Thiem parla del suo momento difficile: “Sono caduto in un baratro”
Il successo di uno Slam, rincorso da molto tempo, e la gestione di stress ed aspettative dopo esser entrato nel “club” dei Campioni. La pandemia, con tutti i problemi sportivi e personali connessi. Un fisico che nonostante la giovane età inizia a dargli problema, aspetto decisivo per un tennista con un gioco così spinto al limite sul piano atletico, e quindi mentale. Questo il vortice in cui si ritrova da tempo Dominic Thiem, campione a US Open 2020, ai box da qualche settimana – mentre la stagione è appena entrata sul suo amato “rosso” – per recuperare da problemi fisici, tra piede e ginocchio. Una situazione che pare non stia vivendo affatto bene, come descritto in una lunga intervista al magazine del suo paese Der Standard. Thiem spiega di sentirsi come in un baratro da cui stenta ad uscire, una situazione e tanti cambiamenti che l’hanno toccato profondamente. Ecco alcuni passaggi significativi dell’intervista.
“Sto vivendo un periodo difficile, devo affrontare diversi problemi. L’anno scorso, durante la prima pausa per la Pandemia, ho avuto problemi al ginocchio destro. Adesso soffro al sinistro. A quel tempo però non dovevo scendere in campo in nessun torneo, perché non c’erano. Ora sono stato costretto a fermarmi, e non è un bel momento per farlo”.
Dopo diverse voci (tra cui quella del suo manager, che abbiamo riportato poco tempo fa), ecco la verità di Dominic, che ha chiarito la sua situazione: “È un problema congenito, che di tanto in tanto compare alle mie ginocchia. Il pubblico lo sta scoprendo adesso, ci vogliono un paio di settimane prima che il fastidio scompaia. Ha già iniziato a sentire dolore in Australia. È un dolore intenso, ma sono sicuro che andrà via“.
Fisico, ma anche testa. Per l’austriaco, molto è cambiato dopo il grande successo a New York: “Quando passi tutta la vita a perseguire un obiettivo e indirizzi tutta la tua vita per questo, una volta che lo hai raggiunto le cose smettono di essere le stesse. È normale, credo che sia così per tutti. Il problema è che nel tennis tutto va molto veloce, niente rallenta di settimana in settimana. Nel tennis non hai tempo per elaborare la vittoria. In questo sport oggi se non sei al 100%, perdi. Questo è quello che mi è successo nel 2021. Il livello è molto alto, gli avversari sono molto forti ed è normale che contro di me vogliano vincere, si cerca sempre la vittoria in generale. Per questo motivo, ritengo che sia meglio non disputare i tornei quando non stai bene, e tornare solo quando stai meglio. Se fossi andato a Belgrado, forse avrei perso al primo turno, di nuovo, e sarei entrato ancor più in quella spirale negativa che avverto. Ho bisogno di allontanarmi da quella brutta sensazione, preferisco starmene a casa. Non sono il primo che avverte questa necessità, né sarò l’ultimo”. Parole sincere, forti. Non ti aspetti da un ragazzo che ha l’immagine del “duro” frasi del genere, che mettono a nudo una fragilità inaspettata.
Continua il racconto di Thiem, con altri dettagli davvero toccanti e personali: “Penso di aver giocato una delle partite più memorabili di tutta la mia carriera contro il Kyrgios, rimontando da due set a zero (all’ultimo Australian Open, ndr). È stato un grande sforzo per un premio così piccolo. L’atmosfera era incredibile. Quindi, ecco il coprifuoco. All’improvviso, mi sono ritrovato negli spogliatoi, sudato, e l’intera stanza era vuota. Sembrava che si fosse verificato un incidente nucleare… Due giorni dopo, contro Dimitrov, giocavo in uno stadio vuoto, con un caldo soffocante. Non sapevo come gestire la situazione”. Proprio da quella sconfitta, tutto sembra esser crollato.
