La difficile convivenza tra ATP Cup e Davis Copertina, Davis/FedCup

John Newcombe: “Davis? Con questo formato non andrà da nessuna parte. Avevamo una proposta, la ITF non ci ascoltò”

29/01/2021 15:43 11 commenti
John Newcombe insieme a Llyeton Hewitt
John Newcombe insieme a Llyeton Hewitt

“La Davis con questo formato non andrà da nessuna parte”. Tuoni e fulmini by John Newcombe, leggendario campione australiano, vincitore di sette Slam in singolare e cinque Davis con l’armata invincibile dei “canguri” nei ’70s. Con l’ATP Cup in rampa di lancio, Newcombe è stato intervistato dal quotidiano di Melbourne The Age, sull’attualità e oltre. Parlando della prossima ATP Cup (per la quale nutre discrete speranze per il team australiano), il discorso è scivolato facilmente sulla Davis, a lui particolarmente cara. Newcombe è convinto che tenere in piedi le due competizioni a squadre non abbia senso. Piuttosto ITF e ATP dovrebbero finalmente sedersi ad un tavolo e lavorare insieme per trovare una via di mezzo, con un formato migliore che combini entrambi i tornei a squadre in un’unica forte realtà.

“Ritengo che la prima edizione della ATP Cup sia stato un grande successo, è sotto gli occhi di tutti. Bene sul lato organizzativo, contenti i giocatori, ottimi i match” ha dichiarato John. “Se l’ITF avesse un po’ di buon senso, farebbe tutto il possibile per negoziare con l’ATP e combinare i due eventi. La Coppa Davis così non andrà da nessuna parte. Penso che l’ITF abbia molto di cui rispondere, il modo in cui hanno preso una competizione con ben 120 anni di storia e l’hanno venduta per tre soldi parla da solo. Immagino che tutti i grandi del passato sù in cielo abbiano guardato in basso scuotendo la testa sconsolati…”

Parole davvero secche, crude, un’accusa precisa. Ma non si ferma qua Newcombe. Racconta che in passato, quando già si avvertiva la necessità di un rinnovamento della Davis, si fosse fatto avanti personalmente insieme altri soggetti importanti, per cercare una strada condivisa verso il cambiamento. Trovò la porta chiusa. “Alla fine degli anni ’90 l’ATP, con l’allora amministratore delegato Mark Miles e Charlie Passarell, che era nel consiglio, presentammo un formato innovativo all’ITF per gestire una Coppa Davis rinnovata, più al passo coi tempi ma senza stravolgimenti. Non vollero nemmeno ascoltare. L’ATP voleva contribuire a rendere eccezionale la Coppa Davis con un formato completamente nuovo, ma l’ITF nella sua saggezza amatoriale non volle nemmeno riceverci. Era scontato che si arrivasse prima o poi alla crisi che gli ha portati a vendere di fatto l’evento”. Anche se è una faccenda del passato, sarebbe stato interessante se Newcombe avesse raccontato qualche dettaglio in più della loro proposta.

Appena nacque l’ATP Cup, in molti parlarono di un evento “di troppo”, che sarebbe stato assai meglio trovare il modo di fondere la manifestazione voluta dall’ATP insieme alla storica competizione a squadre. Tra questi Novak Djokovic, da sempre sostenitore della fusione dei due tornei, ma anche Nadal si era detto dubbioso sulla convivenza dei due eventi. Alla fine la collocazione opposta nel calendario (ATP Cup apre a gennaio, Davis chiude a fine novembre/dicembre) pare resistere, ma è indubbio che alla Kosmos (società che gestisce la nuova Davis per la ITF) si stia valutando il da farsi, perché la prima edizione 2019 col format rinnovato è stata un grande insuccesso dal punto di vista economico. Nel 2020 la Davis non si è giocata affatto, pare al momento confermata l’edizione 2021, con qualche modifica appena annunciata ma senza cambiamenti sostanziali.

Vedremo cosa accadrà. Di sicuro le parole di Newcombe continuano a buttare benzina sul fuoco sulla politica tennistica, in un periodo tutt’altro che tranquillo…

Marco Mazzoni


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11 commenti. Lasciane uno!

Luigi (Guest) 30-01-2021 06:48

@ Puffo65 (#2684438)
Quando si gioca la Davis il circuito è fermo, e giocando in nazionale i calciatori rischiano di più come infortuni rispetto ai tennisti inoltre questi ultimi sono abituati a viaggiare ogni settimana da un paese all’altro mentre i calciatori il mercoledì sono in sudamerica per giocare le qualificazioni dei mondiali e già la domenica devono scendere in campo per il campionato

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marcos (Guest) 30-01-2021 02:02

Ai responsabili dell’uccisione della Coppa Davis auguro ogni insuccesso, compreso un irrimediabile fallimento economico.

