L’impressionante progresso del tennis azzurro negli ultimi 10 anni
Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Stefano Travaglia, Salvatore Caruso, Marco Cecchinato, Lorenzo Musetti, Andreas Seppi. I Magnifici 9 dell’Italtennis maschile. Tutti nei primi 100 del ranking ATP, record storico assoluto di presenze per nostri giocatori nell’elite del tennis mondiale.
Una classifica letteralmente da incorniciare e tenere lì, anche se tutti noi ci auguriamo che i nostri possano ancora crescere e migliorare, visto che l’età media dei ragazzi è assai giovane, con addirittura due teenager.
Non solo quantità (fondamentale) ma anche qualità: un top10, 2 top20, 4 top40. Incredibile se ripensiamo alla nostra situazione 10 anni fa.
Infatti andando a ritroso a ripescare la classifica ATP del 21 marzo 2011, troviamo i seguenti giocatori italiani tra i top100:
47 Potito Starace
48 Andreas Seppi
53 Fabio Fognini
80 Filippo Volandri
Il progresso è scattato soprattutto nell’ultimo lustro: infatti se prendiamo la classifica del 21 marzo 2016, vediamo un progresso rispetto a cinque anni prima, ma non così imponente:
32 Fabio Fognini
43 Andreas Seppi
54 Paolo Lorenzi
79 Simone Bolelli
91 Marco Cecchinato
Seppi aveva toccato il best ranking (18) nel 2013, Volandri e Bolelli nella decade precedente.
La classifica non spiega tutto, è frutto anche del momento – e ricordiamo che il ranking attuale è assai “particolare” per l’effetto della pandemia e dei punti scartati/considerati. Però innegabile che il tennis italiano maschile sia letteralmente esploso. Con un lavoro eccellente da parte della Federtennis e dei team privati, e grazie soprattutto al cambio di mentalità e delle sinergie create (vedi le belle interviste che ci concesse in esclusiva l’anno scorso Filippo Volandri, che consiglio di rileggere a chi se le fosse perse), abbiamo messo le basi per un prossimo futuro che ci potrà regalare moltissime soddisfazioni e chissà, forse anche dei sogni che parevano proibiti…
Marco Mazzoni
TAG: 9 italiani top 100, ATP ranking, Filippo Volandri, Giocatori Italiani, Marco Mazzoni, Ranking italiani, record italiani nei top 100
@ el sorcio (#2727843)
Il problema non è Tirrenia ma ti ricordo che Musetti insieme a Tartarini si allena a Tirrenia da 4 anni…adesso avendo la residenza a Montecarlo è lo staff di Tirrenia che si sposta da Musetti…come vedi Tirrenia non c’entra nulla….
Tra le risposte lette mi pare la piu condivisibile. Certo che una federazione convinta di avere il sapere unico ed esclusivo, dall’alto del suo ruolo e che per anni non ha condiviso e collaborato con le ottime realtà private, non ha certo fatto il bene del tennis… In più gli altri 2 motivi che hai indicato
Certamente la prosperità di buoni tennisti italiani in campo maschile è un gran bene, così come la penuria nel femminile è davvero grave.
Propedeuticamente dovrebbero arrivare le vittorie dei nostri ragazzi…
Al momento no, non ci siamo, quello che conta è vincere i tornei e siamo ancora in balia degli eventi…nemmeno lontanamente ci possiamo paragonare a quello che sta facendo la Russia, che raccoglie a mani basse successi uno dietro l’altro.
Il 2020 è stato salvato da Sinner con vittoria all’ultimo respiro…il 2021 si regge ancora su Jannik con la vittoria in Australia…
Le premesse ci sono, ma realizzare quanto fatto dalle nostre campionesse, negli scorsi anni, è ancora solo un sogno…
tutti prodotti di tirrenia,hahahahahahahah
Tutto questo astio contro la Federazione è tipico del carattere italico. Piove governo ladro!
Le cause che ho sin qui letto per questa anoressica litania di decenni del tennis italiano, sono credo condivisibili.
Vorrei però evidenziarne una nuova che ritengo fondamentale.
Che cosa avrà di così speciale la Federazione Tennistica Svedese ? 10 milioni di abitanti e 25 slam vinti con 4 giocatori diversi nell’era open. Secondi in Europa solo dietro alla Spagna. O che cosa ci sarà di così “marcio” nella Federazione dei nostri “cugini” d’oltralpe, (la grandeur per antonomasia) con un solo slam vinto, come noi, da Noah a Parigi, 7 anni dopo Panatta.
E la Svizzera ? La Serbia ?
Eppure Svezia, Svizzera e Serbia secondo me danno l’idea del perchè un movimento ha buone probabilità di diventare vincente. L’ingrediente è uno solo trovare il CAMPIONE, quello con la C la A la M la P … insomma avete capito.
Borg si è tirato dietro una generazione di altri splendidi tennisti, che hanno passato il testimone ad altri e così via.
La luminosa carriera di Wawrinka (3 titoli slam, gli manca solo Wimbledon per fare il Career Grand Slam), è innegabile che sia stata irradiata dal “Re Sole” Roger.
Leggevo recentemente che Djokovic sta collaborando attivamente con la Federazione Serba, per far crescere nuovi talenti e chissà che anche lì non cominci a seguitare un movimento vincente. Sicuramente il fulgido esempio da emulare i ragazzini ce l’hanno.
Non credo proprio che le Federazioni possano rovinare la carriera a chi ha veramente la stoffa per diventare una Superstar. Djoikovic non lo ha fermato nemmeno la guerra, figurati una federazione.
… Nascessero sotto i cavoli, i C A M P I O N I …
@ Tomax (#2727068)
Musetti si deve tenere stretto Tartarini.
