggiunto l’apice della sua maturazione tecnica, fisica e professionale molto prima degli altri, e non aveva più nessun margine di miglioramento. Evidentemente di VERO talento (quello che ti porta lontano) non ce n’era molto.
Da ciò ne è poi conseguita la giustificata frustrazione e il disamore nel vedersi superare da tutti quelli che prima batteva facilmente. L’epilogo più logico, purtroppo, non poteva essere che questo….
Un anonimo non direi, vinse con Mathieu ex top 12, 4 titoli vinti.
Caro Plin Plin,
il bello della Democrazia è che tutti hanno il dirito di esprimersi con tutto lo sciocchezzaio che spesso ne consegue.
Il fatto è che gli argentini che l’hanno avuto in carico dai 9 anni e mezzo in poi si sono preoccupati solo di farlo vincere tanto e subito (così arrivavano dei bei soldi) ed hanno curato ben poco la costruzione di un fisico più adeguato possibile per il tennis professionistico di alto livello.
Purtroppo molti allenatori pensano SOLO al breve periodo per beccare subito dei bei soldi e trascurano la costruzione del giocatore sul piano tecnico, sul piano fisico e sul piano caratteriale. La cosa sbalorditiva è stata che chi che gli ruotava intorno avesse le fette di prosciutto sugli occhi e non capisse che bisognava guardare lontano e non al breve periodo.
Doveva andare da Piatti, sarebbe stata un’altra storia.
GQ è stata una vittima, ha fatto pure troppo.
@ Luce nella notte (#2861161)
Mi scusi, ma il suo commento non lo capisco. Per esempio Moratoglu, Cervara o tra i nostri Piatti e anche Santopadre sono stati grandi campioni?
E comunque il senso del mio finale, effettivamente non mi sono spiegato bene, era solo per augurargli di fare quello che più gli piace, che ci sia o meno il tennis in mezzo. Magari manco lo farà il maestro.
dissi nel 2017 che in due anni si sarebbe ritirato, e lo spiegai tecnicamente: non può diventare un pro perché con quel tipo di movimento (eccesso di pronazione dell’ulna) la palla va troppo piano.
fui sommerso di insulti.
adesso tutti che fanno gli intenditori …
Grazie a te che finalmente hai capito di nn essere quel fenomeno che pensavi
Perche’ no ????
Non si e’ mai migliorato.
Non ha combinato niente a livello ATP, ma proprio niente nel senso di niente (una partita vinta, una, in 8 anni, contro un anonimo oltre 100ma posizione)
Cosa avrebbe da insegnare ?
Boh…
Oltre 300 commenti, perlopiù negativi, a due articoli sullo stesso argomento.
Io vado controcorrente e lo ringrazio, e gli auguro tutto il bene.
Penso anche che tutti noi commentatori da poltrona avremmo sognato una carriera come la sua, a 25 anni avrà fatto 3-4 volte il giro del mondo. Giocato nei circoli più importanti e famosi. Avuto soddisfazioni incredibili. Gli auguro di aver guadagnato dagli sponsor. Avrà fatto tantissimi sacrifici, ma ne è valsa la pena, a livello giovanile. Grazie GQ, e non badare a noi pseudo tifosi, che non vinciamo nemmeno la partitella con l’amico del cuore.
Quanto alle mancate aspettative, anche molti di noi commentatori da poltrona avrebbero voluto aver successo nel proprio lavoro, ma come normale, in molti non c’è l’abbiamo fatta.
Buona vita.
E continua a viaggiare, perché no, facendo l’allenatore.
Peccato sia andata così. In bocca al lupo a GQ
Straquoto, straconcordo… Il motivo per cui non è diventato grande sta proprio nella sua mancanza di umiltà e di voglia di lavorare… Ha cambiato più allenatori lui di quante donne I veri tombeur… Ciao gq, piedi a terra anche adesso, un misero consiglio
Ma riprenditi…
@ luce nella notte (#2860563)
Ma ti pagano per fare commenti di questo tipo ?
