La stagione Aussie, compreso l’Australian Open, potrebbe essere posticipata dopo le decisioni del governo australiano
Arrivano cattive notizie: l’ATP Tour questo martedì ha informato i tennisti sulle nuove sfide che riguarderanno l’inizio della prossima stagione.
La Federazione Australiana, l’ATP e anche la WTA avevano negoziato con le autorità del paese per mantenere le date originali dell’evento e permettere ai giocatori di recarsi in Australia durante il mese di dicembre, al fine di garantire una quarantena di 15 giorni prima di poter andare in campo, ma il governo australiano ha già informato Tennis Australia che non accetterà giocatori sul suolo australiano prima dell’inizio di gennaio.
Se questo scenario fosse confermato, tutti i tornei australiani – compresi gli Australian Open – dovrebbero essere rinviati di almeno una settimana, anche se non sono state prese ancora decisioni in merito.
I giocatori, che sono stati informati della notizia attraverso i canali privati, sono ancora in attesa delle decisioni cheverranno prese per quanto riguarda l’inizio del 2021, con Tennis Australia che insiste sul fatto che il loro Grand Slam si svolgerà.
L’intero calendario dei primi mesi del circuito dovrebbe dipendere esattamente da quando (e se) si giocherà l’Australian Open.
TAG: Australian Open, Australian Open 2021, Circuito ATP, Circuito WTA
@ elisa (#2661671)
Perché questo lo chiami giocare?
Lo sport senza pubblico non è sport, i giocatori sono solo gli interpreti ma senza pubblico o con pochissimo pubblico non è giocare
Forza grande Andy Murray!!!!!!!!
Benvenuti nella civilissima Italia!
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Ah no scusate questa è l’Australia… e io butto i miei quintali di bile solo verso l’Italia… ritiro tutto..
Il problema dell’Australia è che, a differenza degli altri stati, vogliono che i tennisti arrivino 2 settimane prima di cominciare a giocare (anche le quali ed i tornei preparatori).
Pretendere che i tennisti stiano fermi due settimane in Australia senza giocare problemi è lo scoglio più grosso. Siamo all’inizio dell’anno e sarebbe comunque in una fase di preparazione, ma la situazione non è banale.
Considerato che lì è estate, mi pare che la complicazione sia eccessiva.
Il problema dello svolgimento dell’Australian Open potrebbe pure ingigantirsi.
Lo Slam è pesantemente sponsorizzato dai cinesi ( basti citare il nome il di uno degli stadi usati, e tutti i tabelloni pubblicitari a fondo campo), e in questi giorni la tensione geopolitica fra i due paesi sta aumentando, a causa del patto siglato fra Australia e Giappone per fare esercitazioni mirate a “contenere” le mire di espansione marittima della Cina. Patto che si va ad aggiungere a quell’altro, sempre marittimo che include pure USA e India oltre ai suddetti Giappone e Australia.
Stamani la Cina ha fatto sapere che ” se la Cina è vista come un problema, la Cina sarà un problema”, un dichiarazione che potrebbe essere il preludio a una ritorsione finanziaria.
Lo spostamento della tranche cinese lo vedrei bene in maniera stabile (se non ci fossero problemi dal punto di vista climatico). Non quest’anno. Quest’anno l’ho detto anch’io Medio Oriente e SudAmerica
Può cambiare, e non di poco.
Il tennis non è un’isola felice indipendente dal mondo circostante, le ragioni del veto dei governanti australiani sono chiaramente politiche.
Come possono giustificare ai loro cittadini (ed elettori) l’ingresso anticipato di molte centinaia di persone, tennisti e staff al seguito, quando tengono ancora bloccati all’estero decine di migliaia di australiani, o comunque persone che risiedono di diritto in Australia?
Si parla di oltre 30 000 persone bloccate, sia per vero e proprio impedimento burocratico sia de facto per la scarsezza ed il costo abnorme dei voli.
Al momento c’è il limite massimo di 5000 persone a settimana che possono entrare in Australia, ripeto persone che ne hanno pieno diritto.