Il merito è tutto da ascrivere ad un uomo che nel 1995 fece il più grande miracolo sportivo di tutti i tempi sconfiggendo al foro italico Kafelnikov al primo turno. Quel giorno i nonni di Sinner e Musetti erano davanti alla tv e rimasero incantati dalle movenze di colui che sembrava un indiano d’America. I loro figli erano già troppo avanti con gli anni per essere avviati ad una carriera agonistica e si ripromisero di allevare gli eventuali nipoti nel mito di Corrado Borroni.
Il resto è storia recente.
Mager* ahah
Maher fai questi 5 punti che non ricapita più!
@ Viva la pallina e la patata (#2727085)
Rifletti : il primo grandissimo merito di Binaghi è stato di portare in forte utile il bilancio federale, una situazione finanziaria forte rappresenta le FONDAMENTA dei successi attuali.
Assolutamente il caso. Tanti giocatori in top 100 sono una congiuntura irripetibile.
Assolutamente il miglioramento del settore tecnico. Dagli anni 2000 il livello di preparazione dei tecnici federali e privati è enormemente migliorato. Ragazzi con determinazione tecnica e provenienza geografica di Sinner e Musetti sarebbero emersi in ogni epoca. Caruso credo sia un esempio dei frutti della nuova epoca.
Alla fine la salute di un movimento si giudica sui Caruso (appunto), Mager e Travaglia.
se non sei latino, o slavo meglio che neanche ci provi a giocare a tennis!!
E’ una battuta, ma bisognerebbe interrograsi sulle influenze delle impostazioni culturali nella costruzione dei giocatori
Non è da escludere. Bisognerà vedere come si adatteranno alla superficie Sinner e Musetti. Io sono fiducioso e penso che quando saranno all’apice della loro carriera possano provarci. Berrettini è abbastanza giovane da provare, quando saranno fuori i marziani, l’impresa.
@ GERULA.IT.IS (#2727066)
Senti per i muscoli (quindi potenza) tutti usano integratori a base di proteine, la cosa è perfettamente lecita e consentita. La manovra è ridurre la percentuale di grassi ed aumentare la percentuale di massa magra.
Se pensi a chissà quali diaboliche e strane misture sei fuori strada, poi avrai notato che negli ultimi anni stanno emergendo tennisti con fisici in cui si cura sia l’agilità che potenza e resistenza e gli allenamenti sono sempre più personalizzati sia in campo che in palestra.
@ Ging (#2727193)
Jimmy connors? Altri tempi però.
@ andrea (#2727069)
Ci sono riuscito !
Senza aver letto ancora commenti dico che il merito sta nella apertura della federazione ad una collaborazione con i coach privati dopo che i migliori di loro si erano allontanati dalla federazione. Poi la maggiore diffusione televisiva e perché no il traino dei grandi risultati del tennis femminile di pochi anni fa.
Da 6-7 anni prima dell’avvento degli ultimi e piu’promettenti ragazzi era gia’ evidente l’inversione tra maschile e femminile e che sarebbe presumibilmente aumentato vedendo il perpetrarsi di mancanza di risultati rilevanti a livello junior,solo un paladino del femminile fino ad un paio d’anni fa’continuare a negare un’evidenza che gli veniva fatta notare da tempo e da tanti,sparito da un po`,che abbia preso coscienza?
Grazie a tutti per le risposte esaustive che mi avete fornito! Siete stati davvero gentilissimi…non mi aspettavo una così grande quantità di repliche al mio commento! (e grazie anche a Borg per aver apprezzato le mie doti da scrittore:)).
Il merito va semplicemente ai ragazzi e al loro staff.
Altro che binaghi, super tennis e la semifinale di cecchinato
@ Giogio (#2727245)
Mi correggo:anche la Spagna 11 top 100
Musetti Mmoh primo turno.
Paire eventuale al secondo.
Francia 11 top 100 ma con ranking non elevato, mediamente oltre la 50esima
Spagna 10 top 100 con i primi 3 che rialzano la media, Rafa, Bautista e Carreno, poi alcuni a metà e molti oltre la 60
Italia 9 top 100 buona media cmq ancora inferiore alla Spagna al momento ma in ulteriore crescita in prospettiva.
Usa 10 top 100 ma con ranking nettamente inferiori in media.
Quindi Italia insidia la pole position. Niente male pensando solo a 4/5 anni fa…great!
Io che sono cresciuto con caratti e furlan e sognavo gaudenzi top ten!
Da quel Roland Garros di Cecchinato tutto è cambiato
@ gene61 (#2727117)
Se non riconosci i meriti di Binaghi sei totalmente cieco, voglio altri cento Binaghi.
@ Otello (#2727144)
Sinner contro Bautista Agut sparava vincenti a 159 km/h…..inoltre il dritto lo ha ridotto di velocità media perché sta provando ad aggiungergli più spin che è uno step fondamentale, non si è mai visto qualcuno vincere con un dritto completamente piatto.
Purtroppo non è così semplice. Se bastasse la volontà, Cecchinato si sarebbe quantomeno ripetuto in semifinale a Parigi.
È indispensabile anche la benevolenza degli dèi del tennis…
E se l’effetto trainante fosse dovuto solo ed esclusivamente a 10 anni di ottimi risultati delle fanciulle? (Stavo per scrivere Valanga Rosa, trasformandomi in Focolari e Varriale).
