Andy Murray: “Il tennis deve trovare il modo di accelerare i ritmi e differenziare gli stili di gioco”
Andy Murray tra i top player è sempre stato quello più diretto nell’esprimere il proprio pensiero, meno ancorato all’ormai abusato “politically correct” e pronto a criticare ATP, Slam e colleghi. Chi segue il suo profilo Twitter può apprezzare la sua ironia e spesso battute al vetriolo. Lontano dalla O2 Arena, dove si svolge quel Masters che ha vinto nel 2016, lo scozzese è stato intervistato dal tabloid Uk Metro, rilasciando alcuni concetti molto interessanti sul gioco di oggi e su quello che, a suo avviso, il tennis dovrebbe fare per diventare ancor più attrattivo, soprattutto per i più giovani. Ecco alcuni estratti del suo pensiero, che riteniamo assai interessante.
“Quando ero giovane portavo in campo un tipo di gioco assai più creativo, mi piaceva cercare cose diverse, ma quando ho iniziato a fare pressione su me stesso per vincere grandi tornei ho scartato quell’idea. Purtroppo mi sono reso conto che un gioco solido paga molto di più di uno vario e spettacolare, se vuoi ottenere grandissimi risultati. Mi manca produrre uno stile unico e creativo, i tennisti che hanno il proprio stile contribuiscono moltissimo allo spettacolo, come ad esempio i francesi, che ci tengono sempre molto a crescere senza snaturare il proprio talento e unicità. È positivo per i fan ammirare cose diverse in campo e soprattutto per i bambini, vedere che il tennis può essere giocato in molti modi. Non vorrei che il tennis venisse omogeneizzato ancor più, lo è già troppo. Si parla tanto di spettacolo, per averlo è fondamentale proporre giocatori e stili gioco diversi “.
Ricordano ad Andy le forti critiche che ricevono i tennisti che ultimamente provano il servizio da sotto, o la “mitica” SABR” di Federer, ossia una risposta super offensiva con i piedi quasi sulla riga del servizio e via a rete. Murray risponde in modo tranciante, nel suo “rusty style”: “Non capisco le persone che criticano questo. Ricordo di aver letto un articolo anni fa in cui Becker criticava Roger per aver proposto quel colpo, la sua risposta al limite. Se ti riesce e hai successo con quella tattica, perché non farla? Ogni volta che vediamo un giocatore di tennis battere da sotto, molti commentatori sono scioccati e chiedono se sia irrispettoso. Mi sembra incredibile, è una giocata del tutto legittima e ancora di più oggi visto che moltissimi giocatori rimangono molto indietro alla risposta. Mi sembra davvero una cosa molto intelligente poter sfruttare quella soluzione. Forse se perdi il punto facendola, ti senti un cretino, ma la mia sensazione è che la percentuale di punti vinti servendo dal basso sia altissima, perché sorprendi l’avversario e in troppi ormai rispondono da metri e metri dietro“.
Murray pensa che il tennis di oggi sia ancora affascinante, ma anche che sia indispensabile guardare al futuro e muoversi per rendere il tennis più veloce, vario ed elettrizzante. L’inserimento dello shot clock, a suo modo di vedere, è insufficiente, anzi, quasi inutile: “L’ATP ha inserito misure volte ad accelerare il gioco, ma non si stanno dimostrando efficaci. Tutti i giocatori guardano costantemente l’orologio tra un servizio e l’altro, e lo fanno correre fino all’ultimo secondo, anzi, spesso vanno anche oltre… Ci sono momenti in cui impieghiamo più tempo di quanto sarebbe necessario, approfittando della possibilità di vedere il conto alla rovescia dell’orologio. In generale, iniziamo tutti a far rimbalzare la palla iniziando il movimento della battuta quando mancano tra 7 e 10 secondi. L’asciugamano da prendere da soli? Ritengo che quando le cose torneranno alla normalità, i raccattapalle potranno di nuovo porgere l’asciugamano al giocatore, perché con quello che vediamo ora, il gioco rallenta ancora di più. Dover camminare in fondo alla campo in ogni punto per asciugarci rompe la routine e finisce per spezzare ancor più il ritmo e il tempo tra un punto e l’altro, viene usato da tutti come arma tattica. Invece l’ATP dovrebbe muoversi per rendere le partite più snelle, con pochi tempi morti e soprattutto elettrizzanti come stile di gioco. Oggi il ritmo di gioco è fin troppo lento. Il tennis deve provare ad accelerare: il ritmo di gioco, il tempo prima dell’inizio delle partite, il tempo tra un game e l’altro, velocizzare i punti, troppo lunghi“.
