Nuovo circuito di tornei Challenger al via in Sudamerica
Con Concepcion parte ufficialmente il circuito sudamericano sponsorizzato da “Dove Men & Care”, dodici challengers in tutto da disputare nei paesi dell’America latina, prevalentemente su terra almeno per il primo anno, oltre a 24 tornei minori, M15 e W15, divisi equamente fra maschili e femminili.
Tutto nasce dall’idea di De la Peña, ex tennista, che durante il lockdown ha contattato diversi dirigenti e personalità del tennis sudamericano per capire e superare i problemi che lo attraversano. La risposta è stata prevalentemente la mancanza di competizioni, soprattutto nel 2° e 3° livello, dove gli europei, nordamericani e anche asiatici possono contare su un’organizzazione migliore di tornei e delle federazioni.
Da questo spunto è stato creato, grazie al supporto di Unilever che investirà 1 milione di dollari all’anno per i primi due anni, il circuito denominato “Circuit Dove Men & Care South American Legion” che inizia proprio a Concepcion.
Nel consiglio di amministrazione che gestirà il circuito si trovano nomi di spicco di ex-tennisti quali Guga Kuerten e Nicolas Lapentti, oltre a nomi noti dell’attuale tennis internazionale come Hugo Dellien e Pablo Cuevas.
Un Grazie a Mandrake
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Non capisco come si possa affermare che i tennisti italiani siano quasi tutti terraioli dopo i risultati di questi ultimi anni con vittorie su qualsiasi superficie
WTA. Il Baltic Open di Jurmala si trasferisce ad Amburgo.
Ennesimo trasferimento dell’evento su terra rossa. Dopo una sola edizione, nel 2019 al Lielupe National Tennis Center di Jurmala, appena fuori Riga, in piena foresta, vinta dalla tennista lettone Sevastova, il Baltic Open è stato cancellato nel 2020 a causa della pandemia ed ora si è avuta notizia del suo trasferimento. Un altro.
Ricordiamo infatti che il neonato torneo andava a sostituire il sontuoso Moscow River Open, dotazione di ben 750.000 dollari, disputatosi anch’esso per una sola edizione nel 2018 che passò alla storia per essere il primo torneo in decenni con una finale di giovanissime, neppure diciottenni, Danilovic e Potapova, con la vittoria della serba sulla russa che si consolò vincendo il doppio in coppia con Zvonareva.
La licenza dell’evento è stata acquistata da Sandra and Peter-Michael Reichel, già coinvolti nei tornei ATP di Amburgo e WTA di Linz, che intendono trasferire la manifestazione proprio in terra tedesca. Clijsters, ultima tennista a primeggiare ad Amburgo nel 2002 prima che il torneo fosse annullato, non ha nascosto il proprio entusiasmo spingendosi a chiedere le date esatte di svolgimento del torneo, che devono essere ancora decise, anche se è molto probabile che il torneo verrà inserito prima del Roland Garros.
Salgono quindi a cinque gli eventi WTA che si tengono in Germania, contando pure il torneo su terra rossa indoor di Stoccarda, quelli su erba di Berlino e Bad Homburg, e il torneo di Norimberga (spostato da quest’anno in Renania, forse a Colonia).
Entrare nei top100 giocando solo nei challenger è non solo possibile ma s’è verificato più volte sia nell’ATP che nella WTA, cito solo Barrere, francese, che ha fatto la quasi totalità dei punti necessari in quel modo. Ovviamente in Francia i tornei challenger abbondano. Va da sè che rimanere nei top100 è tutt’altra questione.
In ogni caso non bisogna guardarlo come una sottrazione, quanto come un necessario riequilibrio internazionale in cui gli europei rimangono comunque fortemente favoriti per l’elevato numero di tornei totali qui giocati, come anche tu rilevavi nell’altro tuo interessante commento.
Secondo me invece andare a fare punti in mezzo ai terraioli sudamericani sarà tutt’altro che semplice. Sempre che i campi siano su terra.
Si però Caruso Mager e Travaglia la fiducia nei loro mezzi dove la hanno trovata? giocando a ripetizione nei ch.
La classifica per qualifcarsi al 500 di rio come se la è costruita Mager? a suon di ch.
Giocatore Mager che secondo me ha sorpassato certe fragilità caratteriali giocando con continuità e diventando dunque più convinto di se stesso.
Poi c’è il discorso economico.
Perché un conto è -faccio un esempio- stare al 160° posto dovendo fare il giro del mondo per prendere parte a una serie di ch che si disputano in una determinata zona geografica,un conto è farne 3 o 4 nel paese dove risiedo o in quello confinante.
C’è da dire un’altra cosa poi,e cioè che se per esempio il ch di biella si disputasse IN CONTEMPORANEA con il ch. di Belo Orizonte (un nome a caso) il livello del campo partecipanti si abbasserebbe ,quindi (un altro esempio) un Tabilo che non entra di solito come TDS ci entrerebbe come TDS. Non è poco.
Infine, molti che non hanno la possibilità economica di farsi un tour in europa o asia potrebbero magari prendervi parte (dipende tutto dalle federazione,sudamericane in questo caso)…se fanno valere un pò di meritocrazia sicuramente assisteremo alla nascita di tanti nuovi talenti.
E da qui la mia previsione che ho fatto nel post che hai quotato, che con questi ch. sudamericani si creeranno i pressuposti per avere dei futuri top 100 …e qualcuno dovrà pur farsi da parte per ospitarli.
Insomma se la cosa attecchisce la concorrenza sarà ancora più dura.
Fra l’altro sti sudamericani sono come noi,tutti o quasi terraioli puri. Quindi in pratica per buona parte della stagione non giocano perché negli eventi sul duro vengono sbattuti inevitabilmente fuori. Fatta eccezione per alcuni campi più lenti,il destino per loro è segnato.
Se giocassero con più continuità sono certo che nei primi 100 avremmo qualche sudamericano in più. A parte che poi impari a giocare sul veloce,ma serve continuità.
Non capisco l’utilità’ di fare un icrcuito challenger in contemporanea con quello atp in sudamerica.
Io l’avrei fatto o prima o dopo
Fermo restando che i challenger ti avvicinano ai 100 ma per entrarci devi fare punti nei tornei maggiori. O sostieni che Travaglia, Caruso e Mager siano nei 100 per i punti challenger?
Sono comunque più i challenger italiani che quelli di tutto il Sudamerica. Buona occasione per vedere spuntare buoni talenti locali ma anche chance per qualche nostro connazionale coraggioso che potrebbe fare punti in tornei con livello mediamente più basso di quelli europei
e da qui in poi sarà sempre più difficile tenere tanti italiani nei primi 100.
Fra l’altro il sud america dovrebbe avere delle ottime potenzialità in prospettiva.