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Sasha Korashvili: un ace per la vita

09/02/2021 11:20 15 commenti
Sasha Korashvili: un ace per la vita.
Sasha Korashvili: un ace per la vita.

“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere” (F.M. Dostoevskij)

Nell’ultimo anno, segnato da pandemia e lockdown, molti atleti, privati della possibilità di gareggiare e talvolta anche di allenarsi, hanno compensato la riduzione di relazioni sociali con una più marcata presenza sui social. Dirette Instagram, allenamenti su piattaforme virtuali, challenge divertenti, hanno aiutato a contrastare il fermarsi del tempo, alleggerendo l’ansia e la frustrazione derivanti dalle costrizioni imposte dal coronavirus. Il tennis non è stato da meno agli altri sport e tanti tennisti, dai top player ai frequentatori di tornei Itf sono stati protagonisti di performance divertenti che hanno rinsaldato la comunicazione con i followers. Al centro di queste esibizioni c’è quasi sempre il corpo, di cui viene esibita la bellezza o la forza. Tante tenniste hanno anche cercato di compensare i mancati guadagni, diventando testimonial di prodotti vari, dagli integratori alle creme di bellezza. Bellezza e forza sono diventate, simbolicamente, quasi il vaccino contro le angosce del Covid 19, lo scudo dietro cui ripararsi da un virus che ha mandato centinaia di migliaia di persone al mondo in terapia intensiva e non solo.

In questo contesto, una sorridente ragazza 24enne di Odessa, Oleksandra Korashvili, che molti nostri lettori ricorderanno come giovane promessa junior e vincitrice di 3 ITF in singolare e 14 in doppio, perdeva di forza ma non di bellezza, esibendo il suo sorriso sui social, non per promuovere un prodotto bensì per costruire la salvezza della sua vita. Sasha nell’estate del 2020 ha scoperto di essere affetta dalla Sindrome Mielodisplastica una gravissima malattia del sangue caratterizzata da un difetto del midollo osseo, che può evolvere rapidamente in leucemia acuta. Da allora è iniziata una campagna social alla quale il tennis, anche quello patinato delle creme e dei corpi esibiti, ha risposto con sincera solidarietà aiutando Sasha ad affrontare la sua battaglia contro la malattia. Una battaglia affrontata a viso aperto, postando i suoi splendidi sorrisi dal letto dell’ospedale. L’abbiamo incontrata soprattutto per farle sentire la nostra vicinanza ed anche perché la sua testimonianza possa essere di sostegno a chi sta vivendo, su se stesso o in famiglia, la stessa difficile condizione.

Intanto volevo chiederti come preferisci essere chiamata se Oleksandra o Sasha?

Vorrei essere chiamata Sasha. È più facile per tutti!

Come ti sei avvicinata al tennis?

Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo 5 anni, seguendo l’esempio di mio fratello. Da piccola non guardavo molto tennis ma mi è sempre piaciuto Roger Federer. Ho giocato in molti tornei junior in Ucraina e quando avevo 12 anni ho cominciato a giocare nei tornei europei under 14, ho raggiunto il primo posto in classifica e ho cominciato a concentrarmi maggiormente sui tornei ITF under 18.

Da junior, hai raggiunto nel 2013 in doppio la finale degli Australian Open 2013, in coppia con Barbora Krejcikova, perdendo contro Konjuh/Zhao. Che ricordo hai di quella esperienza?

La finale in doppio degli Australian Open è stata un’esperienza fantastica per me. Avevo 16 anni. Purtroppo abbiamo perso il tie-break nel terzo set ed eravamo affrante e frustrate, ma ho comunque un bel ricordo.

Poi sei passata al professionismo ed hai cominciato a vincere i tuoi primi tornei. Come hai vissuto questo passaggio da junior a pro?

Per me, passare a livello pro è stato difficile all’inizio, perché le ragazze che giocano gli Itf pro lottano fino all’ultimo punto di una partita. Avevo bisogno di migliorare molte cose per adattarmi al nuovo livello. Ad un certo punto ho avuto problemi psicologici, scarsa autostima, scarsa fiducia in me stessa e non sapevo come trovarla. Non avevo una fonte! Ora so dove trovarla: viene dalla mia condizione fisica, se il mio corpo è forte e pronto so che posso lottare e battere buone giocatrici.

Arriviamo poi alla scelta del college. Come hai maturato questa decisione e come hai vissuto questo essere calata in un mondo così diverso, come l’Oklahoma?

Ho deciso di andare al college dopo essermi scontrata con la parte finanziaria del tennis e non aver potuto più viaggiare. Era un ambiente molto diverso per me perché il tennis è uno sport individuale ed io ho sempre avuto in me una grande spinta all’affermazione personale. Nel college hai il tuo team, compagne di squadra accanto a te che lottano fino alla fine per sostenerti! Il tennis del college mi ha insegnato molto sul gioco di squadra e su come diventare una persona migliore

Alcune tenniste, penso alla Collins, riescono ad emergere dopo il college. Qual è il livello tennistico dei campionati universitari americani?

