Roddick: “Tsitsipas? Deve imparare a vincere quando gioca male”
Cosa manca a Stefanos Tsitsipas per diventare un vero campione? Imparare a vincere le partite quando non riesce a giocare il suo miglior tennis. Parole e musica di Andy Roddick, ex n.1 statunitense, oggi apprezzato opinionista a Tennis Channel. In un servizio sul canale tv, Andy ha parlato di alcuni dei giovani emergenti. Roddick considera Medvedev come tennista molto abile sul piano tattico, ma ancora incapace di giocare tutto un torneo al massimo livello. Adora i colpi di Shapovalov, ma è ancora lontano come continuità di prestazione, non lo vede vincere un grandissimo torneo a breve.
Andy pensa che Tsitsipas abbia un tennis molto completo e vincente, ma il suo limite sia relativo al carattere, in particolare nell’affrontare i momenti “no”, le giornate in cui non tutto gli riesce come vorrebbe. “Vorrei vedere Stefanos Tsitsipas fare meglio nelle sue brutte giornate, capita ad ogni sportivo di non riuscire a dare il massimo ad ogni partita. Quando riesce a giocare al suo livello più alto, non è in discussione, è un grandissimo tennista. Quando sta “volando in alto” ha una capacità di tirare grandi colpi pazzesca, è bellissimo da vedere e molto forte. Penso che l’unica cosa che lo separa dalla vetta del gioco in questo momento è quando si ritrovare a navigare “nel terzo regno”, ossia quando non ha un bel feeling con la palla e non gli riescono le sue giocate. In quelle occasioni esterna una frustrazione che lo penalizza anche nei confronti dell’avversario, che lo vede in difficoltà. Qua deve migliorare, deve trovare una via d’uscita per non uscire dal match, deve reagire e trovare in ogni modo la strada per girare la partita a suo favore. Ritengo sia la cosa più importante per lui adesso, forse ha solo bisogno di altra esperienza per farcela, credo riuscirà a compiere questo passo in futuro”.
Forse il buon Stefanos potrebbe comprare e leggere una copia del mitico “Winning Ugly” di Brad Gilbert, in cui l’ex top1o USA e poi coach (tra gli altri di Andre Agassi) spiega con molti dettagli come vincere “sporco”, non nel senso di ingannare ma cavandosi fuori da situazioni e momenti delicati con visione e astuzia, massimizzando i momenti negativi di incontro che sta girando male. Battute a parte, concordiamo sulla riflessione di Roddick: a livello di capacità di “lotta”, Tsitsipas è ancora indietro rispetto ai due supercampioni Nadal e Djokovic, ma anche rispetto a Thiem e Medvedev, o altri ottimi giocatori più dietro in classifica (Schwartzman o Carreno Busta, per citarne un paio) ma assai tosti sul piano agonistico.
Marco Mazzoni
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8 commenti
Brad rivolgendosi ad Agassi.
Tu hai perso tante partite che dovevi vincere, io ho vinto tante partite che dovevo perdere
A livello mentale sono tutti un po’ al di sotto dei Fab 3. Ecco perché negli slam non è si è ancora completato il passaggio di consegne. A livello tecnico solo Tisitsipas è abbastanza completo, però mentalmente è fra i più fragili.
Concordo con ciò che dice Roddick, il problema fondamentale in questa next gen sta specialmente nella testa.
Il problema di Medvedev come gia hanno scritto è che va a folate, in genere fa molto bene nella parte finale della stagione anche per via della superficie a lui più congeniale. Però il fatto che a 24 anni non abbia ancora superato un turno al roland garros fa riflettere… Forse si tratta pure di un tennista molto limitato in certe condizioni
medvedev è quello con i fondamentali migliori e con più armi, con un bagaglio tecnico più vasto che gli consente di cambiare completamente tattica tra un match e l’altro o all’interno dello stesso match.
tsitsi gioca bene ma il servizio pesa ancora troppo poco per vincere le partite dove si va in lotta.
shapo ha un servizio ballerino e un gioco ancora troppo a fiammate, troppo poco continuo.
p.s. ovviamente questo discorso vale per il loro livello, ossia top 10 mondiale
Il discorso su Shapovalov è quello per cui ormai tutti i tennisti per vincere adottano strategie di tennis solido anche se tecnicamente avrebbero le caratteristiche per un gioco più spettacolare.
Il tennis rischioso è bello da vedersi, ma quando la fatica e la tensione crescono bisogna adottare una tennis che percentualmente ti consente di vincere. E quindi si hanno tanti ragionieri ed il gioco rischioso e talvolta spettacolare si estingue. Chi lo ha nelle proprie corde lo usa talvolta per cercare di ribaltare certe situazioni, ma sempre più raramente.
Medvedev sì che è in grado di mantenere lo stesso livello alto per tutto il torneo ma deve trovare più continuità nel corso della stagione, ci sono filotti di partite in cui gli riesce tutto alternati a strisce negative davvero brutte.
Dal punto di vista agonistico però è vero che Tsitsipas si deconcentra parecchio quando non gli riescono i colpi, vedi contro Coric agli US Open, sul 5-1 nel quarto set l’avversario ha alzato il livello e lì il greco ha staccato la spina.
Su Shapovalov. Incredibilmente più ci si avvicina ai punti caldi della partita e più cala di livello, proporzionalmente. Le partite “battagliate” difficilmente le porta a casa, contro Carreno agli US ha giocato il 4° set da incubo e pure al RG contro Carballes nelle fasi finali ha veramente sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. La sua finale in un 1000 pure l’ha fatta, però ancora non ce lo vedo con continuità nelle fasi finali dei tornei importanti, filotti alla Rublev/Medvedev (fare 3/4 finali di fila, tipo), almeno per ora, non sono nelle sue corde.
Condivido quasi tutto, ma su Medvedev mi pare che il giudizio non sia corretto.
Nelle settimane in cui è al top, lui è capace di arrivare in fondo. Anzi sembra di essere quello in grado di battere tutti, anche i top.
Il problema semmai è che riesce a tenere il livello solo poche settimane all’anno, che quando non è in condizione perfetta esce spesso presto, che sulla terra è praticamente nullo.
Dire che non riesce a giocare tutto un torneo a massimo livello mi pare proprio sbagliato.
Verissimo, ma si stabilizzerà