Thiem si dice estremamente colpito dal momento che tutti stiamo vivendo. Lo sport, in queste “bolle” e stadi vuoti, a suo parere è qualcosa di artificiale, gli è difficile trovare quel “fuoco” che lo spinge a dare il meglio di sé. “Mi sento vuoto. Non ho nemmeno guardato le partite di Champions League o quelle del torneo di Monte Carlo. Ho passato 15 anni della mia vita a perseguire un obiettivo, senza guardare da nessun’altra parte. Una volta che ci sono riuscito, sento che alcune cose dentro di me sono come crollate. La mia vita privata è diversa, dovendo fare i conti con tante cose, con orizzonti che si sono allargati … Devi fare qualcosa con la tua testa. Prima era solo tennis. Voglio cambiare questa situazione“.
La svolta in negativo nella sua testa e motivazione è arrivata nella pausa alla fine del 2020. “Quando ho vinto gli US Open, ero in uno stato di euforia” racconta Dominic, “i risultati hanno continuato ad essere buoni, fino Finals di Londra. Ma quando ho ripreso la preparazione per questa stagione, sono come caduto in un baratro. Vedremo se riuscirò ad uscirne. Non lo so, lo spero“. Affermazione questa che desta non poche preoccupazioni per il resto della stagione e, chissà, forse addirittura per la sua carriera. Non possiamo non ricordare cosa sia il tennis di Thiem: potenza, determinazione, voglia di spingere al massimo ogni palla, intensità. Una macchina da tennis che viaggia ad altissimi giri, e consuma energie fisiche e mentali in quantità industriali. Mica facile tener accesa questa macchina se hai meno energia mentale…
Tuttavia Thiem, pur mettendosi a nudo e rivelando la fragilità del momento, non sembra aver voglia di tirare i remi in barca e staccare a lungo la spina, anzi. “Non gioco contro i migliori da parecchio tempo, quindi non ho idea di dove mi trovo come condizione. Mi alleno certo, ma solo la partita ti fornice il metro del tuo livello e solo quando stai bene puoi dare il massimo. Spero di poter giocare a Madrid e Roma, con l’obiettivo di essere competitivo a Parigi. Il sogno? Quest’anno anche vincere una medaglia alle Olimpiadi, ma vedremo cosa succederà con la pandemia. Il coronavirus ci ha portato via tante cose buone, a cominciare dai viaggi, dalla libertà di movimento e di poter decidere cosa fare. È difficile adesso giocare settimana dopo settimana in queste circostanze. Ci sono persone che sono riuscite ad adattarsi a tutto questo, come la vita in una bolla. A Dubai le condizioni della bolla sanitaria sono state estreme. Ci hanno permesso di lasciare l’Hotel solo per andare a giocare in uno stadio vuoto. Non è la situazione migliore. Ho sempre pianificato la mia vita, settimana dopo settimana, mese dopo mese. Ora, con questa incertezza su dove potremo giocare o meno, tutto è cambiato. È una situazione difficile, ma non lascerò che questo mi porti via il sogno di giocare a tennis, tutti vogliamo tornare alla normalità”.
Marco Mazzoni
TAG: Dominic Thiem, Intervista, Marco Mazzoni, Thiem
@ yuja (#2762556)
riassunto: sei rimasto un po’ indietro visto che si son lasciati ormai 2 anni fa, se non di più addirittura
@ Luce nella notte (#2762890)
a dirla tutta djokovic c’era agli US Open, non è mica colpa di Thiem se il serbo è un pagliaccio e viene squalificato perchè tira una pallina addosso ad una guardalinee. Inoltre ti vorrei ricordare che Wawrinka avrà vinto anche 3 slam, ma ha pure 7 anni in più ahahah. Thiem il primo l’ha vinto a 26 anni (Wawrinka a 29).. chi dice che non ne vincerà altri? Magari proprio più di 3. Direi che ora come ora è allo stesso livello di Wawrinka, ed entrambi sono una spanna sotto i big3 (e direi anche big4 considerando Murray).