L’ondata nei top 100 è resa possibile dall’ammassarsi grazie ai challengerini nostrani di molti tennisti entro i 250 ATP. Infatti questo numero in classifica ha voluto dire quali slam ben pagate per chi voleva viaggiare e fare più esperienze professionalizzanti. Molti degli attuali top 100 nostrani sono stati a lungo nei challengers intorno al 200 ATP e solo di recente hanno fatto il gran salto con partite andate bene nei 250 o nei challengeroni. Il rimorchio per me è stato fornito soprattutto dall’esempio di un Lorenzi che, a dispetto di doti tecniche nelle media e non straordinarie, viaggiava a prescindere e che superava in classifica bellamente chi invece era troppo stanziale e conservativo.
@ gene61 (#2727117)
Volevo domandarti: perché concludi sempre i tuoi commenti con un ahahah?
Cosa fai? Ridi delle tue battute?
@ tacchino freddo (#2727101)
Effetto quinzi è un po’ azzardata come ipotesi……le vittorie di Fogna contro nadal e murray e di vinci contro serena hanno dato consapevolezza ai giovaniche anche noi pigri italiani possiamo fare l’exploit
Ho quasi 40 anni e ben mi ricordo il periodo in cui l’unico azzurro bei 100 era il mitico Gianluca Pozzi e la speranza che Volandri battesse Stepanek a Montecarlo per riavere un azzurro nei primi 100…Per me il “grosso merito” della FIT è stato quello di dover prendere atto che all’infuori della sua giurisdizione stavano nascendo iniziative interessanti (vedi gruppo Fanucci/Rianna) da cui prendere spunto e professionisti. Iniziative su cui si son messi gli occhi magari dopo clamorosi scontri (il rifiuto di Gaudenzi e degli altri a giocar la Davis, lo scontro Pistolesi/Fit, etc…). Su Supertennis…chiedete in onestà a Berrettini, Quinzi e company se il match di Potito Starace a Gstaad lo abbiano visto su Supertennis o su Sportitalia (match avvenuto post 3o turno al RG con Safin).
@ Borg (#2727100)
Io ricordo un match fra Starace e Safin di rara bellezza che durò oltre 5 ore.
Io 10 anni fa ero già lì sul pezzo ad esultare per le imprese di Seppi e speranzoso nel giovane ed emergente Fognini, tuttavia se mi avessero detto che 10 anni dopo saremmo stati messi così…. Ai tempi avrei sognato anche solo che un italiano entrasse in top 10.. Nona aggiungo altro..
@ andrea (#2727069)
Pienamente d’accordo. Roberto ha contribuito a far circolare idee innovative nel nostro tennis.
Anche quello che ho scritto sotto è in linea, conoscendo da tempo Roberto e le sue idee.
La cosa principale è la scarsità di giovani giocatori dovuta al costo del gioco e alla poca penetrazione.
Gli ultimi a giocare in massa sono quelli come me …bimbi di fine anni ”70, da cui sono venuti fuori i Camporese, Caratti, Furlan, per sfortuna nessun campione vero e la fiamma si è spenta.
Quando la fit ha capito di dover sussidiare i progetti esterni, è salita la percentuale di conversione da principianti a giocatori, quello che abitualmente succede dovunque, anche in paesi piccoli con molti professionisti.
Credo che comunque la presenza mediatica dei fab4 e delle nostre moschettiere abbia avuto riflessi positivi.
@ GERULA.IT.IS (#2727066)
Occhio ai russi che di marachelle (soprattutto alle Olimpiadi) ne combinano fin troppo
Io ne ho 55 e ricordo a malapena la vittoria di Adriano in bianco e nero a paris
Sinner sta raccogliendo quanto di buono seminato e lavorato. Tuttavia mi sembra che abbia notevolmente ridotto la velocità di palla, soprattutto col dritto, e non trova più gli incroci impossibili con il suo magico rovescio. C’entra la tensione delle corde troppo tese per calibrare meglio la profondità di palla. Comunque è solo una mia impressione perché comunque fa sempre ottime ma non superprestazioni come vorrei io
@ Ging (#2727140)
*Binaghi* scusate, ho corretto.
Viaggi merita una STATUA: ha creato un sistema che prima del coronavirus si finanziava da solo potendo organizzare TANTISSIMI tornei challenger in Italia evitando viaggi scomodi ai tennisti italiani e potendo concedere wild card a giovani italiani, ha fatto il progetto campi veloci perché per diventare vincenti non si poteva più giocare solo su terra precludendosi gli altri campi, ha finanziato i giovani più promettenti evitando disagi economici alla famiglie, ha creato IMPORTANTISSIME sinergie con i team privati perché sono uno strumento in più per far crescere meglio il giovane, inoltre dopo la carriera junior i giovani più promettenti devono PER FORZA essere affidati (o comunque controllati) ad almeno un coach italiano d’élite non solo al maestro di circolo con cui sono cresciuti (a meno che non sia estremamente competente di suo), in particolare questo in passato non si faceva ed è SOPRATTUTTO per questo che abbiamo perso in passato talenti come Bolelli per il singolare, Matteo Trevisan e Quinzi che non sono mai riusciti a migliorare perché non hanno mai avuto in giovane età qualcuno di capace che gli insegnasse e quando sono cresciuti è stato troppo tardi.
Ecco bravo! Bisogna focalizzarsi su questo aspetto. Le giovani di oggi ho come l impressione che siano abbandonate a loro stesse; non esiste un vero e proprio progetto e anche le nostre fab four si sono create praticamente da sole e non per merito della federazione. A me sembra che in italia il tennis sia uno degli sport più maschilisti in assoluto, anche più del calcio, perché anche i fantastici risultati delle nostre non sono stati esaltati in pompa magna come invece sarebbe stato se li avessero ottenuti i maschi ( e se Dio vuole ce ne accorgeremo). Alla federazione non è mai fregato nulla del settore femminile
A mio modo di vedere alcuni aspetti che hanno prodotto la scarsità di giocatori di alto livello in Italia possono essere i seguenti:
– Pochi giovani si avvicinano al tennis per l’esclusivtà dei circoli e la concorrenza di altri sport.
