Trungelliti: “Il tennis è come una città di 3000 abitanti dove solo 70 vivono bene”
Marco Trungelliti, tennista argentino che è balzato sulle pagine dei giornali quando ha denunciato una rete di scommesse illegali in Argentina, che si è conclusa con la sospensione di alcuni suoi colleghi, ha ricordato questo lunedì che il tennis è ben lungi dall’essere lo sport più bello del mondo, evidenziando alcune delle disuguaglianze che ancora esistono.
“Ho ricevuto quattromila euro di aiuti dall’ATP Tour e naturalmente vi ringrazio, ma non è normale che un tennista che è n.130 del mondo non sopravviva qualche mese senza competere e fare soldi in uno sport che ha tanti milionari”, ha detto in dichiarazioni al quotidiano svizzero ‘Le Temps’, dove ha anche fatto alcune critiche all’organizzazione del circuito: “L’ATP è un’entità opaca che comunica molto poco”.
Ha anche usato una metafora curiosa per riassumere ciò che pensa del tennis. “Ci sono poche persone che prendono decisioni importanti che riguardano molti giocatori. Il sistema è cattivo di per sé. Dico sempre che è come una città di 3.000 abitanti dove solo 70 vivono bene. Il tennis offre 200 euro a un giocatore alla fine di una settimana di lavoro. Nella stessa competizione, la mafia delle scommesse offre anche 3000 o 5000 euro”.
TAG: Marco Trungelliti
I tutto il mondo le prime 50 famiglie più ricche del mondo sono detentori del più del 50% delle ricchezze. La realtà supera sempre ogni fantasia..
Fonte AIC, nella media un giocatore di Serie B guadagna 120.000 Euro all’anno, senza contare gli introiti dovuti a Bonus x raggiungimento risultati e Premi partita vari. Chiudiamola qui .
Questo Forum è bello perché spesso si parla di nulla. C’è gente che dice che in Serie B nel soccer qualcuno guadagna 1500 EURO al mese… Poi altri, tipo me, che affermano al bar che ho ordinato una Lamborghini colore verde mela personalizzata…senza contare che nella NBA quasi un terzo dei giocatori sopravvive con una pensioncina da invalido civile…
https://www.goal.com/it/notizie/cittadella-paleari-contro-taglio-stipendi-non-siamo-tutti/1uo9rqixlsj4y134dnlvnk6bep
Forse il magazziniere di una squadra di b guadagna 1500 euro. Su non propagare falsità.
mi sono limitato ad applicare la tua categoria del “130 del mondo”. che non ha senso.
ora ne utilizzi un’altra, ancora meno sensata: “il tennis è una professione”. così, punto. percui chiunque gioca a tennis è un professionista.
un 4.6 è un professionista? no, sei d’accordo? perfetto. e allora cosa lo differenzia da un pro?
la differenza tra un dilettante e un professionista è che il primo vive d’altro e il secondo campa con quello.
se non campi con quello, sei un dilettante. e il fatto che gli dedichi molto tempo, ti rende solo un dilettante a tempo pieno non un professionista.
nel tennis, i professionisti sono pochissimi perché gli incontri che fanno girare soldi sono pochissimi.
sono invece tantissimi gli hobbisti a tempo pieno, che sperano di farcela e che quando si accorgono che non ce la fanno, piagnucolano chiedendo di essere mantenuti da chi è più bravo di lui.
@ Alessandro zijno (#2574528)
la soluzione che proponi, quella di passare la gestione in esclusiva delle scommesse da parte di ATP e’ out of the world per applicabilita’. Purtroppo, se dei poveri cristi di tassisti riescono a bloccare l’ingresso di uber, lyft, e a proteggere cambiare lo status attuale delle cose, figurati il potere lobbistico di poche aziende multimilionarie delle scommesse.
Idea interessante, ma di difficilissima applicazione
Pensavo che si riferisse al covid. 70 persone su 3000 stanno bene…la testa ormai va automaticamente lì
fase 3 la soluzione.
la prima è stata individuata da parecchio tempo, ed è quella di diminuire qualcosina degli Slam (che fanno molto margine) per ridistribuire in challenger e futures.
la seconda è credo particolare ma fattivilisdima. addrizzate le orecchie: invece che rivendere a prezzo tutto sommato basso i diritti delle scommesse che muovono milioni, basterebbe che questi enormi volumi fossero direttamente gestiti da atp e itf attraverso una piattaforma dedicata in esclusiva. una sorta di atpbet.com in questo modo per ogni euro di margine fatto grazie agli scommettitori una percentuale significativa andrebbe ai giocatori suddivisa sì in base alla classifica ma con differenze molto piccole. tutti quelli che hanno almeno 1 punto atp partecipetebbero alla spartizione del bottino. a quel punto si che la lotta al match fixing potrebbe essere anche più forte. sarebbero i tennisti stessi a non voler distruggere il giocattolo, cosa che adesso non succede. perché diciamolo, chi non bara lo fa solo per paura della punizione e stop.che ne pensate?
fase2. il ragazzo ha 18 anni ed entra in torbei futures. parte con 100mila euro di debito. in perdita. certo potrebbe aver smesso prima, ma siamo sicuri che questo sarebbe un beneficio per la società? un ragazzo che ha fatto sport è una risorsa, sarà un coach migliore, un allenatore migliore, e se cambierà ambiebte sarà un medico migliore, un avvocato migliore, un ristoratore migliore, un operaio migliore, un volontario migliore. ma torniamo al profesdionista. una stagione da 30 tornei costa 50mila euro. e i tennisti sotto la top 100 rappresentano una base utile anche sul puano pratico, petche servono per sostenere il sistema, altrimenti avremo solo i primi al mondo e si perderebbe interesse. in fondo tutta l economia tennistica si basa sull equilibrio tra offerta e domanda. fase3, ecco la mia soluzione….
Tema che mi affascina sempre questo. Di cui dibatto spesso con i miei amici professionisti.