Un parere forte e qualificato, che viene da un tennista esperto che ha potuto affrontare più generazioni di giocatori. Personalmente ritengo che l’idea di Murray sia quella corretta: condizioni di gioco assai omologate (palle, superfici e quindi i miglioramenti nei telai e soprattutto nelle corde) hanno massimizzato il rendimento di un preciso stile di gioco, finendo alla lunga per impoverire la tecnica e standardizzare la tattica, visto che per ottenere i migliori risultati tutti si sono focalizzati nel lavorare su di un preciso modello che tende alla maggior efficacia e meno alla differenza e all’esaltazione di abilità uniche e personali. Restano sempre le punte massime, le eccezioni, qualità superiori che alla fine vengono a galla e premiano chi le possiede; ma se parliamo di livello medio, questo si è alzato terribilmente ma con un gioco molto preciso, molto tattico, molto fisico, assai efficiente ma più “povero”. Chissà che in questo periodo così turbolento e foriero di possibili rivoluzioni, qualcosa non possa cambiare anche in questo ambito, quello più squisitamente legato al gioco.
Marco Mazzoni
TAG: Andy Murray, Francesi, gioco troppo lento, Intervista, Marco Mazzoni, modifiche tennis, Murray, stile di gioco
La finale 2009 a Wimbledon fra Federer e Roddik durò oltre 5 ore nonostante gli 82 aces dei giocatori, significa che di scambi ve ne erano a iosa.
Ma perchè secondo voi esperti ai tempi di Sampras, Ivanisevic, Edberg, etc. si giocava un tennis ultraveloce ?
I campi erano molti diversificati fra loro, solitamente più veloci, il gioco era più variato su tutte le superfici e ciò faceva emergere i giocatori più completi.
PERO’ le racchette con un ovale solitamente più piccolo di quelli di oggi esaltavano il “colpo pulito” e non gli arrotini ed il superarrotino giunto in seguito.
King Roger è capacissimo di prendere le battute forti, basta saper fare lo split-step.
Qualcuno di voi ricorda la finale Raonic-Roddik al torneo di Menphis del 2011 ? Le battutte andavano anche a 220-230 ma i due riuscivano a prenderle perchè erano campioni, vinse Roddik tuffandosi letteralmente sul cemento vicino alla rete e facendo un punto miracoloso.
Questa partita fu meritoriamente trasmessa spesso da Supertennis.
Risultato 7-6, 6-7, 7-5.
Qualcuno si è annoiato nel vedere la finale Federer- Roddik del 2009 ?
52 aces King Roger e 30 aces un bravissimo Roddik ?
Ma fatemi il piacere !!!
Ma basta con questa mania della velocità! Che si apprezzi la lentezza, l’attesa, il vuoto.
Aveva ragione il buon Rino Tommasi quando diceva che il tie break bisognerebbe farlo giocare sempre a ogni inizio set, invece che alla fine.
Per velocizzare… perché non darla vinta già in partenza con il “testa e croce” ???
Ma via! Fosse per me toglierei anche il tie-break, che, troppo spesso, decide una partita in pochi secondi quando i due player sono paritennisticamentetetici (licenza propria…) e una differenza di un game avrebbe ben altro peso.
Poi, beh, per i tempi morti, basta buttar via i calzoncini e le mutande a Nadal!
Una nuova regola potrebbe essere quella di dare warning e poi penalty point a chi, subìto un vincente, si tocca coscia polpaccio schiena caviglia per spiegare che “l’avrei presa, ma mi sono infortunato”.
Con questa regola c’è chi avrebbe faticato ad entrare nei 100, altro che vincere i 30 Slam che gli vengono erroneamente attribuiti.
Esatto. Inoltre, Chang-Lendl fu un ottavo di finale.
Quelli come te mi fanno diventare antipatico Federer
Chang non fece la sabr! Semplicemente si piazzò sulla linea del servizio 1 volta nel match contro Lendl (che si incazzò protestando anche con l’arbitro)…ma era solo un piazzamento provocativo e non certo per aggredire in risposta, come cominciò a fare Federer.
Tuttavia è innegabile che non sia un’assoluta novità, tranne per il fatto che in certe partite Roger l’abbia messa in atto rispondendo a quasi tutte le seconde di servizio ed a volte anche alle prime.
@ Giorgio il mitico (#2662923)
D’accordo sulla differenza della velocità, MA tenenedo la velocità massima delle superfici MOLTO al di sotto dell’esempio che fai di Wimbledon inizio anni 2000…
Se si giocasse su superfici ultra veloci, altro che spettacolo…sarebbero solo ace o risposte steccate, un orrore.
Il tennis attuale su terra – piaccia o no- è decisamente il più vario che c’è tra le superfici attuali…
@ Ranuccio Tomassoni (#2662818)
A Wimbledon circa 15 anni fa hanno cambiato la mescola delle sementi dell’erba, l’attuale è più lenta , superfice lenta = grande aiuto al superpallettaro più fenomenale di tutti i tempi e gioco che va alle calende greche. Attenzione riconosco che con il superpallettaro più forte di tutti i tempi mi sono fatto delle favolose dormite, PERO’ per onestà intellettuale gli riconosco delle grandi doti atletiche ed una ferrea volontà di allenarsi sempre e tantissimo, anche se non ho mai capito bene come mai sia svenuto e caduto da seduto dalla sedia mentre dava un’intervista dopo un match a Us Open.