– Di quelli che emergono e si avvicinano al mondo dei professionisti, non tutti hanno sufficiente fame per impegnarsi adeguatamente nel salto fra i professionisti. Quei pochi che si sono avventurati nei 100, ne hanno avuto tanti accanto che si sono limitati a giocare challengerini in Italia su terra se non addirittura Open (farei il nome di Allgauer, ma di giocatori tecnicamente validi che non hanno provato adeguatamente a sfondare, pur avendone i mezzi, ce ne sono tanti.
– Terra Battuta. L’Italia si è adeguata tardi al fatto che i tornei su terra sono 1/3 di quelli sul circuito. I nostri giocatori sono da sempre stati abituati a giocare sulla terra. Da un certo punto in poi il tennis è cambiato e la nostra scuola ha continuato a produrre giocatori talentuosi, ma senza la capacità di vincere i tornei importanti su terra. Spagnoli e argentini vincevano i tornei importanti, i nostri vincevano piccoli atp, o challenger e galleggiavano. Ne avevamo pochi nei 100, ma fra la 100esima posizione e la 250 ne abbiamo sempre avuti tanti. Giocatori che con i challenger italiani riuscivano a fare una carriera buona, senza grandi spostamenti.
a uno che viene denigrato di essere incostante sono piu di 10 anni che è li tra i top 50 come fognini
Berrettini dalla semi US open di 2 anni fa non ha più trovato la condizione ideale per esprimersi al top. Quest’ anno purtroppo come avete visto quando sembrava andare al meglio un altro infortunio muscolare a tempo indeterminato e non ci voleva
Stavo per leggere attentamente e con interesse quanto da te scritto, ma poi ho letto il primo punto:
Tutto merito della federazione???
E niente ho lasciato perdere…
Ahhhh ahhhhh
e mager ad un passo
Quando si fanno battute tipo “Fognini che fa? Continua seduto sul sofà?…con Flavia in casa e 2 figli ormai non ha più voglia…a panzé, fai almeno un po’ di addominali…” (chiunque capisca un po’ di fisionomia capisce benissimo che l’impressione della pancetta è data da un difetto posturale di Fabio, che invece ha una buonissima struttura addominale creata con allenamenti intensissimi)…direi che si sta mettendo in dubbio anche la sua professionalità.
Sto aspettando un italiano vincere Wimbledon….ho 58 anni…seguo il Tennis dal 1972….accadrà?….spero di vederlo…
Io aggiungerei anche l’effetto Quinzi. L’ho già detto in un altro post…bisogna riconoscere che l’enorme interesse suscitato da Gianluigi fin dal 2012 e, sopratutto da Wimbledon Juniores 2013 ha contribuito notevolmente alla crescita dell’interesse dell’italiano verso il tennis. Ovvio che poi si deve avere anche la fortuna di trovare dei talenti, ma questi sono più facili da scovare se ci sono 1000 ragazzini a fare tennis invece di 80-100.
Poi,come già detro qualcun altro, ha contribuito anche il declino del calcio italiano, sia a livello di club che la Nazionale…ed io aggiungerei anche il declino del ciclismo italiano, altro sport che in Italia ha numerosissimi praticanti.
Non è un caso che comtemporaneamente al declino del calcio e del ciclismo stia crescendo esponenzialmente il tennis italiano e stia dando anche importanti segnali di risveglio l’atletica (Tamberi, Tortu, Jacobs, Larissa Iapichino…)
Io sono nato negli anni 60. Ho goduto da bambino insieme alla mia famiglia delle gesta di quei campioni.
Ricordo un panatta Vs Alexander.
Tutti svegli di notte (si giocava in Australia) a tifare Adriano che perse 11/9 al 5o set.
Credo fosse una finale Davis.
Poi 40 anni di buio con pochi lampi. Camporese che perde (12/10?) al 5o contro un indomito Becker, qualche bel rovescio di Volandri, Fognini che batte Nadal. Solo lampi sporadici.
Ora che può essere successo? Secondo me nulla, solo coincidenza. Tant’è vero che nel femminile è successo esattamente il contrario. E c’era sempre supertennis, la fit e quant altro.
Comunque se hai 18 anni complimenti, scrivi molto bene.
@ ItalyFirst (#2727005)
Confermo…ma questo si potrà avverare solo con delle condizioni favorevoli 1) bioritmi al top, 2) giornata no dell’avversario in un turno decisivo 3) maratona di 4-5 ore di 2 superfavoriti nella semifinale opposta. Xché no …può succedere.
@ GERULA.IT.IS (#2727086)
Ciò detto Nadal resta uno spettacolo della natura bellissimo da veder giocare e vincere. Io sono in buonafede ma l’1 x 1000 di dubbio non potrà mai esser cancellato del tutto.
E Pistolesi?
@ GERULA.IT.IS (#2727076)
Anche yannick Noa ci andò giù pesante con forti dubbi sulle performance strabilianti di alcuni sportivi spagnoli e Il caso Armstrong, poi, ha insegnato che non fallire i test può non essere sinonimo di innocenza.
