Castello senza regina: la tredicesima edizione degli Internazionali femminili di Brescia slitta al 2022
Gli organizzatori hanno atteso il più a lungo possibile e valutato attentamente ogni scenario, ma alla fine l’incertezza della situazione, unita alle difficoltà organizzative che avrebbe generato, li ha obbligati a rinunciare. La tredicesima edizione degli Internazionali femminili di Brescia, già rimandata lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria, slitta nuovamente, dal 2021 al 2022.
Una scelta dolorosa ma di grande responsabilità, dovuta sia alle incognite legate alle coperture economiche, più difficili da reperire per un evento che – dal 30 maggio al 6 giugno – si sarebbe dovuto giocare con buona probabilità a porte chiuse, sia all’impossibilità di garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza in un impianto dagli spazi molto ridotti. “Purtroppo – dice il direttore del torneo Alberto Paris – non siamo nelle condizioni di poter organizzare il torneo, quindi abbiamo inviato ufficialmente la disdetta all’ufficio organizzativo della Fit (che poi la trasmette all’Itf, ndr). La collocazione originale degli Internazionali dista solo due mesi: non potendo prevedere come si evolverà la situazione Covid nelle prossime settimane, diventava molto difficile organizzare la manifestazione nel modo in cui siamo abituati. Così come raccogliere sponsorizzazioni per un torneo dalla visibilità giocoforza molto ridotta rispetto agli standard del passato”. Determinante anche la questione logistica: ospitare un evento simile nella sede del Castello è un’impresa difficilissima, praticamente impossibile in tempi di pandemia. Gli spazi ridotti rendono difficile garantire il distanziamento necessario, così come creare delle zone ad hoc per le giocatrici.
Da non dimenticare anche il valore degli Internazionali per il territorio: nati nel 2008 come torneo Itf da 10 mila dollari, sono diventati uno dei primi tre tornei femminili del calendario italiano, varcando i confini del tennis fino a trasformarsi in una festa per tutta Brescia, e coinvolgere tante realtà della città. “Oltre che un veicolo per promuovere il tennis e mettere in luce la nostra attività – continua Paris – il torneo era diventato una vetrina per Brescia, con il villaggio ospitalità, tante iniziative e altrettante attività collaterali. Senza tutto ciò il torneo perderebbe una parte del suo significato e del suo appeal”. Dunque la toscana Jasmine Paolini, che vinse l’edizione 2019 guadagnandosi poi, di lì a poco, l’ingresso fra le prime 100 della classifica Wta, resterà la campionessa in carica per altri dodici mesi, col ritorno dell’evento previsto nel 2022. “Non appena abbiamo comunicato la rinuncia – chiude Paris – abbiamo subito opzionato per il prossimo anno la stessa data di sempre (nella seconda settimana del Roland Garros, ndr), e non vediamo l’ora di riproporre la manifestazione. Tornare ad accogliere giocatrici di tutto il mondo e centinaia di appassionati, dopo un’attesa così lunga, sarà ancora più bello”.
TAG: ITF Brescia, ITF Brescia 2021
@ Fabblack (#2738616)
Fangalah!Gia’ tolti…senno’ridate i punti pure a Lea Periçoli :-)))))
Ed aggiungo che le occasioni di lavoro nel tennis, non sono appannaggio delle top 150; ci sono maestri, preparatori, coach, dirigenti, imprenditori ecc ecc che mettono a frutto la passione e la capacità in modo diverso ma spesso interessante.
Per non parlare dell’Università che comunque è per pochissime.
Se fate giocare le vostre figlie per avere un tornaconto economico, temo che commettiate un grave errore.
Se invece lo fate per offrir loro un occasione di divertimento e di rispetto per la passione che hanno, l’investimento è ampiamente giustificato.
Saluti
@ bogar67 (#2738713)
Chi si rivede !!! Il buon vechio Bogar67, la figlia gioca sempre?
Ricordi le “battaglie” su Spaziotennis ?
Bei tempi, come dimenticare Madmax, Cataflic, Nicoxia e tanti altri, se ne sparavano anche di grosse ma in fondo non ci si annoiava a parlare di questo benedetto e stramaledetto tennis !
Mi chiedo pertanto alla luce del post del pallettaro per quale motivo un genitore dovrebbe investire grandi cifre nel tennis delle proprie figlie senza avere un ritorno in termini economici. Instradare figlie verso un lavoro che al momento non esiste.
Castello senza Regina? È finita la monarchia!
@ Carl (#2738560)
Questa deve essere la “norma Rus”: nel suo ranking ci sono una decina di W25 vinti, quasi tutti del 2019 e se glieli toglievano tutti sarebbe restata con gli spicci 😀
@ Henry (#2738511)
Sembra tu non sia aggiornato: vedi
@ Carl (#2738560)
Io non lo sapevo; ma almeno, chiedo.
I punti degli ITF gocati nel 2019 si riducono del 50% dopo 104 settimane, spariscono dopo ulteriori 52 settimane.
I punti degli ITF giocati nel 2020 scadono tutti dopo 104 settimane.
Quindi per Paolini il prossimo 7 giugno scadranno 40 punti per Brescia.
@ Fabblack (#2738455)
Li hanno gia’ levati da tempo quei punti Wta…
Questo significa che Paolini dovrà sosituire gli 80 punti con l’attuale diciassettesimo risultato?
E Trevisan (SF), i 29 con?
non ci sono le copertura economiche perché tantissimi sponsor non sono più nelle condizioni di finanziare manifestazioni sportive che costano decine e decine di migliaia di euro e che hanno un ritorno di immagine limitato.
d’altronde se un master1000 come quello di miami ha un montepremi ridotto di oltre il 70% rispetto a quello del 2019, figuriamoci i tornei minori.
l’estinzione dei tornei “intermedi” porterà molti giocatori e molti giocatrici che oggi riescono a vivere di tennis, a dover rinunciare.