I record di Aslan Karatsev, semifinalista agli Australian Open
Uomo del destino, favola sportiva, sogno che diventa realtà, la forza di crederci sempre. Chiamatela come volete, ma l’impresa di Aslan Karatsev in quest’Australian Open ha del clamoroso. Partito dalle qualificazioni, il 27enne russo continua a stupire il mondo del tennis issandosi sino alla semifinale, dove affronterà il vincente del super match serale Djokovic vs. Zverev.
Aslan si è meritato l’accesso tra i migliori quattro del torneo, facendosi largo in una strada tutt’altro che comoda. Ha passato le “quali” mettendo in fila Brandon Nakashima, Max Purcell e Alexandre Muller; quindi nel main draw tre successi nettissimi, in tre set, su Gianluca Mager, Egor Gerasimov e il super match in cui ha annientato a furia di pallate vincenti Diego Schwartzman, testa di serie n.8. La sua favola sembrava terminata nel match contro il talentuoso canadese Felix Auger-Aliassime. Fresco della bella vittoria sul “cugino” Shapovalov, Felix si era portato in vantaggio di due set. A quel punto Karatsev ha mollato tutto, forse perché mentalmente già sconfitto, ritrovando quell’incredibile profondità di palla col diritto (una frustata difficile da leggere) e tornando clamorosamente in partita. Qua Auger-Aliassime forse è tornato preda di quegli incubi che non gli consentono di vincere una finale di un torneo, ma il merito va soprattutto al russo, che ci ha creduto anche nel momento più difficile, fino all’incredibile rimonta e vittoria.
Stanotte il successo in quattro set su Dimitrov. Il bulgaro è partito forte, 6-2 nel primo set con un parziale di sei giochi di fila. Nel secondo il match è girato per due fattori: Grigor non è riuscito a concretizzare l’affondo, sciupando ben 6 palle break (in due game distinti, quattro nel secondo gioco e due nel quarto), e sono iniziati i problemi alla schiena che l’hanno irrigidito. Prima il servizio è calato, poi anche nei recuperi e nella spinta il suo tennis è affivolito, fino a spegnersi. Nemmeno l’intervento del trainer è servito a rimetterlo a posto, Karatsev ha iniziato a martellare con continuità, fino a chiudere il match a suo favore.
Quindi un pizzico di fortuna per il russo, ma anche bravo a restare nel match nelle fasi calde del secondo pariziale, perché sotto di due set, forse la partita poteva chiudersi lì. Davvero una favola per Aslan, che dopo la bellissima vittoria su Schwartzman aveva dichiarato che per lui già aver passato le qualificazioni ed essere entrato finalmente nel main draw di uno Slam era il coronamento di un sogno. Del resto fino a questo torneo aveva vinto la miseria di tre match sul tour principale. Penalizzato da un problema serio al ginocchio, Aslan ha fatto molta fatica a maturare e trovare il modo di far esplodere il suo talento di colpitore. Karatsev è la dimostrazione che al piano “di sotto” c’è molto talento pronto ad esplodere, e che la differenza tra i giocatori nella fascia top30-100 e quelli appena dietro a volte è tutta nei dettagli, nella fiducia, nella condizione psico-fisica.
Con questo risultato clamoroso, Karatsev segna alcuni record storici:
È il primo giocatore dell’era Open a raggiungere la semifinale di uno Slam al suo debutto in un Major
È il quinto tennista a raggiungere la semifinale di uno Slam partendo dal tabellone di qualificazione
È il secondo giocatore dell’era Open a raggiungere la semifinale all’Australian Open partedo dalle qualificazioni
È il tennista col ranking più basso a raggiungere la semifinale di uno Slam da Wimbledon 2001, quando ci riuscì Goran Ivanisevic (che finì per vincere il torneo)
È anche il primo russo a tornare nella semifinale all’Australian Open dopo Marat Safin
Le parole a caldo di Aslan, dopo il successo: “E’ una sensazione incredibile ritrovarmi in semifinale alla mia prima presenza in uno Slam. All’inizio della partita ero troppo nervoso e il caldo mi infastidiva, è stato un inizio complicato. Per fortuna mi sono ritrovato nel secondo set e poi nel terzo Dimitrov ha iniziato ad aver problemi alla schiena. Non sapevo che soffrisse di questo fastidio”.