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biglebowsky 29-01-2021 21:56

Scritto da Carl
Non vorrei dire ma a suo tempo mi è sembrato che la carta vincente della proposta Kosmos sia stata aver offerto una vagonata di soldi non tanto e non solo all’ITF ma soprattutto alle singole federazioni, che quindi hanno aderito ben volentieri alla proposta, turandosi il naso ed aprendo le mani.
Non ho la minima idea di quanto Kosmos abbia versato finora nelle casse delle federazioni, penso molto poco, anche per la pandemia che sicuramente ha scombinato le carte ma anche offerto un facile appiglio.
Vediamo fino a quando gli impegni contrattuali presi d Kosmos reggono.

I fiumi di denaro che Kosmos ha pagato o meglio si è impegnata a pagare (moltissimi, oltre il valore di mercato anche pre-pandemia, figuriamoci adesso) sono andati al Tennis.
Se verranno gestiti male, sarà colpa del Tennis, non certo di Kosmos.

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Puffo65 (Guest) 29-01-2021 20:36

Scritto da Luigi
Io penso che il punto più basso è stato toccato con la laver cup che quando Federer smetterà sparirà miserevolmente ma anche questa Davis è sullo stesso livello, inutile l’atp cup che praticamente ha preso il posto della world cup di Duesseldorf che si disputava la settimana prima di Parigi, era molto più decente la hopman Cup di Pert essendo una semplice esibizione pre Australian open, la Davis è deceduta di morte naturale e dobbiamo accettarlo visto che ai campioni interessano solo slam, qualche mille e soprattutto tutto i soldi, un tempo le federazioni contavano qualcosa, ma adesso se un big non accetta una convocazione hanno le mani legate, non è come nel calcio dove il centravanti della nazionale se non vuole giocare una partita può essere squalificato e magari non poter giocare nel proprio club

Il paragone finale con il calcio non c’entra molto. Ronaldo quando gioca con il Portogallo continua a prendere lo stipendio dalla Juventus. Un tennista invece perde soldi di tasca sua. Oggettivamente non è la stessa cosa

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M@ssimo (Guest) 29-01-2021 19:55

Alla fie eera dell’est
per due soldi
un topolino mio padre comprò

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enzo la barbera (Guest) 29-01-2021 19:35

Oggi la Coppa Davis, cos’ì com’è congegnata, è una cosa orribile, una vera offesa al prestigio stesso della Coppa. L’hanno ridotta a niente per via dei costi? L’aboliscano del tutto. Meglio che fare questa triste fine, enzo

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Tiger Woods (Guest) 29-01-2021 18:58

Che sia stato commesso un errore mastodontico lo pensano un po’ tutti, a parte quei pochissimi che da questo sporco affare hanno intascato parecchi quattrini.

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Luigi (Guest) 29-01-2021 18:48

Io penso che il punto più basso è stato toccato con la laver cup che quando Federer smetterà sparirà miserevolmente ma anche questa Davis è sullo stesso livello, inutile l’atp cup che praticamente ha preso il posto della world cup di Duesseldorf che si disputava la settimana prima di Parigi, era molto più decente la hopman Cup di Pert essendo una semplice esibizione pre Australian open, la Davis è deceduta di morte naturale e dobbiamo accettarlo visto che ai campioni interessano solo slam, qualche mille e soprattutto tutto i soldi, un tempo le federazioni contavano qualcosa, ma adesso se un big non accetta una convocazione hanno le mani legate, non è come nel calcio dove il centravanti della nazionale se non vuole giocare una partita può essere squalificato e magari non poter giocare nel proprio club

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Markux (Guest) 29-01-2021 18:05

Davis e ATP CUP? Se non è zuppa è pan bagnato. Siamo seri x favore.

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Dad (Guest) 29-01-2021 17:51

Newcombe è una persona competente e ha detto cose sensate.
Quindi temo che non verrà ascoltato

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Carl 29-01-2021 15:59

Non vorrei dire ma a suo tempo mi è sembrato che la carta vincente della proposta Kosmos sia stata aver offerto una vagonata di soldi non tanto e non solo all’ITF ma soprattutto alle singole federazioni, che quindi hanno aderito ben volentieri alla proposta, turandosi il naso ed aprendo le mani.

Non ho la minima idea di quanto Kosmos abbia versato finora nelle casse delle federazioni, penso molto poco, anche per la pandemia che sicuramente ha scombinato le carte ma anche offerto un facile appiglio.

Vediamo fino a quando gli impegni contrattuali presi d Kosmos reggono.

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+1: il capitano