Giovanni Torresi su Gianluigi Quinzi: “Quinzi ha smesso, perché non ha avuto a mio avviso, la mentalità giusta per affrontare nel momento decisivo questo sport”
Dal sito VivereCamerino apprendiamo le parole del maestro di tennis Giovanni Torresi
“Quinzi ha smesso, perché non ha avuto a mio avviso, la mentalità giusta per affrontare nel momento decisivo questo sport. Lu ha vinto tanto da giovane e dava per scontato di arrivare in alto, cosa che a tennis te la devi guadagnare sul campo. Non è matematico che se tu vinci da giovane poi diventi forte per forza, anzi la maggior parte di quelli che vincono tanto da giovani poi non arrivano. Quindi, nel momento in cui ha iniziato a perdere non ha avuto la forza di rialzarsi.”
TAG: Gianluigi Quinzi
Se come si capisce che stia studiando per diventare un coach o chissà cosa spero almeno che insegni ai suoi allievi a non ripetere i suoi errori la sua colpa fra le tante è non avere compiuto uno sviluppo fisico tecnico che anziché arricchire la sua classifica lo avrebbe fatto decollare verso altri lidi sempre in tempo per età per tornare e se sarà un quinzi bis che abbia un un’atteggiamento diverso verso il suo amato sport
Troppo esaltato da stampa manageretti tuttofare, sponsors…dopo wimbledon junior sembrava un predestinato…gli errori con un ragazzino di 16-17 anni li fanno anche il contorno delle persone che lavorano con il ragazzo…fare sport ed insegnare sport sono due processi che vanno di pari passo..purtroppo quella di Quinzi è una sconfitta nata parecchio tempo fa… non è la prima e nemmeno l’ultima… spero solo si rigeneri come maestro e rimanga nel tennis con positività, o che trovi una altra strada soddisfacente per lui e lontana da riflettori angusti.
@ giorgio (#2734344)
Lorenzi è diventato un discreto giocatore (con best ranking 33) non solo “per la testa”, ma per capacità tecniche, abnegazione, spirito di sacrificio e tanta umiltà. Quinzi non ha nessuna di quelle componenti citate. Gli auguro per il suo futuro il meglio che la vita possa offrigli.
Concetti già a suo tempo espressi su vari giocatori, non solo italiani. In ogni caso , mi dispiace
E’ stato con Torresi per pochi mesi e poi lo ha mollato.
La colpa è stata proprio di non voler lavorare per cercare di fare il massimo. Sarebbe stato arrivare nei 100? Fare una carriera da challenger?
Non si sa, ma le colpe non sono certo di Torresi.
E te ci godi vero???
@ Bjorn borg (#2734343)
Diciamo pure 2001-2002.
Ci potrebbe essere un altro tormentone : adesso cosa fa quinzi nella vita?
Tanti commenti su questo tenore.
Giocatori che tecnicamente c’erano ma non hanno lavorato abbastanza per sfondare ne abbiamo avuti tanti in Italia (Trevisa, Allgauer per dirne due), il caso del marchigiano mi pare sia diverso.
Quinzi ha fatto molta fatica ad arrivare nei 150 ed a quel punto ci è arrivato giocando i tornei giusti (super preparazione per due tornei su terra che si giocavano in contemporanea con le quali e la prima settimana del Rolando).
Il suo livello non si è mai avvicinato ai top100.
Ovviamente se si parla di lacune tecniche, si confronta con giocatori di classifica analoga.
La sua palla non viaggiava, allenandosi al massimo il fisico, che tanto lo aveva aiutato da junior, gli consentiva al massimo di vincere un paio di turni nei challenger.
Avrebbe dovuto lavorare tecnicamente e fisicamente e non lo ha voluto/potuto fare.
Uno dei misteri sulla carriera di Quinzi è stato il fatto che dopo aver vinto Wimbledon Junior ed espresso un buon tennis sul duro, abbia poi giocato pochissimo fuori dalla terra.
Si è quasi fermato per la famosa maturità e poi si è limitato a giocare sulla meno stressante terra.
