Giovanni Torresi su Gianluigi Quinzi: “Quinzi ha smesso, perché non ha avuto a mio avviso, la mentalità giusta per affrontare nel momento decisivo questo sport”
Dal sito VivereCamerino apprendiamo le parole del maestro di tennis Giovanni Torresi
“Quinzi ha smesso, perché non ha avuto a mio avviso, la mentalità giusta per affrontare nel momento decisivo questo sport. Lu ha vinto tanto da giovane e dava per scontato di arrivare in alto, cosa che a tennis te la devi guadagnare sul campo. Non è matematico che se tu vinci da giovane poi diventi forte per forza, anzi la maggior parte di quelli che vincono tanto da giovani poi non arrivano. Quindi, nel momento in cui ha iniziato a perdere non ha avuto la forza di rialzarsi.”
TAG: Gianluigi Quinzi
@ Patoschi (#2734374)
Ciao carissimo!
Chi non ha vissuto quei momenti, non riesce a capire che GQ o il tennis come sport erano solo un pretesto. Alcune volte ho riso talmente tanto che avevo le lacrime agli occhi!
Seguivamo partite senza vedere nulla, ognuno dava il suo contributo. Con la scusa di seguirlo abbiamo esplorato il mondo e l’Italia culinaria scoprendo specialita’ locali a noi sconosciute.
Chi piu’ chi meno e’ stato coinvolto per fare il giornalista sportivo, costretto a scrivere su questo forum le emozioni di poter essere in un circolo sportivo e raccontarci i suoni, gli odori e le sensazioni.
Un grazie di cuore a un manipolo di persone con le quali ho condiviso momenti irripetibili, con alcuni ormai sono in contatto privatamente.
Wafer
@ Lukas (#2734286)
strepitoso!!!
Hai sbagliato consonante:
Quinzi si è ritirato!
in assoluto il commento più originale e bello!
Ci spiega cosa significa “Ha smesso?”
Cioè?
@ Brisbane (#2734373)
Penso anche io…
e comunque, in un momento del nostro tennis buio, ci fece Sognare. Grazie lo stesso Gian
@ Lo Scriba (#2734336)
Vero,però il problema è che siamo in Italia e poichè è da troppo tempo che aspettiamo il “Sinner” della situazione,se vinci a livello juniores le aspettative e le pressioni sul ragazzo diventano troppo alte.
quoto
un paire meno dotato punto , ha dichiarato spesso che preferiva lo sci, e il karma ci ha portato sinner provetto sciatore che ha vinto gare a livello giovanile 😛
@ TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (#2734322)
In genere non apprezzo i tuoi post, stavolta, però, hai riassunto in poche parole una VERITÀ ASSOLUTA.
Seguo Quinzi da quando, nel 2010, vinse gli Europei under 14 in una finale tutta italiana cobtro Baldi. I miei dubbi su GQ, da tifoso della prima ora, riguardavano non tanto i suoi limiti tecnici, quanto il fatto che non amasse giocare a tennis. Era un agonista, un fighter, il tennis era solo uno strumento per poter vincere. Detto questo, il Quinzimento è stata un’esperienza incredibile, quasi mistica. Tanta gente coinvolta (un immenso grazie al presidente Wafer), ore e ore di livescore, spesso in orari imoroponibili, telefonate a circoli sperduti, tutto assolutamente fantastico. Ora tutto sembra svanire, ma tiferò sempre GQ, che sia all’open di San Vito o a Temptation Island, sempre e comunque dalla sua parte. Daje!
Sono sicuro che prima o poi la stessa cosa accadrà a qualche giovane ragazza iperpompata come lui, con la piccola differenza che ella non ha fatto gli stessi, grandi risultati da junior…
sul sito ATP non figura ancora come inactive che è la dicitura che indica i giocatori che si sono ritirati….mah
Ora leggo che per alcuni non avrebbe avuto i fondamentali, ma poi ricordo che a livello giovanile ha vinto tornei slam!!!
Io penso invece che i problemi di questo ragazzo siano stati a livello caratteriale e la mancanza di determinazione e purtroppo …
🙁
Mi spiace. Soprattutto perché non ci ha creduto 3 anni fa, quando ha vinto i 2 challenger. Era sulla strada giusta, poi è ricominciato il walzer degli allenatori ed è crollato di nuovo.
Il discorso dei 10 piccoli africani vale per quasi tutti gli sport. Prendi quei 10 bambini ed insegnali a giocare a golf (cito per primo il golf perché lo “sport per ricchi” per eccellenza) o mettili sugli sci a falli allenare tutti i giorni anche d’estate, o insegnali a guidare i Go Kart o le mini moto già ad 8 anni e poi offrigli i capitali per gareggiare in tutti i circuiti…ecc ecc.