Fase1
Innanzitutto il problema economico inizia già molto prima di entrare in atp o wta. Occorrono molte energie economiche (in liquidità e potenzialità finanziare di varia natura) già dai 12 anni per costruire un campioncino ( o tentare di farlo) capace di competere in futuro i migliori del mondo. In alcuni paesi è praticamente impossibile, pensate ad esempio in Africa, senza l aiuto della itf o di qualche investitore privato. Anche in Italia una famiglia nella quale entrano meno di 5mila euro al mese fa fatica a pagarsi il tennis di alto livello oer il figlio. Si riesce a farlo in quelle famiglie ad alta vocazione sportiva disposte a sacrifici o che si vanno a cercare realtà iperprofessionali ma per vari motivi più economicamente sostenibili. comunque nell età formativa 12 18 anni bisogna pensare di spendere almeno 100mila euro in totale per tennis a figlio. prosegue per fase 2
Mi sembra che il concetto non lo capisci tu. Se lasci l’ufficio o la fabbrica per il sogno di una vita, tipo un bar o ristorante, quando ti accorgi che da bar o ristorante non ricavi lo stipendio, torni a fare l’impiegato o l’operaio. Nel tennis vivono di tennis quei pochi, e gli altri fanno i mantenuti o cambiano mestiere.
Se fosse la squadra del mio paese si. Così come se fossi un fan di trungelliti li pagherei quei soldi. Ora trungelliti avrà anche i suoi tifosi che però immagino saranno per la maggior parte argentini che di certo non lo seguono in giro per il mondo. Ergo trungelliti non va a vederlo nessuno perché purtroppo per lui non interessa a nessuno. Non puoi pretendere che la gente paghi per vedere una cosa che non gli interessa. Allora come facciamo a far sì che mangi bene anche trungelliti? Puoi allargare la torta o distribuirla meglio ma l’unico risultato che otterrai è che trungelliti non si lamenterà più. Però si lamenterà il suo fratello più scarso. E allora come si fa?
Grande Trungelliti che solleva una questione importante.
Una delle funzioni dell’ATP è quella di garantire la sostenibilità del tennis. Che il covid-19 serva anche a repensare all’attribuzione dei montepremi tra i tornei e tra i giocatori.
Non è affatto necessario, infatti, che le cose continuino lungo la traiettoria attuale
Cavoli come giri la frittata…te ne accorgi almeno? Non sapevo che giocare a fresbe su ghiaccio fosse una professione. Il tennis è una professione il fresbe no…
.
Peccato che siate (siamo, mi ci metto dentro anch’io) in minoranza. La maggioranza vuole il “libero mercato” (o, indoriamo la pillola, la “meritocrazia’) assoluti, basta vedere i commenti prevalenti qui. E basta vedere cosa succede a chi osa criticare gli introiti miliardari dei top 3 (subito accusato di invidia, rosiconeria, ecc.). Ma ancora più importante, visto che di quello che vogliono gli utenti di livetennis al mondo interessa il giusto, gli stessi tennisti vogliono che il migliore pigli tutto, altrimenti avrebbero già cambiato le regole loro stessi, no? Dirò di più: quando un ragazzo cerca di entrare nel tennis professionistico, lo fa proprio (talora soprattutto) per gli ingentissimi guadagni che potrà avere se sfonderà; se sfonda, i vostri discorsi di redistribuzione gli daranno solo fastidio (vero Dominic? vero Matteo?). Solo se non sfonda, allora, verso i 30, comincerà a ragionare diversamente. Troppo comodo, signori. Che il mondo del tennis fosse questo, lo sapevano perfettamente quando l’hanno scelto; e probabilmente, ripeto, l’hanno scelto proprio per questo.
Nessuno (mi pare) dice che l’ATP e l’ITF prendono badilate di soldi dai diritti per le scommesse. Non potrebbero essere quei soldi il motore di redistribuzione (in forma di premi) da erogare ai partecipanti? Dove finiscono quei soldi?
Io ci vado a vedere i challenger se ci sono i nostri campioncini, devono distribuire meglio i soldi degli sponsor del tornei e delle tv
@ smash&lob (#2574205)
Bravo! Ma quanti intelligento i quu!!
La verità fa male!! Ma coraggio per esporsi..bravo
Si ( rispondo io alle domande ) 😛
sì. ma visto che non interessa a nessuno andarlo a vedere, non guadagna.
altrimenti il 130esimo giocatore di freccette del mondo dovrebbe guadagnare come il 130esimo giocatore di calcio che poi è un giocatore che in champions league da titolare e guadagna più di 5 milioni di euro netti l’anno.
percui chi organizza il 1000 di roma lavora a beneficio degli altri? e allora perché dovrebbe lavorare per promuovere il proprio evento? e poi, con che criterio lo dai al challenger di roma invece che al challenger di barletta?
l’idea che un hobbista a tempo pieno debba essere mantenuto da chi è più bravo di lui, non ha senso.
dunque chiunque sia il 130esimo al mondo in qualcosa dovrebbe poter vivere di quello? chiedo per un mio amico che gioca a fresbee su ghiaccio
Sapevo che questo mio commento avrebbe suscitato reazioni anche vivaci.
Quando non ci si rende conto che un sistema che premia economicamente solo i primi e si disinteressa delle sorti degli altri ( e con Trungelliti stiamo parlando di un tennista a ridosso dei 100) vuol dire che c’è ancora tanta strada da fare. Ricordo che se non ci fossero i Trungelliti non si potrebbero giocare neanche gli Slam.
Il mio commento andava oltre il caso specifico, perchè facevo il parallelismo tra il mondo del tennis e l’incredibile sperequazione che riguarda il pianeta, dove pochissimi detengono enormi ricchezze a discapito di tantissimi che si arrabattano per poter sopravvivere.
Sempre orgoglioso di scrivere “follie”.