@ Dr Ivo (#2762931)
ma cosa vuol dire scusa? A parte che gli h2h contano relativamente poco (se guardassimo quelli Brown sarebbe più forte di Nadal, o karlovic sarebbe più forte di Djokovic). Come si fa a dire che uno ha basato il suo ranking su disgrazie/assenze? E’ in top10 dal 2016… senza esserne mai uscito. Senza considerare che è in top4 da ormai 2 anni. Se alcuni h2h sono negativi, tra l’altro, è dovuto al fatto che molte di quelle partite son state giocate sul cemento prima che thiem sviluppasse un gioco efficace, o quando ancora era giovanissimo. Un thiem al top sulla terra mangerebbe chiunque di quelli, forse solo uno Stan al massimo gli terrebbe testa. Uguale su cemento, ora che gioca bene anche lì (in questo caso direi anche delpo).
La rottura con la Mladenovic, la causa con lo storico coach di una vita. Ha vinto lo Slam, finalmente raggiunto lo scopo di una vita di allenamenti estenuanti, di dedizione assoluta….e si è trovato solo, senza quegli affetti con i quali poter festeggiare. Un’intervista dove la solitudine traspare chiaramente. Forza Therminator, ti siamo vicini. E non ci vedo proprio, in questa intervista a cuore aperto, nemmeno un minimo di strategia. Forza Campione, da oggi io tifo per te
Potrebbe anche essere, in effetti penso anche io che sia possibile.
In questo senso (per riallacciarsi a paragoni fatti in altri post), si avvicinerebbe a Wawrinka, che non è stato mai continuo nella stagione, ma anche quando ha vinto i suoi Slam, ha vinto quel torneo senza fare tantissimo nel resto della stagione.
D’altra parte lo vediamo bene con l’andamento dei vertici del tennis degli ultimi anni. Chi punta a vincere gli Slam gioca al top quei tornei e poco altro.
Non mi dispiace Thiem, ma se parliamo del suo livello competitivo dobbiamo constatare che, oltre a Wawrinka, sembra al di sotto anche rispetto a giocatori che non sono i big 3 e che non sono rimasti nei top 5 così a lungo come lui, anzi in molti casi non vi sono mai entrati…
Ecco alcuni H2H negativi di Dominic:
Del Potro – Thiem 4-0
Berdych – Thiem 2-0
Nishikori – Thiem 3-2
Wawrinka – Thiem 3-1
Tsonga – Thiem 2-1
Dimitrov – Thiem 4-2
Goffin – Thiem 7-3
Berrettini – Thiem 3-2
Bautista Agut – Thiem 4-1
Insomma, Domenico ha potuto costruire il suo ranking ANCHE su disgrazie e/o assenze dal circuito di giocatori che se lo incontravano il più delle volte lo buttavano fuori dal torneo. 🙄
Morale: se come giustamente ricordato “Stan the man” di slam ne ha vinto TRE, con tutti presenti (Thiem vince uno , un solo slam , assenti Nadal, Federer, Djokovic…) purtroppo NON ci siamo… Thiem bravo, bravo, bravissimo, ma una categoria SOTTO a Wawrinka e due categorie dai fantastici TRE
Secondo me la situazione è anche un ponstudiata per arrivare fresco al orlando garros e senza troppe aspettative e magari stupire
Tre, battendo in finale Nadal e due volte Djokovic
Morale: meglio non vincere SLAM perchè fa male
Grande Tonino Carotone…
@ Luce nella notte (#2762864)
3 sicuro, forse anche 4.
Quanti slam ha vinto “Stan the man” ?
Quanti slam ha vinto “Stan the man” ?
Provare ad avvicinarsi 5 metri alla linea di fondo, soprattutto quando risponde al secondo servizio appeso sulla rete di fondo campo…
Fino ad oggi con una preparazione incredibile e sbracciate da slogare le spalle ha prodotto risultati incredibili…
Anche Nadal (che non e’ mai andato nelle periferie del campo come Thiem) ad un certo punto ha dovuto cambiare.