Perché il calcio è lo sport più seguito del mondo? Lo è perché c’è sempre stata la storiella del giocatore che isava palloni di stracci o palleggiava con le arance (cit), perché davvero ci sono osservatori che vanno nei campetti di provincia a scovare il talento, per cui, oltre ad esserci il figlio di papà che ha la fortuna di poter scegliere uno sport ed essere seguito da tecnici a pagamento, ci saranno sempre quei ragazzini che inizoano a dare calci al pallone nel cortile di casa, all’oratorio ecc ecc.
Nel tennis non è così: se non c’è chi ti spiega come colpire la pallina affinché passi dall’altra parte della rete ed atterri nel limote delle linee, e se non c’è il campo regolare, non puoi imparare. I maestri sono cari ed i campi devi affittarli. Hai ragione a dire che un tempo il tennis era solo per “signorotti” però non è che dagli anni 70 sua cambiato così tanto. Agassi aveva in giardino una macchina spara palle con cui suo padre lo obnligava a colpire almeno 2000 palline al giorno. Tutti noi abbiamo un giardino sotto casa con un padre che può permettersi la macchina spara palle!! Leggete l’intervista allo stesso Sinner che ammette di essere un privilegiato per poter “soffrire” 5 ore su un campo da tennis, quando c’è gente che non può neppure permettersi la racchetta.
Certi discorsi valgono un po’ per tutti gli sport: per fare il ciclista ci vuole una bicicletta ed un padre che magari vada in giro in bici con te e che vedendoti certe capacità magari si prende la briga di farti fare un “provino”..nello sci devi o vivere in montagna o nascere ricco come Tomba (mio idolo sportivo assoluto, proprio perché pur nato ricco ha saputo allenarsi e sacrificarsi per quasi 20anni, vincendo contro 3 generazioni di sciatori)..
Quando avevo 16 anni giocavo nelle giovanili di una squadretta di calcio del quartiere e, pur avendo 2 pezzi di legno al posto dei piedi, ricevevo un “rimborso spese” di 200mila lire al mese, oltre il borsone, la tuta e le scarpe. Un mio coetaneo (comunque abbastanza benestante) giocava a tennis con ottimi risultati, ma, arrivato ad un certo punto, per fare il grande passo, avrebbe dovuto entrare in un club di tennis dove i suoi avrebbero dovuto sborsare circa 6-700mila lire al mese,con la prospettiva che le spese sarebbero poi sensibilmente aumentate negli anni a venire, se lui non fosse diventato un giocatore top gi6da subito. Il mio amico dovette rinunciare al tennis e non si saprà mai se magari avrebbe potuto avere una carriera “alla Lorenzi”…non ne ha avute le possibilità, pur essendo un “medio-borghese”. Invece io, avendo scelto il calcio, se avessi avuto un minimo di potenziale avrei potuto tranquillamente farmi una carriera in provincia, guadagnando più di un impiegato Fiat.
Il tennis è ancora uno sport “per privilegiati” come quasi tutti gli sport, anche se molto meno di un tempo.
Si parla tanto del talento immenso di Gulbis, ma se non fosse figlio di un miliardario, non avrebbe vinto neppure le partite del torneo del paese.
Quinzi non è arrivato ad essere ciò che si sperava semplicemente perché, pur avendo avuto tutti gli aiuti possibili non aveva un vero talento (mano educata, testa, capacità di mettersi in discussione…ecc ecc), cosa che sembrano avere Sinner e Musetti e che vede in Sonego la massima espressione di volontà e voglia di allenarsi e migliorarsi….ma se Lorenzo fosse stato figlio di un precario che faticava ad arrivare a fine mese, mai sarebbe arrivato dov’è.
In ogni caso auguro a Quinzi un gran bocca al lupo per il futuro.
Complimenti per i bei commenti,alcuni tecnici,alcuni ironici
Chi vince in maniera eclatante da adolescente, ha paradossalmente vita più difficile, per una condizione mentale pesante che si chiama:Aspettativa!
Infatti. E’ un post incommentabile e carico solo di livore sociale.
È un giorno molto triste per il tennis italiano
no pain…no gain!!!
…come disse uno spettattore all’ennessimo flop del torneo challenger di San Benedetto del Trobto (quello più vincino a casa)….: “non ha la testa”!!!
Penso che fosse quello il limite, il resto è migliorabile (si veda l’esempio di Lorenzi).