Il livello tennistico al college è alto, molti giocatori affrontano gli stessi problemi finanziari che ho affrontato io e decidono di andare al college per continuare a giocare a tennis. Ci sono molti talenti e molte giocatrici forti che giocano a livello pro dopo il college.

Come sono andati i tuoi studi e che specializzazione stai perseguendo?

Al college mi sono laureata in Sociologia, mi ci sono voluti soltanto due anni e mezzo per completare gli studi perché mi sono stati utili alcuni studi che avevo compiuto in Ucraina, esami universitari che mi sono stati riconosciuti. Avevo intenzione di continuare i miei studi con un Master sempre in Okhlaoma ero stata ammessa alla Scuola di specializzazione. Purtroppo mi sono ammalata e ho dovuto fermarmi.

Ed arriviamo, infatti, alla scorsa estate quando, mentre ti allenavi in Ucraina, hai cominciato a non sentirti bene. Vuoi condividere con noi quello che è successo da quel momento in poi?

Dopo essere tornata in Ucraina dagli Stati Uniti, ho iniziato ad allenarmi. Ho sentito di essere fuori forma e mi stancavo molto rapidamente. Era insolito per me, ma pensavo che fosse solo la mia condizione fisica e che fosse dovuto al fatto che tutti noi avessimo trascorso troppo tempo dentro casa a causa del coronavirus. I miei ultimi allenamenti erano brevi perché dovevo interrompermi in continuazione. Ho deciso di fare una pausa e di andare a visitare la mia città natale, Odessa, per le vacanze. In pochi giorni ho iniziato a sentirmi male e mi si stava alzando la febbre. Era salita fino a 39,4 gradi. Ero molto stanca e non sapevo cosa mi stesse succedendo. Il mio primo pensiero è andato al coronavirus, ma i sintomi erano diversi. Sono stata male per 3 settimane, quando abbiamo scoperto che i valori del sangue erano pessimi e tutti stravolti.

Ed quindi arrivata la diagnosi di Sindrome mielodisplastica con mielofibrosi. E’ una malattia rara, peraltro prevalente tra le persone anziane. Come hai reagito psicologicamente a quella diagnosi e a tutto il percorso che ne è scaturito?

Io e la mia famiglia abbiamo deciso di andare in Turchia per la diagnosi finale poiché la Turchia è uno dei migliori paesi al mondo per il trattamento dei tumori del sangue. Sono una persona naturalmente molto calma fuori dal campo da tennis ahahah… e credo di aver preso la notizia della diagnosi abbastanza bene. Ci sono state lacrime e shock, ma nel complesso penso di averla presa bene.
Sì, so che la mia malattia è prevalente nelle persone anziane ma così stanno le cose cosa posso farci…Ho sempre saputo che per guarire devo essere forte e calma. Le persone intorno a me mi hanno aiutata a superare questo momento difficile! È molto importante avere molte persone intorno a te in momenti come questi.

Ad un certo punto hai deciso di rendere pubblica questa malattia ed hai iniziato una campagna di raccolta fondi sui social a supporto del trapianto. Che cosa hai provato nello scoprire tanta solidarietà intorno a te?

Come tutti sappiamo, il cancro è uno dei settori più costosi della medicina. Non ho esitato a condividere la mia diagnosi con tutti perché non c’è nulla di cui vergognarsi. In realtà, ho ricevuto grande sostegno da persone care e da persone che non conosco. Sono stati raccolti circa 50.000,00 USD e la generosità di tutti mi ha commosso molto. Mi ha aiutato tanto a superare la mia situazione difficile, se sto guarendo lo debbo a loro.

A 24 anni hai incontrato la sofferenza ma nelle foto che pubblichi sei sempre tanto sorridente ed è un sorriso sincero. Che cosa ti dà questa forza interiore?

Io sorrido sempre, mi conoscono per questo haha! Anche nelle situazioni difficili cerco di sorridere.

Cosa ha cambiato dentro di te la malattia nel rapporto con gli altri, con la tua famiglia, i tuoi amici?

La malattia mi ha cambiata molto, ha cambiato il modo in cui vedo la vita. Quando la tua vita è al limite, inizi ad analizzare ed a individuare le tue reali priorità. Inoltre, la malattia mi ha fatto capire chi posso tenermi vicino e chi no.

Il tennis sembra lontano dalla malattia: soldi, successo, corpi esibiti nella pubblicità. Hai trovato umanità e solidarietà in questo ambiente?

Il mondo del tennis ha reagito alla mia storia in modo molto rapido ed efficace, siamo riusciti a raccogliere i soldi per la terapia e questo significa molto.

Qual è la tua situazione ora a livello medico. Hai trovato un donatore di midollo e quali saranno le prossime tappe?

In questo momento sono in fase di terapia. Il donatore è stato individuato ma devo sottopormi prima del trapianto a dei cicli di chemioterapia per eliminare il mio midollo osseo. Poi verrà effettuato il trapianto.