Io accuso il mondo di essere brutto e cattivo e sul fatto che lo sia non ho alcun dubbio.
sul caso specifico già altri hanno scritto che si potrebbero tranquillamente adottare delle misure più eque per garantire una migliore ripartizione dei guadagni che il “circo tennistico” fattura. E’ chiaro che non sto parlando neanche lontanamente di una ripartizione di stampo comunista, ma più giusta, che consenta anche ai Trungelliti entrate maggiori, anche per rendere sempre migliore la competitività ad alti livelli.
io spendo circa 100 e più euro all’anno anche per vedere i Trungelliti, che spesso guardo al posto dei Federer e dei Nadal.
In ogni caso con Trungo stiamo parlando di un tennista validissimo, di talento, che ha sempre avuto problemi di continuità, ma che a tratti sciorina un gran tennis.
Sapevo che questo mio commento avrebbe suscitato reazioni anche vivaci.
Quando non ci si rende conto che un sistema che premia economicamente solo i primi e si disinteressa delle sorti degli altri ( e con Trungelliti stiamo parlando di un tennista a ridosso dei 100) vuol dire che c’è ancora tanta strada da fare. Ricordo che se non ci fossero i Trungelliti non si potrebbero giocare neanche gli Slam.
Il mio commento andava oltre il caso specifico, perchè facevo il parallelismo tra il mondo del tennis e l’incredibile sperequazione che riguarda il pianeta, dove pochissimi detengono enormi ricchezze a discapito di tantissimi che si arrabattano per poter sopravvivere.
Sempre orgoglioso di scrivere “follie”.
Non so che lavoro tu faccia ma se al mondo tu fossi il 130mo nella tua professione e avessi dei problemi a tirare a campare voglio vedere cosa diresti…
E questo è un buon motivo per i 2930 per continuare a vivere nella città? O stai parlando di redistribuzione? Che però è contro le leggi del mercato, sarai mica komunista?
Che discorso superficiale.
Se in banca ti pagassero 10 euro al mese per contare i soldi degli altri, che è un divertimento, è chiaro che andresti a fare il contadino, no ?
MA IL PROBLEMA E’ CHE NON DEVI ESSERE PAGATO 10 EURO AL MESE, non che devi cambiare mestiere perchè con quello non campi.
Non mi sembrava un concetto così difficile da capire …
Il problema del montepremi dei tornei di basso livello, è che non lo puoi aumentare, perchè i soldi arrivano dal torneo stesso che li riceve dagli sponsor, ed in questo periodo di commercio ko mondiale, trovare gli sponsor è durissima.
Quindi aumentare il prize money vuol dire fare fallire moltissimi tornei, perchè gli crei una pressione economica che non possono sostenere.
Occorre che i prize money siano prelevati dai tornei maggiori.
ESEMPIO fatto in casa.
ROMA. 2.500.000 dollari di montepremi.
Lo abbassi a 2.000.000 e quei 500.000 tassa obbligatoria da destinare ai tornei attorno ( Roma Challenger, Orbetello, Barletta, Napoli Challenger ). Ne ho detti 5.
Vorrebbe dire aumentare di 100.000 dollari il montepremi di quei tornei senza che gli organizzatori siano pressati da questo peso.
Tanta roba.
secondo quale criterio federer che muove miliardi di dollari ogni anni tra sponsor, tv, spettatori, etc.etc., dovrebbe pagare lo stipendio a trungelliti? e perché a trungelliti sì e a ornago no?
il punto è che se hai bisogno della carità degli altri per poter svolgere una attività, non sei un professionista ma un hobbista a tempo pieno che cerca di pietire un piatto di lenticchie per evitare di dover andare a lavorare.
Ottimo INTERvento.
Il problema è che a Federer, Djokovic, Nadal e compagnia varia, sai cosa gli interessa dei problemi del tennis o dei loro colleghi ?
ZERO … loro stanno bene, perchè devono andare a portarsi a casa i problemi degli altri ?
Se anche gliene potremmo parlare faccia a faccia, prima ti danno ragione, passano 5 minuti ed il discorso è come se non glielo avremmo nemmeno fatto.
Danni alla salute ? Uguali ?
il problema economico salta fuori molto prima, salta fuori quando a 12/13 anni hai qualcosa in più e decidi di provarci.
una stagione full tennis con iscrizione ad una scuola privata costa in italia 50.000 euro, in USA 100.000 dollari. devi pensare di farlo per almeno 5 anni.
chi ce li ha, ci può provare.
invece chi non ha un appartamento da vendere per far allenare il figlio, rimane al paesello e diventa un bel seconda categoria.
Tu andresti a vedere giocare una squadra di calcio di prima categoria, o promozione, pagando il biglietto 7 euro ? No ? ti assicuro che ci sono centinaia e centinaia di persone che accorrono ad una partita pagando 7 euro.
L’assurdo ? E’ che coprono le reti di recinzione con i teloni neri, per evitare che la gente guardi la partita A GRATIS !
UN MATCH DI PRIMA CATEGORIA !
Trungelliti, a confronto, è un giocatore da Europa League. Tanto per farti un esempio.
Esprimrere opinioni è un conto, spararle grosse è un altro.
Ma va bene anche così … certi discorsi fanno seriamente ridere ! 😛
nessuno obbliga un ragazzo ad iscriversi a un itf da 15.000 dollari organizzato da un resort egiziano dove il business non è l’evento ma il giocatore, dove se non arrivi in semi sei sotto, dove a vedere la finale ci sono zero spettatori.
Non fa una grinza.
Gli appassionati VERI di tennis e non OCCASIONALI sono pochi, quelli occasionali sono molti e vogliono vedere solo i top 10, perchè gli altri non sono capaci di giocare a tennis.
Questo è il concetto che frega il tennis.
Riguardo il tennis, se andiamo a vedere la globalizzazione, in Italia resiste ancora come tennis d’elite.
Guardiamo il ranking ATP per nazioni.
Abbiamo in Francia Monfils e Tsonga tennisti di colore, tra i migliori francesi, non certo di etnia europea.