Si parlava di problemi di postura e di carriera compromessa, poi ha ricominciato a giocare con grandi attese, ma sempre con questa strana omissione.
Un giocatore che da junior ci aveva fatto dire che finalmente si vedeva un giocatore capace di giocar bene anche fuori dalla terra, poi si è limitato ai tornei italiani su terra.
Altra perplessità è stata legata al fatto che non ha mai tenuto un allenatore a lungo. Come se non ci credesse e non li volesse pagare. Per cui li teneva per il periodo di prova e li mollava.
Insomma, ci ha un po’ provato, senza troppa convinzione, poi la pandemia ed il fatto che sia sceso in classifica, lo avranno fatto definitivamente mollare.
Limiti motivazionali, può darsi, ma la distanza che lo separava dal tennis che conta era troppa.
Premetto che non ho mai seguito Quinzi in modo particolare, però da una rapida lettura dei messaggi vedo che molti non aspettavano che questo momento…in alcuni si percepisce addirittura la goduria.
A me sinceramente spiace che un profilo promettente ( vincitore di wimbledon jr ) non sia riuscito ad emergere e a trovare una propria dimensione al punto da ritirarsi a 25 anni…
La fate troppo facile con la storia dei 10 piccoli africani (ci aveva già provato Agata Christie, con più successo). Non è tutto così meccanico, se no ci sarebbero milioni di campioni allo stesso identico livello.
Applaudo invece l’intervento di Pierre, equilibrato e storicamente preciso. Tutti siamo stati molto speranzosi riguardo a questo ragazzo. Io in particolare quando annientò sul veloce il norvegese Ruud mi dissi: ecco, ci siamo, adesso parte il salto di qualità definitivo.
Mi accodo a coloro che augurano comunque a Gianluigi un futuro diverso, magari facendo tutt’altro ma comunque sereno. Psicologicamente, trovarsi ad interpretare il ruolo del campionissimo in così giovane età, può essere molto destabilizzante. Chiedere a tanti altri, come ad esempio al golfista Manassero.
Tutto vero, però se non sai reggere le pressioni non potrai mai diventare un campione.
Quinzi, per altro, oltre a questa caratteristica aveva anche delle lacune tecniche troppo importanti per poter diventare un campione.
Dispiace per Quinzi ma nella vita ogni giorno e’ una storia nuova e si ricomincia a correre, lui non ne avuto ne la forza ne la fortuna. Detto questo i tifosi hanno avuto di gran lunga molta piu fortuna, Dio ci ha mandato un quartetto Berrettini, Sonego, Musetti e Sinner che e’ piu forte dei 4 grandi del passato che hanno fatto la storia del tennis italuani Panatta-Bertolucci-Barazzutti-Zugarelli !!!!!
@ tacchino freddo (#2734360)
Grande analisi!
Complimenti!
nessun mental coach ma solo questioni gestuali elementari.
correva l’anno 2017, il mio commento è il numero 20
http://www.livetennis.it/post/266186/challenger-quanzhou-thomas-fabbiano-batte-matteo-berrettini-e-festeggia-il-terzo-successo-in-carriera-nel-circuito-challenger-con-il-video-della-finale/comment-page-1/
la spiegazione tecnica per tutti comprensibile, la trovate nel mio commento n. 164 http://www.livetennis.it/post/262837/challenger-budapest-qualificazioni-arnaboldi-e-quinzi-sconfitti-al-turno-decisivo-fabbiano-posticipato-a-domani/
per un maggiore dettaglio, mio commento n. 23 http://www.livetennis.it/post/332818/italiani-e-italiane-nel-circuito-itf-i-risultati-di-giovedi-20-agosto/
A conferma che i tifosi mettono la loro cieca fede nel livescore davanti alla competenza, davanti agli incontri sui campi di terra, di cemento, d’erba.
Verrebbe voglia di andare a cercare quei commenti e riportarli parola per parola agli stessi che scrivono ancora qui dentro, in questo stesso articolo, o a quelli che leggono e non scrivono più nel forum, non per biasimarli, ma per riportarli alla verità della loro condizione, perché ne prendano coscienza e ne traggano le dovute conseguenze: che il tennis non è il calcio, non conta vincere comunque, vincere brutte partite, fare risultato. La realtà vince sempre sui raccontini, le visioni deviate dai paraocchi con cui certuni guardano al tennis.