Anche negli Stati Uniti c’è stato qualcosa di simile negli ultimi anni, purtroppo non ne ricordo il nome ma un tennista americano di alto livello fece notare la cosa.
Per me è la VELOCITA’ delle varie superfici che deve essere cambiata il più spesso possibile attraverso un sorteggio pubblico da fare all’inizio di ogni stagione agonistica, nel 2021 a Wimbledon si rimette la mescola dei tempi di Goran Ivanisec e magari nel 2022 si rimette una mescola più lenta !
Allora si che emergerebbero i veri supertalenti, negli anni ’70, ’80, 90′, le superfici avevano forti differenze fra di loro e guarda caso il tennis è esploso a livelli inimmaginabili proprio in quegli anni.
Oggi si è vissuto molto di rendita su questo grandissimo passato però ci si accorge che occorre inventare qualcosa per restare sulla cresta dell’onda altrimenti si rischia alla lunga di rompere il giocattolo.
Un’ altra cosa da fare è indubbiamente ridurre gli ovali al max. di 95 per gli uomini e di 98 per le donne. Aumenterebbe il gioco d’attacco e le partite andrebbero via più rapide.
Una terza cosa da fare è, perlomeno a livello maschile considerando la maggiore statura degli uomini, è considerare il LET ( non si dice NET) come battuta sempre valida.
tennis haiku: m’illudino d’immeno
tennispunk, con game che non superino i 2 minuti, ok era il 1976
farei gara 1 e gara 2 come le Superbike
l’ho già sentito in Matrix(21 anni fa, quasi 22)
gioca alla playstation.
Anche se mi sta antipatico ,HA RAGIONE ❗
Infatti ogni volta che lo vedo giocare contro Fognini,a giudicare dalla spettacolarità del gioco espresso ti viene naturale pensare che sia il ligure ad essere stato nr.1 del mondo e Murray un noioso manovale del tennis.
Non c’è giustizia in questo sport ❗
Per la cronaca vince facile Federer….
Quest’anno in un torneo vintage ho giocato con le racchette di legno dopo 40 anni. Esperienza terrificante non so come facevo a giocarci quando ero un ragazzo..mi piacerebbe vedere un torneo di esibizione con i professionisti moderni sarebbe divertente…
Mettiamo lo shot clock anche per post interminabili! Viva la sintesi Tommasiana( Rino)
@ Elio (#2662830)
le partite di calcio non sono troppo lunghe, da sempre durano 90 minuti, un ora e tre quarti se aggiungiamo la pausa tra primo e secondo tempo.
Casomai in alcune partite di calcio che finiscono 0:0 succede ben poco, in questo senso esiste un problema simile a quello del tennis (anzi nel tennis almeno un set point e un match point sono garantiti), ovvero che per un dato ammontare di tempo non c’è un sufficiente numero di momenti interessanti, ma per la natura del calcio, con la sua tifoseria, non è un problema così gravoso come per il tennis.
Ma I problemi del calcio non sono ne le dimensioni del campo, ne la durata delle partite o il numero di cambi, tantomeno un anticipo dei rigori (semmai si potrebbe rivedere il sistema dei rigori e renderlo più simile al tiebreak del tennis, ma non è una cosa indispensabile).
Sarebbe un controsenso facilitare a dismisura i gol perché faciliterebbe solo ulteriormente la vittoria delle squadre con i giocatori tecnicamente più abili (costosi), ovvero quelli che riescono a giocare continuamente con scambi rapidi e palla bassa e veloce.
Il problema del calcio è più che altro che vincono sempre gli stessi, e a differenza dei tennisti le squadre difficilmente vanno in pensione. In Germania ormai vince sempre il Bayern, in Spagna sempre Madrid o Barcellona, in Italia la Juve.
Questo perché hanno molti più soldi degli altri e possono quindi comprare i giocatori migliori ed inoltre possono offrire i migliori allenamenti e dottori, anche a livello giovanile (ma questo non è indispensabile se ci sono i soldi di oligarchi e sceicchi).
Non è sempre stato così, ma da quando i soldi sono diventati il fattore di gran lunga principale anche nel calcio (da circa 30 o 40 anni) è diventato molto raro che una squadra che non sia tra “le solite sospette” vinca un campionato o una coppa importante.
Capita una volta ogni 10 o 15 anni se va bene, il Leicester è uno degli ultimi casi, forse anche l’Atletico Madrid circa 5 anni fa, non ne sono sicuro perché è da tantissimo tempo che non seguo più il calcio, che è un sonnifero quasi a livelli da F1
Il calcio può anche permettersi di indurre sonnolenza in chi non è tifoso, la F1 meno, il tennis sicuramente no.