Se e quando questa coda riuscirà ad essere smaltita, e solo allora, i governanti potranno dare via libera anche agli ingressi dei tennisti ed altre persone, e due settimane possono anche fare la differenza.
@ gisva (#2661770)
Lo “spostamento” della tranche asiatica da ottobre a gennaio potrebbe essere una soluzione, ma dubito sia realizzabile: la Cina per quanto riguarda la gestione della pandemia si sta dimostrando ben più “chiusa” dell’Australia. Più facile che si giochi invece in Medio Oriente e Sud America, anche se sembrano più che altro soluzioni post-down under, più praticabili per il mese di febbraio.
Cosa cambi 2 settimane in più o in meno è incomprensibile. Tra l’altro stanno finendo in estate piena quando è stato stravisto che il virus sparisce quasi da solo..boh?
Quello che si è messo di traverso è il governo dello stato di Victoria, il cui premier Daniel Andrews non ha gradito affatto che l’annuncio da parte di Tennis Australia dei prossimi tornei tutti concentrati in questo stato fosse stato fatto senza la sua preventiva autorizzazione.
La lettera di Tiley, direttore degli AO, inviata poche ore fa ai giocatori conferma che potranno tranquillamente festeggiare il Natale a casa loro, e conferma di stare lavorando al massimo per risolvere la questione, complicata anche dalle difficili opzino di viaggio.
Mancano ancora settimane,se incominciano gia’a valure l’idea di spostarlo non sara’certo di una settimana o due,cosa cambia in una settimana?
Mah! io penso che gestendo bene la bolla, come è stato fatto nei tornei di quest’anno, i problemi non sarebbero molti.
Vista la situazione in Europa, per gennaio febbraio sarebbe opportuno organizzare due tre bolle (Australia, Sudamerica dove la situazione è in miglioramento e Medio Oriente), basterebbe creare un calendario ed una situazione logistica che permetta ai tennisti di potersi muovere.
Un Australian Open spostato di 1-2 settimane potrebbe essere anche un interessante esperimento di calendario. Se fosse praticabile, potrebbe essere interessante riorganizzare il calendario inserendo qualche altro torneo prima degli AO (qualche 500, o addirittura inserire un 1000, per esempio Shanghai)
Se non puoi arrivare prima di gennaio non fai in tempo a fare nessun torneo prima degli australian open…
Beati loro
Comunque il governo Australiano deve darsi un mossa, TennisAustralia è sempre stata impeccabile nell’organizzazione
Bwoah! Fanno una media di 10-20 casi al giorno in un paese di 25 mln di persone. Comprendo fino ad un certo punto..viste anche le stringente procedure che vengono seguite dal “carrozzone” tennistico
Si devono per forza giocare 2 tornei prima dell’ Australian open? Ne fai uno è via
Al di là del fatto che come penso da mesi se fosse per il governo australiano salterebbero pure gli Ao, c’è da dire che considerando che quasi sicuramente molti dei piccoli tornei 250/500 sudamericani soprattutto ma non solo di febbraio salteranno causa covid, poca voglia dei giocatori di andare in determinati luoghi e problemi economici, gli australiani avranno più tranquillità nel poter spostare di 1/2 settimane lo slam. Speriamo davvero che almeno gli Ao si giochino, sarebbe un segnale grave per il movimento intero(già in difficoltà coi tornei minori) il contrario.
@ Henry (#2661685)
Il bernardo è anche un appassionato di pere
@ ItalyFirst (#2661684)
Pera?:-)))
Ozio non troppo…Nick corre dietro ai ladri d’auto, il Bernardo abbiam visto come corre dietro alla Bernarda..
Siamo solo al 18 novembre, c’è ancora un sacco di tempo davanti…fate pure con calma…
E perché cattive notizie? Mica hanno detto che non si gioca. Non è che se spostano tutto di una settimana è una tragedia…non facciamo le stesse stupidaggini di maggio, quando si scriveva che il tennis non sarebbe mai più tornato e poi nel 2020 due Slam, 3 1000, la prodezza di Sinner, le ATP Finals…
IL SE è D’OBBLIGO. in australia hanno poca voglia di ricevere eventuali positivi.
Prevedo altri mesi di ozio per kyrgios, tomic & co.