Ricordo alcuni anni fa, in una rivista del settore, una serie di opinioni che lo incensavano come un predestinato, destinato certamente ad entrare nei dieci se non più in alto.
Tra questi mi stupì invece quello di Navarra, che lo conosceva bene, che ribadiva come l’essere un fenomeno è altra cosa ed in lui non vedeva nulla di simile. Avrebbe dovuto sudare, cadere e risalire mosso dalla passione. Purtroppo l’hanno messo su un piedistallo e molti coach, ahimè, illudono i genitori per risultati molto molto inferiori. Colpa di chi ci crede, vero, ma non ricordo professori dire “suo figlio arriverà al Nobel o guiderà una multinazionale”;se però ci dicono “ha 10 anni ma di certo giocherà in Serie A oppure tra i primi 100 ci entra ” Il genitore ci crede, sogna… E poi lo segue nel terza di San Qualcosa o nel torneo di calcetto della sagra (” Oh ragazzi, ho una punta che poteva giocare nella Juve! Lo porto?). la vita è cosi
ha avuto innumerevoli ottimi allenatori, come Ronnie Leitgeb (ex coach di Muster e Gaudenzi) e l’accademia di Bollettieri.
Ma non riusciva a tenere nessun allenatore più di qualche settimana
Prefissato*
E’ un vero peccato, abbiamo speratoper anni , ma la realta’ e che nella vita ogni giorno e’ una storia che inizia alle 00,01
beh, l’intortunio al polso quando stava iniziando a giocare tra i pro lo ha tenuto fermo per molti mesi in un momento cruciale della sua crescita come giocatore
Presente fin dai tempi del Quinzimento, è comunque un momento triste per i suoi tifosi
Un abbraccio fortissimo a Gianluigi e spero che possa raggiungere gli obiettivi che si è prefisso nella vita. Ad maiora.
@ Intenditore (#2734443)
Scusate ho scritto Venezia ma era Mestre naturalmente il secondo Challenger vinto.
Ma perché povero ? Il ritiro è una sua libera scelta, due anni fa era nei 150, stava svoltando poi ha mollato. Vedrai che aprirà una accademia e farà il maestro di tennis, economicamente non ha problemi, ha una bella fidanzata e potrà dedicarsi all’insegnamento dello sport che amava. I poveri sono altri.
Dispiace, ci avevamo creduto dopo gli exploit junior, ci avevamo creduto dopo le belle prestazione alle finals delle next gen, l’ho seguito nei challenger, sembrava volessi spingerlo, crederci e tifarlo piu degli altri azzurri, come se ci si aspettasse che la svolta sarebbe arrivata. Ci ho creduto dopo quella vittoria ATP con Mathieu a Casablanca mi sembra,ora aver appreso questa notizia mi ha un pò rattristito. Dispiace tanto ma non mi sento di criticare, nello sport a livello professionistico subentrano tanti fattori. Mi dispiacerà soltanto non vederti e non poter sperare più su un tuo exploit. Grazie cmq Gigi, hai dato lo slancio dopo anni bui, per tutti i buoni giocatori azzurri che ci sono ora.
Secondo me la partita Quinzi si è giocata ai suoi 14 anni di età, quando Piatti ha detto a suo padre che avrebbe dovuto reimpostarlo completamente da un punto di vista tecnico, e ciò probabilmente avrebbe comportato il passare da un 90% ad un 40% di vittorie. Essendo anch’io un papà posso capire il rifiuto (pare che questa sia stata la causa della rottura del rapporto professionale con Piatti) del padre di Quinzi che all’epoca probabilmente ha temuto che, non essendo il figlio abituato alle sconfitte, ciò avrebbe potuto determinarne il ritiro dall’attività agonistica. Questo è un mio pensiero, non faccio parte dell’ambiente. Comunque non sapremo mai se questo lavoro sui fondamentali lo avrebbe portato a livelli alti. Il resto è storia, con la perdita di garra e fiducia dovuta alla frustrazione di tante partite in cui non riusciva a chiudere col dritto le palle rimandate dell’avversario a metà campo.
