Thiem: “US Open quest’anno è molto duro e… un po’ triste”
Dominic Thiem ieri ha sconfitto in tre set l’indiano Nagal, mostrando un tennis appena discreto nel primo set, crescendo poi con l’avanzare del match. Nel dopo partita, più che sull’andamento del suo incontro, si è soffermato sul torneo in generale. Ecco alcuni estratti del suo pensiero.
“Com’è il torneo quest’anno? Sicuramente molto duro, anche per come ci siamo preparati prima di arrivare qua, pochissimi match. Ma è anche un po’ triste, inutile negarlo. Oggi in alcuni momenti ho dovuto spingere me stesso, trovare il modo di motivarmi un po’, è strano perché di solito trovo questa forza proprio dal pubblico, dalla loro presenza e spinta. Aiuta molto quando sei in campo, e quest’anno non c’è nessuno. E’ tutto molto strano, c’è un senso di negatività, ma ci sono anche bei momenti, come quando riesci a realizzare un bel punto. C’è sempre grande soddisfazione quando fai un bel colpo, vinci un punto bene, ma a quel punto nella tua testa scatta la sensazione che il pubblico si alzerà in piedi, ci sarà un boato, invece stavolta niente, solo silenzio completo. Non è facile da accettare. Purtroppo la situazione è questa, e non possiamo farci nulla. Speriamo che sarà l’unico o uno dei pochissimi Slam a giocarsi a porte chiuse”.
Marco Mazzoni
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sembra Dalla in Disperatico Erotico Stomp
..Berlino, ci son stato con Bonetti
Era un po’ triste e molto grande
Però mi sono rotto
Torno a casa e mi rimetterò in mutande.. “
Concordo con Thiem sulla “tristezza” del contesto …
Santissime parole.
Ahahah….
Concordo !
se leggi bene l’articolo lui intende , duro non per gli avversari ma per l’atmosfera che cè
nella bolla, negatività e silenzio… 😉
Ma cos’ha detto di male per stimolare tanto sarcasmo? È una colpa guadagnare tanti soldi e avere allo stesso tempo un’opinione? Dovrebbe stare zitto in quanto benestante? Mah..
Un po tardi per accorgersene no…
Bravo Mazzoni, sei proprio uno scriba di razza. Riporti sempre fedelmente le dichiarazioni degli altri. Non ti sfugge proprio niente.
Complimenti.
Dichiarazioni comprensibili, e condivisibili; si è giustamente scelto il “male minore”.
Io comunque rimango sempre dell’idea che, in stadi enormi come quelli di Flushing, 5/6/7000 spettatori potrebbero benissimo farli entrare, e gestirli in tutta sicurezza.
Avere nell’A.Ashe 6000 spettatori, nell’Amstrong 5000 e nel Grand Stand 3000 cambierebbe completamente l’atmosfera.
Sapessi quanto è triste il mio cellulare ad aspettare una telefonata dal mio Capo, che mi chiami perché il cantiere riapre…
Bada sbammmmm!!! 🙂 🙂
Duro,,,,detto da uno che non ha giocato il primo turno e al secondo non ha perso un set….
Sarà la regola per sempre!
Adesso capiscono che è il pubblico l’attore principale e loro semplici comparse!
Ahahahah
Povero
Ti capisco, anche a me succede sempre quando faccio canestro nel cestino dall’altra parte della stanza