In Italia, se guardiamo il ranking ATP italiano, ci sono solo italiani. Non c’è un Balotelli o Matteo Ferrari, o Kean, o El Shaarawy.
Tutti italiani con cognomi italianissimi.
Fognini, Bolelli, Volandri, Sanguinetti, Berrettini, Seppi ma fino a scendere fino a giocatori che hanno un solo punto ATP.
Perchè ? Perchè per arrivare a giocare ad ottimi livelli, non ci si arriva giocando per strada o contro un muro.
Ci vogliono ore ed ore ai campi da tennis e con bravi maestri.
TRADOTTO : costa.
E costa molto.
E solo famiglie facoltose possono sostenere le spese dei propri figli che vanno a diventare ottimi tennisti.
Sebbene non guadagni molto nel tennis, ma non ho ancora conosciuto, un solo tennista, che provenisse da ambienti poveri in difficoltà economica. Non è realizzabile in pratica, nel tennis, emergere arrivando dalla strada.
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@ Bud (#2574344)
Populismo…
E secondo voi come ci si arriva a capire se si può entrare nei primi 70?
Quanti anni di lavoro e sacrifici occorrono per capirlo? Nel frattempo mentre si naviga tra le retrovie magari una remunerazione appena appena più equilibrata aiuterebbe a far crescere il movimento ed a far venire fuori più talenti
Ma secondo me nemmeno di tennis, visto che secondo lui in tutti i challenger non si paga mai …
Guadagnerebbe di più, invece. Ci sarebbero gli altri dietro che vincerebbero meno, e quindi sarebbe possibile per gli altri ancora dietro vincere di più.
Infatti il capitalismo estremo ed il comunismo estremo crollano per ovvi motivi.
Ma il comunismo estremo non c’è mai stato nemmeno ai tempi della Russia Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, visto che i ricchi comunisti c’erano anche in Russia, e che la gente, se lavorava bene, veniva riconosciuta con dei premi ed aveva alcune agevolazioni.
Mentre nel capitalismo, c’è avarizia, il ricco è sempre più ricco, il povero è sempre più povero.E non è detto che il ricco sia più bravo del povero o si impegni di più, appunto. E’ semplicemente più furbo, o ricco per eredità.
Nel capitalismo abbiamo una ricchezza maggiore rispetto al comunismo, ma distribuita molto male ( 1 su 1000 quadagna come gli altri 1000 messi insieme ), nel comunismo è distribuita meglio ( tutti mangiano nessuno muore di fame ) ma il livello di ricchezza è molto più basso.
D’accordissimo con te.
Ah ah ah ! Calcola inoltre che nel calcio nelle serie inferiori dalla B in giù falliscono una marea di società e perchè ? Perchè devono pagare troppo i loro giocatori, ma non hanno le stesse entrate che ci sono nella massima serie.
Ai tempi, il Lecco fallì, perchè troppo alti gli stipendi. Bertolini prendeva 500 milioni di lire, ed era un attaccante di serie C ( 250.000 euro all’anno, ma attualizzati ad oggi sarebbero 1.000.000 di euro, con i prezzi del calcio andiamo sui 2 milioni di euro per un giocatore di serie c … )
Vero, ma quello è dovuto più che altro ad una coincidenza nel sorteggio dei tabelloni.
In un challenger, in genere lo stesso giocatore che ha guadagnato 12.000 dollari ( vado a caso, ma 100.000 direi proprio di no … ) in un challenger trova al primo turno un giocatore n.1300 al mondo passato dalle quali o wild card, e finisce 61 62 facile in 50 minuti.
Che comunque è sempre poco quello che prende anche contro un giocatore scarso, comunque.
Diciamo che il discorso disequità è giusto, comunque.
Uno dei pochi che conosce bene la realtà del tennis.
Infatti : tu calcola che chi gioca in una squadra di calcio :
A) gioca metà delle partite IN CASA, senza nemmeno andare lontano da dove vive. Se non gioca a livello internazionale, ma solo campionato e coppa nazionale poi, al massimo si sposta all’interno della nazione, per le trasferte, e spesso, se in un campionato come quello italiano, nel Nord sono trasferte corte. Non parliamo dei campionati olandesi, svizzeri, austriaci, belga etc. dove le distanze sono brevi.
b) appunto : spese di trasporto ( L’Inter che va a Barcellona vede i giocatori viaggiare in aereo, con se hanno solo un leggero trolley, il pullman ufficiale arriva a Barcellona senza giocatori, ma trasportanto tutti i bagagli, completi da gioco, scarpette comprese … i tennisti si devono portare dietro quasi anche la tenda … ), fisio, preparatore atletico, coach … li paga tutti il tennista. Spese di alloggio dove non c’è l’ospitalità, e quando scade, e spese di vitto.
No, ma il tennis è uguale agli altri sport.
Ma perchè la gente scrive senza saper le cose, ad immaginazione, mi chiedo io ???
104 circa direttamente in tabellone, gli altri giocano le quali, e molto spesso, poche volte nella loro breve carriera.
Quindi i primi 70 stanno bene, i 100 gudagnano, ma se uno non è mai andato nei primi 100 al mondo in carriera, o è italiano ed ha i tornei ” sotto ” casa … o non guadagna abbastanza per proseguire a livello ATP.
Questa è la realtà, il resto sono fantasie.
E realtà che ho toccato con mano, non per sentito dire o per luoghi comuni.
Ecco perchè entrare nei primi 100 al mondo, oltre ad esere un prestigio ( sono stato tra i primi 100 al mondo ) consiste anche un obiettivo in termini di guadagno.
Se bastasse solo faticare, tu ed io probabilmente saremmo n.1 al mondo nel ranking ATP a pari merito. Secondo te invece ?
E’ arrivato un altro genio.
Quindi se ci impegnassimo tutti, secondo te, saremmo il n.1 del mondo tutti.
