Alexei Popyrin completa una settimana da sogno e vince il primo titolo in carriera a Singapore (Video)
Alexei Popyrin ha vinto questa mattina il primo titolo ATP in carriera.
Il 21enne australiano si è incoronato campione dell’ATP 250 Singapore battendo Alexander Bublik e mettendo a segno un punto importante in questa grande settimana in terra di Asia.
Con un tabellone molto aperto era chiaro che poteva esserci una sorpresa e Popyrin ha colto la sua occasione.
Il giocatore 114° classificato ATP ha superato la quarta testa di serie e n.46° ATp per trionfare con il punteggio di 4-6, 6-0, 6-2.
Popyrin ha avuto problemi solo nel primo set, dove non ha salvato l’unica palla break che ha affrontato, ma ha dominato da lì in poi. Infatti, l’australiano ha finito con solo sei punti di servizio persi di fronte a un Bublik che ha mostrato chiaramente segnali di stanchezza.
In questo modo, Popyrin torna nella top 100 e diventa il secondo giocatore a vincere un torneo per la prima volta in carriera nel 2021, unendosi a Daniel Evans. Il kazako continua a non avere una svolta nella sua carriera, mancando il quarto trofeo alla sua quarta finale, la seconda in questa stagione.
5 Ace 11
5 Doppi falli 1
66% % primo servizio 67%
59% % di punti vinti su primo servizio 94%
58% % di punti vinti su secondo servizio 81%
1/1 Break point 5/10
0 Tiebreak vinti 0
6 Punti vinti in risposta 41
57 Punti vinti 87
8 Giochi vinti 16
3 N. max giochi vinti di fila 7
4 N. max punti vinti di fila 7
51 Punti vinti al servizio 46
7 Giochi vinti al servizio 11
TAG: Alexei Popyrin, ATP Singapore, ATP Singapore 2021
@ PlanetMarte (#2707675)
Forse perchè c’era da faticare. Il professionista di oggi è costretto a dedicarsi a tempo pieno. Fra un torneo e l’altro ci sono estenuanti e faticosissimi allenamenti; non tutti se la sentono di vivere in questo modo, specialmente i tennisti italiani, provenienti da famiglie abbienti e dalla vita comoda. Ricordo di un’ intervista di Bjon Borg a fine carriera. Molti giovani m’invidiano, disse lo svedese, per la bella vita trascorsa e i soldi guadagnati. Posso rispondere loro che per una quindicina di anni ho visto solo aeroporti, alberghi e campi di tennis. La sera, distrutto dalla fatica, a letto presto! Pensate che la madre di Ivan Lendl, allenatrice del figlio, lo legava alla rete per ore se non ubbidiva a suoi comandi. Ne ha fatto però un campionissimo. Io c’ero! enzo
È lo stesso discorso che si potrebbe fare per Quinzi e tutti i suoi coetanei (Coric, Medvedev, Kyrgios, Berrettini, Sonego…senza dimenticare Kokkinakis e Chung che, pur frenati dai vari infortuni, hanno dimlstrato di poter stare nei 50,con la conquista di grandi scalpi).
L’Australia ha Popyrin classe ‘99, noi avevamo Ramazzotti che è coetaneo e mi ricordo li vidi giocare insieme in doppio al Parioli in un torneo ETA under 14, poi vinto.
Allora Samuele era anche superiore, come livello di gioco e risultati, di Alexei.
Poi non ho capito perché, uno è arrivato e l’altro è scomparso.
Bublik è fatto così. Gioca completamente a caso. Penso che sia uno dei quattro o cinque più talentuosi del circuito ma la testa è una delle peggiori.