Speriamo Thiem riesca ad evolvere, avvicinarsi di 4/5 metri alla linea di fondo altrimenti nei primi 20 del mondo non vi entra piu’
Alla sua eta’ avrebbe gia dovuto avere una famiglia che lo avrebbe, sicuramente aiutato a superare momenti difficili come questi. Il successo di un uomo in qualsiasi campo, si basa su alcuni fondamenti come la tranquillita’ di una vita sentimentale, capace di sostenere anche la carriera professionale.
Ottimo articolo del sempre ammirevole Marco Mazzoni, che lascia trasparire umana empatia.
A sti’ ragazzi bisogna insegnare proprio tutto, perfino le basi della filosofia! 🙂 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=cu3K1njbYqs
vincere non è difficile, difficile è continuare a vincere. diceva qualcuno che evidentemente si riferiva a una situazione del genere
La risposta è dentro di te…ma è sbagliata (cit. Quelo)
La frase citata da Genny ” è un mondo difficile, e vita intensa… felicità a momenti, e futuro incerto ” è presa da un pezzo di Tonino Carotone, cantautore spagnolo…adesso non ricordo il titolo della song ma fu uno dei singoli più venduti in Italia nel 1999
@ Tiger Woods (#2762645)
Evans?
La foto che usavano prima, quella in cui si tocca fronte e tempie, era se possibile, pure peggiore di questa….
Forza ragazzo facciamo il tifo per te
@ gene61 (#2762680)
Carotone
Neanche a me è mai sembrato un duro, anzi.
Mi hanno colpito le sue dichiarazioni, sembrano molto sincere e mi suscitano simpatia.
Soprattutto quando parla del “baratro” seguito all’euforia di aver vinto uno Slam; l’eterno dilemma dell’uomo, che trova il senso del suo essere nel tendere verso alti obbiettivi, e spesso lo perde nel momento in cui li raggiunge.
Ci vogliono spalle larghe per restare in vetta, più che per arrivarci.
Sinceramente Thiem tutto mi sembra fuorché un “duro” Cmq ci sta una situazione del genere, tutti o quasi hanno avuto pause e momenti di regressione, vedremo.
Talento medio come parametro generale (che talento medio esprime Nadal, e Djokovic? Quanto sono mediamente forti anche se non al 100%?) non che sia un talento medio Thiem! Il suo talento ha grandi impennate sorrette dalla forma straripante ma durano meno di quelli con talento elevato e costante. Se non è sorretto dal fisico e dalla testa il talento non è abbastanza elevato da portarlo a vincere comunque come a volte accade ai tre big.
Tonino docet?
Ma chi azzzzzz é Toninooooo?????
Il talento l’hai preso tutto tu…
Tennis sport duro e a volte crudele. Se non sei al top fisicamente/mentalmente rischi contro ogni giocatore nei primi 50, forse 100. Non è poi la prima volta che giocatori top soffrono di queste situazioni, vedi Borg o anche Noah che non riuscì a gestire le aspettative nei suoi confronti dopo aver vinto il Roland Garros
@ Genny (#2762633)
Tonino docet
È successo anche a Nole.,poi si è ripreso….
Nn preoccuparti c’è gente che sta peggio, domandagli pure a paire!
Standing Ovation !:-)
mahhh mi pare fuso!!!
Sono piuttosto d’accordo con voi.
Il problema adesso è Parigi.
Con Dom che si chiama praticamente fuori dai giochi e Rafa che ormai fisicamente è a pezzi e non ce la più, chi lo ferma il serbo verso il suo 19mo Slam?
Temo nessuno.
è un mondo difficile. felicità a momenti, e futuro incerto.
Potrebbe chiedere consiglio a monsieur Benoit.
Solo guardando Dominic nella foto mi vengono stati d’ansia e di agitazione. Cambiatela !!! 😥
Talento medio, tennis mooolto fisico, inevitabile declino. Stop.