Come mai tu non sei diventato n.1 al mondo, quindi, visto che critichi gli altri, tu ti impegnerai a fondo, no ?
A scrivere cavolate di sicuro ! 😛
Ma esisterà anche un po’ di talento, a questo mondo oppure tutti i sbadilatori medievali se si sarebbero ( FOSSERO … ) impegnati sarebbero diventati Leonardo da Vinci, dici ???
@ Shuzo (#2574311)
I tornei minori ( challanger da 100k / 90k / 80k ) semplicemente non possono permettere di pagare più di quello che pagano attualmente.
La maggior parte di questi tornei non può contare su sponsor importanti o su una copertura televisiva…ne tantomeno possono avere incassi importanti visto che questa ( poco appetibile ) fascia di giocatori non ti fa vendere biglietti, non ti porta spettatori…
In condizioni come queste, i challenger fanno gia fatica a rimanere a galla…figuriamoci se possono permettersi di elargire più soldi
Anche qui discorso sbagliato.
Nel calcio in Serie A tutti vivono bene.
100.000 euro all’anno inoltre riguarda un giocatore che retrocede, Serie A, ma che equivale alla Serie B, e tu buttali via 100.000 euro all’anno. Un giocatore che guadagna 100.000 euro in Serie A è il n.10.000 se non 50.000 al mondo.
Nel tennis è il n. 250. Sarà un po’ diversa la cosa, non credi ?
E’ così in tutto lo sport, riguardo le disparitò di guadagni, ma non nell’entità, però.
Nel tennis è veramente devastante.
Come nel ciclismo, infatti sono sport individuali ( anche se nel ciclismo ci sono le squadre, ma Contador e Nibali guadagnano più di Petilli o Vilella ).
Questo è il punto. È il mercato che ha portato a questo. Un puro incontro di domanda/offerta. Gioca Trungelliti? E chi è? Guardo altro. Gioca Federer? Vediamo vediamo! Vuoi che Federer giochi nel tuo torneo? Comincia a offrire 1 milione. Se nessuno offrisse 1 milione per giocare a Federer, si accontenterebbe di meno. Se non ci fosse la coda fruori dall’Apple store quando esce il nuovo Iphone non costerebbe 1000 euro.
dimenticavo : il tuo discorso è vero ma in parte.
Visibilità sui giornali zero è da discutere. A Genova paginate sui giornali, ad esempio. In Svizzera per il Challenger di Lugano non te lo dico nemmeno.
Le persone ? Challenger al Centro ed al Sud sempre strapieni zeppi di persone ( Napoli, Barletta, San Benedetto del Tronto, San Marino, Orbetello, Rimini non ne parliamo nemmeno, etc, etc. )
Biella le finali non trovavi posto.
Certe volte c’era pure la copertura televisiva via satellite, se non sulla RAI.
Interesse scarso, ma non ti credere. Non è proprio così.
Troppo in base a luoghi comuni scrivi.
Vedi i challengers solo in Italia, però.
E voglio vedere quanti ne hai visti.
San Marino : si è sempre pagato.
Genova : si paga dalla semifinali.
Como : si paga dalle qualificazioni.
Oberstaufen, che era il challenger più longevo, si pagava dal primo turno.
Lugano : si strapagava dall’inizio del torneo.
Manerbio : si pagava dalle semifinali.
…
Mi sa che non ne hai visti molti di challengers, fidati.
…
Detto questo : Manerbio. Semifinale tra Alessio Di Mauro e Martin Vassallo Arguello. Incontro epico, spettacolare, 3 ore e 3 set lottati fino all’ultima goccia di sudore.
Idem un’incontro tra Diego Moyano e forse lo stesso Di Mauro qualche anno prima.
Ci sono match a livello challenger, nettamente superiori a livello qualitativo e spettacolare, che non i primi turni dei tornei ATP di Milano, o di dove vuoi, dove ci sono giocatori fuori forma che giocano per incamerare 3 o 6 mila euro di primo turno, che non cacciano di la la palla, contro giocatori in forma e non c’è partita.
Fidati : ne hai ancora da vederne di tennis …
Poi OK, paghiamo 100 euro per vedere la finale tra Stich ed Edberg, però allora è giusto che paghiamo 10 euro per vedere Sbardellati contro De Minicis, ad esempio.
Esatto! Se non si campa di sport si va a lavorare!
Appunto, per fortuna che c’è ancora qualcuno che ragiona.
Ma pensa … è arrivato il genio. Voglio vedere come fanno i 70 ricchi della città ad andare avanti, se nessuno lavora per loro !
Tradotto : se nel tennis lasci giocare solo 70 tennisti, mi dici come farà ad esserci un ricambio, se nei livelli bassi non gioca nessuno ???
Trungelliti ha detto cose vere e reali, purtroppo, e sono le stesse cose che dico io da ormai decenni.
La fatica che fa Federer, la fa anche il n.300 al mondo ( approssimativamente ), eppure il n.300 non ci sta dentro ( deve giocare anche nei future ) con le spese.
Ho seguito personalmente da tifoso numerosi tornei di tennis, anche oltre i 20 all’anno, e moltissimi dalle qualificazioni alla finale, ho conosciuto una marea di tennisti che gioca a livello di qualificazioni e di tornei futures.
Spesso, mi sono ritrovato ad aiutarli personalmente, anche offrendo passaggi dalla sede di un torneo all’altro, o agli aeroporti, o anche ospitalità sulla mia roulotte.
Se prendiamo il caso ad esempio di Jordan Kanev, conosciuto casualmente mentre lavoravo come receptionist in un hotel a Milano, stiamo parlando di un giocatore della Bulgaria, che ha incontrato addirittura l’Italia in Coppa Davis, giocando contro Volandri. Eppure … n.400 al mondo circa, guadagni ZERO. Se non zero, avrebbe guadagnato di più facendo l’operaio in fabbrica.