Di questa generazione sono anche Berrettini e Sonego….2 top 35
E’ la generazione 97-00 che rischia di non produrre un top 100, salvo sempre piu’ esigue speranze per Moroni e Pellegrino. Ma ci consoliamo alla grande con i 2001-2003
Un’ottima analisi.Non conosco Quinzi personalmente,solo per interviste rilasciate e l’impressione di un ragazzo indotto nelle scelte di vita.Mi vengono in mente le parole di Allegri nella trasmissione in onda la settimana scorsa,nel passaggio dal Cagliari al Milan si rese conto che nello sport,come nella vita, esistono purtroppo le categorie e nella nuova squadra erano di una categoria superiore.Tutto qui a mio avviso,non poteva competere per degli obbiettivi indotti,era frustante rimodularli, accettare una carriera onestà se non ami questo sport
Io ero affascinato dalle migliaia che lo seguivano, alla fine ero stato contagiato… Poi le sue partite mi puacevano anche… Tanta gatta… Le partite sembravano corride
Scelta giusta , non ha mai avuto la velocità di braccio per imprimere potenza nel dritto , che è rimasto a livello futures. Impensabile entrare nei 100 con quel colpo.
Quinzi è stato comunque importante nel movimento italiano, ha riavvicinato al tennis molti fans occasionali, che ora si godranno sinner e musetti
Ho 56 anni e mi sono riavvicinato al tennis grazie alle sue vittorie da junior, sembrava un predestinato, forse avrebbe dovuto giocare più qualificazioni e avere meno WC, comunque ancora grazie Gianluigi
Sinner ha saltato la carriera junior perché già competitivo a livello senior.
Come non è automatico diventare un giocatore professionista vincendo titoli slam da junior, così non è automatico non diventarlo se si è forti da giovani.
Basta leggere l’albo d’oro dei tornei juniores per trovare giocatori top da seniores: Federer, Roddick, Nalbandian, Dimitrov, Nalbandian, Murray, Wawrinka, Rublev, ecc.
Tante sono state le cose gestite male nella breve carriera di Quinzi. Una delle più importanti ha riguardato il suo entourage inizialmente scelto dal padre. Mi ricordo una domanda fatta al Filippo Volandri ancora giocatore su Quinzi come persona. Filippo disse che in realtà era dura dare un giudizio in tal senso, perchè avvicinare Quinzi era difficile. Aveva più filtri lui di Federer. Veniva trattato come una celebrità. Esagerato in tutto. A cominciare dalle ore di Supertennis a lui dedicate. Mi sembra che ora con Sinner e Musetti non si siano ripetuti gli stessi errori. Prima i fatti, poi le celebrazioni.
Era un bravo giocatore, dispiace che abbia mollato, può comunque dire di aver vinto Wimbledon Juniores e di essere stato tra i primi 150 al mondo, guardate che non è una roba da poco!
Il grande equivoco su Quinzi nasce, ancora adesso leggendo tanti commenti, dal fatto che si parla di “talento sprecato”. No, talento tennistico, anche da junior, non ce n’era mica tanto, era solo più grande, più grosso e più alto dei sui coetanei (una specie di Alcaraz per intenderci, che però si vede ha molta più testa e si è già messo in mano ad un coach ed una scuola di livello), e vinceva semplicemente per via della stazza fisica, perhè era come se un peso massimo combattesse nei pesi piuma. Da pro non ha mai dato l’idea di poter raggiungere chissà quali vette, una striminzita top 100 era comunque il suo potenziale. Difficile da conciliare con le aspettative che si erano senza motivo create nei suoi confronti
Ma ste robe le studiate la notte?? 😆
Ma va, è un ragazzo viziato e poco modesto. Estremamente fortunato perché figlio di papà, potrà fare il maestrino di tennis giusto per alzare il deretano dalla poltrona ogni tanto. Al resto ci pensa papà
invece se ne vedono…..e soprattutto nella nostra amata ITALIA…
se ci e’ stato giannessi con tutto l affetto per lui non vedo perche’ non poteva quinzi entrarci
Riassumendo….qualcuno sa a quale torneo partecipa Quinzi questa settimana?
Giusto per la cronaca: la gran parte dei tennisti italiani nati prima dell’era open erano dei semplici raccattapalle che giocavano quando i campi erano lasciati liberi dai soci, oppure erano figli dei custodi dei circoli.
Qualche esempio. Giuseppe Merlo e i fratelli Panatta erano i figli di custodi di circoli di tennis, Giovanni Palmieri e Gardini facevano i raccattapalle, Barazzutti scavalcava la cinta del circolo di Alessandria per giocare con il suo amico Robertino Lombardi.
Paradossalmente è forse adesso che è necessario avere una buona famiglia per potersi permettere la carriera open a causa degli elevati costi per lo staff e per i viaggi.