La faceva già Tonino Zugarelli… Vedasi la finale a Roma contro Gerulaitis (1977) o il match di Coppa Davis contro McEnroe (1979).
Non so, però è certo che per rendere più interessanti le discussioni bisognerebbe accorciare i post
Esatto. Basta guardarsi alle spalle per dare un futuro al nostro sport.
Ooooh yeaw. Right the point.
+1 Chang attaccava veramente sulla seconda
Se il tuo scopo è farti censurare, fare commenti come questo è la tecnica sbagliata 😀
È proprio questo che mi piace del tennis femminile. Ogni giocatrice ha un suo stile, completamente diverso da quello delle avversario. Mentre nel maschile li trovo tutti molto simili tra loro
@ Super sonego (#2662831)
Giusta osservazione, ma non generalizzerei su Thiem contro Tsitsipas. In un incontro dello scorso anno hanno dato spettacolo alla grande. Partita pazzesca, con Thiem che scendeva a rete(!) di continuo, micidiali entrambi!
Cavolo, non mi ricordo quale torneo fosse, forse a Pechino. Forse qualcuno può sopperire alla mia amnesia.
Basterebbe poco secondo me.
Warning automatico allo scadere dei 25 secondi, che sia a inizio, fine partita poco importa, se fai una regola la fai rispettare sempre, se apri alle interpretazioni arbitrali non se ne esce mai.
Shot clock più breve anche sulle seconde, ci sono tennisti che approfittano della seconda per prendersi altri 30 secondi di riposo, ed è assolutamente inammissibile.
Restrizione pesante sui medical timeout, c’è poco da girarci intorno, la regola oggi è veramente improponibile.
L’abolizione del net. Non si è capita tutta questa diffidenza verso questa regola che è la più sensata di quelle nextgen. Spessissimo si vedono 2-3 net nel giro di pochi servizi per dei tocchi della rete impercettibili che fanno perdere 30 secondi assolutamente evitabili. Nonostante quello che la gente di solito pensa, i servizi deviati dalla rete sono facilmente a disposizione di chi risponde, molte volte è anzi un vantaggio. è una regola che va passata.
Forse non hai letto tutto….. hai detto una montagna di cose che non starò a sindacalizzare….. dustin brown è 200 esimo…. ma vai tranquillo che la gente di divertirebbe piu a vedere dustin brown vs monfils che un thiem vs tsitsipas….. quello intendeva murray…. però e consapevole che paga di piu a giocare come i 2 giovani che come a monfils e dustin brown
@ Ranuccio Tomassoni (#2662818)
Non quoto per niente. Allora per il calcio, il campo è troppo grande, le partite troppo lunghe, facciamo 30 minuti e no 45 per tempo, rigori dopo 60 minuti, 8 sostituzioni, campo ridotto etc… ma va
1) quando parla di estro dei francesi, Murray ha in mente le scenate di paire con Jannik?
2) caro scrittore, torniamo alle racchette di legno? Panatta-Bertolucci facevano 8-10-12 smash prima di finire il punto, Borg doveva fare a Wimbledon 3 o 4 volée a rete ….
3) oppure potremmo mettere i pesi sulle caviglie dei più forti? già le palle Wilson non piacevano al RG
4) clerici a 90 anni e tommasi a 80 anni avrebbero soluzioni migliori se il sistema desse loro il potere di cambiare ….
Murray parla di “velocizzare i punti, troppo lunghi” per rendere più attraente il tennis.
Il problema non è essere o meno d’accordo, concretamente è una cosa più o meno soggettiva e si troveranno sicuramente pareri opposti.
Personalmente, e qui credo che si possa trovare più omogeneità di pensiero, potrei dire che è irrilevante la durata del punto se il nostro riferimento è la bellezza e la spettacolarità del gioco.
Possiamo avere un giocatore che chiude in un minuto il suo turno di battuta a colpi di ace, oppure due che si mettono a palleggiare senza fine da fondo campo. Velocità o lentezza in questi casi non favoriscono di certo la parte spettacolare.
Così come al contrario, può essere rapido e spettacolare un serve & volley, ma altrettanto lo può essere un lungo scambio offensivo ma con chi attacca che non riesce a chiudere più volte in punto poichè infarcito di recuperi dal telone da parte di chi si difende, non vuole cedere e che poi magari riesce a contrattaccare e vincere il punto in maniera rocambolesca.
Il problema invece a cui penso è che, mettiamo che la ricetta di Murray renda più attraente il tennis, come fai in concreto a velocizzare la chiusura del punto agendo sulle regole? Abbassi la rete per facilitare i missili? Oltre all’orologio in fase di battuta, introduciamo il punto a tempo, che ne so, del tipo chi serve deve chiudere il punto entro 30 secondi altrimenti il 15 va all’avversario?