Vedo questo tennista entrare in reception, con borsone sulle spalle. Al che gli ho spiegato che ero molto appassionato di tennis. C’era il torneo Città dei Mille a Bergamo, future. ( finalista o vincitore mi sembra Gael Monfils quella edizione ). A Milano, era periodo di fiere, tutti gli hotel pieni. Mi rimaneva solo una camera libera, ma la direzione mi aveva imposto di lasciarla solo a prezzo pieno, ed in quel periodo era molto alto. In città non si trovava un posto letto dove dormire.
Alla fine della fiera ( ovvio … c’era la Fiera di Milano … ) l’ho ospitato sulla mia roulotte, e la mattina l’ho portato in macchina fino a Bergamo, visto che ci andavo anche io a vedere il torneo.
Gli ho fatto risparmiare qualche centinaia di euro, se contiamo che i future danno pochi euro come premio per i passaggi del turno, gli è andata di lusso.
Ma io dico : Hristo Stoichkov, il corrispettivo nel calcio, guadagnava milioni di euro, all’anno, nel Parma e nel Barcellona.
Uno dei massimi giocatori nazionali, invece, va quasi in perdita !!!
Non è possibile !
Io ho sempre sostenuto che andava organizzato un circuito che vede i tornei milionari circondati dai challenger, ed i prize money fossero abbassati nei tornei da oltre 1 milione di dollari, per aiutare i challenger, che infatti, fanno fatica a trovare lo sponsor principale, che dopo qualche anno, non avendo più ritorno, lascia il torneo scoperto, che è costretto a cedere la data ad un altro torneo da un’altra parte.
Vorrebbe dire che Federer, Nadal, Djokovic, Murray, Berdych, Cilic, Wawrinka guadagnerebbero una decina di milioni di euro di dollari in carriera ( al posto di 300, solo 290 per intenerci … ), ma sarebbe un bell’aiuto per gli altri 400 giocatori professionisti o semiprofessionisti.
Ma non è così purtroppo.
E questo abbassa comunque la qualità del tennis, perchè molti mollano il circuito ATP per giocare a livello nazionale tornei a squadre o open nazionali.
La situazione inoltre è diversa per quanto riguarda le varie zone del mondo.
In Italia un giocatore che si trova tra il n.100 ed il n.300 può andare avanti a challenger tutta una carriera. Le spese sono minime. Si trova vicino a casa. In Italia c’erano stagioni dove c’era un torneo ogni settimana, oltre a Lugano, San Marino, le quali atp nei tornei svizzeri, austriaci, croati o francesi.
Spostarsi costa poco per i nostri tennisti.
In Australia, al contrario, ci sono pochissimi tornei challenger e futures, i giocatori australiani, se non entrano tra i primi 100 al mondo in poco tempo, con i guadagni dei challenger che non superano le spese per vivere all’estero, dopo aver fatto best ranking mollano l’osso.
E’ anche il caso di una mia omonima australiana, che ha vinto il sociale di Kooyong, dove c’era la sede di un super torneo esibizione. N.700 al mondo, ma doveva spostarsi in tutto il mondo, allenarsi in Florida, giocare in Inghilterra, etc. etc. Da Melbourne i costi sono ingenti per vivere lontano e spostarsi, alla fine ha rinunciato.
Nel tennis dicono ” ma sono challengers non a caso … praticamente i tornei degli sfidanti. Se perdono la sfida a casa, se vincono la sfida entrano nel circuito ATP maggiore “.
OK, ma così è un po’ esagerato.
E’ come se nel calcio, i calciatori che non giocano la Champions League, dovrebbero ritirarsi.
No no : non è possibile.
Riguardo le scommesse, il discorso va esteso in tutto lo sport professionistico quotato dai bookmakers.
Le sorprese ok, ma certe volte sono troppe e troppo esagerate ed illogiche.
Nel caso del tennis, comunque, sport individuale, se un tennista passando il turno vince 4000 euro, ma gliene danno 16000 se perde due set a zero, forse forse va a perdere 2-0 quando era favorito marcio.
Succede, è già successo, succederà ancora, purtroppo.
Ha ragione ovviamente, ma è la scoperta dell’acqua calda. Ci sono capre ignoranti che fanno bella vita facendo solo panchina tra i dilettanti. Bisognerebbe rifondare l’ATP e fare una specie di lega
Non andrà nessuno a vederlo neanche gratis, ma se il suo incontro genera un giro di scommesse LECITE elevato, forse il suo valore non è proprio zero.
Argomentazioni decisamente ineccepibili!
I montepremi dei tornei cosiddetti “minori” vanno alzati ed è assurdo che un torneo che dà punti ATP o WTA non offra l’ospitalità ai giocatori. A mio parere va elevata la qualità dei tornei, anche a costo di abbassarne la quantità.
Il montepremi minimo per un torneo internazionale (maschile o femminile) deve essere di almeno $ 50.000. In caso di diminuzione di tornei internazionali organizzati (e di conseguenza di opportunità di nuovi ingressi), tanto vale che siano le stesse federazioni tennis delle varie nazioni a selezionare i giovani più interessanti per essere lanciati nei tornei internazionali e se è il caso, anche arrivare a ritirare quei veterani che forse hanno già dato il massimo.
Nelle gare di coppa del mondo di sci sono appunto le federazioni a stabilire chi sono gli sciatori da lanciare in coppa del mondo o in coppa Europa oppure a metterne fuori squadra altri. Mi ricordo che qualche volta i campionati italiani di sci sono stati vinti da atleti che non avevano mai gareggiato prima in Coppa del Mondo (vedi il caso di Gerhard Koenigsreiner che da sconosciuto vinse i campionati nazionali di slalom gigante sconfiggendo nientepopodimeno ché Alberto Tomba) oppure che erano stati messi fuori squadra (come Alex Giorgi che vinse i campionati italiani di slalom speciale senza gareggiato mai in coppa del mondo in quell’annata che se non ricordo male, era il 1986).