Un pizzico fortunato oggi, ma un vecchio adagio dice che la fortuna aiuta gli audaci, e Karatsev non solo è stato assai audace in tutto il torneo, ma forse aveva di par suo un bel credito con la buona sorte. Bravo Aslan, esempio per tutti i giocatori fuori dai 100, con lavoro e fiducia niente è impossibile.
Marco Mazzoni
TAG: Aslan Karatsev, Australian Open 2021, Grigor Dimitrov, Marco Mazzoni, Record
non c’era bisogno di WC. bastava che dicevi di essere iscritto a livetennis e ti avrebbero aperto tutte le porte.
@ Ivo (#2698708)
Tu non hai proprio idea di quello che dici..
In realtà Djoko e Nadal fanno la differenza perché sono al top in 2-3 slam ed altrettanti 1000. I tempi in cui li vedevi in fondo in una decina di tornei, sono passati.
In quei tornei li battono in pochi. Medvedev e Thiem sono sulla strada per seguirli.
Si, ma a meno che tu non stia parlando di Bergamo Challenger, Sinner era già sotto la lente di ingrandimento dai primi challenger.
Io avevo visto Del Potro con wild card a Reggio Emilia raggiungere i quarti di finale e quali a Biella raggiungere le semifinali, e già li si vedeva che era un predestinato.
Poi, ok, basta andare al future di Padova – Este che si vedevano già i futuri top 10 ( pure Cecchinato con 1 punto ATP poi semifinalista al Roland Garros ), oppure Gael Monfils al future di Bergamo Città dei Mille indoor, ma posso citartene tantissimi.
Soderling a Milano 3 che batte Galvani 76 76, Cilic che batte in tre set Galimberti a Genova, Berdych a Milano 3, e quando mi trovava si ricordava ancora di me che gli avevo fatto i complimenti a Basiglio.
Non parliamone nemmeno : Barletta Challenger.
il Coach colombiano Pato Alvarez che lavorava a Castelldefels a Barcellona ( ci sono pure stato a vedere come lavoravano li ),
mi presenta Andy Murray :
” Miralo bien ese chico, Gabri, que va ser el numero uno al mundo “.
Per la cronaca, essendoci 6 bye, mi ero iscritto alle quali, e sono n.c. pagando 10 euro di iscrizione. Ma l’arbitro supervisor mi ha dovuto rendere i 10 euro, perchè senza wild card, chi non ha ranking internazionale, non può nemmeno giocare dove ci sono posti liberi nei challenger, le quali.
Dovevo chiedere la Wild Card, sicuro che me l’avrebbero data. Avrei potuto giocare contro Murray, che al primo turno aveva proprio un bye !!!
Murray era fuori dai 400 ai tempi.
Mica tutti i russi si allenano in Russia. Safin ed Andreev ad esempio sono dei prodotti spagnoli. I giocatori spagnoli li consideravano praticamente come connazionali.
Modifico : Andrei Goloubev era un prodotto tennistico italiano, cresciuto tennisticamente a Bra, con il coach Pucci … poi ci ha eliminato in Coppa Davis con il Kazakistan.
Parla in italiano meglio di qualsiasi italiano ” standard “.
Ne avevano qualcuno anche all’epoca della cortina di ferro, con Metreveli, e qualcun altro.
In Russia adesso stanno puntanto molto sullo sport, e non solo.
Stanno ai primi posti mondiali in fatto di modernità e tecnologia, mentre noi in Italia stiamo precipitando sempre più in basso.
Io mi ricordavo a Wimbledon John McEnroe ed Alexander Voltchkov raggiungere le semi dalle qualificazioni, ma erano agli esordi, non a 27 anni.
Russia sTREpitosa nei quarti di finale.
A ya cacciù pirimiria A ya prasciù pirimiria !
contro Djoko, io entrerei in campo e leggerei tutto guerra e pace di Lev Nikolàevič Tolstòj, in lingua 😉 alla fine, in serbo, “medvedev ti purgherà”
La vera impresa del millennio..sono i quarti di finale della Trevisan a parigi!!!
