Stagione 2009 – Italiani: Simone Bolelli, in attesa del Gong

Simone Bolelli classe 1985, n.94 del mondo

Finalmente sul GOLGOTA!!! Lo ha aspettato MILLOT, per porre fine a quella che più che una stagione di tennis è sembrata una VIA CRUCIS.
Il grido di gioia, che mal si addice al momento solenne dell’ ascesa verso il promontorio di cristiana memoria, è quello dei fans di BOLELLI (..e forse anche suo) che non vedevano l’ora che questo straziante 2009 finisse.

Avete presente quei pugili al decimo round che barcollano tra una corda e l’altra schivando uppercut e ganci dell’ avversario tra le grida dei tifosi-parenti tipo “sbattilo al tappeto!!” Oppure “dai finiscilo!” Ecco, SIMONE BOLELLI è sembrato per l’ intera stagione un mediomassimo immobile, dolente e sanguinante in attesa del salvifico GONG. Non che questo 2009 non abbia portato con se anche liete novelle come il matrimonio, o la pace con la fit, ma se parliamo di tennis (e non di GOSSIP) c’è poco ad dire: da dimenticare. E soprattutto troppo brutto per essere vero ,il BOLELLI di quest’ anno.

Cioè se il vero BOLELLI è questo altro che top 20 o il nuovo CAMPORESE (magari!) qui si rischia di fare la fine di THIERRY CHAMPION (bene che vada). Personalmente credo che sia più vicino il SIMONE del 2008 all’ originale, che questo. L’ aggettivo giusto per il bolognese versione 2009 è FRASTORNATO.

E se guardiamo bene, di motivi per esserlo ne troviamo tanti. A cominciare dalla guerra fredda con la FIT, dall’ esclusione poi rientrata dalla DAVIS, da un infortunio sopraggiunto forse nel momento migliore (meno peggio) della stagione, dal cambio di allenatore ecc ecc. Insomma, di pensieri in testa l’ ex allievo di PISTOLESI deve averne avuti tanti, o comunque abbastanza per far apparire il suo tennis più vicino a quello di un top 150 che non di un top 20, sicuramente.
E con tutti questi pensierini in corteccia, il buon BOLELLI ha provato a giocare a TENNIS, e non gli è riuscito molto spesso. Ha vinto appena 14 match così distribuiti : 1 erba, 6 veloce 7 terra.

Miglior risultato i quarti a UMAGO dove ha battuto un terraiolo da challenger come RAMIREZ-HIDALGO e FOGNINI. Miglior torneo a MONTECARLO dove a lui si sono arresi SODERLING (poi finalista a R.GARROS: impresa dell’anno) e TIPSAREVIC.
Alla voce “altri tennisti battuti” sul rosso : CHELA (n.197), BERDYCH (a R.GARROS) e BOHLI, se quest’ultimo si può definire un tennista. Sul veloce,dove il suo servizio (il migliore tra gli italiani) avrebbe dovuto farsi sentire, 1 solo risultato “decente”: gli ottavi a NEW HAVEN dove ha battuto BECK ed il ROCHUS più scarso.

Il dato più sconfortante per SIMONE sono proprio i soli 14 match portati a casa: pochi. Pochi per un tennista capace, teoricamente, di giocare a buoni livelli su tutte le superfici. Pochi, per chi ha iniziato la stagione al n.39 del ranking ATP. Pochi se confrontati con le vittorie dei suoi colleghi frequentatori assidui dei tornei maggiori (parliamo di primi 100).
A fare “peggio” in fatto di quantità (numero partite vinte) sono stati: BENJAMIN BECKER (13), ha iniziato la stagione oltre la 100esima posizione; JAN HENRYCH (11); “IGNAZIO” CHELA (11,“ei fu”); FLORIAN MAYER (3), MARIONE ANCIC (13,e metà stagione saltata).