Tanti parlano del fatto che il tennis è antico e che bisogna modernizzarlo, ma per farlo sul serio e trovare le risposte che si cercano9, forse l’unico modo è guardarsi indietro e magari strizzare l’occhio alle superfici, in particolare l’erba, che si vedevano fino a una ventina di anni fa. Edberg docet, tanto per citare il primo esempio pertinente che mi viene in mente.
p.s. Non vale dire che così si corre il rischio di rivedere anche scambi di barazzuttiana memoria 😉 l’erba è l’erba, la terra rossa è la terra rossa.
interessante!
Però lo shot clock francamente ci vuole, anzi andrebbe utilizzato anche tra prima e seconda di servizio.
Per aumentare la varietà di gioco bisognerebbe differenziare maggiormente le superfici, magari in quattro parti di stagione di durata più o meno uguali
terra battuta in primavera
erba d’estate
duro in autunno
erba sintetica o terra sintetica d’inverno agli Australian Open, Indian Wells e Miami.
In questo modo con la prima parte della stagione giocata su superfici veloci, che possono essere modulate con l’aggiunta di quantità più o meno grandi di sabbia, si potrebbero anche proteggere maggiormente le articolazioni dei giocatori.
La preparazione di fine stagione non si svolgerebbe più sul duro e probabilmente un maggior numero di giocatori arriverebbe a fine stagione ancora sano.
Certo l’erba sintetica quando piove diventa troppo veloce, ma in Australia, Indian Wells e Miami la pioggia non dovrebbe essere un vero problema.
Non sono sicuro se la terra sintetica sia meno problematica dell’erba sintetica in questo senso, ma siccome le righe sono dello stesso materiale del campo almeno non dovrebbe esserci il problema delle linee scivolose.
A livello amatoriale questo permette di giocare appena smette di piovere, a livello pro non è sicuramente la stessa cosa visto che il campo diventa molto veloce quando bagnato.
Siccome i campi in erba/terra artificiale si consumano (e per questo spesso sono in condizioni disastrose) andrebbero rifatti ogni anno, ma questo per i grandi tornei è abbastanza normale.
Per il resto ripropongo una cosa che avevo già scritto tempo fa.
Le regole NextGen vanno nella giusta direzione in parte, ma alcune cose sono contro senso.
Più che accorciare semplicemente e solo la durata della partita, è importante aumentare il numero di momenti di interesse e “suspense” in un dato lasso di tempo, diciamo per set.
Ora come ora all’interno di un set normale che dura magari circa 60 o 70 minuti o poco meno, ci sono solo più o meno 3 o 4 momenti topici, che sono uno o due set point e il momento del break.
Chiaro che in un set combattuto il numero sale, ma faccio l’esempio di un set che fila via liscio con un giocatore più forte dell’altro, tipico caso dei primi turni di un torneo, quindi la maggioranza delle partite.
Quindi bisogna aumentare questi circa 4 momenti di interesse per ora di partita, direi sarebbero da raddoppiare.
Questo può essere fatto con tre approcci simultanei
❗ ❗ 1-accorciando la durata intera della partita tagliando tutti tempi morti
❗ ❗ 2-accorciando la durata del set eliminando i primi due turni di servizio, ovvero i primi 4 games
❗ ❗ 3-aumentando il numero di momenti di interesse all’interno del set
le prime due cose da fare sono abbastanza chiare non c’è molto da specificare, l’importante è conservare l’essenza del tennis/lo spirito del gioco, Mouratoglou con la sua UTC è andato troppo oltre, quella non è la strada giusta.
I momenti morti da tagliare sono più o meno 6 o 7, già che ci sono e ho tempo da perdere li elenco:
➡ ➡ il riscaldamento in campo va eliminato (si fa un annuncio stile incontro di box, i giocatori escono da due lati diversi del campo, si lancia la moneta per decidere chi serve poi subito a fondo campo e si parte senza andare prima a sedersi stroncando la tensione creata all’inizio, il riscaldamento va fatto su due campi secondari, ognuno per conto suo, ovviamente sto parlando per incontri trasmessi in TV, non ai livelli inferiori a partire da certi challenger, a livello ricreativo poi ognuno fa proprio come gli pare, anche per tutto il resto che ora elenco)
➡ ➡ le pause pubblicità vanno dimezzate, quindi il primo cambio campo avviene passando dal lato opposto dell’arbitrio dove non ci sono le panchine dei giocatori come fa Serena Williams, non è possibile che dopo un game bisogna già mettersi a bere o a sistemare cose. Fino al 1999 addirittura si sedevano dopo il primo game, appunto per mandare la pubblicità in TV, è un andazzo introdotto negli anni settanta dalla TV americana, prima non ci si sedeva mai e non cerano le panchine, la regola infatti dice che il gioco deve essere continuo.
Dopo il terzo game cambio campo come nel tiebreak, si può passare alla propria panchina ma senza sedersi.
Cambio campo dopo il quinto game come ora, quindi normale “TV-change over” di circa un minuto e ci si può sedere.