@ renzopii (#2698477)
Vero!
@ Betafasan (#2698552)
già la semifinale tanta roba !!!
@ Ivo (#2698708)
Ma che dici ????
@ Cacao (#2698788)
Non d’accordo! Solo oggi
Ad esempio su Fognini, quando è tirato a lucido fisicamente, di solito gira bene anche il servizio e diventa quel giocatore capace di battere davvero tutti. Secondo me invece quello che fa la differenza è mantenere non solo per un torneo, ma per vari tornei il massimo della forma fisica, cioè avere vari picchi di forma durante l’anno. Ora come ora sembra che solo djokovic nadal e ci aggiungo Medvedev con un livello medio e non al massimo riescono a portare a casa molte partite, gli altri fanno tantissima fatica, basta pensare a Thiem che in questo mese australiano ha combinato poco e nulla o a Berrettini che aveva ritrovato una forma quasi al top e ha vinto partite importanti.
Aslan, se guardiamo chi ha incontrato , sta giocando ancora le qualificazioni. In semi inizia lo Slam e finisce lui.
Aslan se guardiamo chi ha incontrato
Bella battuta!
Quotone per Ceck. Per il russo pero’, tanto di colbacco!
Sono d’accordo. Anzi, se devo dirla tutta, mi piacerebbe un po’ di anarchia in ATP stile WTA, dove non si sa mai bene chi vincera’ il torneone della settimana.
Certo che siete strani, all’inizio del torneo tutti a dire che non sarebbe stata una sorpresa se ci fosse stata la sorpresa, e ora che la sorpresa c’è stata siete tutti sorpresi! 🙂
Inoltre se la sorpresa doveva essere uno da voi previsto ma che sorpresa era…
Ad ogni modo io sarei veramente sorpreso se questo Karatsev battesse Nole.
Schwartzman e Auger infatti sono due scartine !
Ahahahah
Bravo…ora vedremo con Djokovic come gioca poi tireremo le somme.
@ Ivo (#2698708)
Quindi chi era nel suo spot di tabellone ed ha perso al primo turno era ancora più schiappa?
Bravo..però bisogna essere chiari fino ad edesso ha avuto un gran culo!! Nel suo percorso non ha incontrato nessun top, il primo è stato Dimitrov che in normali condizioni l’avrebbe asfaltato!!!
Gli australiani si sono persi per i motivi più diversi, Tomic, Kirgyos per problemi caratteriali, Kokkinakis, Kubler per gravi problemi fisici, invece per gli americani mi pare soprattutto una questione tecnica;per quanto riguarda i russi, solo Safiullin non è stato all’altezza delle aspettative (problemi fisici), mentre gli altri sono letteralmente esplosi, comunque felicissimo di avere dato uno spunto, aspettiamo l’articolo caro Mazzoni , per me quando si parla di tennis, oggi, sei il numero 1!
@ ItalyFirst (#2698500)
sono d’accordo, ma a questo punto lo vincesse pure il torneo, così risolverebbe la diatriba tra “fanz” Nadal- Djokovic
@ Gallagher (#2698505)
verissimo
Sicuramente nel tennis conta tantissimo l’efficienza fisica ed adattare la gestione del proprio corpo per massimizzare i proprio risultati è importante.
I riferimenti al doping ci possono anche stare, come discorso generale, in genere non si hanno elementi per puntare il dito.
Ovviamente, maggiore potenza muscolare, maggiore resistenza alla fatica, maggiore lucidità anche dopo ore di gioco, più velocità di recupero etc etc sono fattori che possono fare la differenza a parità di altri elementi.
Ma visto che non ne sappiamo molto, inutile fare troppi ragionamenti, visto che anche giocatori di grandissima classe in passato hanno fatto uso di “integrazioni” per migliorare le loro prestazioni (i nomi di McEnroe e Korda si possono fare senza rischiare niente).
Per Karatsev abbiamo visto come ad un tennista che sembra di livello inferiore, può bastare mettere a posto dei particolari per salire di livello. Un conto però è farlo per qualche mese, per un anno o per tutta una carriera. Vedremo come proseguirà…
Spesso nel giudicare i tennisti, si trascura l’aspetto fisico.