Di Quinzi è pieno il mondo, in tutti gli sport. Non ne farei un dramma
spero ci ripensi ero suo fans dal primo momento , lo vidi 2 o 3 anni fa a firenze si porto la fidanzata e lo vedevi veramente poco motivato girare per il circolo , feci foto con lorenzi giannessi e un giovanissimo alcaraz , il covid per me li ha dato il colpo di grazia ,
Anche piatti ha seguito quinzi. La colpa è pure sua?
GQ penso si sia reso conto finalmente non poteva competere a grandi livelli nel tennis e per questa ragione si è ritirato.
Non era colpa dei suoi tani allenatori che ha cambiato se alla fine era scarso.
Ha sempre pensato che cambiando allenatore avrebbe vinto più match ma alla fine non aveva i mezzi tennistici.
Non ha saputo fare il salto da junior a pro.
Ha pensato di essere già arrivato e non ha capito che il vero tennis non l’aveva mai giocato. Saggia decisione il suo ritiro
Ma quindi si è ritirato??
Però comunque ha giocato vari Challenger e Futures.
Certo, lui (e la gente intorno a lui) forse si aspettava il “tutto e subito”, se solo avesse avuto la pazienza di attendere un altro po’, forse l’asticella la poteva alzare. Non dico una top10, ma una top100 forse sì, anche se pure in quella fascia la competitività si è alzata tanto.
Mai troppo tardi, eh, specie per gli italiani. Se resetta e riparte da zero può ancora costruirsi una carriera.
Avessero ascoltato queste parole i milioni di illusi che hanno versato fiumi di inchiostro virtuale su questo ragazzo…
GQ ha dato a noi amanti del tennis comunque delle soddisfazioni e delle gioie. La delusione per un suo abbandono è tanta perché in giro talenti cristallini non ne vedo molti, quindi come sottolineato da tanti, una carriera di medio alto livello era auspicabile. Ora magari dall’esterno il ragazzo potrà capire cosa non è andato e progettare altro. Forza Gianluigi.
No, questa proprio no.
Perchè se ha colpa Torresi hanno colpa anche quegli altri 10 che hanno provato a creare qualcosa. E che in alcuni casi si sono dimessi dopo i primi allenamenti, senza nemmeno attendere i primi match.
E’ evidente che ci fosse qualcosa – o qualcuno – che lo rendeva incompatibile con il professionismo e gli alti livelli.
Qualcuno di loro per tentare la ricerca del santo Graal ha anche piantato in asso a metà stagione i tennisti che seguiva.
@ Shrek Ulusevski (#2734267)
Ma in che mondo vivi???
Mi dispiace tanto per Gianluigi. Leggo tante parole, anche molto aspre bei commenti. A mio avviso, non mancava molto per arrivare un po’ più su. Magari sarebbe stato quanto bastava per avere una carriera dignitosa. Ma probabilmente a lui non è mai bastato. Difficile accettare di non essere il più forte quando lo hai creduto e ti ci hanno fatto credere.
secondo m’è questo s’era montato la testa alle finals di torno per i più forti tra l’età massima di 21 anni.non si è saputo più nulla peccato perchè era cominciata bene vincendo wimbledon nella categoria minore,
Analisi impeccabile. Pane al pane e vino (tanto vino) al vino.
Oggi che finalmente il tennis (specialmente quello con allenamenti 6 volte a settimana in accademia) è alla portata del sottoproletariato urbano e possiamo parlare di vero tennis. Roger Federer partito dagli allevamenti di mucche in svizzera allenandosi una volta al mese(il campo in discesa) Nole Djokovic e Rafa Nadal che dalle miniere di cobalto esercitandosi con delle pepite al posto delle palline hanno fatto quello che hnno fatto. Senza aiutini, senza nessuno al seguito non come ai bei tempi.
Oggi lo sport rustico e scomodo ci dice la verità. No come quegli ebetini che al sicuro, durante il conflitto mondiale, giravano coi preparatori atletici, mental coatch e gli incordatori o forse no boh.
Comunque ho ragione e i fatti mai cosano.
Applausi
@ RF1900 (#2734254)
hai ragione.. ma è anche vero un Sinner nasce ogni 30 anni.. questo discorso lo potrebbe fare anche con gli altri 500 ragazzini che vanno a fare gli stage da lui. a Bordighera…… però poi vanno a fare i tornei di terza categoria a competere con i veterani del circuito 🙂
detto questo.. il sistema di spinge a competere… se lo fai sbagli…se non lo fai sbagli comunque.. perché comunque si tende a guardare l’orticello del vicino che fa i tornei under 8
A parte i discorsi caratteriali evidenziati da altri commentatori, con lacune che condivido in pieno, rimarco, come qualcuno, delle carenze tecniche di base talmente evidenti del marchigiano che, a livello del tennis dei grandi, non gli hanno affatto permesso di farsi strada.