Il tennis in questo modo si impoverisce tecnicamente perchè in tanti giocatori di talento si ritirano o non hanno soldi da investire per i preparatori.
E’ uno sport che perde valore sempre di più a livello qualitativo…Ma i Top 5 e soprattutto quelli che contanno a livello ATP si sentono la coscienza a posto? Perchè così facendo è sempre più complicato entrare nei top e chi c’è già è avvantaggiato perchè si può permettere fior di allenatori e preparatori che gli altri non possono vedere neanche con il lanternino.
Se non ci fossero i Trungelitti non ci sarebbe il tennis…nutro profonda tristezza verso questo ego incondizionato dei tennisti Top e del sistema che è stato creato.
In un’intervista di Livetennis a Claudia Franzè (22 Settembre 2017, domanda # 19), veniva citata una ricerca dell’ITF relativa al triennio 2011-2012-2013, dove veniva specificato come il break even point si aggirasse – come media annuale – attorno alla posizione # 253 WTA, quindi appena oltre la soglia delle Quali dei Grand Slam (ma raggiungibili magari in un paio di occasioni, in quanto ranking medio con oscillazioni). Quindi, almeno per il pareggio di bilancio, sono molte le tenniste in grado di arrivarvi e superarlo. Certo, poi, guardagnarci e vivere bene solo con quello, ecco, è un altro discorso.
http://www.livetennis.it/post/280359/claudia-franze-dalluniversita-alla-solidarieta-alle-soglie-della-terza-laurea-la-27enne-di-rivoli-racconta-la-sua-storia-e-il-suo-ritorno-sui-campi-da-tennis-guidandoci-allo-studio-del-mondo-itf/
Non deve pagare Alecon deve esserci una diversa distribuzione…devono pagare i tennisti Top
Da quello che scrivi non sembri tanto un tennis lover….
Non è che io capisca molto il confronto con la mafia delle scommesse: allora anche a spacciare si guadagna parecchio di più…
No caro Dez. Secondo te è un’opinione dire che nel calcio in Serie B ci sono calciatori che guadagnono 1500 Euro al mese??? È solo disinformazione ………
È un discorso complesso. Io personalmente (ma credo molti come me) non pagherei 1 euro per vedere una partita di trungelliti. Però senza i trungelliti non avremmo nemmeno i federer i djokovic e i nadal. Quindi è giusto che nella città viva bene anche trungelliti. A mio avviso non è solo questione di ampliare la torta e distribuirla meglio. Invece che vivere bene in 70 vivrebbero bene in 100 ma siamo sempre lì.
@ Markux (#2574226)
Pretendi che la redazione censuri qualcuno solo perché esprime opinioni che a te non piacciono?
E’ inutile negarlo, quella della distribuzione dei guadagni nel tennis è un problema. Per arrivare a certi livelli o si è fenomeni o hai alle spalle famiglie facoltose. Ed è per questo che il tennis professionistico è meglio accessibile da una classe sociale specifica. E’ vero che i più bravi attirano televisioni, sponsor e spettatori ed è giusto che guadagnino di più, è vero che i più bravi meritano premi maggiori, è vero che c’è troppo divario tra i primi e quelli oltre la 70-100 posizione. E’ vero poi che c’è un sottobosco di giocatori, quelli tra il 200 e il 500° posto che spesso rimettono di tasca loro e sono soggetti allo scandalo delle scommesse clandestine. Tutte le teorie hanno basi solide a supportarle. Quello che manca è un reale sistema di equilibrio e di riequilibrio. Il punto vero è che la gente spende 1500 dollari per vedere dal vivo la parte finale degli us open ma nei challenger non ci va neanche quando il biglietto è gratuito. E sappiamo che l’interesse del pubblico anima sponsor e organizzatori. Credo che finché l’ATP non trovi la soluzione per animare i tornei “minori” non se ne uscirà. Nonostante il contributo delle federazioni nazionali che fanno il possibile, ricordiamo in Italia quanto si spenda in tanti challenger e a Santa Margherita di Pula.
Hai ragione Marckux, ma sta calmo che ti va su la pressione.
Nel calcio in serie B non guadagnano meno di di un ragioniere in banca. Pallettaro te ne intendi di tennis ma non di calcio.
Se non ci fossero Federer Djokovic e Nadal lui guadagnerebbe ancora meno Il fatto è che a livello mondiale il giro d’affari del tennis è una briciola rispetto al calcio o al basket e se non ci fossero i grandi campioni sarebbe ancora più modesto
Breve riflessione.
Se si premia in modo eccessivo il talento e la volontà, si sostiene indirettamente l’ avidità umana. Se al contrario si cerca una via compromissoria, dove si accorcia il divario tra ricco e povero, si sostiene indirettamente la furbizia. È un vicolo cieco.
In un mondo ideale si dovrebbe condividere tutto, in una sorta di romantico cooperativismo.
Nella realtà pare non abbiano funzionato entrambi i modelli.
Io amo il tennis. Ad ogni livello. E credo sia una piramide dove un Thiem non può diventare tale senza che ci sia anche un Trungelliti. Il sistema deve aiutare la base altrimenti a cosa serve avere una associazione? Ci sono sport dove i praticanti sono stipendiati, chi dalla propria società, come il basket, chi dalle forze armate, come l’atletica in Italia. Il tennis invece segue un modello un po’ superato, a mio avviso. I giocatori sono davvero molto più soli che nella stragrande maggioranza degli sport. Un maggiore equilibrio non guasterebbe.
@ Dez (#2574215)
No, proprio no. E’ una fesseria dire che i primi del mondo guadagnano di più perchè si impegnano di più, perchè “si fanno il mazzo”, anzi, in molti casi il loro superiore talento naturale (il fattore che fa più differenza di tutti) gli permette di sgobbare un po’ meno.
La questione ha due punti fondamentali:
1) è giusta l’attuale distribuzione della torta-tennis?
2) è possibile aumentare la dimensione della torta-tennis?