Poi si va avanti con questo ritmo alternando i cambi di campo dove ci si può sedere a quelli come ora nel tiebreak dove non ci si può sedere e al massimo fare un sorso di integratore o un morso di banana…
Alla fine del set pausa un po’ più lunga dove ci si può far vedere dal fisioterapista
➡ ➡ Ma niente medical time out durante i set, se non durante il tempo del “TV-change over” il tempo della pausa però non cambia (se proprio non si può fare a meno di introdurre il coaching -io sono contrario, perché proprio l’assenza del coaching è parte essenziale del tennis e dell’abilità di risolvere problemi- allora se uno fa venire il fisioterapista per quel breve tempo che è la pausa, allora l’altro giocatore può andare dal suo coach a parlargli, così uno ci pensa due volte se gli conviene fare sceneggiate)
➡ ➡ Niente LET al servizio, lo stanno facendo già anche nei tornei junior dello slam, le prossime generazione saranno finalmente abituate. Questa del LET al servizio non è tanto per rispariamere tempo ma per rendere il tennis più fruibile a nuovi appassionati, ora come ora l’età media è di quasi 60 anni e non va bene.
➡ ➡ si gioca con una sola palla per game, che va cambiata con una nuova palla dopo ogni game. Se uno per caso tira un palla fuori dallo stadio (oltre al warning se lo ha fatto intenzionalmente) si prende una nuova palla se era il ribattitore, se era il servitore si prende una palla usata nei precedenti game, così si evita che uno fa il furbo per avere una palla nuova da servire. Il numero di palle necessarie con questo sistema non è di molto superiore a quello attuale, ma si tagliano tutti i momenti morti dove il giocatore si fa dare le palle dai raccattapalle e si mette a scegliere la palla da servire. Di norma il giocatore in ribattuta passa la palla al servitore, ad esempio a livello futures, a livello tour ovviamente lo fanno i raccattapalle. Quindi anche la seconda viene data dai raccattapalle, non è una cosa così strana, quando l’umidità è molto elevata già si fa, ad esempio è successo allo US Open, per evitare di tenere le palle in tasca dove assorbono l’umidità e diventano pesanti.
➡ ➡ utilizzo di HawkEye Live, perché con HEL è vero che si perde un momento di suspense, che è quello della chiamata del challenge, ma spesso non è poi sto gran spettacolo, è interessante solo se la palla è fuori di poco e questo lo si vede anche con il “close call” di HEL ma in tempi più rapidi.
Beh mi pare di aver elencato tutti i tempi morti da eliminare, ci sarebbe una cosa ulteriore che andrebbe fatta ma non è realistico introdurrla al momento, quando la top ten sarà piena di tipi alla Isner e Opelka arriverà anche il momento per
➡ ➡ lasciare la seconda di servizio solo nel tiebreak, in questo senso non va persa la “prima di servizio” che non sarebbe nell’ambito della cosa espressa in precedenza che è quella di conservare lo spirito del gioco, ace e servizio vincente fanno parte di questo e vanno quindi conservati.
Mentre cancellando la seconda di servizio totalmente in verità sparirebbe la prima di servizio e tutti servirebbero solo seconde, in oltre non è detto che questo svantaggi più di tanto i tipi alla Opelka 2.0 perché grazie alla loro altezza (che porta a vantaggi di geometria e traiettoria oltre che ad angoli di rimbalzo vantaggiosi) e alle loro lunghe leve anche la loro seconda di servizio sarà molto più forte di quella di giocatori magari tecnicamente più dotati ma meno alti che non possono più controbilanciare con una elevata percentuale di prime.
Conservando la prima nei tiebreak quindi si “salvano capre e cavoli”, si riducono i tempi morti attuali tra prima e seconda di servizio all’interno del set normale, ma si apre ad ace e servizi vincenti nel tiebreak e così facendo ace e servizio vincente tornano ad essere colpi straordinari e spettacolari come una volta, prima degli anni novanta.
Ma come detto per ora non è una cosa realistica, presumibilmente lo sarà però tra una decina d’anni quando la media di altezza avrà superato i 2 metri, per ora sono in pochi e molto pochi di questi sono veramente bravi a giocare.
Mentre tagliare i momenti morti non è molto difficile, è procedura più delicata aumentare il numero di momenti di suspence all’intento del set.
L’aumento di “numeri topici per ora di gioco” aumenta automaticamente riducendo i tempi morti e accorciando il set, ma per avere un aumento di momenti di interesse non solo “per ora di gioco” ma anche “per set” bisogna introdurre degli ulteriori cambiamenti, sempre facendo attenzione a conservare lo spirito del gioco.