Per esempio che un grosso servitore serve a certi livelli per un certo tempo e la sua resistenza per 2-3-5 set è un fattore importante.
I giocatori che vincono con un servizio devastante e nient’altro, hanno risultati inferiori a livello di Slam.
Ma questo non conta solo per i grandi servitori. Anche un Fognini che non ottiene tanti punti dal servizio, non sempre serve allo stesso modo. I suoi match più importanti li ha vinti servendo meglio del solito.
Siamo sicuri che sia una questione di testa? Non è più probabile che sia un limite fisico?
Analogamente si può parlare di forza mentale. Chi è più lucido, gestisce meglio i pensieri nei momenti importanti. Se Nadal non è al top perde anche lui match che sembrano vinti.
Per tornare a Karatsev, vediamo che ha fatto il salto soprattutto con la soluzione di problemi fisici ed una maggiore tenuta.
Ovviamente ci sono caratteristiche tecniche che sono indispensabili, ma direi che l’aspetto fisico mi pare determinante.
Io dopo averlo visto in alcune partite ero sorpreso che non emergesse…
braveheart
Anche qui c’è una gran differenza: Ivanisevic, pur con classifica ben al di sotto della 100esima posizione, non dovette affrontare le quali perché fu invitato dall’organizzazione direttamente al tabellone principale e quindi fece molta fatica in meno.
Il parallelo giusto sui campi di Church rd. è quello con Mc Enroe che fece semifinale partendo dalle quali nel 1977. Ma, mentre Mac era un pischello in rampa di lancio, costui ha già 27 anni.
A parte che dissento dall’augurio finale…di che pellicola si tratta?
Dal titolo sembra di Lina Wertmuller ma a memoria non mi sembra 😉
Se vogliamo giocare col nome, allora possiamo accostarlo anche al nostro Caratti.
Con lui ha in comune l’assonanza e l’impresa in Australia (il nostro si fermo però ai quarti).
Anche Caratti (che però era più giovane) ebbe una crescita alla fine del 1990, che poi diventò esplosione ad inizio 1991.
Poi ha avuto non ha più ripetuto quel picco di condizione psico-fisica ed ha avuto una carriera a livelli inferiori.
Vedremo come continuerà il russo…
Una sensazione di massima da questi tornei “anomali” (ma chissà che non diventino la norma :sad:-non è uscita la faccetta triste…-), affrontati con preparazione scarsa per i ben noti motivi di pandemia, è che possano accadere più facilmente (Podoroska e Trevisan al RG, qui Karatsev) i “miracoli” di chi, avendo per le più disparate ragioni preparato meglio il torneo rispetto a nomi più quotati, riesce ad arrivare molto in là partendo dalle quali.
Sperando di non dover, per il ritorno alla normalità, verificare questa tendenza in futuro, mi chiedo se si tratti solo di casualità.
Gli somiglia certo nel risultato (un outsider non giovanissimo e sconosciuto nei circuiti maggiori che raggiunge una semifinale slam), ma Ceck destò anche ammirazione per il suo gioco, fece un vero uno spot della bellezza del gioco del tennis. Il fratello minore dei Karamazov non so, mi sembra piuttosto che abbia preso al volo delle occasioni (il quadro fortunato e le altrui difficoltà fisiche) e in quello è stato bravo
Unbelieveble! Non ricordavo il record di Goran.
@ Muddywaters (#2698538)
Ci sono notevoli differenze: Chung era molto giovane, allora quasi un neoprofessionista, e da junior aveva già fatto parlare, coi risultati eccellenti, molto di sé. Poi, ma questa è un’altra storia, gli è andata male perché è stato perseguitato dagli infortuni.
Qui si tratta di un 27enne, quindi casomai di una esplosione/maturazione tardiva di uno che oramai si pensava avesse trovata la sua reale dimensione nella fascia tra la 100esima e la 200esima posizione mondiale.
Quindi il parallelo più calzante sarebbe proprio quello con Cecchinato; ma Cecch cominciò a vincere nel circuito maggiore e scalare le classifiche prima di quel fantasico RG, costui invece sta facendo il botto tutt’in una volta.