Un dritto che rimbalzava al massimo a metà campo ed un servizio, nonostante l’ottima altezza, che era una rimessa in gioco.
A rete, poi, neanche a parlarne.
Alla fine, di un giocatore vero, rimanevano davvero le briciole.
io penso a quello che ha dovuto sopportare questo ragazzo.. e quello che soffrirà se starà nel mondo tennis… ogni volta che vedrà uno di quei ragazzi essere lassù… sono veri drammi…
Torresi era il coach di Quinzi. Se il ragazzo si è perso la colpa è solo sua. È il coach che deve costruire mentalmente e tecnicamente un giocatore.
Onore al vincitore di uno slam junior, sempre e comunque un ragazzo certo troppo facilmente esaltato ma assurdamente denigrato da hater vergognosi
Chi lo seguiva sui social sapeva che non si allenava da mesi anche se avevo letto, non troppo tempo fa, che sarebbe ripartito dall’accademia di Sartori. Peccato perché quell’estate magica in cui vinse quei 2 challenger arrivò proprio ad un passo dai primi 100. Lui secondo me ci poteva stare nel giro dei 100, un po’ come Harrison, per fare un nome. Quel dritto ma soprattutto la mancanza di modestia l’hanno condannato ad arrendersi proprio al via.
Ottimo giorno per Livetennis…
Qui alcuni lo avevan detto in tempi meno che sospetti… Era chiaro che fosse un giocatore artificiale giga-pluri-avvantaggiato dallo status socioeconomico rispetto ai suoi coetanei. Lo dissi ai tempi a mo’ di Poltrona Per Due: prendi 10 bimbetti africani/sudamericani/indiani/russi… agili, coordinati, con un fisico forte e una mente docile. Ricoprili di soldi pagando loro le migliori scuole tennistiche e facendo fare loro i professionisti quando gli altri fanno vita normale da studente e semplice agonista che si destreggia tra calcio sci tennis banchi di scuola e cartoni animati. Vedrai che di quei 10 cinque ottengono gli stessi risultati giovanili di Quinzi, 2 ne ottengono di migliori e 2 di peggiori. 1 molla prima. Non è questione talento (che in Quinzi era quasi-nullo, per il Tennis-in-sé). È questione di grana… amico mio… pah pah pah… grana e contesto sociale.
È pure questo il motivo per cui il Tennis pre era Open non esiste. Quattro signorotti figli di papà che non avevano voglia di lavorare e si sono dati al gioco del tennis facendo la bella vita… Grazie al pupazzo che uno minimamente più dotato di questi bamboccioni antelitteram diventa pluri-campione Slam… Il tennis serio, quello dei record e dei GOATs è altro. Il Tennis incomincia negli anni ’70. Prima chiamatelo in altro modo o mettetegli l’asterisco.
Quinzi Baldi Donati e Napolitano, chi di questi è entrato in top ten? Nessuno mi pare. Dovremmo ringraziarli per aver catalizzato su di loro tutta la jella dei gufi sia italici che non che ha permesso alla generazione immediatamente successiva Di arrivare dove loro non hanno potuto. Quindi grazie ragazzi per esserci immolati voi e aver permesso ad altri di fare ciò che voi non siete riusciti. Questo si chiama gioco di squadra.
No, di un bravo mental coach !
Finalmente finirà la tiritera su dove sia finito.
Comunque oltre al fatto di aver avuto troppe aspettative addosso, Quinzi ha avuto sempre un pensiero sbagliato sul suo modo di intendere il tennis dove tutto, comprese le vittorie, gli siano dovute per il suo trascorso junior.
Inoltre non ha mai avuto al centro la missione di allenarsi duramente per diventare un pro e migliorare la gravi lacune del suo gioco.
Buona vita Quinzi!
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#2734155)
Grande Pierre !
Quinzi dovremmo ringraziarlo solo per il fatto che dieci anni fa, quando all’orizzonte non si vedeva nessuno, quel ragazzino tignoso e nemmeno tanto simpatico era l’unico in classifica ITF e macinava risultati su risultati. E’ stato l’apripista di questa generazione finalmente vincente. Per questo dispiace vederlo mollare perchè vediamo ora gente più anziana di lui, che già batteva da teen ager tipo Coria,Bagnis,Dellien,Jarry etc, che con la perseveranza si sono costruiti una discreta carriera. Indimenticabile la partecipazione al next gen 2017 dove nonostante 3 sconfitte aveva entusiasmato il pubblico. Grazie Quinzi per aver riacceso la fiammella della speranza di avere un top player in Italia, e se ci ripensi avrai sicuramente il supporto dei tifosi che ti hanno seguito fin da bambino e ti sono riconoscenti per questo.