Uno di questi cambiamenti passa per i vantaggi. Introducendo il NO-AD come alle “NextGen finals” giocando il punto decisivo al 40 pari non si aumenta il numero di momenti di suspense ma si accorcia solo la durata della partita, siccome è più importante aumentare il numero di momenti di interesse che accorciare i tempi, oltre quello fatto con i cambiamenti elencati già in precedenza (tanto già ora quasi mai si guarda una partita intera, con streaming e più canali è normale saltare avanti ed indietro tra più partite seguendo prevalentemente i momenti topici dei match) è importante evitare che ci siano game ai vantaggi che durano troppo e diventano noiosi.
Fino a 4 o 5 deuce/parità il game conserva l’attenzione dello spettatore, dopo spesso l’attenzione cala e non si vede l’ora che uno dei due giocatori vinca il game per andare avanti con la partita.
in questo senso la cosa migliore è
❗ ❗ ➡ ➡ introdurre un punto decisivo dopo il quarto o quinti deuce,
così facendo si hanno 4 o 5 momenti in più di attenzione di quanto si avrebbe con il semplice No-Ad, inoltre facendo in modo che la decisione di dove servire (serve to ad-court o deuce court) il punto decisivo spetti al giocatore che ha fatto il punto precedente al “deciding point” si crea un ulteriore momento di interesse.
❗ ❗ ➡ ➡ quindi se il punto per il quarto o quinto deuce viene fatto dal servitore sarà lui a scegliere la direzione del servizio, se invece questo ultimo pari viene fatto dal ribattitore sarà lui a scegliere dove rispondere, sembra complicato ma non lo è, l’arbitro crea un specie di escalation elencando i deuce:
40all,
deuce,
second deuce,
third deuce,
fourth deuce->deciding point: server (or returner) won the point and decides serve direction.
Invece di arrivare al quarto deuce si può arrivare anche al quinto deuce (questo è da sperimentare, ma non cambia molto), ma non oltre perché inevitabilmente si riduce l’attenzione e l’importanza dei punti giocati ai vantaggi in precedenza, perdendo nuovamente in numero di momenti topici, mentre l’intenzione è proprio quella di aumentarne il numero.
Per i tiebreak vale uno schema simile
❗ ❗ ➡ ➡ nel tiebreak punto decisivo al 20 pari, sempre con lo schema precedente per stabilire la direzione del servizio (un sistema simile era in uso alla Hopman cup, mi pare nell’ultima edizione quella vinta da Federer/Bencic)
❗ ❗ ➡ ➡ I tiebreak vanno giocati sul 4 pari e non sul 3 pari come alle NextGen, non sto ad entrare nei dettagli sul perché, ma ha a che fare con la conservazione della natura del gioco, l’alternanza del lato dove servire e la conservazione del punteggio originale (giocando il TB sul 4 pari basta aggiungere 2 game al punteggio per avere gli score di ora, un 4:2 diventa un 6:4, un 5:4 al tiebreak diventa un 7:6, un game lungo con break sul 4:3 risulta in 5:3 e diventa un 7:5, per conservare anche bagel e breadstick/fry basta non farlo per i game vinti a zero o a 1, ovvero aggiungere i 2 game “cosmetici” solo al vincitore del game, in questo modo un 4:0 diventa un 6:0, un 4:1 diventa un 6:1, per far capire che il match si è giocato con set brevi basta mettere un simbolo tra i due numeri, quindi al posto del trattino o dei due punti utilizzati normalmente si può utilizzare il ; o ~ o ː o ÷ o qualcosa del genere)
❗ ❗ ➡ ➡ Ovviamente le partite con i set corti vanno giocate al meglio dei 5 set, l’importante è giocare i prime 4 set in forma breve con tiebreak sul 4 pari, mentre il quinto set può essere anche giocato con tiebreak al 6 pari perché se si va al quinto set, il match normalmente è spettacolare e fin dai primi game del set i punti sono importanti e l’attenzione dello spettatore c’è fin da subito
❗ ❗ ➡ ➡ in questo senso è anche sensato giocare il tiebreak del quinto set in forma di super-tiebreak ai 10 punti invece dei normali 7, sempre con il punto decisivo sul 20 pari.
Si può anche variare la formula a seconda se si tratta di una finale di un torneo o di una partita di qualificazione, per la finale si può giocare il super-tiebreak sul 8 pari invece del 6 pari, per le partite di qualificazione invece si può sostituire il quinto set con un super-tiebreak (più meno la stessa idea che viene messa in uso alla Laver Cup, dove sostituiscono il terzo set con un tiebreak)
Con questa decina di modifiche si ha contemporaneamente una concentrazione ed un aumento dei numeri topici all’interno dei match ed una riduzione ragionevole della durata del match, più o meno simile alla durata di un match al meglio dei 3 set, ma con molto più spettacolo.
Un prodotto più telegenico che funziona anche per le generazioni future, ragazzi che non sono legati alla TV, un prodotto più moderno ma che conserva lo spirito del gioco/l’essenza del tennis.