Altri tennisti maggiormente focalizzati sul circuito minore e destinati a rimanerci a vita (o quasi) LUCZAK (2), FALLA(3), DANIEL(7), LORENZI (1), ODESNIK (10), MAXIMO GONZALEZ (13 e monosuperficie); DANIEL KOELLERER (10); MARCO CHIUDINELLI (10) ,RUSSEL (2),KIM (7),RAM (8),LU (10),BECK (3); GIMENO-TRAVER (9, ditemi voi se con questo nome può giocare sul cemento).

Tennisti dal passato importante come CLEMENT (12) o MALISSE (4). Altri dal futuro “possibile” come LACKO (3) o DE BAKKER (3). Meglio di SIMONE han fatto (faccio fatica a dirlo) anche MARTIN VASSALLO ARGUELLO con 15 match vinti e OSCAR HERNANDEZ (15 anche lui).
Tennisti, questi, accettati con riserva dagli organizzatori dei tornei sul duro. Per chi invece privilegia la qualità alla quantità ed era pronto ad obiettare che con 14 match vinti al momento giusto si possono vincere 2 SLAM, vi propongo altri numeri.

Tredici match sono bastati a BECKER per fare suo il torneo di S.HERTOGENBOSCH: qualità 9. Dieci vittorie sono bastati a ODESNIK per fare finale sulla terre di HOUSTON :qualità 8. Otto match sono bastati a RAM per vincere il torneo di Newport: qualità 10.

Se non bastasse, possiamo aggiungere che tutti (o quasi) i tennisti che han vinto meno partite di SIMONE (ma con un numero sufficiente a raggiungere qualche buon “piazzamento”,diciamo da 7/8 in poi), comunque han raggiunto risultati migliori del nostro alfiere.
CHIUDINELLI semifinale a BASILEA,HERNANDEZ semifinale a KIZ, VASSALLO ARGUELLO semifinale ad ACAPULCO, KOELLERER quarti a KIZ ed ACAPULCO, CHELA quarti a KIZ e VINA DEL MAR,HERNYCH semifinale a ZAGABRIA, CLEMENT semifinale a LIONE, MAXIMO GONZALEZ due quarti non oso ricordare dove.

Come BOLELLI: KIM (quarti a Newport) e GIMENO TRAVER (quarti ad ACAPULCO).
Insomma, da qualsiasi prospettiva la si guardi: nessuna soddisfazione. Se poi,non contenti, vogliamo ricordare il 2008 di SIMONE, il numero di partite vinte (26 o giù di lì) e i risultati ottenuti, allora il nostro umore potrebbe precipitare a livelli bassissimi. L’ imperativo, quindi, è tirarci su. E quale miglior medicina del tennis “parlato”?? Nessuna. Allora possiamo dire : credo che BOLELLI sia l’ unico italiano a possedere un servizio degno del tennis odierno maschile (qualcuno ce l’ha degno ma del sesso sbagliato); credo che tra i primi 100 pochi tennisti giocano bene come BOLELLI (esclusi i top player ovviamente); una stagione così negativa sarà sicuramente irripetibile; se c’è una cosa che si può allenare è l’ aspetto atletico e la velocità negli spostamenti, soprattutto per un normotipo come SIMONE. Finito. Anzi no, c’è tempo per un’ ultima considerazione, riferita a quanto dicevo prima.

Saper giocare bene a tennis è qualità necessaria e sufficiente per: 1) richiamare qualche spettatore in più sugli spalti 2) risultare godibile più della VITA IN DIRETTA in qualche triste Lunedì pomeriggio 3) far sbilanciare qualche giornalista sportivo che muore dalla voglia di scrivere qualcosa di buono sul nostro tennis 4) esaltare gli esteti del gesto atletico 5) guadagnarsi futuri ingaggi in “geriatriche” e danarose esibizioni.

Condizione necessaria e sufficiente per entrare a far parte del tennis che conta è VINCERE. Molto di più di 14 partite all’anno, qualcuna in più di 2 consecutive e magari con l’avversario giusto e al momento giusto. In tutta onestà credo che BOLELLI abbia i mezzi per farlo. Se poi a tutto ciò si assocerà la solita grande performance di stile tennistico uniremo l’utile al dilettevole. Per ora ci teniamo il dilettevole, in attesa della sua venuta…….

“VITAS GERULAITIS”