@ Renato (#2734189)
Donati in particolare mi sembrava fortissimo.
Le parole di Riccardo Piatti dovrebbero stamparle a caratteri cubitali sulle scuole tennis:E’ MEGLIO PERDERE DA JUNIOR SE VUOI UNA CARRIERA AL VERTICE DA GRANDE!!Lo dice sempre facendo riferimento a Sinner,che da junior ha vinto poco o nulla e questo ha permesso che non si consumasse a livello fisico ma soprattutto psicologico,perchè è quello il pericolo più grande,ovvero sentirsi arrivati,che tutto è dovuto e sarà automatico quando passi tra i professionisti.
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#2734155)
Hai scritto un bel post, carico di nostalgia e rimpianti. Sposo in toto le considerazioni sui limiti caratteriali di Quinzi che hai sottolinato, tuttavia secondo me i suoi limiti vanno oltre le carenze di natura psicologica che hai menzionato. A fronte di un rovescio di livello, non è mai riuscito a costruire un dritto all’altezza delle sue ambizioni. Quanti commenti, fondati, sono stati scritti su quel colpo: “La palla non cammina, non cammina” ed alla fine si è fermato pure lui.
@ Mithra (#2734146)
Siamo sicuri che abbia smesso?Non escludo un ritorno…:-)
Le colpe non sono tutte sue ma anche di chi l’ha consigliato e portato a focalizzarsi sui risultati e non su di una adeguata crescita tennistica, perché chiunque lo veda giocare si rende banalmente conto che gioca uguale a 7 anni fa
Puoi anche avere il miglior coach del mondo, ma senza motivazioni non vai da nessuna parte.
Purtroppo Quinzi aveva dei limiti tecnici molto evidenti ossia un servizio poco incisivo ma soprattutto un dritto male impostato, con apertura troppo ampia e macchinosa che lo portava a giocare sempre corto e troppo arrotato. Da junior vinceva grazie a uno strapotere fisico (era cresciuto prima dei suoi coetanei), ricordo una semifinale del Bonfiglio in cui lui era più alto di Coric di 15-20 centimetri. Quando poi si diventa adulti cambiano tutti i rapporti muscolari e lui veniva superato in forza dagli altri. Non è riuscito a colmare quelle carenze tecniche di cui sopra, e forse non ha mai creduto nei suoi (troppi) allenatori, fino a perdere la fiducia in se stesso. Peccato perché guidato bene avrebbe potuto essere un buon giocatore, da top 30-50, ma forse questa prospettiva gli sarebbe stata stretta.
Purtroppo GQ ha avuto sempre un problema tecnico quasi insormontabile. Le strade erano due… migliorare un po’ alla volta trascinandosi in anni di sconfitte o fermarsi anche per tanti mesi o piú provando a fare uno step tecnico importante e reiniziare la scalata da capo…cosa che credo sarebbe stata la soluzione migliore e che gli avrebbe fornito una prospettiva piú rapida…o era capace o no.
Invece si è strascicato perdendo motivazione e cambiando coach come noccioline, senza dare la possibilità a nessuno di lavorarci.
Per me comunque ha fatto benissimo a smettere perchè per arrivare nei 100 ci voleva un’altra testa e probabilmente un altro ambiente con la strada che aveva scelto.
In sintesi … “avrebbe avuto bisogno di un buon coach”.
Il caso quinzi è utile anche a noi tifosi per capire che non bisogna mai dare per scontato l”arrivo ai piani altissimi del tennis, dopo qualche bella vittoria da giovanissimi. Il mio è un riferimento a quegli utenti che fanno previsioni strepitose per il futuro di sinner e musetti e si arrabbiano al primo risultato negativo.
Ora, sicuramente sia jannik che Lorenzo hanno già ottenuto risultati migliori di quelli ottenuti alla loro età da Quinzi, tuttavia è necessario rimanere sempre cauti e non mettere inutili pressioni sui nostri giovani, o non criticarli magari se perdono un set…
Vorrà dire che si dedicherà alla famiglia e giocherà a tennis nel campo sotto casa.
Il giardino dei Quinzi Contini.
Faceva troppa fatica a fare vincenti. Ogni game era una guerra e questo lo ha prosciugato. Inspiegabile l’impostazione nel servizio, lacuna evidente al diritto, cioè i due colpi fondamentali. Aveva intensità e anticipo impressionanti ma non bastavano.