Riguardo a Singapore credo che si meriterebbe di più. Ci sono stato due volte e la città è avanti anni luce rispetto al resto del mondo. Ma credo sia stato messo lì per la vicinanza all’Australia
Ho due considerazioni da fare sul torneo di Singapore:
1. La prima riguarda Bublik; premesso che Popyrin ha alzato notevolmente il livello nei set finali, giocando colpi molto angolati intervallati da accelerazioni importanti, Bublik ha dimostrato ancora una volta di essere debole mentalmente e di non saper gestire la tensione. È sufficiente guardare gli highlights per rendersi conto dell’assurdità delle scelte fatte nei punti decisivi: smorzate in rete con l’avversario dentro al campo, seconde tirate o a cannone o a mozzarella, accelerazioni nettamente fuori in uscita dal servizio. Sono errori mentali questi, perché nella sua testa il Kazako rifiuta fin da subito di giocarsi il punto alla pari con l’avversario, optando invece per il massimo del rischio (nella vana convinzione che un buon esito del colpo corrispondo biunivocamente al massima efficacia). Io considero Bublik un giocatore di talento e una mano molto pregiata, così come Kyrgios del resto; la differenza con quest’ultimo è però nella testa. Kyrgios ha sì troppe pause e tende sì troppo spesso a farsi influenzare dall’ambiente e a perdere la testa, ma Kyrgios non se la fa sotto nei punti decisivi, li gioca a tutta accettando la sfida con l’avversario. Bublik invece si sottrae alla sfida, ha paura… non è un caso che non abbia ancora raggiunto nè titoli ATP nè risultati di rilievo (ha come miglior risultato Slam un terzo turno agli US Open del 2019… è davvero troppo poco per uno come lui), a differenza dell’Australiano.
2. La seconda considerazione vuole ineve concludere un discorso che avevo già fatto sul torneo in sè. Singapore ha un ottimo stadio e una tecnologia ultra-avanzata: ho dato un’occhiata alle poche panoramiche che ho reperito online del complesso sportivo e ho constatato che si tratta di uno dei migliori impianti indoor del circuito, un impianto che a mio dire merita più di un misero 250 soffocato nel calendario come questo. La programmazione di questo torneo, torno a ribadire, è stata completamente sbagliata, come l’anno scorso con Pune (torneo che dal punto di vista strutturale è per ovvi motivi quattro volte indietro a Singapore). L’errore sta sia nella calendarizzazione sia nella localizzazione (che sono poi due aspetti interconnessi): i partecipanti al torneo di Singapore hanno scelto ora di andare a giocare le qualificazioni o il main draw di Rotterdam o, soprattutto, il ricco Challenger di Nur Sultan. Si tratta in entrambi i casi di viaggi lunghi e passibili di forti sbalzi derivanti dal jet leg (i tennisti sono sì abituati a viaggiare, ma comunque un minimo di tempo di assestamento ci vuole sempre). Che senso ha delocalizzare un torneo in Estremo Oriente quando ovunque sono state fatte ‘bolle’ di tornei (i due tornei kazaki più i due challenger di San Pietroburgo; la stagione ATP indoor tra Francia e Olanda; i due tornei delle Canarie; la stagione sudamericana sul rosso), peraltro andando a giocare indoor su una superficie nettamente diversa da quella del 1000 di Miami? Questo torneo così all’avanguardia non poteva competere con gli ATP di Tokyo e Pechino in preparazione a Shanghai? Domando vobis.
Mi è sempre dispiaciuto vedere popyrin intorno alla top 100, spero dopo questa vittoria inizi a crescere
Il motivo di scrivere australiano di origine russa sarebbe? Per il 70% circa degli aussie bisognerebbe allora scrivere australiano di origine inglese. E solo per il 3% della popolazione si potrebbe scrivere australiano (di origine australiana). Forse sono informazioni sconosciute.
E bravo Popyrin, è arrivato anche lui.
Ed allora Marcora? Per la proprietà transitiva, spetta a lui!
Tutti i fanatici
Queste sono le ingiustizie dell’Atp: Musetti è in vantaggio 2-1 negli h2h con Popyrin…dovrebbero assegnare il trofeo a lui!!!
Qs è l australiano che diverrà un player molto forte, altro che i sopravvalutati Kyrgios, Tomic, su Kokki non mi esprimo per via dei troppi infortuni
Popyrin è un grosso prospetto!
Non è il fatto di lamentarsi, ma siccome tutti lo dipingono come il futuro (e neanche troppo lontano!) n1, non italiano ma mondiale, ogni passo falso ha una risonanza amplificata…in Italia poi…
Ma chi si lamenta? Mi pare il contrario
E poi ci lamentiamo di SINNER 19anni,vinti 2tornei 250.
Felicitazioni all Austaliano di origine russa,mentre il kazako prosegue ,purtroppo per lui,nella casistica a lui ” infausta” del 100°/0 delle finali perse,accomunato in questo da Felix Auger,che di finali perse ne annovera addirittura qualcuna in più.
Il giocatore è valido e prima o poi invertira’ l inerzia a sua favore.