Breaking News: Ufficiale, domani nessun match a Melbourne. Tennisti e staff in isolamento dopo una positività rilevata in un lavoratore dell’hotel Gran Hyatt. Tutti i coinvolti devono sottoporsi al test per tornare in campo
Dopo la notizia riportata da BBC Sport, l’Australian Open attraverso il suo social ufficiale conferma: domani non verrà disputato alcun incontro a Melbourne Park, ferma ATP Cup, tornei ATP e WTA.
Ecco il comunicato della direzione dello Slam australiano: “Le Autorità sanitarie ci hanno avvisato che un lavoratore di uno degli Hotel di quarantena è risultato positivo al Covid-19. Tutti i soggetti coinvolti nell’Australian Open che sono stati messi in quarantena presso l’hotel ora devono essere testati e isolati fino a quando non ricevono un risultato negativo. Lavoreremo con tutte le persone coinvolte per facilitare i test il più rapidamente possibile. Giovedì non ci saranno partite al Melbourne Park. Un aggiornamento sul programma per venerdì sarà annunciato oggi più tardi”.
La misura riguarda oltre 500 tra giocatori, membri dei loro staff, funzionari e personale di supporto dell’Australian Open, posti in isolamento dopo che un lavoratore Gran Hyatt, uno degli hotel di quarantena, è risultato positivo al coronavirus.
Aspettiamo il nuovo programma per venerdì, sperando che nessun giocatore o giocatrice risulti positivo al virus.
Ecco il tweet ufficiale degli AO:
Health Authorities have advised us that a Hotel Quarantine worker has tested positive for COVID-19.
Those associated with the AO who quarantined at the hotel now need to be tested and isolate until they receive a negative test result.
— #AusOpen (@AustralianOpen) February 3, 2021
We will work with everyone involved to facilitate testing as quickly as possible.
There will be no matches at Melbourne Park on Thursday. An update on the schedule for Friday will be announced later today. #AusOpen
— #AusOpen (@AustralianOpen) February 3, 2021
TAG: ATP Cup 2021, ATP Melbourne 1 2021, Covid-19, isolamento giocatori, WTA Melbourne 2021
e chi sarebbe? posta il commento voglio leggermi questa perla
Non credo sia quello il problema, quanto il fatto che dopo qualche mese di blocchi, i casi di covid sono praticamente ridotti a 0. Sono stati favoriti dal fatto di essere un’isola e di vivere in spazi decisamente più ampi dei nostri. Poi in generale, credo che tutti pensiamo di rispettare le regole, però nell’ambito familiare probabilmente molto spesso saltano le distanze e le mascherine. La maggior parte dei contagi in Italia si registra in ambito domestico. Basta un pranzo con i genitori, senza rispettare le distanze ed il danno è fatto. Inoltre una regione complicata, per densità abitativa e l’uso quotidiano di mezzi di trasporto vecchi e super affollati, come la Lombardia, ha risentito più delle altre del virus.
Però pensare che siano ansiosi, quando in Italia abbiamo il totale dei morti pari quasi a 90.000 è un po’ strano. 90.000 morti sono uno stadio di San Siro pieno in ogni ordine di posto, raso al suolo. Poi puoi sempre obiettare che in fondo erano malaticci e anziani, ma sono pur sempre 90.000 persone che senza covid avrebbero probabilmente vissuto ancora a lungo, perché con certe patologie, come l’ipertensione, convive moltissima gente.
Noi non avremmo potuto adottare il modello Australiano, ma forse tutta l’Europa compatta avrebbe potuto adottare il modello cinese oppure senza andare così lontano, il modello dei paesi scandinavi che, Svezia esclusa, il covid l’hanno appena intravisto.