Come e cosa possiamo fare per aiutarti dall’Italia? Possiamo partecipare alla raccolta di fondi? Chiedici pure quelli che ti occorre.

Ti ringrazio molto ma abbiamo raccolto l’intero importo per le mie cure. Sarebbe bello se molti tra quelli che leggeranno questa intervista potessero scegliere di diventare donatori di midollo osseo. E’ molto importante.

Quando si vive una situazione di salute difficile è molto importante fare progetti, guardare con speranza al futuro. Che domani immagini per te?

La mia riabilitazione richiederà circa un anno. So che a 6 mesi dal trapianto potrò lentamente iniziare a giocare a tennis e questo è quello che spero tanto! Spero di continuare a giocare e magari anche a livello pro. Questo è l’obiettivo più grande che ho, ma la mia salute e il mio corpo decideranno se sarò in grado di farlo.

Che messaggio vuoi mandare ai ragazzi che improvvisamente si trovano a dover affrontare una malattia come la tua?

A chi si trova nella mia stessa situazione direi che è importante non perdere mai la fede e la speranza. Circondati di persone che ti sostengono nel tuo meglio e nel tuo valore.

Abbiamo realizzato questa intervista nei primi giorni di gennaio, prima che Sasha iniziasse la chemioterapia preliminare al trapianto di midollo osseo. Una settimana, non senza trepidazioni, le abbiamo chiesto di aggiornarci sulle sue condizioni di salute e la sua risposta è stata quella che speravamo di leggere.

Ciao Antonio, sono al sesto giorno dopo il trapianto. Mi sento bene e tutto va come previsto.Ti tererò aggiornato sulle mie condizionio di salute. Un saluto all’Italia ed a tutti i lettori di livetennis. Speriamo che un giorno possano leggere di qualche mio match disputato!

Lo speriamo tutti Sasha, ma la tua partita più bella è quella che stai vincendo ora



Antonio De Filippo
traduzione di Flavia Caselli


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15 commenti. Lasciane uno!

Angelo 09-02-2021 17:33

Forza Sasha.
Qualche lacrima è scesa perché ho perso mio padre per leucemia nel 2011, aveva 84 anni.
Ricordo le condoglianze a me di livetennis.it e quelle degli amici.
Purtroppo da allora da utente attivo mi sono allontanato dal sito.
Ma siete il mio punto di riferimento.
Sasha ti seguirò nel tennis e farò il tifo per te.
Forza.

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Eman32 09-02-2021 17:01

Mi viene sempre una grande tristezza quando ragazzi giovani che hanno tutto per poter afferrare la vita con il vigore proprio della loro età vengono minati così gravemente nelle loro prospettive.
Forza Piccola, ti siamo vicini, riprendi la tua strada!!

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Cancilla e Gaudo (Guest) 09-02-2021 16:47

Ragazza fantastica, speriamo che la sorte le restituisca quello che le ha tolto. E, in parte, quello che lei ci ha donato con la sua bella testimonianza ♡♡♡

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+1: Sottile, il capitano
Mathis (Guest) 09-02-2021 15:10

Forza ragazza, avanti così! Tantissimi auguri di rapida guarigione

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Sottile 09-02-2021 14:48

Mi sono venuti i brividi a leggere questa intervista. Complimenti come sempre ad Antonio De Filippo, che ci ha aperto gli occhi sul fatto che attorno a noi c’é tanta sofferenza, anche deve non te lo aspetti.
Un grossissimo in bocca al lupo a questa splendida ragazza che ha affrontato la sua situazione con grande fiducia e positività. Le auguro che la vita possa restituirle con gli interessi quello che le ha tolto

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+1: pablox, il capitano
Roberta (Guest) 09-02-2021 11:03

Non sei sola, forza Sasha!

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Maga (Guest) 09-02-2021 10:12

Ti rivogliamo presto su un campo da tennis!!!!!

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piper (Guest) 09-02-2021 09:45

Forza Sasha, un augurio di pronta guarigione, che possi tornare a calcare nuovamente i campi da tennis.

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pablox 09-02-2021 08:17

Grazie per questo bell’articolo. Auguri alla bellissima e fortissima (umanamente) Sasha

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+1: il capitano
Quasi Ex tennista (Guest) 09-02-2021 07:46

Che la vita torni presto a sorriderti come meriti!!!

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El Mariachi (Guest) 09-02-2021 07:38

Ragazza fantastica
Meriti tutto il bene possibile
Faccio il tifo per te!

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Dolgodolgo (Guest) 09-02-2021 07:30

In bocca al lupo Sasha!!!

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Gianni da Firenze 09-02-2021 07:29

Forza Sasha siamo tutti con te

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Luigi (Guest) 09-02-2021 05:48

Commozione enorme….forza!!!!!!

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Nastase (Guest) 09-02-2021 03:13

Grazie!!!!!!!

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