Tre anni fa sembrava potesse essere L’anno giusto per entrare nel tennis che conta (top 100), il giocatore non valeva le aspettative che si erano create da ragazzino , ma un posto nei 100 si. Poi quell’estate arrivò la super bionda che ancora credo sia la sua ragazza , a quel punto si è perso , il tennis non è stata più la sua priorità .
Anche io sono stato un suo grande tifoso, non della prima ora come il Presidente del Quinzimento Wafer o l’amico Spero in Quinzi, costretto dagli eventi a cambiare Nick, ma già da prima di Milano 2017 lo tenevo d’occhio, anche se non stava mantenendo le aspettative giovanili. A Milano, pur perdendo i 3 incontri, giocò davvero bene, da lì non mi sono perso un 15 in streming o livescore di Challenger e ITF. Mi ci sono a ad affezionato senza un motivo, non è neanche simpatico, bestemmia in campo, dichiara di non amare il tennis ed è poco incline al sacrificio, ma è come quando scegli una squadra del cuore, io sono per la Fiorentina che oggi è un po’ come Quinzi ma è inutile che chi tifa Juve, Inter o Milan mi rompa le palle, resto Viola e la seguivo anche in C2 dopo il fallimento. Per Quinzi idem, per me avevano più problemi psicologici coloro che erano infastiditi da noi che lo seguivamo e tifavamo, ma che vi frega passate oltre e tifare solo chi vince. Mi mancherà, se smetterà davvero, lo seguivo volentieri ed esultavo anche solo per un turno superato in un Future, peccato. Detto questo so che aveva insormontabile limiti tecnici, dritto e servizio assolutamente non competitivi, nullo a rete, e caratteriali, forse schiacciato e deluso dalle troppe aspettative. Non sono neanche sicuro potesse arrivare in top 100, l’estate di Francavilla e Venezia e della finale di Perugia giocava bene ma forse era il massimo che poteva dare a livello Pro, non credo avrebbe avuto la voglia di lottare e sacrificarsi per anni, alla Lorenzi, perché è lui che poteva ispirarlo, non certo Nadal come dichiarava. In ogni caso se ci ripensi e ti vorrai rimettere in carreggiata, anche in qualche ITF, ti seguirò e farò il tifo per te.
Grazie delle emozioni Gian
Nessun dramma, ma sono dispiaciuto. L’ho seguito e tifato, anche nelle disillusioni. Speravo che i riflettori del Next gen, dove pur perdendo non aveva demeritato, lo avesse sbloccato. Peccato ma pazienza. Ogni bene e in bocca al lupo, Gianluigi!
IL MIGLIORE POST É STATO SCRITTO DA:
becu rules (Guest) 29-03-2021 09:57
Il grande equivoco su Quinzi nasce, ancora adesso leggendo tanti commenti, dal fatto che si parla di “talento sprecato”. No, talento tennistico, anche da junior, non ce n’era mica tanto, era solo più grande, più grosso e più alto dei sui coetanei (una specie di Alcaraz per intenderci, che però si vede ha molta più testa e si è già messo in mano ad un coach ed una scuola di livello), e vinceva semplicemente per via della stazza fisica, perhè era come se un peso massimo combattesse nei pesi piuma. Da pro non ha mai dato l’idea di poter raggiungere chissà quali vette, una striminzita top 100 era comunque il suo potenziale. Difficile da conciliare con le aspettative che si erano senza motivo create nei suoi confronti
AGGIUNGO : CON UN CARATTERE DIFFICILE DA GESTIRE
Addirittura decine e decine di commenti su Quinzi: più che un thread sembra una Messa da Requiem
Io la definirei: ” selezione naturale”
Ricordo le parole del padre ai tempi, quando era ancora un ragazzino, che disse che top5 sarebbe andato bene, mentre top20 no. Quando lessi quelle parole ebbi un brutta sensazione.
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