Le dichiarazioni di Jannik Sinner dopo il passaggio al terzo turno del torneo di Miami
Queste le dichiarazioni di Jannik Sinner dopo aver superato il secondo turno nel torneo Masters 1000 di Miami.
“Gaston è un giocatore molto difficile da affrontare per me perché innanzitutto è mancino. Cambia molto la direzione della palla. Abbiamo giocato con un po’ di vento, quindi non è stato facile penso per entrambi. Ho iniziato bene, ho messo subito pressione, cosa che penso lui l’abbia sentita.
Per essere il mio primo incontro qui è stata una buona partita, è lui era un giocatore molto difficile da affrontare”.
“Mi alleno per giocare partite difficili. Mi alleno per essere in situazioni difficili. Mi alleno specialmente per questo tipo di partite”, ha detto Sinner parlando del prossimo match che lo vedrà opposto a Khachanov “Sarà sicuramente un match difficile per entrambi. Lo conosco abbastanza bene, e anche lui mi conosce bene e non sarà sicuramente un match facile”.
Su Lorenzo Musetti: “Siamo due giocatori molto diversi, sono felice di quello che sta facendo e gli faccio tanti complimenti. Fisicamente è sicuramente molto forte, tira forte, cambia benissimo la palla, cosa che io devo imparare a fare molto di più. Come giocatore, e come potenziale di gioco, probabilmente è migliore di me, per come gestisce la partita. Io sto lavorando molto anche su quello, su come capire i momenti della partita. Lui ha giocato tanto tennis, si porta molto dietro dalla carriera junior, io ho iniziato a 13 anni e mezzo a giocare tutti i giorni, quindi ho ancora tanto da fare. Non ci siamo allenati insieme, mi piacerebbe molto, ma soprattutto mi piacerebbe giocare contro di lui in torneo, perché allenamento e partita sono due cose molto diverse”.
TAG: Jannik Sinner, Masters 1000 Miami, Masters 1000 Miami 2021
Mah…mica tanto sai? ☺
Tempo fa raccontò che Apostolos lo riacciuffò per un pelo per salvarlo dalle agitate acque elleniche.
Viene chiamato 4U
per il numero di “U” presenti nel suo cognome
Ruusuvuori
Si concordo. Bravi ragazzi ma con delle prospettive da brividi. Raga’, i fatti sono fatti. Abbiamo il miglior 2001 e il miglior 2002 de ranking tennistico mondiale… Da non dormirci la notte!
4 u nel suo nome. Ce ne ho messo anch’io ad arrivarci 😎
Beh, essendo greco come minimo saprà nuotare!
Semifinale agli USOpen, n. 8 al mondo, partecipazione al Master di fine anno, diversi tornei atp vinti su diverse supefici prima dei 23 anni… Tutto questo non lo si vedeva da 40 anni, e non lo ha fatto certo Fognini…
perchè, Musetti è uno sbruffone che polemizza con tutti?
Forse non ha quelle caratteristiche che rubano l’occhio, certo è che 10/15 anni fa, sarebbe stato portato a tutt’altra ribalta! Io lo tifo molto molto!
Magara diceva uno
@ Miiiiiiii (#2731698)
Giusto!
non sono forte i con rebus o con i giochi di parole..non riesco a capire perchè chiamate il finlandese 4xu
@ Steffifan (#2731687)
Concordo in pieno…
@ Tifoso degli italiani (#2731813)
dove non il tennis non arrivava da 40 anni è stato fognini no di certo berettini che finora non ha vinto niente di importante
Grazie per la fiducia, Carlos Primero! Ti espongo la mia opinione riguardo a Jannik/Aslan.
In parte hai ragione, il gioco di Karatsev ricorda un po’ quello aggressivo e fulminante del primo Jannik, versione 2019.
Ti confesso però che mentre vedevo Karatsev giocare con Rublev, il giocatore che più mi veniva in mente era Nishikori, o meglio una versione di Nishikori che è durata circa un anno o giù di lì, ma che io ho visto direttamente, perché ero presente fisicamente alla finale Master 1000 di Madrid del 2014. Nadal la vinse per il ritiro di Kei, ma dopo che questi lo aveva subissato di bordate imprendibili e risposte vincenti fulminanti nel primo set.
Karatsev mi ricorda molto quel Nishikori lì, nei movimenti, nella posizione di attesa in risposta al servizio, nel modo di appoggiarsi alla forza del colpo avversario anziché forzare lui stesso, complice forse (almeno io così sospetto) una tensione di corde che non dovrebbe superare i 15-16, ma che lui evidentemente ha imparato a dominare e controllare.
In seguito Nishikori ha abbandonato quella impostazione ed è rientrato nei ranghi. Gioco rapido, troppo rischioso (per l’impatto delle corde), dispendioso mentalmente, Nishikori spesso ha accusato problemi di stress e di autofiducia con quel modo di giocare, soprattutto dopo che gli avversari hanno cominciato a studiare seriamente il modo per neutralizzarlo.
Ora io non so se Piatti, che è un profondo conoscitore di stili di gioco, prevedendo quale sarebbe stato il destino dello stile originario di Jannik (stile che poi gli avversari da un certo livello in su studiano e spesso neutralizzano, tanto più che il ragazzo non aveva ancora piani alternativi da mettere sul piatto), gli abbia imposto di dare più rotazione e più peso alla palla, di scambiare più a lungo, di non giocarsela a ogni occasione ecc ecc.
Se lo ha fatto, ha la mia approvazione.
Secondo me, il gioco che fu di quel Nishikori, sempre appostato come un falco a tirare winners fin dal primo scambio, prima o poi entra in un binario morto.
Quanto a Karatsev, che devo dire… so bene che in questo forum c’è già chi vorrebbe dedicargli altarini, ma continua a non convincermi. Sta sparando le munizioni di cui dispone ma non sorprende più, prima o poi rimarrà intrappolato… salvo che anche lui impari a modulare il suo gioco, e allora bisognerà capire qual’è il suo nuovo vero livello.
Aloha 😉
Quoto voi, anche se ci sono altri commenti sull’argomento.
Secondo me la grossa differenza è che Sonego – oltre a non essere più giovanissimo come gli altri – non parte come il fenomeno della sua generazione, quello su cui erano riposte tante aspettative quando aveva 16/17/18 anni. Ci fossero Donati o Napolitano al suo posto, sarebbe molto più tifato a mio avviso. Stessa cosa è accaduta (e accade tutt’ora ovviamente) con Cecchinato anche quando era nel periodo d’oro e sono convinto anche che se al posto di Berrettini ci fosse Quinzi sarebbe molto più tifato,anche se il romano ha tantissimo seguito perché è arrivato dove il tennis azzurro non arrivava da 40 anni.
L’essere uscito fuori alla distanza non riesce a scaldare i cuori come il giovane di belle speranze che mantiene le promesse.
Sinner e (soprattutto, dato che faceva bene anche da junior) Musetti rappresentano questo tipo di giocatore. Prima di loro, credo bisogna risalire a Fognini per avere la stessa situazione. Dopo (e mi riferisco in particolare alle più o meno ricche annate ’89,’92,’95 e ’96) si sono imposti dei ragazzi che potremmo tranquillamente definire outsider… Chi più chi meno, ovviamente…
…più o meno, sperando che alla prima curva non precipiti giù dalla scogliera!
Agli usopen Sinner gli stava dando una lezione prima di crollare fisicamente
Non c’è storia. Il nostro è largamente favorito e perdere sarebbe un passo indietro
Kakkianiv non è più next gen da 3/4 di lustro
Sano realismo!