@ PingPong (#2860707)
Sei forte alla tastiera
@ Marcello Libriani (#2860755)
Nessun astio, non ne ho motivo, anzi a me dispiace molto perché è finita peggio di ciò che pensavo. L’astio ce l’ho nei confronti della gente che gli ha messo una pressione inutile facendogli credere di essere ciò che non era, di fatto privandolo della possibilità di avere una carriera decente. Non ha avuto nemmeno quella, rendiamoci conto. Quante volte ho scritto che il ragazzo avrebbe ‘solo’ avuto bisogno di una persona ‘amica’ e che avrebbe saputo capirlo e motivarlo e, ancora agli inizi, che avrebbe magari dovuto leggere qualche libro: il ragazzo si esprimeva malissimo tra lingua italiana e concetti esposti -tipo quello del doping di djokovic…Ma come fai ad apprendere ciò che ti cercano di far capire se non padroneggi la lingua? (Lo stesso problema fra l’altro c’è l’ha mio fratello, ha sempre fatto il doppio della fatica ad imparare perché gli hanno insegnato male la lingua). In tanti anni è evoluto pochissimo e alla fine, guarda caso, si è dato un’istruzione un po’ decente, ha preso consapevolezza e ha deciso di mollare. I problemi erano tanti insomma, anche oltre il tennis secondo me, e senza tutta quella inutile pressione oggi sarebbe ancora un tennista..
Diste incapaci di correre con le calzature: tutti vincenti.
L’abbaglio lo prende, clamorosamente, chi si ostina ad inserire le persone in categorie predeterminate solo per rifugiarsi in nomenclature di comodo.
Non è stato un grande tennista, ma è stato un DISCRETO tennista pro. Nonostante la sua postura.
@ PingPong (#2860707)
La storia della postura è di bassissimo profilo e denota, se non proprio incompetenza, scarsa comprensione di un approccio olistico alle dinamiche corporee.
Si è visto di tutto su questo pianeta: maratoneti coi piedi piatti, quattrocentisti che correvano come papere, mezzofon
Ci puo’ essere il dubbio se 6/0 e poi ancora 6/0 o forse 6/1 (se Sinner si distrae / annoia)
Io sì: ci sarebbero centinaia di post in cui i fan di Quinzi vorranno dimostrare la superiorità del marchigiano nonostante la sconfitta. In questo senso Quinzi è stato un vero fenomeno: mediatico e non tennistico. Non abbiamo più bisogno, per fortuna, di questi isterismi.
Bollettieri, uno che credo che di tennis ne capisca, ha detto che poche volte aveva visto un ragazzo col timing di Quinzi. Il grande errore è stato gestionale, determinato proprio dal grandissimo successo junior. È stato n.1 junior a 16 anni era ovvio che ci fossero tante aspettative! E nemmeno regge il discorso del fisico più sviluppato, non mi pare che incontrasse tutti smilzi e mingherlini. Semplicemente non c’è stata la naturale crescita ed evoluzione che c’è stata negli altri. Lo voglio difendere per l’ultima volta “Spero in Quinzi”
mah… questo giudizio è francamente molto ingeneroso, cela quasi astio e cattiveria.
problemi di gestione e limiti caratteriali ne possiamo contare quanti vogliamo, ma penso anche che chiunque che capisce un briciolo di tennis è in grado di riconoscere del talento nella estrema facilità di scambiare da fondo campo, un po’ di incontro, un po’ in anticipo. se non si capisce questo si capisce poco il tennis.
poi ovvio che per arrivare ad alti livelli nei professionisti devi anche avere un certo carattere, un certo fisico, devi saper migliorare costantemente i colpi etc etc. se non fosse così non staremmo a parlare di un giocatore ancora giovane che lascia il tennis
Comunque in una sfida secca su terra con Sinner non so come andrebbe a finire…
Non é mai stato un fenomeno. MAI. Mettetevelo in testa. Aveva il vantaggio di essersi sviluppato prima dei coetanei. Potete raccontare tutte le fregnacce che volete, senza offese, ma per anni vi abbiamo detto che non aveva nemmeno un briciolo di ‘quel’ talento. Poteva fare un’onesta carriera da mestierante, con qualche exploit alla cecchinato, ma ovviamente quando ti montano la panna e non hai un briciolo di intelligenza per fare un po’ di auto analisi tappandoti le orecchie e partendo in modo serio è molto difficile. Infatti il fallimento non sta nel non essere riuscito ad arrivare in alto, ma nel non essere riuscito ad arrivare da nessuna parte. È ridicolo. E ancora oggi alla prova dei fatti non Avete il coraggio di dire di
Aver preso un Abbaglio… già la postura alla gobbo di notre dame lo avrebbe obbligato ad essere un tennista con movimenti tutti costruiti, dove volevate che andasse? Poi a menarla per anni con sto
Wimbledon junior, torneo per bambini fatto passare per chissà quale conquista. Quando tentó di ricordarlo a chung ai tornei next gen questi nemmeno si ricordava della finale tanto considerava più importante di Wimbledon junior un qualsiasi allenamento giornaliero. Il fatto è che fallirà sicuramente anche da allenatore e non perché sia stato un tennista scarso, ma perché è stato un tennista incapace di appendere e se non sai apprendere non puoi insegnare, non puoi entrare nella testa del tuo allievo, non puoi capire, non sai dove intervenire.