Sul primo punto, io penso che, ad esempio, invece di dare 3,7 milioni di dollari al vincitore di uno slam e 60.000 allo sconfitto al I turno, si potrebbe come minimo fare 3 milioni e 70.000.
Sul secondo, già l’anno scorso Djokovic e molti altri hanno silurato Kermode perchè non faceva abbastanza per aumentare la quota del volume d’affari dei tornei ATP distribuita ai giocatori a scapito di quella degli organizzatori.
Ancora moltissimo resta da fare, ma di sicuro la situazione attuale ha troppe incongruenze.
Eh no redazione,basta!!! Quando è troppo è troppo. Sentire quel bischero del ilpallettaro dire che in Serie B nel calcio c’è gente che guadagna 1500 Euro al mese… NO,NO e NO…e magari in SERIE C c’è gente che arriva al 20 del mese e non ha più soldi x fare la spesa…
Tutto giusto quello che scrivete, ma non è possibile che il numero 90 del mondo che vince 1 partita allo US Open prenda 100000 dollari magari battendo il 103 del mondo e la settimana dopo se vince la stessa partita, contro lo stesso giocatore in un challenger ne prenda forse 500, è questo che non sta nè in cielo nè in terra, l’ interesse generato è lo stesso, giocano gli stessi 2 giocatori, soltanto in un luogo e ambiente diverso.
Certo che ne dite di minchiate! Paragonate il tennis agli altri sport! Ovviamente Ronaldo guadagna miliardi ma l’ultimo panchinaro che accumula poche presenze certo non avrà bisogno degli aiuti di Stato se per alcuni mesi non si gioca! Oppure pensate all’estero alcuni sport come hockey, basket e baseball dove anche i quelli che non sono i fuoriclasse che giocano in squadre prestigiose comunque hanno buoni contratti! A ciò aggiungete che un tennista deve pagarsi i viaggi, le iscrizioni ai tornei e per rimanere ad un certo livello stipendiare uno staff che lo aiuti a crescere (tutte spese che non esistono negli sport di squadra) e capite perché anche un tennista nei primi 100 può vivere spesso al limite della sopravvivenza (a meno che non è ricco di famiglia)!
@ Alecon (#2574187)
A me sembra una follia questo commento!
Cosa c’entra la democrazia con lo sport professionistico ai suoi massimi livelli, che per sua natura DEVE essere MERITOCRATICO e quindi ANTIDEMOCRATICO?
Intato ia stabilirei delle verità inconfutabili:
– solo partecipare ai quattro Slam assicura circa $ 200.000 annui e sono 128 a giocarli, ed anche le quali non pagano poco;
– non tutti i 128 li giocano tutti e quattro? meglio: qualcun altro comunque un cinquantino o suo multiplo lo prende!
– sfaterei pure il mito che le donne guadagnino come gli uomini perché è vero in assoluto solo per gli Slam; ad esempio il 250 di Kitzbuhel prevede € 606,350 (sito ATP) e l’equivalente International di Palermo (solitamente $ 250.000), neanche è arrivato a 200.000; poi i Mandatory delle donne sono 4 ed il 1.000 ATP credo 11 e così via.
@ Dez (#2574215)
Volevo scrivere “prize” non “pride” ovviamente.
Il tennis è così: per guadagnare devo faticare. Il pride money è lì che ti aspetta ad ogni torneo. Sei tu che devi guadagnartelo con il sudore e la fatica
@ Braccino (#2574180)
Sono d’accordo con te
@ Braccino (#2574180)
Se non ti impegni abbastanza da aumentare il tuo prize money, che pretendi?
Se ci sono tennisti che guadagnano milioni significa che si sono fatti il mazzo per guadagnarli.
è così in tutti gli sport perché nella società della comunicazione lo sport come entertainment interessa solo se si esprime ai massimi livelli mondiali.
ronaldo guadagna 50 milioni l’anno tra sponsor e ingaggi, il difensore del brescia che l’ha marcato guadagna 100.000 euro l’anno, 1/500. e fanno lo stesso campionato.
se vai in serie B, c’è gente che guadagna 1.500 euro al mese.
è così in tutti gli sport, dal basket al calcio, dal baseball al football americano, etc.etc.
invece che accusare il mondo di essere brutto e cattivo, tu sei disposto a pagare per vedere giocare trungelliti?
perché se non sei disposto a pagare 1 euro, se il fatto che giochi o non giochi trungelliti non frega niente a nessuno, se a vedere un semi di un challenger cinese o americano o italiano ci sono 20 persone tutte entrate gratuitamente, il suo problema è lì.
io a vedere i challenger vado: tutti gratuiti, tutti sostenuti dalla banca locale o dalla azienda più importante della zona, visibilità sui giornali zero, interesse delle persone zero.
Un altro genio. Come se il 130 del mondo fosse una chiavica. Voi state davvero male.
Poi però tifate partite di calcio dove pagano profumatamente tutti, anche gli scartini.
Genio. Tu sì che hai capito tutto.
Beh, non mi sembra una soluzione intelligente al problema..
Veramente un concetto retrogrado.. anche chi guadagna poche lire per fare il bracciante puoi fare a meno di farlo volendo.. ma deve mangiare
Caro Trungo, trovati un vero lavoro come i comuni mortali
Se gli altri 2930 andassero a vivere in un’ altra città , sarebbe finita anche per quei 70…..
E’ la follia del nostro mondo, caro Trungo. Quel rapporto è un po’ il rapporto che c’è tra chi vive bene nel pianeta e chi vive male. Ci siamo fatti abbindolare che la caduta del muro avrebbe aperto le porte al benessere generalizzato, ma non abbiamo fatto altro che garantire a pochi di accrescere smisuratamente le proprie ricchezze a discapito della moltitudine. Il tennis vive la stessa follia. Oltre tutto la commistione ATP-WTA, nei combined e negli Slam, non vi aiuta.
Gli altri 2930 possono andare a vivere in un’altra città, nessun li obbliga a vivere li…