Perfetto, già assegnato a Rafa il 21° slam
Se li avessi avuti io questi problemoni mi sarei già “ammazzato” dalla disperazione. A parte gli scherzi, ma ora di cosa si deve lamentare (anche se lo intervistano su questo tema), Thiem, “vortice di disperazione”, mi fa un po’ sorridere. Stiamo parlando di Thiem eh, mica di pizza e fichi, però va bene (ma chi se ne frega), fa notizia ed è giusto che se ne parli. Dispiacerebbe di più se capitasse ad uno dei nostri, toccando ferro
Non penso che Thiem abbia problemi a rimediare ad un abbandono! 😆
Se usava Nike o Mizuno le ginocchia anadavono a mille.
Aver vinto uno Slam senza Federer e Nadal e con Djokovic squalificato equivale ad aver trionfato in un master 1000. Non ha certo realizzato chissà quale impresa. L’albo d’oro riporterà per sempre il suo nome tra i vincitori ma se non dovesse imporsi in altri Slam non meriterà di essere annoverato tra i veri campioni.
Vincere uno slam senza NADAL, FEDERER e DJOKOVIC squalificato significa poco più di niente.
Vero.
Mi ricordo quando qualche anno fa partecipava a un sacco di tornei, senza prendersi pause.
Non è adesso lo paga?
Piuttosto della storia trita e ritrita sui fab3 poi fab4 (che ha veramente rotto) preferisco questa. Sicuro 🙂 🙂
Sappiamo tutti che :
El tira pu see un pel de pota che cent cavai che trota…
Però è molto comprensibile il pensiero di Thiem! Mi fa tenerezza e simpatia… tutti abbiamo problemi a rapportarci con gli altri in qs periodo e per loro giocare con stadi vuoti deve essere pesantissimo psicologicamente! Dipende anche dalla sua sensibilità…
La mia impressione e’ che i malanni fisici di Thiem stiano acuendo quel disagio che colpisce molti tennisti costretti a svolgere il proprio lavoro in condizioni per loro del tutto insolite. Essere fermo ai box e vedere i colleghi giocare, per uno come lui che disputava un milione di tornei, non deve essere piacevole. Penso che non appena avra’ risolto i suoi guai fisici, ricomincera’ a smazzolare come al solito, dando meno peso ad altre questioni legate alle difficolta’ del momento.
quotone 👿
Persona vera.
Questo ci fa capire che testa hanno i big 3, che dopo aver vinto uno Slam sono pronti a resettare e ripartire per vincere quello dopo…
Coraggio Dominic passerà
Normale che Thiem non sia mai stato il classico predestinato da multislam automatizzato come i big 3. E’ uno che è partito umilmente nei challenger nostrani facendo pian piano fuori i nostri vecchi eroi attempati per poi emergere nei tornei ATP più importanti. E’ un Cecchinato che ce la fa davvero! Il suo è stato un miglioramento ed affinamento paziente e duraturo e non un sorgere rapidamente sui 18 anni come Nadal. Nadal anche a 18 anni metteva sotto chiunque ed era baciato da un tennis superiore in automatico, Thiem no, poteva pedere appunto dai Cecchinato! I suoi traguardi sono un K2 raggiunto quasi soffocando mentre i Nadal scalano 20 cime simili al K2 senza troppi problemi. E’ un problema di talento medio e fisicità esprimibile nel corso del tempo.
Riassunto: La Mladenovic mi ha lasciato e sono entrato in crisi, sono ancora innamorato di lei ma lei non ha voglia di una riappacificazione. Soffro talmente tanto che mi fanno persino male le ginocchia.
Un guerriero come lui troverà motivazioni e condizione fisica in fretta, non dev’essere facile mettersi così a nudo, un grosso in bocca al lupo!
Quei 3(prima 4)hanno gia’ mandato in tilt molti altri players..
Boh. Penso che il suo problema non sia Adidas/non-Adidas, c’è qualcosa di più grande dietro. La causa con Bresnik?