Faccio un appunto. Secondo me non è che c’è tutto questo talento al piano inferiore. A livello challenger sono più frequenti i giocatori alla Fabbiano, Giustino, Gaio che i Karatsev. Questo ha nel dna colpi vincenti a valanga. Non so esattamente, al di là dell’infortunio al ginocchio, perchè non sia venuto fuori, ma ha comunque una velocità di palla fuori dall’ordinario. Poi il prosieguo della carriera dirà se è solo uno stato di grazia momentaneo di qualche mese oppure ha davvero svoltato.
Beh Chung quell’anno era uno dei talenti più promettenti della next gen, veniva considerato insieme a Zverev come il top della nuova generazione. Poi purtroppo è stato molto sfortunato e chissà se tornerà mai ad essere anche solo la metà del giocatore che era… Però non mi sembra paragonabile all’expoit del russo o del Ceck.
Vediamo quanti turni passa a parigi o londra ?
Non sa neppure lui come ha fatto! Cmq non ha trovato nessuno veramente forte ,intendo sul veloce, l’unico sarebbe stato aliassime poi dimitrov azzoppato! Miracolato
Vero! Vero!
Ho miglior memoria per i risultati dei nostri ragazzi, ma anche quello fu un risultato straordinario…
Favola Leicester? O un Djokovic o Zverev fermerà la sua corsa?
Passasse il N1 non avrei dubbi….troppo forte mentalmente il serbo e anche abbastanza continuo mentre passasse Zverev e avesse una giornata no a livello mentale allora le chance di Karatsev salirebbero parecchio
@ ItalyFirst (#2698500)
E il Chung coreano semifinalista nell’AO del 2018?
È il bello dello seguire i Challenger. Si scoprono giocatori di valore, che al grande pubblico sono ancora sconosciuti. Vederli sbocciare in seguito da’ una particolare soddisfazione.
Si instaura una sorta di ‘figliolanza’, come nel mio caso con Sinner. L’ho visto giocare che era magrissimo e almeno dieci cm più basso. Però già tirava tutto.
Bellissima favola! Sembra quel film:”… Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l’occasione, solo un’altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”. Forza Aslan andiamo a prenderci il titolo!!!
Come se non bastassero Medvedev e Rublev, pure quest’altro ci tocca sorbirci.
È il vaccino Sputnik mi sembra lapalissiano
Quinzi è in media perfetta per le semifinali dell’AO 2024
Sarebbe interessante anche un articolo su cosa sono diventati i protagonisti della prima edizione della next gen atp finals, dal vincitore Chung sparito nel nulla dopo i problemi fisici ai russi futuri dominatori ma all’epoca ancora nei ranghi, dal giovanissimo Shapovalov che dopo anni non è ancora esploso, al carneade Donaldson e alla wild card Quinzi che sembrava potersela giocare alla pari. Fermo restando che c’era Zverev già alle Finals maggiori, fossilizzatosi allo stesso livello negli anni successivi e sorpassato a destra e a sinistra da Medvedev e Tsitsipas
è uno spunto interessante, ti ringrazio. Ci penso e valuto.
@ Lo smadonnatore di Taggia (#2698482)
Pollice su per la battuta, citata dal passato commento. Non certo per l’augurio che uno che giochi come Karatsev vinca il torneo.
Non sto qui a copincollare ancora le mie preferenze a riguardo, che se proprio non si ha di meglio da fare, si possono leggere in calce alla presentazione del programma odierno ed ai risultati in diretta da Melbourne.
…commentando -per ora- questo pezzo. Ma in calce ad altri articoli l’argomento è già stato da più parti evocato.
La vittoria di Aslan conferma che il nostro sport è soprattutto psicologico e che il fisico spesso può da solo non sopperire a quello che un giocatore matura nella propria testa e forza mentale. Aslan viene da una città del sud della Russia, Vladikavkaz, dove la vita è difficile, i mezzi per allenamento limitati, e anche i fondi. Il suo traguardo a Melbourne è figlio del sacrificio, di una maturazione arrivata forse più tardi rispetto ad altri, cosi come maturano più tardi i giocatori dell’Europa mediterranea, o delle regioni centrali, rispetto ai nordici..