Mi dispiace deludere tutti coloro che hanno incensato la Fit…Cosa ha provocato questa rinascita del tennis italiano? Supertennis non centra nulla essendo nata nel 2008…Binaghi non centra o meglio centra, egli capì che il centro di Tirrenia era una fonte di perdita , quindi non ci poteva trarre nulla e lo lascio andare dove doveva andare..i tempi maturarono e la Fit smise di pretendere di allenare i futuri campioni prendendo ragazzini più o meno promettenti e lasciandoli allo sbaraglio in mano ai club privati dove alcuni iniziarono a rifarsi al progetto top 100 di Caldaro. I maestri iniziarono a capire che forse tanto bravi non lo erano e che forse dovevano per portare a casa la pagnotta più guardare i numeri che la qualità ed iniziarono ad abbassare un filo le caratteristiche per accedere ai corsi…più istruttori più corsi…più corsi più bambini iniziano a giocare…più bambini ci sono più è possibile che tra loro ci sia un campione. La FIT nella parte dei maestri capì che forse più che fare la guerra agli Enti di Promozione ed alla PTR doveva da essi quanto di buono facevano ed iniziare a gestire coi pochi tecnici capaci delle sinergie coi team privati anche a costo di aiutarli economicamente. Se Binaghi e cricca varia se ne andasse ed arrivasse un manager di livello che separasse : FIT – maestri- giudici ed arbitri come avviene già in altre Federazioni ed in altre nazioni gestendole ognuna in maniera autonoma ma con sinergie tra le tre aree avremmo fra 10/15 anni un movimento che potrebbe portare nei primi 100 almeno 15 giocatori ed almeno un’altra ventina od anche qualcosina in più tra la 100 e la 300 posizione. Ma la FIT questo non lo capisce perché sin quando non ci sarà il coraggio di fare una rivoluzione interna il dittatore rimarrà sul suo trono. Chiedetevi dove a sede SportCast, cos’è la Mario Berardinelli , chi è costui, cos’è la Sport Servizi….perché da anni, forse 15 , la FIT non presenta un bilancio….La FIT è il male del tennis italiano…purtroppo.
Due nazioni hanno visto un’esplosione tennistica molto importante negli ultimi anni. Per l’Italia leggiamo sotto decine di possibili e probabili motivazioni. Per la Russia l’italiota tipo pensa subito ad una motivazione sola. Chissà se su livetennis.ru avviene qualcosa di simile, ovviamente al contrario.
Direttamente proporzionale all’impressionante declino del tennis femminile negli ultimi 5/6 anni
Analisi perfetta. Metterei l’accento proprio sul PROGETTO CAMPI VELOCI, che finalmente vede tennisti italiani fuori dal recinto “terra rossa”, riuscendo ad essere competitivi su tutte le superfici.
Osservazione preziosa di un’importanza vitale. ..
Il tennis in chiaro è linfa ….
Pescosolido
@ Wynograski (#2727062)
A Fognini mancano un paio di RG e 3-5 mille su terra. Sono fortissimi i sospetti di ormoni sul filo della legalità assunti da mostri in grado di far fare 5000 giri in un minuto a una pallina x 3 ore consecutive. Sospetti mai del tutto sopiti, con nessuna condanna x diffamazione mai comminata a chicchessia (se non ricordo male).
Ti posso assicurare che veder giocare o allenarsi Fognini dal vivo rende meglio l’idea,rispetto alla tv, di quanto sia rapido con i piedi. E quella rapidità la mantieni solo allenandoti. Altro che divano…
O forse…
“Qualche Fab3 in pensione IN PIÙ” ?
Tutto condivisibile !
@ Stefanotrapp (#2727058)
Grazie a suxtennis e live tennis…i sedentari ex tennisti top 100 ATapirati continuano a giocare empiricamente….ma non so in che modo possano aver contribuito a creare questi fab nine.
Ho letto tempo fa un interessante contributo su questo argomento sulla bacheca Facebook di un dirigente della Federazione, che qualche volta ha scritto anche su questo sito (Roberto Commentucci).
Ve lo riporto, anche se è un pò lungo, io lo ho trovato molto interessante e ben scritto.
——
IL BOOM DEL TENNIS ITALIANO MASCHILE.
PERCHE’ E’ (ANCHE) MERITO DELLA FEDERAZIONE
Ormai tutti si sono accorti che il tennis italiano, specie al maschile, si avvia a diventare (o meglio: lo è già) uno dei movimenti più importanti del mondo.
Lo è per praticanti (oltre 300.000 tesserati);
per forza organizzativa (passata la bufera Covid in Italia si organizzeranno le Atp Finals, il torneo 1000 del Foro (combined con il Premier femminile), le Next Gen Atp Finals e il Wta International di Palermo, a cui si aggiungono oltre 20 challenger e una marea di tornei ITF futures);
lo è infine per risultati e per dimensione tecnica (4 top 50, 8 top 100, alcuni dei più promettenti giovani del panorama mondiale).
Da più parti si dibatte su quale sia il contributo dato dalle politiche federali al raggiungimento di questi risultati: c’è chi dice che è tutto merito dei privati (certo i coach, i giocatori, i loro staff e le loro famiglie hanno dimostrato qualità, coraggio, capacità determinazione), e chi invece, sia pure a fatica, riconosce qualche merito alla Federazione.
Ma come stanno veramente le cose?
Premetto, per chi non mi conosce, che il sottoscritto è un Dirigente Dilettante della Federazione e quindi è convinto che essa abbia molti meriti nella attuale fase di rinascita del tennis italiano. Siccome ho collaborato a lungo con la FIT nell’organizzazione del Settore Tecnico, della Scuola Maestri, della politica impiantistica e anche dell’organizzazione regionale (sono stato tra l’altro Presidente del Comitato Regionale Lazio) sono abbastanza ben informato su quanto è stato fatto e sono in grado di illustrare a chi avrà la pazienza di leggere questo lungo post i risultati delle diverse politiche seguite dalla Federazione negli ultimi 20 anni.