Alcune cose sono già state introdotte come lo “shot clock” e l’abolizione dei “portatori di asciugamano”, cose che sembravano utopiche ma in verità non lo erano più di quello che ho elencato, si può fare quindi, magari per gradi e non tutto subito ma è questa la soluzione per conservare il tennis …e farlo crescere, chi non cresce regredisce.
Basta limare gli ovali e hai già risolto.
Non impatta tantissimo nel servizio, ma molto nella risposta…e i tennisti tornano a rete.
Non sono tanto i punti singoli, oggi giocano molto meglio di una volta e magari vi scappano highlights fenomenali, ma è la conduzione del match che è monocorde.
Cara redazione “la mitica SABR” che è rispondere dalla linea del servizio e poi catapultarsi a rete la faceva il MITICO Chang in Finale al RG a 17 anni contro Ivan Lendl, 20-25 anni prima che la “inventasse” Federer. Per la precisione. Potete pure censurare che ormai sono abituato. Grazie
Come sempre, un piacere leggere questi commenti… Condivido e aggiungo che si potrebbe eliminare il net al servizio, come va va….
Le pause tra i game dispari e la ripresa del gioco hanno ragione di esistere: per i giocatori per il loro giusto riposo, riordino idee, e anche il gustarsi la stessa partita che stanno giocando; per me spettatore è il tempo opportuno per prendere birre dal frigo, far finta di partecipare a quanto mi dice mia moglie e, soprattutto, per… fare i necessari bisogni corporali al bagno.
Le pause tra un quindici e l’altro, invece, quelle sì sono quasi insopportabili.
Velocizzare i punti, come dice il buon Andy, mi sembra invece una grande cavolata. Il bello del tennis è che inizi a battere, e dagli zero secondi del doppiofallo allo scambio interminabile, non sai quanto durerà il punto. Se uno bravo, due colpi e vince il punto, altrimenti è sacrosanto diritto arrivare anche ai cento colpi e più di Barazzutti-Higueras
Ehh Andy, chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Per chi ha seguito il tennis degli anni 80-90 in effetti l’omologazione del modo di giocare è lampante.
Le superfici di gioco sono sempre meno differenziate, i giocatori si formano per emergere in un certo modo e perdono le caratteristiche che rendono il gioco vario.
Bisogna premiare chi vince o chi gioca meglio?
Federer negli ultimi anni di carriera ha vinto meno di altri, ma ha guadagnato più di tutti, ma lui è stato unico.
Chi ha un gioco più spettacolare, spesso non vince nemmeno.
Murray ha ragione, ma non è facile tornare ad un tennis più vario e spettacolare.
A me se la traduzione è corretta, sembra un po un controsenso quando Murray parla di spettacolarizzare il gioco quando è lui stesso a dire che per vincere conviene solo essere solidi e fare meno spettacolo.
Per quanto riguarda i tempi delle partite non mi sembrano cosi lunghi, lo shot clock secondo me è utile perchè prima alcuni giocatori facevano passare un minuto tra un servizio e l’altro.
Mi sembra che in questo articolo si confondano due piani distinti, la durata delle partite e la spettacolarita’ dei match. Se dovessero giocare due “pallettari”, lunga o corta che sia, la partita rimane sempre noisa, al contrario di una partita con giocatori piu’ spettacolari. In linea di massima, sono d’accordo con le idee di Murray per accorciare i tempi morti degli incontri, ma senza toccare set e punteggi, idea che proprio non mi piace. Forse forse sotto tortura potrei accettare il Killer point, ma mi devono torturare parecchio. In sostanza l’equazione partita piu’ corta uguale partita piu’ spettacolare per me non e’ sostenuta da prove certe. Vero e’ che se certe partite se durassero meno, sarebbe una grazia ricevuta, ma non diventerebbero piu’ esaltanti perche’ piu’ corte.
Per quanto riguarda la carenza di spettacolarita’, il discorso e’ piu’ complesso.
Materiali e fisicita’ hanno livellato la tipologia di gioco espresso, ma e’ difficile tornare indietro. La preparazione atletica e’ diventata fondamentale nel tennis moderno ed i materiali sono questi, a meno di tornare alla racchette di legno, dove la mano contava molto di piu’ di oggi perche’ la pallina non viaggiava alla velocita’di un proiettile perforante. Comunque che tutti questi discorsi sullo spettacolo li faccia uno top player che ha fatto della “fisicita’” il suo marchio di fabbrica, mi fa sorridere. Quando vinse Wimbledon, accesi una candela in memoria al tennis che fu.
Mah….
una cosa sono gli stili di gioco, che a me paiono meno omologati di quello che si dice, e altro è la quantità di cose che succedono in una mezz’ora.
su questo aspetto, sicuramente il tennis ha gravi problemi perché possono passare letteralmente 5 minuti senza che succeda nulla tra un doppio fallo, un ace e due risposte lunghe e questo con l’offerta di entertainment che chiunque ha a disposizione nel salotto di casa è un limite gravissimo.