Aslan ha dimostrato anche di avere fame tennistica, di lottare giocando ogni punto come se fosse quello decisivo, forse in una condizione di un ragazzo che non avrebbe avuto nulla da perdere se avesse ammainato contro Swartzman, Dimitrov, o altri… e ha soprattutto introdotto un nuovo modo di giocare ed impostare la partita, quello ossia di far giocare lo scambio il meno possibile all’avversario, accelerando ogni colpo, schiacciando la palla senza dare respiro all’avversario…in questo mi ricorda il suo predecessore Marat Safin, con le sue accelerazioni e contropiedi micidiali che ti lasciano fermo sul campo.
Lectio Magistralis il suo incontro con l’argentino Swartzman, corridore molto veloce ma massacrato con un fraseggio da fondo a senso unico.
Mi piace molto questo ragazzo, la faccia ruvida di uno che non ha vissuto nella bambagia, un ragazzo che è venuto fuori da solo – e che con la Russia in atp cup era il palleggiatore dei golden boys…ma che ha sfruttato la grande occasione che la sua vita e carriera tennistica gli ha messo sul piatto in questo AO.
Splendido anche il fatto che a vittorie lo stesso Aslan abbia confermato altre vittorie e altre prove del 9, sino a questa semifinale, che spero diventi finale e titolo.
Il tennis ragazzi è anche questo.
Peccato x Sinner, se la settimana prima non si fosse spompato, poteva esserci lui al posto del russo.
Peccato x Sinner, se la settimana prima non si fosse spompato, poteva esserci lui al posto del russo.
(Ulteriore) mea culpa et excusa nei confronti di Mager:
Nell’aver giudicata con severità -quasi durezza- la sua sconfitta da Karatsev avevo già rimosso che al primo turno di quali il Russo avesse eliminato Nakashima.
Considero Nakashima un predestinato e, a differenza di quella con Karatsev, non avrei considerata “vergognosa” una eventuale sconfitta di Mager con il NippoStatunitense.
Grazie a Mazzoni per aver evidenziato tutto il percorso fin qui compiuto dal Russo e rinfrescatami la memoria.
Al momento la Russia è indiscutibilmente la nazione con i giocatori più forti e più in forma: Rublev, Medvedev, Khachanov e ora anche Karatsev…assurdo!
senza dubbio vale una carriera intera.
Come qualcuno ha gia’ fatto notare, effettivamente l’avventura di Karatsev in Australia assomiglia alla cavalcata pazzesca del Ceck in quell’ormai mitico Rolando, sebbene l’italiano avesse ottenuto risultati migliori del russo prima di quell’incredibile exploit. Non penso che possa arrivare fino alla finale, ma il torneo fin qui disputato vale una carriera intera.
Pochi anni fa in rampa di lancio c’erano parecchi giovani americani(Tiafoe,Fritz,Mmoh) ,australiani(Tomic, Kokkinakis,Kirgyos) e russi, solo quest’ultimi stanno arrivando all’apice,sarebbe bello un articolo di Mazzoni su questa cosa.
Ne stai parlando solo te…
Ricordo in un ch. di un paio di anni fa in cui Karatsev affrontava l’argentino che di cognome fa “MENA”,che io feci una battuta sul fatto che “Karatsev vs Mena” più che un incontro di tennis è un incontro di lotta, e aggiunsi che il punteggio finale sarà relativo ai feriti e ai ricoveri e non hai punti fatti.
A essere onesto non ricordo cosa scrissi di preciso ma questo era il senso di quel post.
Ebbene un paio di anni dopo questo anonimo russo o almeno lo era fino ad ora, mi ha fatto rimangiare tutta l’ironia su quel cognome che a tutto fa pensare tranne che a un giocatore di tennis…e di buon livello fra l’altro.
Auguri e come dicono in russia davaj davaj Arslan.
@ renzopii (#2698477)
Appunto! Parliamo di tennis.
Bravo Karatsev,
spero che adesso non si cominci con la storia sul doping
anche se sono sicuro che tanto i gomblottisti da strapazzo non cambieranno idea.
Complimenti