Alla base di questa fioritura di talenti ci sono intanto due azioni fondamentali, che agiscono nel lungo periodo: l’allargamento della base dei potenziali agonisti (che vuol dire aumentare il numero degli agonisti under 18) e il miglioramento della didattica e della copertura del territorio nazionale. In sostanza, se tu hai tanti allievi, e hai una offerta didattica di alta qualità e distribuita in modo uniforme su tutto il territorio, dalla grande città al piccolo paesino, le probabilità di trovare atleti di alto potenziale aumentano molto.
I risultati di queste politiche si vedono su orizzonti temporali lunghi, e dieci anni sono addirittura pochi. In effetti, ci sono voluti 20 anni per risolvere due nodi strutturali del nostro tennis: la qualità disomogenea sul territorio dell’insegnamento del tennis di base che avevamo a inizio degli anni 2000 e l’insufficienza del nostro reclutamento.
Per quanto riguarda la qualità didattica, la situazione era diciamo a macchia di leopardo: accanto a realtà di buona qualità e aggiornate, vi erano anche situazioni in cui le metodologie di insegnamento erano superate, obsolete, rimaste ancorate alle vecchie logiche precedenti all’introduzione delle nuove racchette e delle nuove tecniche di esecuzione dei colpi.
Oggi, grazie alla motivazione dei maestri, alla più veloce circolazione delle informazioni nell’epoca di internet, e grazie anche allo sforzo organizzativo della Federazione, adesso l’offerta tecnica è diventata molto più omogenea e moderna su tutto il territorio nazionale. La Scuola Maestri è stata rifondata su basi più scientifiche dal compianto Roberto Lombardi e poi è stata resa ancora più efficace e capillare dal talento organizzativo di Michelangelo Dell’Edera.
Il secondo nodo strutturale a inizio anni 2000 era nel reclutamento, per la scarsa popolarità del tennis fra i ragazzini: da noi arrivavano solo i figli di chi già giocava (figli di maestri o di vecchi appassionati) oppure gli scarti degli altri sport. Tipicamente, se un ragazzino veniva scartato dal calcio, perché poco dotato, il papà lo iscriveva al corso di tennis. Quindi avevamo pochi allievi, e tra questi alcuni erano molto scarsi come qualità fisiche e coordinative.
Questa cosa ha avuto una clamorosa inversione di tendenza a partire dal 2008, quando è stato lanciato il canale Supertennis, che ha riportato il tennis, GRATIS, in tutte le case italiane. Da allora il trend di crescita dei tesserati è letteralmente esploso, e in 12 anni i tesserati agonisti under 18 si sono più che triplicati, con un aumento enorme in particolare fra i maschi. Adesso per tanti ragazzini il tennis è la prima scelta, e non un ripiego, e da noi vengono anche quelli che hanno il fisico giusto e le giuste qualità coordinative.
Oltre a questi due fattori strutturali, peraltro, ce ne sono altri: intanto, sul piano impiantistico, la Federazione 10 anni fa lanciò il Progetto Campi Veloci, per stimolare i club a costruire più campi in cemento e a organizzarci sopra più gare. Questo ha migliorato la cultura e la preparazione tecnica dei maestri e degli staff degli agonisti: si è lavorato molto di più e molto meglio su servizio e risposta, i due colpi più importanti del tennis moderno, dove fino a una decina di anni fa eravamo carenti (vedi Starace e Volandri, due specialisti della terra: adesso abbiamo giocatori universali, che giocano bene su tutte le superfici, e quindi più forti).
Poi la Federazione, grazie agli introiti crescenti delle tasse federali (più tesserati vogliono dire più tornei, più circoli affiliati, più entrate) e degli Internazionali d’Italia (che sono diventati uno dei tornei più importanti del mondo, anche grazie alla promozione del tennis fra la gente fatta dal canale televisivo) ha avuto un grande aumento della capacità di spesa e ha potuto investire molti più soldi nel Settore Tecnico, per assumere tecnici e preparatori fisici, fisioterapisti, mental trainer (come Lorenzo Beltrame, uno dei migliori del mondo) e per sostenere economicamente molti più ragazzi per allenamenti, trasferte e spese mediche.
Circa 8 anni fa si è anche capito che l’età di arrivo al professionismo si era alzata molto, che si entra nei 100 ormai a 22, 23 anni, e quindi occorreva creare un Settore Over 18 per continuare a investire sui giovani anche dopo la fine della carriera juniores. Per questo incarico vennero assunti Tatiana Garbin per il femminile e Umberto Rianna per il maschile, che tanto bene hanno fatto.
Poi si è lavorato per aiutare alcuni ex giocatori di buona qualità a investire su loro stessi, a formarsi, per diventare dei buoni coach: in questo modo è venuta fuori gente come Vagnozzi, Santopadre, Colangelo, Petrazzuolo, Aldi, Cipolla, Silvestre, e altri ancora, che hanno aiutato tanti giocatori italiani a entrare nei primi 100, mentre una decina di anni fa di coach bravi disposti a girare il tour ne avevamo pochissimi.
Infine, come viene spesso ricordato, la Federazione ha avviato un programma di decentramento del Settore Tecnico. Non più investire solo su chi si allena a Tirrenia, ma migliorare la collaborazione con i team privati: andare a portare qualità e consulenze a casa dei ragazzi, con tecnici, aiuti economici, assistenza medica e fisioterapica, preparatori fisici eccetera (come è stato fatto ad esempio, per Berrettini, Sonego, Musetti, Zeppieri, etc).