Qualcuno sa che fine ha fatto Quinzi?
IL RUSSO 27ENNE DOCET
E’ vero, di questa generazione, per un motivo o per l’altro, nessuno è arrivato in alto (intendo almeno top100).
Peccato
Peccato, mi ricordo all’epoca di essere stato uno di quelli che si era illuso di aver trovato finalmente la nuova star del tennis italico. E non si possono nemmeno portare in causa gli infortuni, poiché praticamente non ne ha avuti. In bocca al lupo per il futuro.
diciamo la verità: ad un certo livello non aveva le armi. Gli mancava un servizio robusto, il colpo di chiusura, poi da un certo punto in poi gli è mancato il dritto che era un colpo buono da junior, ma inoffensivo nei pro. Forse il vero problema e’ stato di non riuscire a vedere questi problemi quando era ancora junior….veramente molti utenti lo vedevano….pero’ c’era questa euforia generale che offuscava tutto…
Quanto lo ho seguito, quanto lo ho amato.
Riccardo quando Bollettieri disse, riferendosi a Gian, “bisognerà vedere come reagirà alle prime sconfitte… ”
Eppure a 15/16 anni era un vero fenomeno. Peccato.
Ufficiale quindi il ritiro? Sec me qualche comparsata con wc in qlk challenger la farà ancora, purtroppo si vociferava da almeno 2 anni che aveva mollato come professionista.
Che amarezza. Ho seguito Quinzi da molto prima che vincesse Wimbledon, ero un suo fan. Credevo, anzi speravo tornasse a combattere. Tanti giocatori sono arrivati tardi ma poi hanno avuto momenti di gloria. Credo che il suo limite sia sempre stato caratteriale. Troppi allenatori, troppe aspettative. Aveva fatto bene a fermarsi per ripartire e, invece, si è arreso. È brutto vedere il talento sprecato. Buona fortuna Gianluigi.
Credo che questo ragazzo a suo tempo fu investito di aspettative ben al di sopra delle effettive potenzialità,questo lo ha schiacciato sotto un peso che non è riuscito a reggere,fra l’altro credo sia di famiglia benestante,dubito avrebbe fatto una vita di sacrifici per una carriera di basso profilo,per intenderci fra l’80 e il 120 del mondo.
Il punto fine della parabola discendente.
L’importanza della testa nel tennis.
@ Renato (#2734189)
L’unico ad avere attenuanti oggettive è Donati, martoriato fin dai 20 anni da continui problemi fisici…
Anche se non sono stato un suo tifoso della prima ora,a me Quinzi faceva simpatia.D’accordo non tutti i suoi tifosi risultano gradevoli,ma di questo non ne ha colpe. Me lo sarei guardato con piacere in qualche ch. ,cosi come ogni tanto mi guardo le partite dei vari Moroni,Giannessi,Caruso,Brancaccio ecc ecc. E’ un vero peccato un ragazzo che si ritira a 25 anni.
Peccato speravamo tutti potesse arrivare in alto
Con Donati Baldi Napolitano sembrava un gruppo di sicuro avvenire
Uno sport difficile e complicato
È capitato a tanti, la storia di GQ è simile ad altri…quando hai una carriera giovanile così importante gli obiettivi sono troppo alti e , quasi sempre, fuori portata.
Se si fosse gestiti meglio, una carriera da top 100 la poteva ottenere, e nel tennis è già un grandissimo successo, ma per ottenerlo devi lottare, lavorare, sudare e sacrificarti.
Probabilmente, per uno con le sue errate aspettative, non ne valeva la pena.
Io dico solo che per fortuna negli ultimi 3 anni sono esplosi Berrettini, Sinner, Musetti (e parzialmente Sonego), altrimenti Quinzi sarebbe rimasto un enorme rammarico…
Povero ragazzo. Mi spiace tanto dal punto di vista umano! Forza gigino!
Che peccato! Nella primavera di solo 2 anni fa, all’età di 23 anni, era arrivato con relativa “semplicità” tra i primi 150 del mondo. A dimostrazione del fatto che i mezzi per una buona carriera da tennista ad ottimo livello, a cui sembrava comunque destinato, ce li avesse eccome. Poi magari non avrebbe combinato chissà che e non sarebbe arrivato al top assoluto, ma i 100, gli Slam e tutto ciò che viene di conseguenza sembravano davvero ad un passo.