Poi ci sarebbero altre cose, come ad esempio la creazione, una dozzina di anni fa, dei centri di allenamento periferico creati a livello regionale per i ragazzi di 11-14 anni, che hanno consentito di formare e aiutare (facendo allenare insieme i più forti di ciascuna regione, con il tecnico regionale e i loro maestri) tanti ragazzini di qualità.
A questi centri hanno partecipato quasi tutti gli attuali giovani di talento che abbiamo, inclusi Berrettini, Sinner, Musetti, Zeppieri eccetera.
Ultimissima notazione: la Federazione sostiene economicamente i tanti tornei challenger e future che si organizzano in Italia, in cambio della disponibilità delle wild card da destinare ai giovani talenti italiani, consentendo loro di bruciare le tappe. Anche questo è un grandissimo punto di forza del nostro sistema, perché giocare 20 challenger in Italia, risparmiando sulle spese, è tantissima roba e consente di fare esperienze agonistiche di qualità, punti per la classifica e crescita tecnica, risparmiando un sacco di soldi.
E in conclusione, la Federazione ha fatto un pieno il suo dovere, e ha raggiunto il suo obiettivo.
Che non è tanto quello di creare direttamente giocatori, quanto quello di costruire un ambiente strutturalmente favorevole alla crescita e allo sviluppo dei giovani talenti. E in Italia, negli ultimi 20 anni, è stato fatto.
Infine, dare a Cesare ciò che è di Cesare.
Sebbene non risulti simpatico, tutto questo è stato reso possibile soprattutto grazie alla qualita manageriale di questo cocciuto sardo dal carattere difficile, che, a parere di chi scrive, resta uno dei migliori dirigenti della storia dello sport italiano.
Grazie di cuore a chi è riuscito ad arrivare in fondo.
Mi piacerebbe vedere ora un ultimo steep e cioè qualche “vecchio “italiano allenare qualche giovane.ad esempio lorenzi per me un coach perfetto.seppi un altro che sarebbe perfetto per affiancare qualche ragazzo.volandri spero che dia una mano oltre a fare capitano di davis.e magari non solo coach italiani ma anche top allenatori stranieri tipo becker con berrettini ljubicic con musetti
Secondo me sta funzionando la lotta internazionale al doping. Molti top “extraitaliani” erano cocainomani o dopati con steroidi o altre porcherie. I nostri si dopavano al massimo con bis di pastasciutta e doppio espresso.
E oggi che di questi manigoldi se ne vedono sempre di meno in giro, iniziano a svettare i bravi ragazzi italiani.
non sono d’accordo, o almeno lo sono in parte.
la pandemia ha sicuramente dato una mano a matteo e fabio, ma sinner, sonego e musetti, per esempio hanno faticato molto per essere dove sono, proprio per colpa del blocco. sinner, al di là di qualche problema fisico vale già i top 20, così come musetti poteva essere nei 100 già 6 7 mesi fa.
Molti contestano anche la professionalità
Credo che un’importante svolta l’abbia data anche Supertennis, per troppo tempo il tennis era sparito dalla televisione in chiaro, speriamo continuino così, i media per uno sport sono fondamentali
Sul numero di giocatori italiani nelle prime 100 posizioni non ha praticamente influito, ma sulla qualità, specialmente sui nostri due primi della classe che ancora possono vantare di stare rispettivamente tra i primi 10 ed i primi 20, il blocco classifiche da pandemia ci ha data una grossa mano.
Speriamo che allo scongelamento tutto questo ben di dio non si sciolga come neve al sole.
…non m’è scesa una sincope :-), ho solo toccato male
A proposito delle magre dei quarant’anni, di cui al post precedente, sia chiaro che a:
Gaudenzi, Furlan, Camporese, Cancellotti, Canè, Caratti, Sanguinetti, Volandri, Starace, Nargiso, De Minicis, Pistolesi, Pozzi, Narducci, ecc, ecc. va comunque un enorme grazie per le emozioni che, saltuariamente, han
@ L’Italiano Vero (#2726995)
dal mio modesto punto di vista qualcosa ho visto cambiare, ma non posso parlare per la generalità. Ho 41 anni e più di trent’anni fa mi accostai al tennis con passione e sogni di bambino. Mio padre mi portò in un club della periferia di Napoli ma, nonostante la mia ferrea volontà e impegno, non fu possibile nemmeno insegnarmi a mettere la palla dall’altro lato con continuità. Trenta bambini in fila ed un solo maestro a fare cesto, cosa volevi imparare? l’anno successivo cambiai club e la situazione migliorò un poco, ma non sostanzialmente.
Oggi sono un genitore di due bambine, è qualche anno che le ho iniziate al tennis e ho trovato una situazione del tutto diversa. Professionalità, numeri adeguati, attenzione al singolo: magari non diventeranno campionesse, ma imparano ogni giorno e si divertono.
@italiano vero:
Secondo me, è successo che la FIT e il Presidente Binaghi si son rotti le scatole dei successi spagnoli e delle nostre magre* e si son messi A LAVORARE!
Dico questo pur avendo visto, inizialmente, di cattivo occhio la stessa FIT, l’accentramento, il dirigismo, certe simpatie politiche…
Più nello specifico, il centro di Tirrenia, la collaborazione coi privati, i finanziamenti, il canale telematico (intendevo tematico, ma ci sta uguale -solo stavolta, correzione “smart”), il progetto “campi veloci”, …
Per analisi più approfondite, aspettiamo commenti meno sintetici/(superficiali?)
Il contributo della FIT a questo progresso, a mio modo di vedere, è molto migliorato negli ultimi anni e può essere visto in tre aspetti:
– Grande supporto all’ingresso dei tennisti nel mondo dell’atp. La FIT non allena direttamente i giocatori, ma dà molto supporto ai giovani promettenti che hanno il loro team, ma possono contare nel supporto del nostro settore tecnico. Per allenarsi e per mettere a fattor comune esperienze.