Volandri gliel’aveva proprio chiamata quella volta
Proprio cosi
Quinzi ha 25 anni , non riprendera’ , ha chiuso lo sa lui e lo sappiamo noi
Un peccato per un ragazzo che aveva messo il carro davanti ai buoi, l equazione “ inizio a vincere da giovane continuo a vincere in automatico “ non regge
Lo conobbi a Guangzhou durante una tournee nei futures cinesi, era gia’ una star, aveva vinto wimbledon JR , il + forte in assoluto del supposto poker d assi del biennio 95/96 (Quinzi , Napolitano, Donati e Baldi )
BBB e Sonego non erano stati ancora decifrati
Quinzi era la promessa che non tradisce , piu’ forte di Medvedev di Khachanov ma anche di Garin, Yimer e Chung per citare quelli che ai tempi sembravano una spanna sopra gli altri
Quel giormo vidi un match incredibile vinto al terzo contro uno sembrava un mestierante piu attempato Radu Albot uno tignoso che non molla ma che trovo’ il marchigiano dall altra parte , ben motivato e veloce di gambe. Scambi interminabili e vittoria finale dell enfant prodige
L allenatore del tempo un argentino mi confido cmq le difficolta’ nel gestire il pupillo a livello caratteriale. Questo un handicap che ha sicuramente condizionato la carriera.
Quinzi perse poi il match successivo ma la tournée in Cina diede delle indicazioni abbastanza positive. Ricordo il momento del riscatto dopo risultati altalenanti Quinzi vinse un paio di challengers ma poi non e’ riuscito a dare continuità , nel tennis vinci o perdi per due palline e troppo spesso quelle palline Quinzi le ha sparate in rete perdendo fiducia.
Fiducia , autostima, morale, forza , determinazione …. appena scendi un pelo dall altra parte trovi sempre qualcuno che ti tira addosso o che corre un pelo + di te
Questo il tennis , peccato perche’ non dico top 10 ma una carriera 50-100 GLQ se la sarebbe potuta costruire, ma gli e’ mancato quel qualcosa che fa la differenza e ti fa vincere le partite.
Ne prendiamo atto. A questo punto era la decisione piu’ ovvia dato che ormai perdeva quasi con tutti da tempo. E’dura crescere da predestinato e iperpompato da tutto l’ ambiente e poi scontrarsi con la dura realta’. E’ arrivato a n.140 e , con i sacrifici poteva costruirsi una carriera alla Caruso forse, cioe’ da buonissimo giocatore da atp. Ma per chi ha trascorso l’intera vita nella convinzione di dover diventare un top player e’ umanamente comprensibile che ad un certo punto stacchi la spina e traguardi, pur raggiungibili, non rappresentino uno stimolo adeguato. Ne’ deve essere facile vedere i Kyrgios, Coric, Chung, edmund con cui lottava alla pari, entrare nel tennis che conta. O i suoi coetanei italiani Berrettini e Sonego. Per non parlare dei riflettori improvvisamente spenti su di lui e dirottati sui Sinner e Musetti. A volte mi e’ capitato di fare ironia, ma non era mai verso di lui, ma nei confronti del quinzismo ad oltranza, oltre ogni evidenza. Tutti siamo stati suoi tifosi, anche io dal 2011 quando lessi un articolo sulla gazzetra dello sport che me lo fece conoscere, ho seguito tutti i suoi livescore e molte partite fino alla finale malamente persa con Blanch a Perugia nel 2018. Da li in poi e’ stata una caduta continua ed e’ apparso chiaro che fosse una parabola discendente con poche possibilita’ di invertire la rotta. Auguriamogli una bella vita. Gli invidio ahimè i 25 anni. Ha una vita davanti a sè per realizzarsi in altro senza magari le copertine. Con in più la soddisfazione di vedere una bacheca con uno slam jr., 2 challenger, vari futures e titoli dei giornali. Quelli nessuno glieli toglie e rappresenteranno sempre bellissime pagine della sua vita. Comunque non poco se si guarda dietro le spalle e non solo ai modelli a cui ambiva.
Se poi vorra’ ritornare a giocare dopo una pausa, il tennis e’ pieno di esempi di tennisti che si sono tolte le migliori soddisfazione verso i 30.chissa’ !
Intanto in bocca al lupo per tutto. E’ stato comunque bello seguirti e sperare anche se l’ epilogo non e’ stato quello atteso.
La cosa migliore che Quinzi potesse fare nei suoi confronti.
Questa è la dimostrazione che finché ti emozioni, fai volentieri i sacrifici. Quando le cose non vanno come vorresti e in più ti costa fatica, scema la motivazione, così molli. Avrà tempo per riprendere, se tornasse la motivazione. Anagraficamente ne avrebbe la possibilità.
Redazione vi consiglio di scrivere il titolo con caratteri dorati in modo che tutti lo leggano così almeno molta gente smetterà di scrivere ogni giorno la solita domanda su Quinzi.