– Il grande numero di challenger in terra italiana. Permette ai giocatori di crescere con calma, di allenarsi, confrontarsi con ottimi tennisti stranieri, trovando ognuno una propria strada.
– Il Progetto Campi Veloci, che fu attuato qualche anno fa. Non so bene che fine abbia fatto, ma è vero che i nostri tennisti quando si affacciano sul circuito sono più avvezzi a giocare sul duro. Sono tecnicamente molto completi ed hanno capacità di disimpgnarsi su tutte le superfici.
Ancora non si è affermato il campione, ossia il tennista che sia fisicamente un fuoriclasse oltre ad avere le caratteristiche tecniche per esserlo (speriamo nei nuovi arrivati, ovviamente), ma sicuramente il movimento italiano è molto più a fuoco di quanto non lo fosse 10 anni fa (ed anche 20 e 30…)
@ L’Italiano Vero (#2726995)
Bravo, bell’intervento.
Il merito è:
-della Federazione
-di un canale in chiaro non a pagamento come Supertennis
-del cambio di società a livello mondiale, questo ormai è un mondo globalizzato e non è un caso se adesso ai vertici ci sono tennisti con origini russe (Medvedev, Tsitsipas, Rublev, Zverev, Shapovalov, Kachanov)e tra qualche anno saranno i cinesi a monopolizzare la top 100
-del declino degli altri sport in Italia, calcio su tutti. Prima i ragazzini a 5 anni si iscrivevano tutti in una scuola calcio, basta pensare a Sonego, calciatore granata mancato per pochissimo.
-della fame e voglia di tennis che è nata in Italia dopo aver visto per 20 anni comandare questo sport dai Nadal,Federer e Djokovic
Credo che nessuno gli contesti la professionalità. Chi lo attacca lo fa per i suoi comportamenti in campo che a volte sono discutibili.
Avrei trovato necessario menzionare Mager al 102; non tanto per accrescere ulteriormente quanto si va dicendo, ma perché è brutto per lui mancare da quell’elenco per due soli gradini.
Tra questi direi che il più probabile è proprio Sinner che ha già la mentalità del campione e migliora giorno dopo giorno
Obbiettivamente, si partiva dal basso… ma per fortuna credo che il meglio debba ancora venire. Finalmente con Fognini (che personalmente non apprezzo più di tanto) avevamo smesso di restare ancorati al successo (senza trofeo) di Volandri su Federer a Roma… ora con Berrettini prima, e i teen in arrivo adesso, forse manterremo il trend, sperando di crescere ancora.
@ L’Italiano Vero (#2726995)
a mio parere la semifinale di cecchinato a parigi.
Ha mostrato a tutti che volere è potere
Il sogno proibito, uno slam che aspettiamo dal 1976, ce lo potranno regalare forse tre candidati. Il più futuribile è Musetti, che si è appena affacciato nei 100, ma con quel gioco lì, come si fa a non sognare? Il più probabile, avrei detto il Berretto, col suo tennis fondato su servizio e dritto devastante: purtroppo questi continui infortuni sono una vera spada di Damocle. Ovviamente il terzo candidato, è Sinner, lo “stupor mundi” altoatesino. Qualche anno di esperienza in più, qualche miglioria nel suo tennis in più, qualche Fab3 in pensione in meno, e credo che il bersaglio grosso lo centrerà. Sognare non costa nulla, ed intanto che sognamo, qualche 1000 a casa lo portiamo.
Sono più di dieci anni che Fognini è nei primi 60 del mondo. Questo vuol dire fare vita da atleta
Io, che ho appena 18 anni, pur non avendo conosciuto il buio totale che imperversò per 40 anni, sono contentissimo di questo incredibile traguardo (sperando funga da trampolino di lancio per i prossimi anni).
E’ vero, c’é stato sicuramente un cambio di mentalità, ma davvero non riesco a comprendere quali possano essere stati i fattori che hanno portato a questo delizioso cocktail di top100… qualcuno potrebbe farmi un’analisi su ciò che è successo e su cosa è veramente cambiato tra le fila dei nostri giovani tennisti in questi anni? Spesso leggo di commenti di over50 che affermano di vivere in un sogno da ormai un paio d’anni proprio perché abituati a delusioni su delusioni: poi io, non avendo vissuto quel periodo, non ho mai approfondito bene la carriera di giocatori quali Canè, però da quel che ho potuto capire era lungi dai risultati che stanno ottenendo i nostri atleti in questo periodo.
Quale potrà essere stato il fattore X che ha determinato questo exploit non lo so ancora, ma sono certo che ci sarà da divertirsi nel prossimo decennio tennistico, e forse, ancor più di me, saranno gli appassionati di vecchio stampo (spero di non offendere nessuno) a godere ancor di più di questa armata azzurra! Grazie ragazziii
Sarebbe interessante vedere invece come la classifica femminile sia cambiata rispetto a 10 ani fa.
QUesta inversione ha dell’incredibile
Tutto è possibile con questi ragazzi a patto che l’ambiente non si sfaldi ricorrendo futili diatribe tra fazioni, tifosi, interessi economici, giornalistici o peggio politico/sportivi. Io vedo già, per esempio da parte di noi utenti, tendenze alla “buttiamola in caciara” su Sinner e Musetti che trovo tecnicamente senza senso nonché premature, fuorvianti ma SOPRATTUTTO, a mio avviso, dannose per i Jannik e Lorenzo. Abbiamo due perle per le mani, cerchiamo di non buttarle in pasto ai porci come facciamo di solito.